E’ morto a Pordenone all’età di 77 Michele Bragatto, pioniere delle radio e tv private. Il 30 maggio 1975 fondò Radio Barbara cui seguì, il 30 novembre 1976, Tele Barbara. Ebbi occasione di intervistarlo un paio di volte oltre una ventina di altri fa (altri sono arrivati dopo giocando a fare gli storici senza averne i titoli per fare gli storici e copiando…).
Aveva da qualche anno ceduto sia la radio che la televisione accorgendosi che i tempi stavano cambiando ma era sereno nel ricordare. Riporto alcuni stralci dell’intervista inerenti la televisione, quelli inerenti la radio e la sua storia sono già stati pubblicati nell’ebook Alza la tua radio per favor.
“Signor Bragatto da cosa nacque l’idea di fondare la radio, e poi la televisione, e perché il nome Barbara?”
“Il 14 febbraio 1975 mia figlia Barbara aveva due anni meno quindici giorni, purtroppo l’ho persa in un tragico incidente di ascensore, di lei mi restavano ricordi e il suo nome, per me di più non c’era, cosi per aiutarmi a vivere , inventai prima la radio poi la televisione e da subito gli diedi il nome di Barbara. Per quanto riguarda la radio vi erano già state, nonostante i sequestri, esperienze in altre città italiane, a Pordenone fui il primo. Nel luglio 1976 dopo la famosa sentenza della Corte Costituzionale iniziarono le trasmissioni sperimentali anche della televisione: una telecamera riprendeva in diretta i lavori nello studio cosi che il pubblico seguiva e partecipava ai lavori. Il 30 novembre 1976 venne costituita una s.p.a. comprendente radio e televisione, capitale sociale un milione di lire; mi riitrovai a fare l’imprenditore, il pubblicitario, il tecnico, il conduttore (presentai Occhio sulla città), imparai il mestiere grazie ad alcuni amici che lavoravano alla Elettrolux-Zanussi. Il 4 dicembre 1976 iniziano i programmi ufficiali: festeggiando il giorno di Santa Barbara con riprese acrobatiche di un piccolo aereo che riprendevala postazione di ripetizione del segnale in località Castalda di Aviano sotto il monte cavallo, le riprese sono continuate su Pordenone e sulla sede della nuova televisione RTB Barbara- con le riprese di una festa voluta da vecchi minatori – ( il 4 dicembre è la festa dei minatori. Acquistai il ponte e il ripetitore da una società di Jesolo che motivi analoghi aveva comprato le attrezzature dalla Elpro rinunciando poi all’impresa. Il ripetitore venne installato località Castaldia di Aviano a 1200 metri di quota, per tale ragione la televisione era ricevibile in Friuli in Veneto ed arriva anche fino a Bologna e ad Ancona, in Slovenia e in Croazia. Successivamente fondai una seconda rete, Barbarella e fra il 1976 e il 1980 ed investeii in alta frequenza. Furono poi costruiti altri ripetitori in altre località…”
Telebarbara (ma anche Radio Barbara) fecero scuola, con programmi innovativi, un tg locale, lo sport, per i friulani era una novità, abituati fino a quel momento ai programmi paludati e ingessati della Rai
“Il direttore giornalistico era il dottor Leopoldo Petto con lui collaboravano due giornaliste e un giornalista, la struttura giornalistica disponeva di telex Ansa ed altre agenzie,-nei primi tg i giornalisti montavano le brevi notizie con la titolatrice simulando la grafica e l’effetto telex, le notizie erano note informative, categoricamente prive di opinioni, raccontavano in sintesi ciò che era accaduto. Il tg era strutturato da una sigla iniziale, raffigurante il nostro pianeta che roteava su se stesso sospeso nel vuoto, con la grafica ultime notizie, circa dieci notizie, erano confezionate all’interno del tg; le notizie locali le acquistavamo da free-lance. Alla fine del 1979 la struttura giornalistica fu arricchita da ricevitori satellitari con notizie e filmati da tutto il mondo, lo staff del tg raccoglieva immagini e notizie montate e tradotte su rvm tg sempre della durata di 3-5 minuti le edizioni si susseguivano ogni 90 minuti. Negli anni ’80 il tg venne rinnovato con una sigla composta da un globo che roteava nel vuoto con la grafica, le ultime notizie erano fatte da brevi filmati di circa 20 secondi ciascuno, uno dopo 10-15 notizie in voce corrispondenti ai filmati, la chiusura del tg consisteva nella sigla come all’inizia, niente mezzi busti, nessun legame con i quotidiani della carta stampata. Mi è dispiaciuto che dopo la chiusura di Rtb, solo il direttore ha trovato occupazione al quotidiano Il Piccolo di Trieste, mentre i giornalisti dello staff, che erano anch’essi molto bravi, non hanno trovato occupazione, secondo me avrebbero meritato migliore fortuna. Uno dei programmi più graditi dal telespettatori.
