RADIO PARMA
LA PRIMA RADIO E LA PRIMA TV PRIVATA ITALIANA
A chi spetta la paternità di prima emittente televisiva privata italiana? Per anni tale primato è erroneamente stato attribuito a TeleBiella di Peppo Sacchi, successivamente è stato appurato che fu di TeleDiffusione Italiana TeleNapoli di Pietrangelo Gregorio, seguita da Csc Televisione Emmanuel di Ancona di Sergio Emannuele Anastasio. A Peppo Sacchi spetta comunque il merito di avere creato il caso.
Ma per la radio? La prima fu Radio Sicilia Libera di Danilo Dolci che nel 1970 trasmise 24 ore, per poi essere chiusa dalle forze dell’ordine, nel 1974 vi fu l’esperienza di Radio Bologna di Rino Maenza e Roberto Faenza, programmi sperimentali e registrazione della testata per Radio Valle Camonica e Radio Potenza Centrale (fra il 1973 e il 1974), ma se per radio intendiamo un’emittente con una regolare programmazione, allora la prima fu indubbiamente Radio Parma, seguita poi da Radio Milano Palmanova (sempre nel 1974) e da Radio Milano International (qualche mese dopo).
LA STORIA DI RADIO PARMA


Nel dicembre 1974 iniziano ad essere mandati onda i programmi sperimentali di Radio Parma, da via Cavallotti, in centro città, programmi basati su musica e qualche annuncio di prova, ricevibili comunque in tutta Parma. Per coprire una città bastano appena 5-10 watt di potenza, mentre oggi si utilizzano potenti trasmettitori che possono raggiungere persino 30.000 watt di potenza, per coprire più o meno la stessa area di servizio. Le trasmissioni ufficiali di Radio Parma iniziano l’1 gennaio 1975 quando i parmensi possono ascoltare questo storico annuncio di Anna Maria Bianchi: “qui Radio Parma, iniziano oggi le trasmissioni ufficiali della nostra emittente”. Radio Parma nasce per iniziativa dell’imprenditore immobiliare di Sala Baganza, Virginio Menozzi, 41 anni, iscritto alla Dc, in collaborazione con il giornalista di simpatie socialiste Carlo Drapkind (profondo conoscitore della cronaca locale, divenuto poi il primo direttore responsabile dell’emittente). Drapkin è un socialista, ex addetto del sottosegretario al Commercio Attilio Ferrari. L’intento di Menozzi era quello di realizzare un mezzo di comunicazione aderente alle vicende della città e della provincia a diretto contatto con la gente, e che invitasse alla partecipazione, non più solo all’ascolto. I programmi vengono mandati in onda con un vecchio trasmettitore militare, giorno per giorno si perfezionano i programmi, arrivano schiere di giovani entusiasti. Arriva anche Marco Toni, un tecnico di radiotrasmissioni che in seguito progetterà altre radio dal punto di vista tecnico. L’ascolto cresce continuamente, iniziano notiziari e trasmissioni a soggetto. L’emittente si caratterizza inoltre per le prime radiocronache del Parma calcio curate da Giuseppe Pino Colombi, rimasta nell’immaginario collettivo Arezzo-Parma oltre che per gli ospiti fra i quali ricordiamo il cantante Sandro Giacobbe.


Radio Parma si caratterizza subito per l’equilibrio fra musica e parlato, fra informazione locale e rassegna nazionale e internazionale. Fra i dj c’è l’emergente Mauro Coruzzi (la futura Platinette). Altri conduttori che si faranno strada a livello nazionale come, ad esempio, Boby Bonardi, Corrado Abbati che conduce un programma sull’operetta (oggi diretto della maggiore compagnia di operetta italiana), Gigi Stocchi, Ronny Bonari (oggi affermato consulente musicale). Lavorano a Radio Parma anche Emanuela Merlo (poi annunciatrice della Rai, indi giornalista al Tgr dell’Emilia Romagna, oggi regista Rai); Giuliano Molossi (attuale direttore de LA GAZZETTA DI PARMA e della stessa radio), Marco Toni, Pino Colombo (giornalista sportivo poi a Radio 24), Elisabetta Zanlari (poi a Tv Parma) che conduceva un programma dedicato alle donne, BUONGIORNO SIGNORA; Francesco Silva e molti altri giornalisti poi noti a livello locale. Fra i programmi BUONGIORNO SIGNORA, ZOOM e RADIO ONE. Dopo essersi trasferita in via dei Farnese 8, Radio Parma dal 1977 trasmette da Borgo Guasti di Santa Cecilia, dove vengono installati anche gli studi della neonata Tv Parma. Radio Parma è anche fra le prime emittenti radiofoniche italiane a mandare in onda un giornale radio autoprodotto. Fra gi altri collaboratori dell’emittente Luigi Furlotti (che poi fonderà Radio 12).



