TELEIBLEA
Quella di Teleiblea è davvero una bella storia iniziata tanti anni fa. La televisione è una grande madre che allunga i tempi della vita, imposta le giornate con ritmi precisi, dettati dall’orario di maggiore ascolto o dal telegiornale e chi fluttua in questo mondo non si annoia mai oppresso dai minuti che passano ma che non lasciano traccia sul proprio corpo. Insomma la Tv sia essa piccola o grande, privata o pubblica, rende attivi e pimpanti come se fosse un enorme bicchiere di vitamine preso quotidianamente. Avete notato che ho parlato di televisione privata ebbene, se questo termine ora è entrato nel modo di dire di ogni giorno, insomma è una realtà, in buona parte lo si deve proprio ai fondatori di Teleiblea che si misero in testa di scalzare il monopolio della Rai e trasmettere dei programmi in televisione per conto proprio, insomma, da privati. Ma andiamo indietro nel tempo. Siamo a meta del 1974 e in tutta Italia ci sono fermenti di liberta televisiva. A far scoppiare la questione è stata, qualche anno prima, una piccola tv di Biella, appunto Telebiella, fondata da un ex regista della Rai, Peppo Sacchi, famoso per i suoi programmi musicali ma anche per i modi burberi e per non avere peli sulla lingua. Si racconta che l’intransigente Peppo abbia lasciato il suo posto in Rai per non cedere a pressioni politiche e disgustato da taluni comportamenti dei dirigenti milanesi decise un giorno di far tutto da se. Dal Giappone intanto stavano arrivando delle incredibili novità tecnologiche e il Sacchi, acquistato un piccolo videoregistratore portatile da un quarto di pollice della Akai, incomincia a filmare, partite di calcio, comizi elettorali, feste di paese. Poi, a sera, tutti al bar della Piazza, sotto gli archi, per vedere le facce, i goals, le ragazze del quartiere. La voce si sparge e in poco tempo il bar diventa troppo piccolo perché la gente resta fuori protestando. Si capisce allora che c’è tanta voglia di ” locale”, di cose semplici e di casa nostra.Il problema dunque non è cosa registrare ma come far vedere tutto questo oltre al bar alla gente a casa. A dargli l’idea buona è Enzo Gatta uno che aveva trascorso buona parte della sua vita a riparare apparecchi televisivi. Visto che non si possono lanciare via etere quelle immagini, la legge lo proibisce esplicitamente, trasportiamole via cavo di casa in casa, di televisore in televisore, ci vorrà un po’ di tempo e molti soldi ma è tutto perfettamente legale e potrebbe anche diventare un business. Biella è una città ricca, ricca anche di imprenditori, e il sogno di Peppo trova molti amici pronti a collaborare e anche le istituzioni gli danno una mano. Viene fondata Telebiella che in breve si attrezza con studi e telecamere e personaggi della politica e dello spettacolo fanno a gara per partecipare a dibattiti e programmi vari. Certo siamo davvero agli inizi, la qualità del segnale lascia molto a desiderare così come le immagini o l’audio ma la Rai di allora non offriva di meglio. La realtà Telebiella cresce e comincia a dare fastidio non per l’audience, come si potrebbe pensare ora, ma per il principio. La Rai ha il monopolio e quindi nessuno può permettersi di scalfire questo patrimonio. E così scendono in campo gli avvocati, tirano fuori gli articoli di legge, non fanno differenza tra cavo ed etere e alla fine il sogno di Peppo viene bloccato. I funzionati dell’Escopost, su mandato della magistratura, hanno l’ordine di impedire l’invio di ogni altra immagine illegittima anche tagliando il cavo di trasmissione. Ma la cosa non poteva finire così. Ci si appella all’articolo 21 della Costituzione Italiana che permette ad ogni