Gli sponsor di RTB fruitori di spazi nazionali, sono stati tantissimi impossibile ricordarli tutti ne citerò alcuni, Fiat, Bmw, Mercedes, Citroen, Renault, Raider, Star, Parmalatte. Per quanto riguarda le promozioni di televendita ricordo Emiflex, Americastar, Gollinelli, la Lac di Silvano Turin, Mondialcasa, Actuality tappeti, IranianLoom, la Confartigianato ecc. Vanna Marchi vendeva creme dimagranti. Per quanto riguarda la direzione artistica me ne occupai io fino al 28 febbraio 1978, poi, dovendo io occuparmi dell’espansione dell’emittente la direttrice dei programmi fu Pieranna De Giacomi che entrò in Rtb anche come socia al 15%”.”
Molti dei programmi soprattutto agli inizia, erano di derivazione radiofonica, senza volerlo ideò con molti anni d’anticipo, la radiovisione. Ma fu inventore e mentore di altri personaggi, ad esempio Zia Barbara, Concetta Piazzi con il marito carabiniere e la figlia Luana che finì per assurgere a personaggio nazionale grazie alla parodia che ne fece la Gialappa’s Band. Ma innovatore anche per spettacoli di cabaret e per Bambini a letto, spettacolo di strip-tease, sia chiaro pudico rispetto a quanto si vede oggi su reti nazionali in prima serata… In onda dopo le 24 lo spettacolo consisteva nello strip di signore compiacenti che volontariamente sottostavano al gioco di ragazzi in studio i quali davano via libera allo spogliarello di un pezzo alla volta creando, più che erotismo, confusione. I ragazzi poi invitavano le signore a indossare nuovamente gi indumenti, ma le signore che volevano spogliarsi non ascoltavano più nessuno e si spogliavano conservando la mascherina che doveva preservargli l’anonimato. Erano strip erotici senza giochi.
“Le reazioni sono venute dal mondo cattolico con denunce penali da Treviso e Rovigo, sui giornali sdegno da parte dei politici del tempo, sempre dai giornali, le femministe ci accusavano di strumentalizzare le povere donnine rese “donne oggetto”, senza considerare che non erano costrette da nessuno, ma si esibivano per loro libera scelta. Subiti i vari processi per le denunce penali, tutto si risolse con una assoluzione”.
Rtb e Barbarella proponevano anche trasmissioni di informazione, programmi sportivi, film, telefilm, telenovelas. Lavorano per la tv di Bragatto anche conduttori nazionali come Pippo Franco (che presentò la trasmissione Si e no), Claudio Lippi, Victor Fusco, Guido Angeli, Ave Ninchi (conduttrice di Ave ed io), Marisa Del Frate, Raffaele Pisu, Walter Chiari. Alcune trasmissioni prodotte da TeleBarbara vennero distribuite (tramite il cassettizzato) su tutto il territorio nazionale cedendole ad altre emittenti (Telegenova, Rete Capri, Telespazio Calabria, Telecolor Catania ecc.).
