Telepadania

TELEPADANIA

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All’inizio del 1997 per iniziativa della Lega Nord di Umberto Bossi viene costituita una società chiamata Etere Padano col fine di dare vita ad una nuova televisione. All’inizio del 1998 Raimondo Lagostena Bassi, avvocato genovese pioniere dell’etere che ha da poco acquistato TeleCampione, una televisione svizzera-italiana, concede alla società Etere Padano due ore di trasmissioni sulle frequenze della stessa  TeleCampione,  E così il 12 ottobre 1997 alle ore 20 Telepadania inizia le sue trasmissioni. Primo direttore generale dell’emittente è Davide Caparini (futuro deputato della Lega Nord). Si parla di Ettore Andenna quale direttore artistico dell’emittente, ma poi non se ne farà nulla. La programmazione di Telepadania si può vedere inizialmente dalle 21 alle 23. Fra i programmi storici il tg, in onda dalle 21 alle 21,30, condotto da Max Parisi che effettua collegamenti con la redazione del quotidiano LA PADANIA, il martedì un talk-show politico con ospiti, condotto da Gianluca Marchi, allora direttore de LA PADANIA, il mercoledì TERRA PROMESSA, rotocalco di attualità padana, BLOCCO PADANO, programma che “da voce a movimenti e categorie del mondo padano”, un programma dedicato alla cultura e alle tradizioni padane, sport, spettacolo e sagre nel week-end. Telepadania manda in onda anche molte edizioni di Miss Padania. Fra gli telepadania altro logoideatori Andreas Kocsis, già a Bergamo Tv, fra i conduttori il professor Ettore Adalberto Albertoni, futuro assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, e consigliere di amministrazione della Rai, e Roberto Poletti futuro profeta delle sciure Maria. Fra i primi conduttori Gianfranco Funari che ripropone ABOCCAPERTA, il programma che lo aveva lanciato quasi vent’anni prima, programma che va in onda anche su TeleSpazio Calabria.  Il palinsesto attuale della stagione 2005/2006 di Telepadania presenta: Quarta generazione, Cinemania, Roma-Titanic, Tg Nord, Il federalismo, Tg politca, La settimana politica. Dopo essere stata visibile in Lombardia, Veneto,  Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte, Trentino, Toscana, Lazio, Telepadania stringe un accordo con 7 Gold ed è visibile in quasi tutta Italia.  Si alternano nel ruolo di direttore Max Parisi e, partire dal 2012, Aurora Lussana. Telepadania chiude i battenti nel 2014.

IL PRIMO GIORNO DI TELEPADANIA

Dal libro di Aldo Grasso Il bel paese della tv. Viaggio nell’Italia delle emittenti locali. 

 Domenica 13 settembre 1998 negli studi di Telecampione, emittente televisiva situata a Campione d’Italia, nasce Telepadania. Cessava d’incanto una vendita di orologi, soddisfatti o rimborsati, e iniziano le prove generali della tv del Carroccio. Ai primi dieci spettatori svelti con il telefono l’invito in studio per il 12 ottobre, data di inizio delle trasmissioni ufficiali. Si pone subito un problema giuridico: siccome Campione è un enclave italiana in terra svizzera la sua tv va considerata come Tmc o Tele San Marino, oppure come un tv italiana a tutti gli effetti?  Telepadania inizia in modo molto geniale, spiazzando lo spettatore. Il suo conduttore, infatti, è un leghista ungherese, Andreas Kocsis: si esprime bene in lingua italiana ma, ogni tanto, cade in qualche errore di pronuncia: la mass media, la digitale, la relax.  Quando i collegamenti diventano precari, Andreas, detto Andrea, si rivolge a Jean-Pierre e gli ordina: “potete fare messa in punto, ora dobbiamo pensare cassaforte, prego pubblicità”.  Veramente i consigli della regia sono solo due, reiterati in continuità. Prima gli occhiali da sole Dolce Padania, poi la Pellicceria Frigerio, che permuta anche il vecchio pelame. Così, per tutto il giorno: occhiali da sole e pellicce. Cos’è Telepadania?  Il clima ricorda quello di TeleBiella: libertà, lotta dura al drappello, a morte la tv di regime.  “Un po’ – spiega Kocsis – Washington Post e un po’ National Geographic. Informare e mettere in condizione la gente di decifrare”. Già la gente. Anche il senatore Giuseppe Leoni, presente in studio, grida felice: “la nostra sarà la tv della gente”. Tengono bordone a Leoni, l’onorevole Vito Gnutti (l’economista), il professor Ettore Adalberto Albertoni (responsabile della cultura, futuro assessore alle Identità Culturali della Regione Lombardia e consigliere di amministrazione della Rai) e Alessandra Guerra (ministro degli esteri). Vogliono un tv poco italiana, che diffonda concetti difficili ma in forme accessibili. Andreas ha una concezione più originale. Cita von Clausewitz e sostiene che TelePadania non sarà vittima della “sindrome del sedere”.  “Se una faccia da sedere resiste in video un po’ di tempo ha diritto di esistere e viene presa in considerazione un po’ da tutti”. Andreas si collega più volte con Venezia, dove si tiene una grande festa per l’elezione del governo del Carroccio. Bossi benedice TelePadania. Nella storia ufficiale di TelePadania, Andreas Kocsis non viene più ricordato.

