Sono recentemente usciti tre libri su Bettino Craxi (o forse di più, ma si parla solo di due). Io (Bobo Craxi conferma, ed anche altri che leggono i libri, soprattutto gli storici socialisti, ormai ahimè quasi tutti estinti), fui il primo a scrivere un libro su Bettino Craxi dopo la sua morte. L’opera nacque da un’idea di Bettino Craxi che disse a Paolo Pillitteri (allora mio condirettore del quotidiano nazionale L’Opinione delle Libertà): “scrivi fai scrivere sugli anni ’80 vedrai che saranno rivalutati, non permettere agli altri di riscrivere la nostra storia. Non fidarti di “storici dei miei stivali” (non so chi alludesse Craxi) prendi un giovane cresciuto negli anni ’80., Paolo scelse me. Passai due anni a studiare non solo la vita e l’esperienza politica di Bettino Craxi, ma anche gli anni ’80 attraverso non i miei ricordi personali (ci sarebbe da ridere…) ma studi di atti parlamentari, del consiglio comunale milanese, emeroteche varie per quanto riguarda il costume lo spettacolo. Inizialmente doveva essere un libro sugli anni ’80, logicamente incentrato sulla figura dell’ex leader socialista (ormai in esilio, o latitante, a seconda dei punti di vista), avevo raccolto tanto di quel materiale per fare tre libri: uno sugli anni ’80 (mai uscito lo tengo nel cassetto, anzi nel pc), uno su Bettino Craxi ed uno sulla storia dei sindaci di Milano dal 1945 in poi. Craxi però morì e l’allora mio editore decise di fare uscire la prima biografia di Craxi dopo la morte (poi seguì credo un anno dopo quello sui sindaci di Milano e sui grandi milanesi di nascita o di adozione). Dal gennaio 2000 e dopo l’uscita del mio libro credo siano uscite almeno trenta biografia di Craxi, le ho lette quasi tutte. Ognuno ha il suo punto di vista legittimo, ma tutti (a parte Travaglio e forse Scanzi, nonché alcuni grillini, non tutti) rivalutano Craxi. Nei libri validi giornalisti e alcuni storici (la biografia più completa ad oggi mi sembra quella di Massimo Pini) non hanno fatto alcun plagio, ma trattasi di grandi storici e giornalisti non di sedicenti scrittori fra l’altro senza alcun titolo di studio di fatto copisti. Non alludo alle biografie di Craxi e a questioni politiche ma a chi mi ha fatto un incredibile danno economico e, o mi prende per il culo oppure si sente impunito, se la vedrà con il mio legale. Posso anche capire la disperazione di questa persona, un piccolo trafficante, ma io devo dimostrare a due persone che non è colpa mia per essere risarcito dal danno economico che costui mi ha fatto.
Mi scuso se da tempo non scrivevo e parlavo di politica (e di scuola, scuola che il copista avrebbe dovuto frequentare…) e mi ero concentrato sulla storia dello spettacolo e della radio (il mio terzo ed ultimo settore) ma l’essere contattato, in un momento difficile per la mia salute, da politici della seconda Repubblica (verso i quali lo ammetto non sono mai stato tenero) e da tanti ex studenti, ex colleghi ed ascoltatori della trasmissione radiofonica L’angolo della scuola, che ho chiuso dopo 35 anni perché ho lasciato il mondo dell’istruzione soprattutto per ragioni di salute., mi fa scrivere di politica Non mi pareva giusto continuare a parlare di scuola quando ormai non la vivo più ogni giorno, visto che ho sempre criticato genitori che non sanno educare i propri figli, politici incompetenti, giornalisti anche bravi ma che non entrano in una scuola quotidianamente (e non solo per lectio magistralis) da anni. Coerenza. Mi sono concentrato sulla storia della radio e dello spettacolo, ricordo a tutti coloro che non c’erano e non mi conoscevano che il mio primo amore fu la storia tout court, storia politica, non politica, storia contemporanea, e la scuola, poi furono Paolo Pillitteri e Gigi Vesigna a farmi scrivere ed appassionare di storia dello spettacolo.
Ripeto un simpatico epitaffio che un ex dirigente Mediaset scherzosamente paragonandomi ad un grande (Io grande non sono, semmai grande pirla) chiosando un suo ricordo scrisse: “Massimo Emanuelli, onesto intellettualmente e moralmente, di una franchezza che rasentava la villania. Le sue qualità, che furono molte, le mise al servizio di tre passioni che lo assorbirono totalmente: la scuola, la radio e lo spettacolo e la politica. Attraverso esse si tolse molte soddisfazioni in primis quella che gli sta più a cuore: quella di farsi molti nemici” ahahahh
Mi scuso con Bobo Craxi per ragioni di salute non ho potuto esserci alla presentazione milanesi del libro di Aldo Cazzullo con il direttore Fontana (che saluto), analogamente mi scuso in anticipo con Stefania poiché sempre per ragioni di salute non potrò essere presente quando sarà a Milano.











