Poco dopo l’annuncio dei big che saranno in gara per il Festival di Sanremo 2018, ma in alcuni casi anche prima, sui social partono critiche, improvvisati giudizi di sedicenti giornalisti e critici musicali improvvisati.
Il mio maestro di giornalismo, Gigi Vesigna, conosceva a menadito il mondo dello spettacolo, conosceva gli artisti, i discografici, i retroscena. Due volte su tre indovinava il vincitore del Festival, nel 1982 azzardò, la settimana antecedente il Festival, una copertina con Riccardo Fogli. Fogli vinse e successe il finimondo… Era accaduto anche nel 1981 quando Vesigna scelse Alice (poi vincitrice) in copertina, ma allora non vi era stato tanto clamore. Dopo il “caso Fogli” Vesigna decise di pubblicare in copertina la foto di tutti i cantanti in gara, tradizione che ancora oggi continua a Sorrisi. Comunque Vesigna dopo il “caso Fogli” anche se se non lo dichiarò mai pubblicamente il vincitore l’ha sempre conosciuto in anticipo. Arti divinatorie? No, soltanto una profonda conoscenza del mondo della canzone. Dalla seconda metà degli anni ’90 Vesigna non più direttore si divertiva con gli amici più stretti, come il sottoscritto e Maurizio Seymandi, a fare pronostici, gioco che abbiamo fatto (consci di sbagliare e infatti in alcune occasioni, anche se poche, è accaduto). Quel che è certo è che Gigi non si riconoscerebbe in questo mondo dei social dove si fa a gara a chi le spara più grosse. Del resto in Italia abbiamo sessanta milioni di commissari tecnici della nazionale, critici musicali, esperti di tutto lo scibile umano che poi non non ne indovinano una… Come ha dichiarato il tenore Antonio Guida che settimana prossima sarà mio ospite in radio, “aveva ragione Umberto Eco quando sosteneva che la rete ha dato parola agli imbecilli”…
Non mi sento di azzardare alcun pronostico, l’anno scorso ho indovinato in radio i primi tre classificati fra i Big e il vincitore dei giovani, quest’anno sbaglierò per forza. Pertanto, salvo improbabili ripensamenti, quest’anno ho deciso di non condurre gli special radiofonici di Cantando Sanremo.
A rigor di cronaca noto (con compiacimento) la minor presenza di artisti provenienti dai talent show rispetto agli anni passati, alcuni esponenti della “vecchia guardia” e della “media guardia”. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, Nina Zilli, The Kolors, Mario Biondi, Diodato e Roy Paci, Giovanni Caccamo, Luca Barbarossa, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Le Vibrazioni, Lo Stato Sociale, Annalisa, Enzo Avitabile con Peppe Servillo, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico, Renzo Rubino, Noemi, Ron. Ottime le scelte, chissà se alcune tradizioni, che ricorrono spesso nella storia del Festival, saranno rispettate. Posso sbilanciarmi su un’ipotetica affermazione Ermal Meta e Fabrizio Moro dicono di “non avere fatto niente”….
SANREMO 2018 BIG E BRANI IN GARA
Riccardo Fogli e Roby Facchinetti – Il segreto del tempo
Nina Zilli – Senza appartenere
Mario Biondi – Rivederti
The Kolors – Frida
Diodato e Roy Paci – Adesso
Luca Barbarossa – Passame er sale
Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza
Annalisa – Il mondo prima di te
Giovanni Caccamo – Eterno
Enzo Avitabile con Peppe Servillo – Il coraggio di ogni giorno
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – Imparare ad amarsi
Renzo Rubino – Custodire
Noemi – Non smettere mai di cercarmi
Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente
Le Vibrazioni – Così sbagliato
Ron – Almeno pensami
Max Gazzè – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
I Decibel – Lettera dal Duca