 

“Come una specie di scolaresca al primo giorno di lezione mi stava attendendo anche un gruppo di ragazzi e ragazze, il più vecchio aveva 25 anni. Tutti laureati o laureandi, tutti con la voglia di diventare giornalisti della tv, ma nessuno che avesse anche un briciolo di preparazione al riguardo. I nomi li ricordate di sicuro: Massimiliano Ferrari, Nicoletta Cammarota, Valentina Tenani, Filippo Cartosio, Ilaria Lucchetti, Fabrizio Cassinelli e altri ancora. Ma non troppi di sicuro, in tutto eravamo in nove, me compreso” (Max Parisi).

CHE FINE HA FATTO ANDREAS KOCIS?

di Massimo Emanuelli

Andreas Kocis l’ho conosciuto circa dieci anni fa, allora mi occupavo di cinema, presentavo film storici all’interno delle scuole di formazione professionale della Regione Lombardia, Andreas era fra il pubblico alla fine della presentazione del film mentre andavano in onda i titoli di testa si avvicinò e mi disse: “caro professore tu avere capito molte cose di multimedialità interattiva, scola italiana essere indietro con anni”.  Si il suo italiano era ancora improvvisato, ma un po’ ci gioca, mi disse di essere consulente della Regione Lombardia e di avere molti progetti, che mi avrebbe inviato un suo curriculum.

“Caro professore ecco un poco di mie avventure” iniziava così il fax, che conservo ancora nel mio archivio. Andreas era stato direttore della televisione ungherese, a metà anni ’60, poi era dovuto scappare dall’Ungheria, perché ricercato dal Kgb. Mi raccontò di avere lavorato come documentarista in Svezia e di essere giunto per la prima volta in Italia nel 1976. Arrivai Bergamo, qui seduto su panchina non sapevo come fare per sbarcare lunario, allora incontrai signore che mi disse di volere fare televisione privata, era il primo fondatore di Bergamo Tv.  Si perché Andreas è l’uomo dei lanci delle tv, poi se ne va, non essendo uno yes-man, essendo un creativo. Parla ungherese, inglese, francese, italiano, svedese, olandese,  russo e – ci tiene a sottolineare – dialetto bergamasco. Mi racconta che ha lavorato anche con Silvio Berlusconi, ma è durato poco… Andreas ha due lauree, architettura e regia, e una grande passione per le novità.  Assieme presentiamo interessanti progetti nelle scuole, ma la cosa dura soltanto un mese, subito ci viene lo stop, anche se la pensiamo in maniera diversa in politica, ci unisce la voglia di fare, di trasmettere qualcosa agli studenti. Forse diamo fastidio, forse siamo precursori dei tempi, morale della favola: un assessore di Alleanza Nazionale mi bolla come comunista che gira con un comunista (e pensare che Andreas fino al 1991 era ricercato dal Kgb per attività anticomunista…)

Manteniamo comunque i rapporti di amicizia e allorquando mi sposo con Erika, Andreas è testimone di nozze di “tusa”, come la chiama ancora oggi. Conosco sua figlia, un giorno, mentre siamo negli uffici della McDonald’s per un contratto mi dice: “però tu non mi parlare più di fillia, io essere andato a prendere lei proprio in MacDonald’s, aspettavo con auto e altra auto mi è venuta in culo… Danni alla carrozzeria. Oh fillia….”

Facciamo alcuni lavori assieme poi nel 1997 la chiamata a Telepadania, Andreas mi vuole coinvolgere, ma naturalmente non sono organico per alcuni dirigenti della Lega (altri a onor del vero sarebbero interessati a un mio apporto data l’altra mia specializzazione, storia di Milano e della Lombardia, oltre alla storia dello spettacolo), ma anche Andreas è non organico, pertanto ringrazio e declino ogni proposta. Ma tu Andreas sei leghista, gli domando: “No, io no essere leghista, io essere nazista…” mi risponde provocatoriamente.

L’avventura di Telepadania per Andreas finisce presto, lo rivedo nel 2000 in occasione di un convegno sulla tv, Andreas mi spiega che Umberto Bossi lo ha lasciato nelle carceri bosniache, quando l’Umbert nazionale aveva preso posizioni pro-Milosevic. Poi, siamo all’inizio del 2000, mi dice: “io avere conosciuto giovane conduttore che farà molta strada, suo nome è Roberto Poletti”.  Ci ritroviamo nel 2001, Andreas mi dice che ora è tornato a lavorare in Ungheria, produco dvd, audiovisivi.  L’ultima volta l’ho incontrato la scorsa estate, mi ha illustrato un nuovo interessante progetto, nel quale mi vuole coinvolgere, poi si è di nuovo dileguato.  Vive fra Milano (Padania), l’Ungheria e l’America.  Andreas se ti imbatti in questo sito chiamami.

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