Matteo Renzi a Milano presenta il libro L’INFLUENCER, Matteo Renzi “a rieccolo”

Ieri al Teatro Franco Parenti Matteo Renzi ha presentato il libro L’influencer, il Matteo di Firenze (c’è anche quello di Milano…) ce l’ha con “la Giorgia”, beh del resto, anche se in segreto anche il Matteo di Milano non è digerito dalla Giorgia…

Amintore Fanfani si dimetteva, spariva dai radar, poi riappariva, Indro Montanelli intitolava “a rieccolo”. Io non sono Montanelli (altrimenti sarei come i matti che si credono Napoleone, o come certi radiofonici che credono di fare la rivoluzione a Milano ahah), però quando rivedo Renzi dico: “a rieccolo”.

Con Matteo Renzi ho avuto motivi di contrasto per la buona scuola, lui rimane della sua idea, io della mia, anche se ho momentaneamente lasciato la scuola tantissimi ex colleghi mi segnalano cosa ha fatto la buona scuola, anche se, a dire il vero, chi è arrivato dopo è riuscito a fare di peggio… Sempre disponibile a confrontarmi con Renzi e a spiegargli se mi ascolterà cosa non ha funzionato con la “buona scuola”. Anche se, ultimamente, si parla di radio, tv, comunicazione, cose che ci uniscono, questione nelle quali Renzi è un gigante, non un influencer, anche Scanzi non è d’accordo. Poi apprezzo quel che dicono i renziani (e credo Renzi stesso): Scanzi attacca tutti tranne i 5 Stelle, io attacco tutti e quando dico tutti è tutti. E ultimamente più che ai contrasti, guardo a ciò che mi può unire a chiunque…

Solo motivi di salute mi hanno impedito di partecipare ieri all’incontro, ma ci siamo incontrati la penultima volta che è venuto a Milano. Sto leggendo il libro con attenzione, come avevo letto (io i libri li leggono non li scrivo soltanto) Io sono Giorgia, La versione di Giorgia, libri di e su Salvini, libri di Ely Schlein (Elena Schlein come la chiama il mitico Presidente De Luca, stupendo anche il suo libro Nonostante il Pd). Non etichettatemi politicamente, ho buoni rapporti personali e privati con tantissimi politici di tutti gli schieramenti, anche se poi diffido di tutti e quando dico tutti è tutti. “L’uomo è sempre meglio rispetto alla propria ideologia” cantava Giorgio Gaber, è il caso di Renzi e di altri politici, al di là di doverosi distinguo un gigante rispetto a certe nullità.

L’ijnfluencer, questo libro parla dell’Italia del 2025. E prova a rispondere alla domanda: Giorgia Meloni è una leader capace di fare la differenza? Di avere una visione? Di condividere un sogno e non ossessioni, complotti, vittimismo? In questo Paese c’è ancora qualcuno che ritiene che no, che Giorgia Meloni non sia una leader ma una influencer che cerca il consenso nell’immediato ma non costruisce speranza, benessere, futuro. È una influencer perché pensa ai sondaggi, non alla pressione fiscale o al rapporto debito/PIL. È una influencer perché manda i video sui social, perché si accontenta dei like facili, non dei progetti difficili. È una influencer perché punta “ai cuoricini” su Instagram. Che non racconta come vuole uscire dalla crisi geopolitica ma solo come vuole uscire sui TG della sera. Questa è l’amara verità. Io non ho paura, mai avuta. Se c’è da fare una battaglia controcorrente, la faccio. Quando vedo ciò che sta facendo il governo dell’Influencer mi dico che non posso tacere. Che non posso girarmi. Che non posso far finta di non aver sentito. Allacciate le cinture. Qui trovate le cose che gli altri non hanno il coraggio di dire. Ma anche le proposte che Giorgia non trova il tempo di ascoltare». Con un’analisi spietata e documentata, ricca di particolari e rivelazioni su alcuni dossier “molto caldi”, Matteo Renzi non fa sconti all’attuale presidente del Consiglio, al suo governo e al suo partito. Un atto di accusa che rimette la verità al suo posto e che controbatte con forza alla narrazione dominante di questi tempi e a quello che la sorella della Garbatella vuole farci credere attraverso lo strumento che padroneggia meglio: lo storytelling.”

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