“Molte emittenti ci chiedevano di poter usare parte del palinsesto di Rtb raccogliendo il nostro segnale e ripetendolo, facendolo passare dai loro impianti di bassa frequenza, il segnale veniva usato alternativamente, ai momenti di informazione locale, o dibattiti. Fra queste emittenti ricordo Tele San Marino, Telestense, Videobolzano di Rolando Boesso, ed altre.
Quali furono i rapporti con i concorrenti, e, soprattutto, quale fu il segreto del successo dell’emittente, signor Bragatto?
“Non avevamo concorrenti in quanto i nostri mezzi tecnici, lo splitter, le potenze, impiegate per i programmi, i dati di ascolto, ci ponevano fuori da qualsiasi concorrenza. compresi la Rai e la Fininvest. Il nostro fatturato mensile era fra i 100.000.000 di lire e il picco massimo è stato 700.000.000 milioni di lire. Ma il nostro fatturato più importante sono stati gli ascolti, il vero schiaffo alla concorrenza che non ci ha mai amato. Non ci furono segreti: “abbiamo investito tutto ciò che abbiamo guadagnato, negli impianti di alta frequenza, postazioni , bassa frequenza, uno studio faraonico, programmi, rendendo grande questa emittente a un passo dal diventare un network a copertura nazionale.
All’inizio degli anni ’80 TeleBarbara propose, come tante altre tv locale, I sogni nel cassetto quiz condotto da Mike Bongiorno e prodotto da Telemilano58 di Silvio Berlusconi. Ma Bragatto, a differenza di altri, non volle cedere la sua tv a Berlusconi per irradiare poi i programmi di Canale5, e così Galliani e Berlusconi dovettero rilevare un’altra emittente friulana. Telebarbara proseguì la sua attività seppur, a causa dell’avvento dei network, riducendo i programmi autoprodotti e mandando in onda programmi acquistati ad esempio da Modulo 81. Nel 1982 Bragatto era entrato nella Rete4 mondadoriana vi rimase per qualche anno poi con l’acquisto dell’emittente da parte di Berlusconi dovette capitolare (era il 1985) cedendogli le frequenze di Barbarella. La rete principale sopravvisse altri quattro anni ma nel marzo 1989 cedette all’Elettronica Industriale di Selvazzano di Dentro di Padova, presieduta da Giorgio Pinton.
Cosa fa oggi signor Bragatto?
“Sono tornato al grande amore: distribuisco filmati di televendita alle televisioni più piccole con la formula a roialtys, nel tempo se le emittenti lo vorranno potranno insieme offrire agli sponsor una copertura in grado di fronteggiare la concorrenza senza essere schiacciati, chiaramente è un lavoro che mi piace, e mi consente di vivere”. Guarda la televisione? “Si certo, la guardo per molte ore al giorno. Con gli impianti satellitari seguo emittenti da tutto il mondo, ciò che il satellite non mi dà lo cerco su internet. Si, guardo molta televisione e non disdegno la radio”.ù
Cosa ha oggi in più (e in meno) la televisione rispetto a quella degli anni ’70 e degli anni ’80?
“La tv di oggi è sicuramente migliorata nella qualità della immagine grazie anche all’ausilio dei computer, e nella confezione dei promos spettacolari, che vestono i tg e i programmi trasmessi, o che saranno trasmessi. Trovo che nei contenuti poco è cambiato, se guardiamo la tv in prima serata per quanto riguarda le analogiche di terra, vista una le altre sono una fotocopia dell’altra. Cosi dicasi (eccetto Sky) delle altre emittenti satellitari, che secondo me non soddisfano nemmeno i campioni del telecomando, come telespettatore pagherei per rivedere la tv degli anni 70-80 e pagherei molto di più se questa fosse, la mia TeleBarbara”.
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