E’ uscito per i tipi de L’Ornitorinco Edizioni Dieci vite in una sola. Due voci per una biografia, libro di Bianca del Molin, nipote di Antonio Greppi, il primo sindaco socialista di Milano dopo la Liberazione. Lo leggerò con attenzione, anni fa conobbi l’autrice ad un incontro pubblico. Io stesso se risolverò i problemi di salute ho in cantiere una nuovo libro inerente i sindaci di Milano (aggiornamento di un’opera scritta nell’ormai lontano 2001). Chissà se qualcuno (ho già dato mandato ad un legale di valutare gli estremi per una diffida) che copia miei articoli apparsi non solo in rete ma su giornali e riviste da anni, plagia anche libri su Milano. Per dirla alla Fortis: “ma è cretino e poi vive a Roma e che ne sa”.
Tornando a cose serie: Antonio Greppi, avvocato, autore di commedie teatrali, socialista e cattolico (dimostrò che si può essere al contempo cattolici e socialisti), fu sindaco di Milano dal 1945 al 1951. Durante il ventennio fascista si ritirò in un dignitoso silenzio esercitando soltanto la sua professione forense, un giorno al funerale di un vecchio socialista incontrò Emilio Caldara, primo sindaco di Milano del XX secolo, che gli fece una profezia. “Un giorno il fascismo cadrà e tu sarai il sindaco di questa città”. Questa frase mi fu riferita dal compianto ex sindaco di Milano Paolo Pillitteri, eravamo nella seconda metà degli anni ’90, Paolo dopo gli anni del terrore giudiziario riprese a fare il giornalista, ci ritrovammo casualmente ad un funerale di un attore, amico comune. Uscendo dalla Chiesa mi disse la frase di Caldara rivolta a Greppi aggiungendo: “caro Emanuelli un giorno la seconda Repubblica cadrà e tu sarai il sindaco di questa città”. La profezia di Pillitteri non si è avverata, però nel 2016 mi candidai sindaco di Milano con una lista civica contro tutti, e quando dico tutti è tutti. Non ebbi molta fortuna, una leggenda metropolitana però narra che sia stato io a far vincere Sala (che si affermò per circa 4000 voti in sede di ballottaggio), se ciò corrisponde al vero questo bisognerebbe domandarlo a Sala, che al momento sia chiaro è in altre faccende affacendato. Semmai prendo per veritiera l’affermazione di Stefano Parisi che anni dopo, nel corso di un’intervista che mi concesse, con onestà intellettuale disse che io avevo fatto di tutto per farlo perdere. Far perdere Parisi non significa far vincere Sala, almeno per me… Nel 2021 ci fu un’altra storia io ero fuori scena per problemi di salute, nonostante tutti mi tirassero per la giacca, però gli attenti lettori delle questioni politiche milanesi commentarono leggendo le preferenze di alcuni candidati, sparsi in varie liste: si scrive Tizio e si legge Emanuelli anhaha
Meglio ridere visto che oggi ho problemi di salute ancora più gravi, poi sia chiaro non è un assist in favore di Sala, troppo comodo sparare a zero sul sindaco quando non si conoscono le leggi, quando non si sa nemmeno amministrare se stessi. Un ignorante imputava la carenza di medici di base a Milano a Sala, ignorando che la sanità è competenza delle Regioni e dello Stato. Un altro esagitato che vorrebbe insegnarmi la metodologia storica si infervora per intitolazioni di vie, senza conoscere le normative, fra l’altro non risiede a Milano, infine una terza persona, seppur un pochino preparata rispetto ai precedenti, pensa di essere strategico alle elezioni milanesi. Sono nella strana condizione di essere ormai defunto e di vedere cosa dicono e pensano le persone, poi non le ho mai mandate a dire. Oggi vedo meteore, persone senza lo spessore politico e culturale, alcune addirittura non residenti in città, che si montano la testa, intervengono su questioni non di loro pertinenza senza avere preparazione in materia amministrativa, storico-politica. Mi viene in mente la frase che Alessandro Manzoni fa dire ad un monatto rivolto a Renzo Tramaglino: “vai povero untorello non sarai tu a spianar Milano”.
Quel che è certo ma non ne sarei sicuro in politica non vi è nulla di certo, è che Beppe Sala non potrà fare un terzo mandato per legge (magari non ne ha nemmeno voglia, chi glielo fa fare la cosa più difficile in Italia è fare il sindaco di Milano), salvo deroghe. Mentre i vari ultras di destra e sinistra si scaldano, mentre impazza il toto nomi (che di solito sono bruciati) stavolta da parte del centrodestra, mentre tace il centrosinistra. Chi vivrà vedrà e ne vedrà delle belle…








Paolo Pillitteri, Filippo Barberis, Massimo De Luca, Massimo Emanuelli al Circolo De Amicis, presentazione del libro Sergio Zavoli: maestro di televisione, stile e linguaggio, 2024
25 aprile 1999 Gabriele Albertini, di spalle Aldo Aniasi (sindaco di Milano dal 1967 al 1976) e Massimo Emanuelli



Carlo Tognoli (sindaco di Milano dal 1976 al 1986), Massimo Emanuelli e Beppe Sala.
https://www.isimbolidelladiscordia.it/2016/04/sosteniamo-milano-con-emanuelli-e-una.html
https://librerie.unicatt.it/libri-autore/massimo-emanuelli.html
https://www.librioltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?idProduct=3591
https://www.librioltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?idProduct=3740


https://www.librioltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?idProduct=3625
https://www.librioltre.it/biblioteca/store/ORDINE-CL_E.asp?idProduct=3625