cittadino di esprimere le proprie idee con qualunque mezzo e quindi anche con la TV e dopo anni di querelle, a giugno del 1974, la Corte Costituzionale sancisce che trasmettere via cavo dei programmi televisivi non è reato ma ribadisce la differenza tra cavo e etere lasciando quest’ultimo sistema, cioè quello attraverso l’aria e le attenne di sola pertinenza dell’ente di stato. Torniamo dunque al 1974. Sacchi dunque riapre Telebiella forte della recente sentenza costituzionale e la notizia si sparge velocemente in tutt’Italia. Da nord a sud si registrano delle timide esperienze televisive, come a Piombino o a Milano o a Caltanissetta ma ancora si brancola nel buio. A Ragusa un gruppetto di imprenditori guidati da Carmelo Recca, prende invece la cosa molto seriamente e già a fine novembre del ’74 ottengono che al Tribunale di Ragusa venga registrata la testata giornalistica di una nuova emittente. E’ la nascita ufficiale di Teleiblea con il suo Videoinformatore diretto dal giornalista Mario Zagara. Sono momenti di grande impegno per Recca e soci e nel giro di qualche mese vengono arredati gli studi in via 10, oggi via Boris Giuliano, e approntata la redazione ed il palinsesto. Ma qui c’è da parlare della grande intuizione di Carmelo Recca e di suo figlio Antonio. I due dopo aver contattato le ditte in grado di fornire chilometri di cavi e l’occorrente per gli impianti, si rendono conto delle difficoltà tecniche che si dovranno affrontare per servire una città come Ragusa e allora fanno il grande passo, decidono infatti di trasmettere i futuri programmi di Teleiblea non via cavo, come dice la legge, ma via etere, cioè attraverso le attenne, permettendo a tutta la città di ricevere il segnale senza nessun accorgimento speciale ne allacciamento o altro. E’ una vera rivoluzione copernicana, in Italia le ditte in grado di fornire questa attrezzatura sono ancora poche e lavorano tutte per la Rai e quindi sono restie ad evadere l’ordine. Alla fine si acquista il trasmettitore, 10 watt sul canale VHF, e si impianta su un piccolo traliccio costruito su una collina di fronte a Ibla dove però non c’è energia elettrica e si fanno le prove tecniche di trasmissione. E finalmente il grande giorno arriva. E’ domenica 16 marzo 1975. A Modica è in programma una partita di calcio per il campionato di serie D che sembra fatta apposta per esaltare l’evento. Il derby dei derby, Modica Ragusa, e la troupe tecnica di Teleiblea, per la prima volta nella storia registra, l’intero match con la telecronaca, rimasta epica, del direttore Mario Zagara. La fortuna aiuta gli audaci e quella volta aiutò gli uomini della neonata emittente infatti la squadra ragusana espugna il Vincenzo Barone e torna a casa con un eccellente 2 a 1. In città ne parlano tutti e a sera una voce circola insistentemente tra gli sportivi, nei bar e nelle case. “In televisione c’è la partita del Ragusa, quella di oggi, contro il Modica, quella del 2 a 1.” E’ un venticello che si tramuta subito in uragano e quindi in un turbine. Tutte le televisioni, dai salesiani a Ibla, ai cappuccini, al selvaggio, tutte si sintonizzano su Teleiblea, la tv che trasmette le partite e anche il telegiornale ma con le notizie di qui !. E’ fatta, è nata la televisione privata, in una domenica qualunque del 1975, che è però diventata basilare per la storia della telecomunicazione italiana. Teleiblea trasmette e ritrasmette quella partita per qualche giorno e ormai, in città lo sanno tutti, ma lo sanno anche quelli della polizia postale che, al quarto giorno, si presentano con un mandato del magistrato negli studi di via 10. Ne segue una denunzia per tutti gli amministratori