Fa discutere il progressivo avvicinamento di Fedez a Forza Italia e a Matteo Salvini, ritengo Fedez uno dei tanti italiani passati da un polo all’altro. Anzi Fedez è più che giustificato rispetto ad altri che sono leoni da tastiera, analfabeti letterari ed analfabeti politici, frustrati che nella propria vita professionale, e in alcuni casi anche privata, non hanno combinato nulla. Anagraficamente Fedez non poteva essere presente nel periodo del Pci berlingueriano (che a parer mio non ha mai fatto nulla per l’Italia se non urlare nelle piazza, come fa oggi qualcun altro che sia al governo o all’opposizione). Le riforme sociali, i diritti dei lavoratori le hanno realizzate democristiani, socialisti e partiti laici, gli elettori del Pci-Pds-Ds esaltavano Berlinguer, ragionavano anche con toni verbali eccessivi (ma non c’era la rete restavano chiacchiere da bar): “crollasse il mondo io voto il Pci, Berlinguer è santo gli altri sono ladri e mafiosi”. Molte di queste persone si sono gradualmente spostate dapprima verso Berlusconi, quindi su Salvini e Giorgia Meloni (da Tso passare da Berlinguer alla Meloni, anche se in fatto di nullità e demagogia io ci trovo un nesso).
Non è questo il caso di Fedez, ripeto anagraficamente non c’era. Fedez si è reso tante volte protagonista di polemiche, però posso capirlo. A differenza dei leoni da tastiera che volevano emergere a livello nazionale, avere la popolarità e i soldi di Fedez, qualcosa in più di loro Fedez ha fatto, sia chiaro in senso di notorietà e soldi, non a livello intellettuale. Anche se vi raccomando gli strafalcioni grammaticali e sintattici, il non sapere argomentare e le scempiaggini di questi leoni da tastiera che fanno apparire Fedez una spanna in su… Sia chiaro Fedez non è un intellettuale, ha dimostrato spesso la propria ignoranza ma è molto molto meglio dei leoni da tastiera e di coloro che sconfinano in settori non di loro competenza.
Sono vicino a Fedez essendo anche io alle prese con un tumore, gli avevo espresso la mia solidarietà già prima che mi diagnosticassero il cancro, anche se non ho mai condiviso alcune sue posizioni. Trovo naturale, è capitato anche a me, che ti pugnalino alle spalle, ti tradiscano e spariscano le persone che avevi aiutato o alle quali eri vicino proprio mentre non stai bene fisicamente. Gli italiani – scriveva Ennio Flaiano – sono sempre pronti a soccorrere il vincitore. Io, Emanuelli, invece sono sempre pronto a soccorrere il perdente, dal quale divergevo nei momenti di fortuna, quando tutti lo adulavano. Capisco benissimo quindi ciò che ha scritto Fedez nelle pagine del suo libro. Riconosce di avere avuto un rapporto tanto inaspettato quanto gradito con il leader della Lega, con cui non si è mai risparmiato uno scontro. «Quando mi sono ammalato di cancro», spiega Fedez, tra i politici italiani è stato proprio Salvini «quello da cui sentivo, quando mi scriveva, della vera empatia. E questo nonostante avessimo idee diverse e ce ne fossimo dette di tutti i colori». Non un messaggio di circostanza, peraltro. «Per un mese, ogni settimana mi ha scritto per sapere come stavo». Altri invece si sono dati alla macchia, spiega Fedez che fa nomi e cognomi: «Persone con cui avevo rapporti migliori invece non ci sono state: Luigi Di Maio, Giuseppe Conte, non pervenuti. Ti scrivono solo quando hanno bisogno di te, quando gli serve usarti».
Trovo molto sinergie, nel mio piccolo, fra quanto è accaduto a me e a Fedez. A differenza del rapper non mi sono mai schierato apertamente con la sinistra né con la seconda Repubblica, però persone che hanno cercato di usarmi, o che chiedevano voti nel periodo elettorale, sono scomparse (ma lo mettevo in conto) dopo le elezioni e dopo avere raggiunto posizioni di potere. Persone che avevo aspramente criticato democraticamente via radio quando erano potenti quando sono stati pugnalati alle spalle dai loro miracolati mi sono diventati simpatici e ne prendo le difese. Non sono mai stato renziano o berlusoniano ma trovo indecente che tantissimi miracolati dai due li disconoscano.
Per quanto riguarda la solidarietà e il farsi sentire devo dire che molti politici, soprattutto quelli che avevo avversato democraticamente si fanno vivi e li ringrazio. Comunque capisco Fedez.