Vincenzo De Luca con il suo libro Nonostante il Pd è al secondo posto nella classifica dei libri più venduti su Amazon. Solo così il Pd potrebbe battere la destra. Cioè solo su Amazon, non alle urne, De Luca è criticissimo con il Pd ed ha 100.000 ragioni.
Partito di anime morte, di cafoni, me ne sto accorgendo molti si fanno vivi solo sotto elezioni poi scompaiono… Lontano dalle esigenze della gente, ma non gli sono bastate le sberle elettorali, probabilmente gliene serviranno altre che prevedo, salvo un radicale cambio (quasi impossibile) per le elezioni europee.
Il libro del Presidente De Luca ho iniziato a leggerlo, io i libri li leggo non solo li scrivo, io leggo e non solo scrivo come fanno certi analfabeti (a dire il vero del centrodestra, ma non tutti sia chiaro). Purtroppo causa l’altissima mole di lavoro ed un grosso evento da organizzare sono riuscito a leggere solo dieci pagine.
Che posso dire? Dieci pagine sono poche, ma Vincenzo De Luca, che ha sempre detto cose serie facendo ridere, in queste prime dieci pagine scrive cose serie e non fa ridere, c’è da piangere… De Luca è sempre stato critico non solo con Ely Schlein ma anche con le precedenti segreterie, coerente.
Giorgio Gaber sui socialisti (il Pd non è mai diventato socialista, prima era giustizialista ed aveva quale unico programma andare contro i “ladri socialisti” e andare contro Berlusconi, poi si è trasformato in una brutta copia di Forza Italia o della peggior Dc (gestione Renzi), poi con Zingaretti fu lo stesso Zingaretti ad andarsene “si vergognava del suo partito…”. Letta? Buono, bravo, non so che ne pensa De Luca, ma Letta, pugnalato da Renzi, se ne andò, poi tornò, non era un pericoloso reazionario né il peggio della Dc (anzi a parer mio il meglio della Dc) purtroppo aveva attorno i soliti che da anni non mollano la poltrona, e, parole di De Luca, sono rimasti in sella con tutti i segretari. Ely Schlein? Non la conosco personalmente anche se conoscevo (io Emanuelli) suo nonno, un vecchio socialista anarcoide. Non mi esprimo. Però secondo De Luca, la segreteria (o segretario…) ha ancora attorno non so chi della vecchia nomenklatura. Vero è che ha persone nuove (sentirò De Luca io conosco solo gli esponenti milanesi e lombardi piddini) io ne conosco una sola anzi due dei nuovi.
Il grandissimo Giorgio Gaber nel 1980 in IO SE FOSSI DIO diceva dei socialisti (toh guarda chi agitava i cappi e dava dei ladri ai socialisti a Milano, non certo De Luca, ha costruito così la sua carriera e credo da vent’anni è aggrappato ad una poltrona del Pds-Ds-Pd, e poi sarebbe De Luca il poltronaro…). Giorgio Gaber cantava, sui socialisti, ma le cantava a tutti:
“Compagni socialisti
con le vostre spensierate alleanze
di destra, di sinistra, di centro
coi vostri uomini aggiornati
nuovi di fuori e vecchi di dentro”
La stessa cosa vale per il Pd, con la differenza che i socialisti fecero grande il Paese, governarono o con la Dc o con il Pci (a livello locale) i piddini hanno governato con tutti tranne con Giorgia Meloni, ma perché Meloni era all’opposizione altrimenti avrebbero governato pure con lei. E in merito a “uomini nuovi di fuori ma vecchi di dentro” senz’altro ce ne è uno milanese vicino ad Ely Schlein che è nuovo di fuori ma peggio dei vecchi di dentro, sbagliai io a dargli spazio mediatico, capita, per fortuna è capitato raramente.
Il Pd è il partito degli assessori, del potere, lontano dalle esigenze della gente, con la direzione Schlein, ripeto da parte mia nulla di personale, non conosco Ely Schlein, mi pare sia diventato come il partito radicale, diritti dei migranti (ma la maggioranza degli italiani non ne vuole sapere, anche se poi è boom di migranti con il governo Meloni, a ridatece Minniti, perchè non c’è più). Diritti gay? Intanto molti gay votano destra, diritti sacrosanti sia chiaro, ma la maggioranza delle persone chiede diritti sociali non civili, i diritti civili lasciateli al Partito Radicale. E in ogni caso (anche se non lo si può imputare ad Ely Schlein) salario minimo e diritti dei lavoratori (cancellati da alcuni piddini) perché non hanno fatto queste cose prima visto che hanno governato ininterrottamente con chiunque. Non entro specifico sugli Enti locali, potrei dire soltanto alcune cose su alcuni Comuni governati da esponenti del Pd o filo Pd ma non mi pare il caso, non conosco le realtà di tutti i Comuni lombardi e su Milano e hinterland (alcuni Comuni mica tutti) mi sono già espresso. Su Milano città è difficilissimo amministrarla non invidio Sala ha fatto si alcuni errori, ma chi non li fa, ma meno di altri amministratori e dei suoi consiglieri ed assessori. Ricordo a Sala che Gino Cassinis, sindaco di Milano dal 1960 al 1964, diceva “un sindaco può fare miracoli ma non può alzare di un millimetro lo spessore dei suoi consiglieri, assessori e collaboratori”. Seguendo il consiglio di uno dei miei maestri (di vita e di conduzione radiofonica) meglio citare chi stimi e chi lavora bene ed ignorare gli altri che non stimi e che non lavorano bene. Quindi ho citato Sala perché è difficile fare il sindaco di Milano, ha collaboratori validi, ma l’elenco è lunghino, ma anche degli incapaci che non cito… Un altro bravo sindaco, forse il migliore, è Rino Pruiti, sindaco di Buccinasco, indipendente da ogni logica partitica, e non a caso, come De Luca, è stato rieletto al primo turno con una maggioranza bulgara.