e il sigillo dell’attrezzatura trasmittente. Ma fortunatamente questa è un materia completamente nuova e nuova soprattutto per gli agenti ragusani che mettono i sigilli ad un’apparecchiatura che con la trasmissione non c’entra niente e quindi l’emittente continua ad irradiare il suo segnale. Ma c’è in corso un procedimento penale e, forse, era proprio quello che l’intera comunità delle tv locali aspettava. Secondo infatti il nostro codice, solo nell’ambito di un processo, il giudice può inviare gli atti alla corte costituzionale avanzando dubbi sulla costituzionalità di una legge. Ragusa diventa quasi una testa di ponte, un ariete per sfondare le mura del monopolio. L’avvocato Eugenio Porta di Genova, da qualche anno accusava lo Stato di attentare alla liberta di espressione dei suoi cittadini e quando, chiamato dai Recca, venne a Ragusa capì che c’erano tutti i presupposti per iniziare la scalata alla libertà televisiva. Porta prepara una memorabile “difesa” di Teleiblea e il giudice Paolo Occhipinti, non potè fare a meno di inviare tutti gli atti alla Corte Costituzionale visto il dubbio di incostituzionalità che si poteva evincere nel procedimento. Fu un fatto veramente storico perché da quel giorno, in tante altre città d’Italia, tutte le vertenze sullo stesso problema furono abbinate alla pratica di Teleiblea e dopo circa un anno l’11 giugno del 1976, la Corte si pronuncia, con la sentenza 202, abolendo di fatto il Monopolio di Stato in materia radiotelevisiva anche via etere. Questo è in pratica il primo passo verso la liberalizzazione del settore ma ci sono voluti oltre 20 anni per arrivare ad un a legge che regolamentava sia il campo dell’informazione che quello della trasmissione. Ma ritorniamo a quei primi giorni di attività della neonata Teleiblea. Pur con il fardello dell’azione legale Carmelo e Antonio Recca non demordono anzi, vista la titubanza dei soci, decidono di investire ancora di più nell’iniziativa acquistando tutte le quote messe a disposizione dai dubbiosi. E’ una vera e propria scelta di vita perché la televisione impegna a fondo e necessitano sempre fondi e forze nuove. Ad aprile del 1975, durante le vacanze di Pasqua, entrano in scena Gianni e Mario Papa. I due vengono da Biella dove Gianni è funzionario della dogana ma soprattutto vengono da Telebiella dove ambedue sono impegnati nella realizzazione di trasmissioni sportive e del telegiornale. Era un’esperienza esaltante. Negli studi del Convitto Biellese si alternavano giornalisti del calibro di Enzo Tortora, esule dalla Rai, cantanti e opinionisti famosi che, appunto, alla piccola realtà privata intendono dare fiducia per il futuro. E proprio quell’esperienza viene messa al servizio di Teleiblea. In breve si da vita a nuove trasmissioni, viene migliorata la tecnica nelle news e l’audience diviene altissima. Insomma come diranno poi i mass-mediologhi, l’emittente era entrata nel tessuto sociale cittadino divenendo punto di riferimento per i politici, gli sportivi e la gente comune. Teleiblea denunciava, plaudiva, informava. Teleiblea, in un mondo televisivo in bianco e nero dominato dai 2 canali di Mamma Rai, rappresentava l’alternativa, la libertà di opinione, la protesta. Non era importante la qualità del segnale, che allora non era certo ottimale, non contava neanche se le notizie erano poi veramente fresche ma la cosa eccezionale era il rivedersi in tv o sentire il proprio nome dalle labbra della lettrice o addirittura scoprire angoli nascosti della propria città. Un successo oltre ogni aspettativa. Il fenomeno Teleiblea varca i confini cittadini, dilaga in provincia e poi va oltre molto oltre. Ci sono episodi