Si è svolto a Napoli il congresso del Partito Socialista rieletto segretario Enzo Maraio

Pur nascosto dai grandi media ormai asserviti al potere della seconda Repubblica (dall’inizio della seconda Repubblica non solo sotto questo governo i socialisti sono stati nascosti dai grandi media) il Psi, il più antico partito italiano, nato a Genova il 14 agosto 1892, ha tenuto il suo congresso. A chiudere un partito che nella storia d’Italia ha dato riforme, conquiste sociali, democrazia, non ci sono riusciti fascisti, nazisti, comunisti e nemmeno i magistrati che (con il plauso di tutti, e quando dico tutti è tutti, i gruppi politici della seconda Repubblica) nel 1992 lavorarono per la distruzione del partito. Certo come ebbe a dire lo stesso Bettino Craxi fu anche “suicidio di massa di un partito”, la diaspora che tuttora dura, chi si riciclava a destra, chi a sinistra, e oggi troviamo socialisti con il Pd, con la Lega, con Forza Italia e addirittura con Fratelli d’Italia. Però la domanda che ponevo nel titolo di un mio vecchio libro uscito nel 1992 Esiste ancora il Psi? è sempre attuale. Il Partito Socialista Italiano esiste ancora anche se, pur nascosto dai media, pur non conosciuto dai giovani e da coloro che non conoscono la storia o sono vissuti soltanto nella seconda Repubblica ha purtroppo scarsi risultati elettorali. Da un’attenta analisi dei flussi elettorali emerge chiaramente come, ad esempio, a Milano, città che ha espresso sia dopo il primo conflitto mondiale sia dopo il secondo conflitto mondiale fino al 1992 sindaci socialisti, il partito ottiene percentuali da prefisso telefonico. Così nell’hinterland milanese e in altre città del Nord, ignoro i risultati del centro Italia (mi documenterò), ma soprattutto in Campania ha risultati lusinghieri. Anche per questo penso sia stato rieletto segretario Enzo Maraio, campano, che comunque era l’unico candidato. Augurando buon lavoro al nuovo segretario ci tengo a specificare che al congresso, svoltosi a Napoli, sono intervenuti la segretaria del Pd Ely Schlein Elly Schlein (come ho ricordato alla stessa Schlein suo nonno Agostino Viviani è stato un grande socialista anarcoide), il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, Enrico Borghi (Italia Viva), Ettore Rosato (Azione), Fratoianni e Bonelli, Riccardo Magi per Più Europa, il sindaco di Napoli Manfredi e il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

“Vogliamo – ha spiegato Maraio – un centrosinistra unito ed aperto alle istanze riformiste. Per noi l’unità non è inseguire formule ma rilanciare sui temi. Nei nostri lavori abbiamo lanciato un piano caso articolato in cinque punti, per i giovani e le famiglie. L’Istat racconta che esiste un deficit di case in Italia, mancano circa mezzo milione di case. Il nostro piano prevede il recupero degli attuali alloggi inagibili, mutui con tasso agevolati per le giovani coppie, una nuova applicazione della Legge 167, anche per i comuni al di sotto dei 50.000 abitanti, il recupero aree dismesse da destinare a edilizia convenzionata”. Per Maraio “sarà centrale riportare nella sinistra italiana il tema sicurezza delle imprese e delle famiglie. Per noi unità significa fare, ancora insieme, la battaglia sul salario minimo, sulla scuola e la sanità pubblica, sui diritti civili mai staccati dai diritti sociali”. “E’ su questo metodo – ha aggiunto – che ci candidiamo anche in Campania ad essere centrali nella costruzione dell’unità. Il modello di Gaetano Manfredi, da tutti riconosciuto, ed il buon governo del presidente De Luca dovranno essere i punti di partenza di una nuova stagione. Noi ci crediamo davvero e non ci rassegniamo alla logica dei tifosi, dei costruttori di veti. La via della politica ci farà costruire un percorso vincente in Campania”.

Inutile enumerare le riforme sociali, civili, le leggi in favore dei lavoratori, e tutte le conquiste dei socialisti in tanti anni di storia (ho scritto parecchi libri sull’argomento), devo denotare che si è voluto colpire solo i socialisti (e i democristiani con i loro alleati minori) nel 1992, la prima Repubblica aveva dato stabilità, benessere, stato sociale, portato il Paese ad essere la quinta potenza mondiale. Le gogne, le monetine, l’odio fu seminato non solo dai post comunisti ma anche dai post fascisti e da chi alimentava il clima d’odio inneggiando ai magistrati con i media. Si è poi arrivati alla seconda Repubblica con, fatta qualche rarissima eccezione, personaggini di bassa lega parvenu.

Man mano che passano gli anni viene sempre più rivalutata la storia dei socialisti: Filippo Turati, Giacomo Matteotti, Giuseppe Saragat, Pietro Nenni, Sandro Pertini, e lo stesso Bettino Craxi, io ci aggiungerei anche due altri grandi purtroppo dimenticati dai più: Loris Fortuna ed Agostino Viviani. Come ha dichiarato il Presidente De Luca in occasione di un passato congresso: “sciacquatevi la bocca prima di parlare dei socialisti e della storia dei socialisti”. Personalmente trovo coerenti, ma la coerenza non è un merito evidentemente, i socialisti che militano nel Psi ufficiale e i pochi anarchico-socialisti che restano (sono sempre stati un’esigua minoranza all’interno o all’esterno di un partito di minoranza). Pur avendo buoni rapporti anche con i socialisti che hanno fatto altra scelta ritengo veritiera la frase di Matteo Matteotti: “i socialisti con i socialisti, i comunisti con i comunisti, i fascisti con i fascisti”. Frase magari superata, però mentre qualcuno ha fatto grandi passi nel rivalutare Craxi e i socialisti altri no, e comunque ognuno rimane del proprio partito post ma tutti dovrebbero imparare e realizzare quanto fatto dai socialisti (e dai democristiani ed alleati minori) ripeto quinta potenza del mondo, aziende di Stato, stato sociale, quasi tutto distrutto dalla seconda Repubblica.

Tanti auguri al segretario Enzo Maraiao, buon lavoro.

Un anarchico socialista, forse sono rimasto l’unico…

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