Il Prix Italia è giunto alla sua 75°edizione, venne ideato nell’immediato dopoguerra dai dirigenti della Rai di allora.
«Il 75° Prix Italia vuole essere pronto per il futuro, per i prossimi 75 anni: più spigliato, più connesso, e dunque in linea con le esigenze contemporanee e gli obiettivi strategici dei broadcaster. Nel 2023 il Prix Italia diventa un Festival delle eccellenze audiovisive e digitali aperto al pubblico, ai giovani e all’innovazione». Lo ha detto la presidente della Rai Marinella Soldi annunciando le date della prossima edizione dell’evento targato Rai, che quest’anno si terrà a Bari dal 2 al 6 ottobre 2023. I prodotti in Concorso saranno visibili in Rassegna fino alla Cerimonia di premiazione, in un susseguirsi di eventi, incontri internazionali e anteprime.
Presidente di questa edizione è Walter Iuzzolino, esperto di serialità e cacciatore di eccellenze internazionali, curatore del servizio di streaming ‘Walter Presents’ e amministratore delegato della società di produzione londinese Eagle Eye drama. Iuzzolino è stato designato dall’Assemblea, alla quale hanno partecipato 45 broadcaster in rappresentanza di 36 Paesi, riunita nella sede Rai di Viale Mazzini. «Una scelta – spiega Soldi – che rappresenta l’esigenza, sempre più sentita, di mettere insieme qualità delle produzioni e popolarità».
«Il Prix Italia si candida ad intercettare nuove forze creative e attirare un pubblico sempre più vasto – dice Iuzzolino – Quello che muove le produzioni radiotelevisive non può essere solo l’algoritmo ma una forte spinta emotiva».
«Dopo il successo eccezionale dello scorso anno – afferma il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – la Rai sceglie la Puglia anche per la 75esima edizione del Prix Italia. Ne siamo felici, è la conferma di essere una regione accogliente e meta ideale per manifestazioni internazionali come questa. Non vediamo l’ora di rivivere l’atmosfera unica del Prix e di accogliere a Bari gli ospiti e i media che ci raggiungeranno da ogni parte del mondo».
UN PO’ DI STORIA
Nel 1948, nell’ambito del convegno di Capri nasce un premio (Premio Capri, poi Premio Italia), un concorso internazionale di radiodiffusione rivolto ai lavori radiofonici (successivamente anche a quelli televisivi), l’idea era partita nella primavera 1948 durante una riunione fra il direttore generale della RAI Salvino Sernesi, il direttore dei programmi Giulio Razzi e il dirigente del settore drammatico e rivista, il commediografo Sergio Pugliese.
Ogni anno il Premio Italia sarà assegnato – si legge nel regolamento – ad un’opera musicale o musicale-letteraria ideata per la radio scelta da una giuria internazionale attraverso un’apposita selezione. Il Premio Italia è retto da un segretariato permanente affidato alla RAI. Negli anni successivi registrerà progressivi ampliamenti fino ad estendersi a tutti i generi radiofonici e anche alla televisione (a partire dal 1957). Nel corso delle varie edizioni presenteranno i propri lavori al Premio Italia intellettuali, musicisti, artisti e
giornalisti fra i più noti in campo italiano ed internazionale come Bertold Brecht, Riccardo Bacchelli, Umberto Eco, Eduardo De Filippo, Françoise Sagan, Ermanno Olmi, Francesco Rosi, Sidney Pollac, Roberto Rossellini, Luciano Berto, Bruno Maderna, Lorenzo Ferrero. Fra i vincitori del premio Ingmar Bergman, Harold Pinter, Daisy Lumini, Samuel Beckett, René Claire, Federico Fellini, Sergio Zavoli, l’unico giornalista al mondo ad avere vinto per due volte il premio. Il Premio Italia, un attestato di stima per la miglior produzione internazionale, si svolge annualmente ancora oggi allargato alla televisione e al web.
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