che devono assolutamente essere ricordati. Lo sport ad esempio è stato sempre trainante ed era seguitissimo soprattutto quando la troupe di teleiblea seguiva il Ragusa in trasferta. A Gela, nel 1975, la folla distrusse il pulmino dell’emittente perché nelle immagini riprese dalla telecamera c’era la prova di non ricordo più quale fatto. A Modica la telecronaca dell’ennesimo derby stigmatizzò in modo troppo enfatico un fallo del difensore sul più amato dei giocatori Ragusani, l’indimenticabile Pasquale Maida, scomparso purtroppo all’inizio del 2004, e ci fu quasi una sommossa popolare con scontri verbali accentuati dal campanilismo che divide le due città. Teleiblea segue il Ragusa Calcio guidato dall’estroso Cacciavillani alla conquista della serie C un traguardo che gli appassionati poterono gustare in tv. E così via per tanti e tanti anni con il telegiornale che ogni sera teneva compagnia a migliaia i telespettatori. La nostra emittente in quegli anni dettava legge grazie alla sua organizzazione, la sua attrezzatura all’avanguardia ma soprattutto lo stile dei suoi conduttori. Chi ha una certa età non può non ricordare Tina Vaccarino, la bionda annunciatrice dai lunghissimi capelli, il pittore Franco Cilia compito lettore del Tg e poi gli indimenticabili conduttori di programmi storici come Cose di Casa Nostra con Napoleone, Goirgio il farmacista e Giorgio Gurrieri, sosia di Totò. Il programma che per la prima volta porta il dialetto ragusano in televisione batte tutti gli indici d’ascolto tanto che in un quotidiano nazionale si parla di un certo Napoleone più famoso di Pippo Baudo. Sono anni eccezionali. Teleiblea ha studi enormi, in via Colajanni a Ragusa, dove possono trovare posto fino a 400 spettatori, copre con il suo segnale quasi tutta la Sicilia Orientale, da Agrigento a Catania fino addirittura a Reggio Calabria. Da ogni parte d’Europa arrivano giornalisti per capire il fenomeno delle TV private e anche i contratti pubblicitari sono ad un certo livello. Ma i tempi sono ormai maturi per il grande cambiamento: è arrivato il colore e urgono innovazioni radicali. Si devono acquistare nuove attrezzature, telecamere etc etc. E qui la storia della nostra emittente segna il passo. Senza sponsor politici Teleblea riesce ad adeguarsi ai tempi ma subisce l’attacco della concorrenza. Entrano in campo i grandi investitori e l’emittente iblea non è più sola. Da Catania a Milano e nella stessa Ragusa, gruppi politici spendono centinaia di milioni per accaparrasi l’audience con il doppio scopo di far soldi ma soprattutto opinione. Nell’area iblea si captano i segnali di grandi televisioni come Telecolor e Antenna Sicilia e anche, grazie alle cassette registrate trasmesse da una emittente locale, di Canale 5. A questo punto è giusto aprire una piccola parentesi sulle altre emittenti ragusane. Alcune nate intorno agli anni ottanta sono ancora in attività, qualche altra invece, come Tele Radio Ragusa guidata dal giornalista Lino Blundo o Tele Ragusa con il prof. Antonio Ragusa, dopo qualche anno di trasmissioni hanno chiuso definitivamente i battenti. E’ però importante dire che tutte le realtà televisive iblee, forse solo con qualche rara eccezione, sono sempre state all’altezza della situazione svolgendo il loro compito in maniera adeguata e contribuendo a far della nostra provincia un esempio da seguire.
All’inizio della sua attività la troviamo riportata Via E. Cliscione Lupis 45 (tel. 093246646)
All’inizio degli anni ’80 ha aderito al circuito Jolly 81, ha ritrasmesso programmazione di PIN Primarete Indipendente, e ha operato per un periodo anche con una seconda rete denominata Teleiblea 2.