Il sindaco di Milano (li ho conosciuti personalmente tutti da Pietro Bucalossi a Sala) che preferisco? Andrò controcorrente, scelgo un sindaco che conobbi però poco (quando non era più in carica e ormai dimenticato da tutti, parlava poco): Pietro Bucalossi. Il suo motto era “quello che mi piace di più nella vita è litigare” e gli riusciva benissimo, litigò con tutti compreso i suoi colleghi di partito, ma litigava per il bene della città. E, ancora, ricordo l’eccellente Marco Vitale (che una capra in storia, mancato candidato sindaco di centrodestra) non conoscerà, come non conoscerà Bucalossi ed altri. Marco Vitale eccellente tecnico lavorò per diverse giunte di tutti i colori, e anche credo con governi nazionali, quando vedeva qualche cosa che non andava se ne andava, non aveva mica bisogno della politica per arricchirsi o fare carriera, era un serio professionista, non un “inutile idiota”, zelante yesman dei politici…
La scuola. I danni alla scuola pubblica li hanno fatti tutti: iniziando da Berlinguer, già il cognome è un programma, passando si poi per Moratti e Gelmini, ma anche per ministri di area Pd che hanno fatto cose inenarrabili. Gli unici due ministri che si salvano (non solo parole mie ma referendum fra i radioascoltatori) sono Fioroni (oggi fuori dal Pd e comunque ex Dc) e il ministro Maria Chiara Carrozza, ricordo quest’ultima con affetto. Rispose bene alla mia battuta “con il nuovo ministro siamo in Carrozza” (non conoscevo allora De Luca, e non so se già allora faceva battute, quindi non sono io ad avere copiato De Luca, o De Luca me ahah). Seriamente la ministra Carrozza non fece danni alla scuola pubblica, anche se, mi è stato fatto notare, non ne ebbe il tempo perché il governo Letta durò lo spazio di un mattino… E comuque io ricordo Carrozza con affetto.
E che dire di insegnanti da anni imboscati nelle istituzioni (troppo faticoso insegnare, meglio imboscarsi e fare danni e scelte “camorristiche” nelle istituzioni.
Ancora De Luca: “al biogottismo e alla disciplina di partito, io preferisco la verità anche se scomoda. Io sono un uomo libero. Anche io mi sono sempre sentito, ed oggi a maggior ragione, un uomo libero, sono nell’invidiabilissima posizione dell’anarchico (socialista si ma soprattutto anarchico, una bestia capra in storia di centrodestra però non sa nemmeno il significato della parola anarchico) che non deve dire grazie a nessuno se non a sè stesso.
Io e De Luca? Non ci siamo mai incontrati, non sono del Pd come dice qualche ignorante (nel senso di ignorare) qualche tifoso del centrodestra e qualche piddino mal informato o frustrato. Che non sono del Pd lo possono testimoniare tutti gli eletti e dirigenti del Pd lombardo, e poi assurdo dire che sia il leader della corrente di De Luca in Lombardia, a me, ai dirigenti lombardi del Pd, e anche allo stesso De Luca, risulta che tale corrente non esista. Al momento… Certo ci sono cose in comune fra me e De Luca, ma poi io sono io (ben poco, ma la mia storia a Milano parla da sola, e il mondo politico milanese la conosce, soltanto un arrivista mancato candidato sindaco non la conosce o fa finta di non conoscerla) e De Luca è De Luca, un milione di volte più di me. Non conoscendo personalmente De Luca, anche se vi sono stati ammiccamenti per interposte persone, non posso dire nulla. Certo metto in conto (conoscendomi) qualche distinguo fra me e De Luca. Ad esempio per De Luca “Andrea Giambruno non è mica Monica Bellucci” ahahah io ho un’opinione diversa e non ironica su Giambruno che incrociai a Telenova, ma me la tengo per me, i fatti privati restano fatti privati. Non mi permetterei mai di dire “è un incapace, va licenziato, arrestato” questo messaggio mi è arrivato non da un “pericoloso comunista”, da un grillino o da De Luca, ma da un frustrato di centrodestra che pur scodinzolando dietro ai politici non riesce ad ottenere ciò che vuole: e cioè il posto di Bruno Vespa. ahahah
Aspetto tutti (non ho risentimenti né rancori personali con nessuno, io critico politicamente, faccio ironia ed autoironia, ma mai andato sul personale) domani per il Premio Gigi Vesigna.
E mi auguro di presentare presto in radio il libro di De Luca in radio (e non solo anche in presenza in giro per la Lombardia), nonostante gli ultras di destra, i vari elettori che votano “a capocchia” e, naturalmente, nonostante il Pd.