E’ morto Guidone uno dei papà del rock italiano, e non solo…

La notizia è stata diffusa ieri, a tre giorni dalle esequie, purtroppo ben pochi l’hanno data. Guido Celestino Egidio Crapanzano, in arte Guidone, è morto a Milano il 10 dicembre. Nato a Brescia il 6 marzo 1938 da una famiglia benestante (il nonno era materno era il rappresentate per l”Italia della Cadillac, la madre una contessa, il padre era un professore del Liceo Manzoni di Milano), nel 1945 il padre aprì un galleria d’arte. Guido terminato il liceo, come molti giovani della fine anni ’50 è travolto dal vento del rock and roll che arriva dagli Stati Uniti, un evento – come spiego nel corso di un’intervista – che non fu soltanto musicale ma di costume. Frequenta il Santa Tecla dove ha occasione di conoscere Lucio Fontana, Enrico Baj ed altri artisti, con lui ci sono altri giovani che si esibiscono ogni sera e con i quali condivide la passione per il rock: Luigi Tenco, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Ricky Gianco, Tony Renis, Enzo Jannacci. Debutta nel 1957 al Teatro Alcione vincendo un concorso per dilettanti, viene quindi scritturato dalla Durium ed incide il primo 45 giri Ciao ti dirò, sul retro una vecchia canzone di Giovanni D’Anzi, Ma l’amore no, cantata con lo stile degli urlatori. Per una quindicina d’anni si dedica alla canzone, incidendo dischi partecipando a trasmissioni televisive, a film, scrive colonne sonore. Entrò a far parte del Clan Celentano, fondò l’orchestra Guidone e i suoi Amici di cui facevano parte Enrico Maria Papes, Checco Marsella e Mino Di Martino che poi fonderanno I Giganti, fu supporter dei Beatles e dei Rolling Stones durante i loro concerti in Italia e in Grecia.

Ma considerarlo soltanto un urlatore, un rocker è riduttivo, lasciata la musica si dedicò alle attività più disparate, era un uono dalla cultura vastistima, ironico ed autoironico (fu lui stesso a scegliere il nome d’arte Guidone). Dapprima aprì un’agenzia pubblicitaria, quindi una casa editrice, poi una galleria d’arte, si occupò anche d’antiquariato. Si trasferì dapprima in Svizzera e poi negli Stati Uniti si laureò in ingegneria industriale con specializzazione in cibernetica, quindi fece il ricercatore universitario in California. Neurologia, psichiatria, numismatica, furono i suoi maggiori interessi di ricerca, collaborò con Enti e musei, organizzò mostre negli Stati Uniti e in Europa, curò diversi cataloghi e volumi. Tornato in Italia fu consulente della Banca d’Italia, scrisse tantissimi articoli per riviste scientifiche, nel 2017 scrisse un libro Amadeo Peter Giannini. Il banchiere che investiva nel futuro, svolse attività di docente. Partecipò quindi a diverse trasmissioni televisive non rinnegando mai il suo passato canoro. Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi lo nominò Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica italiana.

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