L’emittente nasce via cavo per iniziativa dei fratelli Antonio e Carmelo Recca nel 1974 a Ragusa prima sede in via Stesicoro 120, quindi trasloco in via Corbino al numero civico 5, sempre a Ragusa. Il 10 febbraio 1975 il Presidente del Tribunale di Ragusa autorizza la registrazione dell’emittente via etere, il 10 luglio 1975 il Pretore di Ragusa Paolo Occhipinti deposita una sentenza destinata ad aprire la via delle televisioni via etere. Tele Iblea irradia i suoi programmi dai canali vhf D, vhf F e uhf 22. A pochi giorni dalla nascita dell’emittente via etere, Carmelo Rocca viene “invitato amichevolmente” ad interrompere le trasmissioni da un agente dell’Escopost. Al rifiuto di Rocca scatta la denuncia per contravvenzione alla legge del 14 aprile 1975 che riaffermava il monopolio della Rai. Il Pretore Occhipinti però trovò che su tale legge “pende un ragionevole dubbio di costituzionalità” e perciò la rimando alla Corte Costituzionale che, nel luglio 1976, si pronuncerà in favore delle emittenti via etere. La prima trasmissione andata in onda è un incontro di calcio del Ragusa che gioca in trasferta contro il Modica, vincono i ragusani 2 a 1. Questa vittoria e questa trasmissione sono ancora oggi nell’immaginario collettivo dei ragusani, ricordati sul sito internet ufficiale dell’emittente. Tele Iblea ha iniziato così le sue trasmissioni ufficiali, in città ne parlano tutti e di sera una voce circola insistentemente fra gli sportivi, nei bar e nelle case. In televisione c’è la partita del Ragusa, quella di oggi, contro il Modica, quella del 2 a 1. E’ un venticello che si tramuta subito in uragano e quindi in un turbine. Tutte le televisioni, dai salesiani a Ibla, ai cappuccini, al Selvaggio, tutti si sintonizzano su Tele Iblea, che inizia a proporre anche un telegiornale, “con le notizie di qui!…”. In città tutti ormai conoscono Tele Iblea, anche gli uomini della polizia postale che un giorno si presentano con un mandato del magistrato negli studi dell’emittente, gli amministratori vengono denunciati e l’attrezzatura dell’emittente viene sequestrata. Fortunatamente questa è un’emittente nuova, soprattutto per gli agenti che mettono i sigilli a un’apparecchiatura che con l’emittente non c’entra niente, Tele Iblea continua dunque ad irradiare il suo segnale. C’è un corso un procedimento penale e, forse, era proprio quello che l’intera comunità delle tv locali aspettava. Con Telebiella, Tele Conero ed altre sei emittenti, Tele Iblea aspetta la sentenza ma intanto è stato consultato l’avvocato genovese Porta per appellarsi all’articolo 21 della Costituzione italiana. Solo nell’ambito di un processo il giudice può infatti inviare gli atti alla Corte Costituzionale avanzando dubbi sulla costituzionalità di una legge. Ragusa diventa dunque una testa di ponte, un’ariete per sfondare le mura del monopolio.
