Tele D Palagonia

TELE D PALAGONIA

 

di Bruno Rescifina

La Tv muove i suoi primi passi nel Gennaio del 1980, con l’acronimo di TELE PALAGONIA.  Editore dell’emittente sig. Giuseppe Di Fazio. Le trasmissioni verranno irradiate sulle frequenze 66 – 48 Uhf , mentre l’antenna trasmittente, venne installata su M.te San Nicola in territorio di Ramacca (Ct). La sede dell’emittente venne realizzata in Via Vittorio Emanuele, 142  (1° Piano) a Palagonia, edificio in cui vi era il laboratorio fotografico di Giuseppe Di Fazio. Il via ufficiale si ha il 25 marzo 1983.  Nel corso del 1983 l’emittente mutera’ la propria denominazione in TELE D.  La programmazione comprendeva la messa in onda di documentari, film, telefilm e cartoni animati.  Tra le produzioni della rete si segnalano: “Il Cervellone” condotta da Antonio Di Gregorio, “Fantasy” spettacolo di intrattenimento, “Miss Lido”, “Giochi Bagnati”, “Oggi si Scoppia” quiz realizzato nelle scuole di tutta la provincia etnea , condotta da Antonio Marchese. Nel corso del 1984 verrà acceso, anche, un ripetitore sul ch. 53 con postazione a Valverde in loc. Carminello.  Nel 1986 prendono il via le trasmissioni della seconda rete Canale 2, seguite in breve periodo dall’accensione della terza rete Video 54.   Quest’ultima, però, si limiterà a mandare in onda le repliche delle principali trasmissioni e autoproduzioni di TELE D. e CANALE 2.   Nel 1989, con l’improvvisa scomparsa dell’editore Giuseppe Di Fazio (53 anni), l’azienda passerà di mano al figlio Francesco Di Fazio.   Con l’emanazione della legge MAMMI’ (1990) arrivano i primi problemi per TELE D.,  la quale si vede negata l’autorizzazione a poter proseguire l’attività di diffusione televisiva.   Le trasmissioni verranno, cosi’, sospese per una settimana.  Previo, urgente, ricorso presentato presso ed accolto dal T.A.R. di Catania, TELE D. potè così riprendere le sue regolari trasmissioni. Agli inizi del 1991, sempre su disposizione della Legge MAMMI’ prende il via il notiziario. Direttore della redazione giornalistica dott. Salvatore Mazza, condurrà, invece, il telegiornale il sig. Giuseppe Ximenes.  Il notiziario consisteva nella, sola, lettura delle notizie ma senza servizi filmati che arriveranno in un secondo momento grazie, anche, ad un accordo con l’agenzia nazionale “ANSA”.  Tre le edizioni giornaliere del telegiornale (ore 13.30, 18.30, 22.30). Con l’inizio del nuovo millennio (2000), nuova svolta per le tv del gruppo editoriale “Di Fazio”. Termina così l’avventura pionieristica (prima) e professionale (dopo) di TELE D.  Le emittenti del gruppo muteranno la propria denominazione in: D1-Television e D2-Channel (fusione di Canale 2 e Video 54), realizzati per l’imminente passaggio al digitale terrestre.  In concomitanza con la riorganizzazione e ridenominazione dell’azienda verrà aperta, anche, una redazione in Viale Africa, 170 a Catania. Le due nuove emittenti si preparano all’avvento del digitale terrestre fin dal 2006, anche se poi il tutto partirà nel 2012. Si attiva un mux con nuovi canali: D3 SHopping, D4 Video Art, D5 Cartoons, D6, D7 News 24, D8 Extra, D9 Rt Sicilia e D10 Music.

Le due emittenti chiudono i battenti l’8 marzo 2016, così si sfoga Giuseppe Di Fazio: “Dopo 33 anni di attività ho dovuto disattivare i miei impianti di trasmissione e scrivere la parola fine alla mia attività e di conseguenza chiudere la mia azienda. In questi ultimi due anni ho dlottato con tutte le mie forze per eviare ciò che è successo oggi, tramite l’associazione Rea di cui sono coordinatore regionale, ho sensibilizzato tutti i soggetti politici, istituzionali e sindacali, senza riuscire ad ottenere neanche il minimo risultato della comprensione del problema. Ho preso più votle atto dell’incompetenza e dell’ignoranza in materia da parte di ogni singolo politico che si è’ a stento limitato a far finta di essere indignato per pochi secondi, utili a dileguarsi per ritronare a pensare ai suoi interessi. Alla luce di quanto sopra esposto, oggi a 42 anni ho compreso ancora una volta di come “funziona” questo paese Italia e dei personaggi che vi abitano di cui deve sceglere se farne parte o meglio evitare il contaggio e magari guardare altri orizzonti oltre questa fogna chiamata Italia”.

 

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