Stadio di San Siro: la risposta del sindaco Sala ai “signori del no”

Premesso che non sono come certi elettori tuttologi e faziosi che intervengono a sproposito su argomenti dei quali non sanno nulla, fra l’altro non conoscendo le leggi…. Io della questione Stadio San Siro non capisco nulla, capisco solo di scuola, welfare e comunicazione, non sconfino in campi non miei, anche se un pochino di normative comunali capisco, avendo fatto il candidato sindaco di Milano nel 2016 con una lista civica contro tutti, e quando dico tutti è tutti.

Ho contattato l’ex vicesindaco Corbani e contatterò anche l’attuale sindaco Beppe Sala, spero in un confronto fra le parti, io ripeto devo solo informare non capisco nulla sulla questione, non essendo settore di mia pertinenza, lascerò parola agli intervistati.

Questa la risposta del sindaco di Milano Beppe Sala ai “signori del no”.

“C’e’ un partito virtuale dei signori del no, che non si candidano, perche’ se si candidassero prenderebbero l’1%, che pero’ vuole condizionare l’amministrazione del sindaco. Il sindaco in 9 anni ha dimostrato che non si fa condizionare e che non si fara’ mai condizionare. Se i milanesi tra due anni preferiranno avere un sindaco che ha paura della sua ombra e non prende decisioni, sara’ un problema dei milanesi”. Lo ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine di un evento a Palazzo Marino dopo che la Procura di Milano ha aperto un’indagine esplorativa sulla vendita dello stadio di San Siro. Nel fascicolo al momento non risultano iscritti ne’ indagati ne’ ipotesi di reato. Al centro dell’indagine, i presunti danni erariali che potrebbero esserci dalla vendita dello stadio. Nelle scorse settimane, peraltro, Luigi Corbani, presidente del comitato ‘Si’ Meazza’, ha presentato un esposto per contestare la stima fatta fall’Agenzia delle entrate, pari a 197 milioni, per stadio e aree circostanti, che l’ex vicesindaco ritiene al ribasso. “La notizia e’ stata fatta uscire da chi ha presentato la denuncia – ha precisato -, sapendo che noi stiamo uscendo con il bando. E’ un partito virtuale di signori del no, pero’ con me non vinceranno. Chissa’, magari nella prossima campagna elettorale potremmo mettere i loro appelli. Sarebbe carino se si presentassero agli elettori cosi’ cercherebbero di portare avanti la loro visione di Milano che evidentemente e’ lontanissima dalla mia”. Sala ha poi confermato che il Comune andra’ avanti con la pubblicazione del bando per la vendita: “Certo, ci mancherebbe altro. Lo faremo a brevissimo”. E a chi gli ha chiesto se sente di avere ancora sostegno dei milanesi, ha risposto: “Si’, assolutamente si’. Questo lo vedo andando in giro, io non me la racconto mai, anzi ci sono molti milanesi che capiscono che c’e’ questo vento della destra unito a tempi che sono difficili e che mi chiedono di tenere duro e di resistere, ed e’ scontato che io lo faro’ fino alla fine”. Ma non si sente sotto attacco. “No, chi fa il mio mestiere, chi fa politica, non e’ sotto attacco. La Meloni non e’ sotto attacco, Schlein non e’ sotto attacco, oggi fare politica vuol dire gestire certe situazioni. In funzione della mia eta’, della mia esperienza e del mio carattere vado avanti e non mi faccio condizionare. Invece penso che i cittadini dovrebbero essere contenti di avere un sindaco democraticamente eletto che fa le cose di testa sua, senza condizionamenti da parte di nessuno”, ha concluso.

Volevo ricordare al sindaco Sala che anche, estraneo alla questione, nell’ormai lontano 2016 mi candidai sindaco per una lista civica sfiorando l’1%, una leggenda metropolitana narra che in sede di ballottaggio fui io a far vincere Sala (per soli 4000 voti ebbe la meglio, ma non credo sia vero) bisognerebbe saperlo da lui, glielo chiederò. Semmai forse è vero quel che disse il suo competitor maggiore, Stefano Parisi, che un anno dopo, con onestà intellettuale disse che io (Emanuelli) avevo fatto di tutto per farlo perdere… ahah Ma far perdere Parisi secondo voi vuol dire far vincere Sala?

All’ex vicesindaco Corbani, che non vedo e non sento da anni, mi legano ricordi ai tempi della grande amministrazione cittadina di Paolo Pillitteri. Nel nuovo millennio ci siamo ritrovati in tre occasioni: intervista che gli feci per il mio libro Accadde a Milano notizie personaggi e sindaci dal dopoguerra ai nostri giorni, campagna elettorale del 2006 e ad un dibattito pubblico credo nel 2012, se non ricordo male.

Mi auguro vi sia un confronto in radio da me, da parte mia ripeto non voglio sconfinare in settori non miei, non di mia competenza, posso solo dire bene di entrambe le persone, ma non ho la minima idea sulla posizione da scegliere, sarò io in caso di partecipazione di entrambi ad informarmi e a cercare di capire.

Aspetto in radio sia Beppe Sala che Luigi Corbani ognuno dica la sua e poi brani musicali in primis (scusate l’ironia e la non allusione) LUCI A SAN SIRO di Roberto Vecchioni (amico di entrambi).

“Milano scusa stavo scherzando, luci a San Siro non le accenderanno più” ahahha

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