L’avvocato Porta da qualche anno accusava lo Stato di attentare alla libertà di espressione dei suoi cittadini, chiamato dai Recca arriva a Ragusa e capisce subito che ci sono i presupposti per tentare la scalata alla libertà televisiva. Porta prepara una memorabile difesa di Tele Iblea, e il giudice Paolo Occhipinti invia tutti gli atti alla Corte Costituzionale. Fu un fatto storico perchè da quel giorno, in tante altre città italiane, tutte le vertenze sullo stesso problema vengono abbinate alla pratica di Tele Iblea. Dopo circa un anno, l’11 giugno 1976, la Corte si pronuncia, con la sentenza 202, abolendo di fatto il monopolio di Stato in materia radiotelevisiva anche via etere. Fu in pratica il primo passo verso la liberalizzazione del settore. Intanto a Tele Iblea erano anche arrivati i fratelli siciliani Gianni e Mario Papa, che erano emigrati anni prima a Biella, Gianni faceva il funzionario della dogana, Mario studiava, ma avevano alle spalle l’esperienza di Tele Biella, entrambi erano stati impegnati nella realizzazione di trasmissioni sportive e del telegiornale dell’emittente diretta da Peppo Sacchi. Così i fratelli Papa ricordano la loro esperienza::
“Fu un’esperienza esaltante, Negli studi del Convitto Biellese si erano alternati giornalisti del calibro di Enzo Tortora, esule dalla Rai, cantanti e opinionisti famosi. La nostra esperienza, tornati in Sicilia, venne messa al servizio di Tele Iblea”
I fratelli Papa migliorano la tecnica delle news, danno vita a nuove trasmissioni, Tele Iblea entra nel tessuto sociale cittadino, diventa punto di riferimento per i politici e la gente comune. Tele Iblea denunciava, plaudiva, informava. In un mondo televisivo in bianco e nero dominato dai due canali di Mamma Rai rappresenta un’alternativa, la libertà di opinione, la protesta. Non era importante la qualità del segnale (allora non certo ottimale), non contava nemmeno se le notizie non erano fresche, la cosa importante era il rivedersi in tv, sentire il proprio nome dalle labbra della lettrice, o scoprire angoli nascosti della propria città, fu un successo oltre ogni aspettativa. Sul finire degli anni ”70 il fenomeno di Tele Iblea ha ormai varcato i confini cittadini dilagando in provincia e andando oltre, molto oltre. Un operaio dell’Anic, tale Napoleone, conduce a Tele Iblea un programma tutto in dialetto chiamato COSE DI CASA NOSTRA; in Sicilia Napoleone è ormai più popolare di Pippo Baudo, che oltre ad essere nato a Militello, conduceva un programma (GOAL) per la concorrente Tele Sicilia (emittente sorta nel frattempo). COSE DI COSA NOSTRA portò per la prima volta il dialetto ragusano in televisione e batte tutti gli indici di ascolto, un quotidiano nazionale annuncia che ormai Napoleone è più famoso di Pippo Baudo. Sul libro IL MUCCHIO SELVAGGIO del duo Dotto-Piccinini leggiamo che lo slogan di TeleIblea era “vivi la città che abiti” in alternativa a “conosci la città che vivi”. Sempre secondo Dotto e Piccinini “trionfa la telvisione capovolta, protagonista è l’uomo della strada, che fatica a farsi strada”.
Direttore di Tele Iblea è Emanuele Schembari (vedi I ritratti televisivi di Massimo Emanuelli), tra i conduttori Tina Vaccarino, la bionda annunciatrice dai capelli lunghissimi, il pittore Franco Cilia, lettore del tg, e gli indimenticabili conduttori di programmi storici come Gianni il Farmacista e Giorgio Guerrieri, sosia di Totò. Uno dei programmi di maggior successo è OSPITI A TELEIBLEA.
Alla fine degli anni ’70 Tele Iblea trasferisce i suoi studi dapprima in via Colajanni e successivamente in via Carducci, sempre a Ragusa, dove trovano posto fino a 400 spettatori, l’emittente con il suo segnale copre tutta la Sicilia orientale, da Agrigento a Catania, sconfina fino a Reggio Calabria (i canali uhf sono ora, a seconda della zone, uhf 22, uhf 26 e uhf 64). Da ogni parte d’Europa arrivano giornalisti per capire il fenomeno delle tv private, i contratti pubblicitari sono a un certo livello. Arriva il colore, vengono acquistate nuove attrezzature e nuove telecamere.
Negli anni ’80 nascono nuove emittenti, arrivano i network, ma Tele Iblea rimane una realtà ancora oggi radicatissima in Sicilia. A Tele Iblea hanno lavorato anche Michele Giardino ed Enza Garipoli. La mission di emittente radicata nel territorio viene proseguita negli anni ’90 e nel nuovo millennio.