Dopo tre anni di programmazione, improntata al modello generalista, Radio Parma nel 1977 fu affiancata dall’emittente televisiva Tv Parma. Ma tenere unite radio e tv è un’impresa difficile per Menozzi che nel 1978 cede radio e tv a un altro industriale parmense, tale Bormioli (amministratore è Arndt Lauritzen detto “Paolo il Danese” che poi la cederà alla Segea, gruppo editoriale proprietario de La Gazzetta di Parma. Con l’ingresso del gruppo Segea nella proprietà entrambe le iniziative editoriali (radio e tv) sono riunite nella denominazione Radio Tv Parma. Negli anni ’80 Radio Parma resiste all’avvento dei network radiofonici grazie alla fedeltà del suo pubblico e alla voglia dei parmigiani, orgogliosi delle proprie origini, di informazione locale, cambia leggermente la programmazione musicale che dall’iniziale modello giovanile delle origini si sposta verso un modello generalista. Nuovo trasloco in via Saffi, dove Radio Parma rimarrà per ventenni, fino al 2003 quando l’emittente si trasferisce in via Mantova, in una zona periferica di Parma (le precedenti sedi erano invece ubicate in centro città) ma tecnologicamente attrezzata, vengono infatti investiti molti soldi in nuove tecnologie. Radio Parma da oltre quarant’anni con la propria musica tiene compagnia ai parmensi, e racconta le storie della città, sempre vicino alla sensibilità e alla cultura dei parmigiani. Radio Parma è una radio proiettata verso un futuro fatto d’informazione, approfondimento e intrattenimento senza mai dimenticare il rispetto del buon gusto e della cultura della città. Nel nuovo millennio ci hanno lasciato alcuni protagonisti di quell’avventura: Carlo Drapkind (2003), Virignio Menozzi (2011), Elisabetta Zanlari (2013). L’attuale direttore Giuliano Molossi iniziò la sua attività giornalistica proprio a Radio Parma.
http://www.stadiotardini.com/2011/01/amarcord-stasera-bar-sport-ceci-colombi.html
http://www.radiomarconi.com/marconi/ancona/radioparma3.html
LA STORIA DELLA RADIO ITALIANA in due volumi.
Dalla prefazione di Umberto Broccoli
“Non ho mai incontrato Massimo Emanuelli, ma ne conoscevo la competenza e la passione, ambedue dedicate alla radio. Da anni dietro ad un microfono, Emanuelli appartiene a quel gruppo di professionisti legati a questo medium antico e sempre nuovo, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile, semplice e non facile. Semplice, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile. Non facile per gli stessi motivi da non ripetere ancora una volta. Chi fa la radio deve costruire un percorso, elaborare un pensiero, immaginare come comunicarlo, fare in modo di trasformare le parole in immagini nella mente dell’ ascoltatore. È il teatro della mente nel quale chi ascolta è parte attiva esattamente come chi parla dietro a quel microfono. Chi ascolta è al tempo stesso scenografo, regista e autore così come lo è chi parla…. Oltre 1200 pagine, ma non è un po’ troppo lo spazio dedicato alla radio da Massimo Emanuelli. Sono pagine ricche, dense, documentate, avvincenti, precise, preziose, curiose, colorate, musicali, autobiografiche, leggere, coinvolgenti, interessanti e potrei andare avanti in positivo. Naturalmente Con parole mie.”
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