Nel 2010 muore Carmelo Recca, fondatore dell’emittente. Oggi Tele Iblea copre la provincia di Ragusa e quelle di Agrigento e Siracusa. Oltre al tg locale e ad alcune interessanti autoproduzione, Tele Iblea propone ogni anno la festa di San Giorgio. dopo 40 anni TeleIblea è sempre più il punto di riferimento della provincia e nelle aeree limitrofe perchè con il suo segnale copre da Licata a Pachino.
Negli ultimi tempi l’emittente si è evoluta e ha assecondato i nuovi media, dando vita a realtà come ReteIblea.it e TeleIblea.com, archivi mediali messi a disposizione di tutti i ragusani e non solo.
PALINSESTI 1977
DOMENICA 18 DICEMBRE 1977
14,30 FILM (REPLICA)
16,00 TELEFILM
17,00 FILM (REPLICA)
18,30 FLASH SPORT A CURA DI MARIO PAPA
19,00 TEELFILM: AI CONFINI DELL’ARIZONA
20,00 RUBRICA RELIGIOSA: I CRISTIANI AVVENTISTI
20,30 VIDEOINFORMATORE
21,00 TELECRONACA REGISTRATA DI UN INCONTRO DI CALCIO
22,30 LA DOMENICA SPORTIVA
PALINSESTI 1978
DOMENICA 31 DICEMBRE 1978
15,00 DIRETTAMENTE DA…
17,00 FILM (REPLICA)
18,30 FLASH SPORT
19,00 TELEFILM
20,00 RUBRICA AVVENTISTA
20,30 VG INFORMATORE
21,00 FILM
22,30 LO SPORT
23,30 VIDEOINFORMATORE
PALINSESTI 1979
LUNEDI’ 1 GENNAIO 1979
14,30 VIDEOINFORMATORE
15,15 FILM (REPLICA)
16,45 NOI E LA MUSICA
17,30 TELEFILM
18,30 AVVENIMENTO AGONISTICO
20,00 RUBRICA EVANGELICA
20,30 VIDEOINFORMATORE
21,00 SPETTACOLO: IO DO UNA COSA A TE TU DAI UNA COSA A ME
22,50 TELEFILM
23,40 VIDEOINFORMATORE
MARTEDI’ 2 GENNAIO 1979
14,30 VIDEOINFORMATORE
15,00 TELEFILM
16,00 DOCUMENTARIO
16,30 SCUOLA MATERNA
17,35 DOCUMENTARIO
18,00 RUBRICA SINDACALE
18,30 SPORT
20,00 RELIGIONE: I MORMONI
20,30 VIDEOINFORMATORE
21,00 TAVOLA ROTONDA
21,30 COSE DI CASA NOSTRA
23,00 VIDEOINFORMATORE
——————-
PALINSESTO DOMENICA 4 FEBBRAIO 1979
15,00 DIRETTAMENTE DA…
17,00 FILM (REPLICA)
18,30 FLASH SPORT
19,00 TELEFILM
20,00 RUBRICA AVVENTISTA
20,30 VG INFORMATORE
21,00 FILM
22,30 LO SPORT
23,30 VIDEO INFORMATORE
LUNEDI’ 5 FEBBRAIO 1979
14,30 VIDEO INFORMATORE
15,15 FILM (REPLICA)
16,45 CARTONI ANIMATI
17,00 DOCUMENTARIO
17,30 CONVERSAZIONE
18,30 AVVENIMENTO AGONISTICO
20,00 RUBRICA EVANGELICA
20,30 VIDEOINFORMATORE
21,00 SPETTACOLO: IO DO UNA COSA A TE, TU DAI UNA COSA A ME
22,50 TELEFILM
23,40 VIDEOINFORMATORE
MARTEDI’ 6 FEBBRAIO 1979
14,30 VIDEOINFORMATORE
15,00 TELEFILM
16,00 DOCUMENTARIO
16,30 COMICHE
17,00 CONVERSAZIONE
17,35 DOCUMENTARIO
18,00 ANGOLO LETTERARIO (REPLICA)
18,30 SPORT
20,00 RELIGIONE: I MORMONI
20,30 VIDEOINFORMATORE
21,00 TAVOLA ROTONDA
21,30 FILM
23,00 VIDEOINFORMATORE
Dal portale Palinsesti storici
GIOVEDI’ 10 GENNAIO 1980
14,30 Videoinformatore.
15,00 Film.
16,30 Avvenimento agonistico.
18,00 Lettere al direttore.
18,30 Radar, notiziario nazionale.
19,00 Videostory.
20,00 Testimoni di Geova.
20,30 Videoinformatore.
21,00 Doppio Sandwich, varietà con Gigi ed Andrea.
21,30 Telefilm: “L’ispettore Regan”.
22,30 Agricoltura oggi.
23,15 Sirt.
23,30 Videoinformatore.
sabato 11 ottobre 1980 14,30 (rip. 14,00) Videoinformatore. 15,00 Telefilm: “Taxi”. 15,30 Film. 17,00 Film: “Il commissario”. 18,30 Show musicale. 20,00 Cartoni animati. 20,30 Videoinformatore. 21,00 Angolo letterario. 21,30 Anteprima sport. 22,00 Film. 23,30 Videoinformatore notte. |
domenica 12 ottobre 1980 12,15 Gran Bazar. 13,30 Film drammatico: “Un amore così fragile, così violento”. 15,00 Diretta sport. 17,00 Film: “I diavoli volanti del circo”. 18,30 Musicale. 20,00 Avventisti. 20,30 Videoinformatore. 21,00 Film: “Gli avvoltoi”. 22,30 Documentario. 22,45 Sport sette, gli avvenimenti agonistici della settimana. 24,00 Videoinformatore notte. |
lunedì 13 ottobre 1980 14,30 Videoinformatore. 15,00 Film: “Gli amori di Angelica”. 16,30 Angolo letterario (replica). 17,00 Film: “All’ombra delle piramidi”. 18,30 Show musicale. 20,00 Assemblee di Dio. 20,30 Videoinformatore. 21,00 Basket americano. 22,30 Film: “I fratelli di ferro”. 24,00 Videoinformatore notte. |
martedì 14 ottobre 1980 14,30 (rip.14,50) Videoinformatore. 15,00 Film: “Alle frontiere del Texas”. 16,30 Film: “Agli ordini del Führer”. 18,30 Show musicale. 19,40 Cart. an. (rip. Telefilm): “Heidi”. 20,00 Mormoni. 20,15 Videoinformatore. 20,40 Telefilm: “Watergate”. 22,00 Film. 23,30 Videoinformatore notte. |
mercoledì 15 ottobre 1980 14,30 Videoinformatore. 15,00 Telefilm: “Watergate”(repl.). 16,00 Film: “Il tesoro delle montagne rocciose”. 17,30 Film. 19,00 Show musicale. 20,00 Cartoni animati. 20,30 Videoinformatore. 21,00 Telefilm: “Taxi”. 21,30 Cose di casa nostra. 23,00 Lettere al direttore. 23,30 Videoinformatore notte. |
giovedì 16 ottobre 1980 14,30 Videoinformatore. 15,00 Telefilm: “Taxi”(repl.). 15,30 Film: “I fratelli di ferro” (repl.). 17,00 Film: “L’asso nella manica”. 18,30 Show musicale. 20,00 I testimoni di Geova. 20,30 Videoinformatore. 21,00 Telefilm: “Ispettore Regan”. 22,00 Film. 23,30 Videoinformatore notte. |
venerdì 17 ottobre 1980 14,30 Videoinformatore. 15,00 Telefilm: “Ispettore Regan” (replica). 16,00 Film. 17,30 Film. 19,00 Show musicale. |
20,00 Padre Gregorio. 20,30 Videoinformatore. 21,00 Film. 22,30 Telefilm: “Taxi”. 23,00 Show musicale. 23,30 Videoinformatore notte. |