Cino Tortorella
NON SOLO IL MAGO ZURLI’
Cino Tortorella è stato regista di molte delle storiche trasmissioni di TeleAltoMilanese e di Antenna 3 Lombardia. Essendo praticamente impossibile elencarle tutte eccone solo alcune: Settimo round, programma sponsorizzato dal salunificio Beretta, Il Pomofiore (ideatore e regista), La bustarella (ideatore e regista), regista di Ric e Gian graffiti (Antenna 3 Lombardia, 1984), Il girandolone (Antenna 3 Lombardia), Birmbao (Antenna 3 Lombardia, presentatore), Ric e Gian Graffiti e Incrocia la fortuna (Antenna 3 Lombardia, regista). Tortorella ha anche lavorato a Videolina (IL GIORNALINO DEI RAGAZZI), nel 2005 è stato nominato direttore artistico dell’emittente pugliese Antenna Sud.
Felice Tortorella, così viene registrato all’anagrafe, nasce a Ventimiglia, in provincia di Imperia, il 27 giugno 1927, da genitori lucani, Felice Tortorella e Maria Lucia, il padre muore sei mesi prima della sua nascita, un’infanzia quindi difficile, Felicino detto Cino e la sorella sono cresciuti dalla madre.
Gli chiedo conferma della data e lui mi risponde raccontandomi un aneddoto: “anni orsono, girando per la Liguria ad effettuare interviste a personaggi locali, incontrai un vecchio pescatore che mi rispose: “di anni ne ho così tanti che non li conto neanche più”, e poi aggiunse: “non ne ho più di anni, li ho finiti… Io non festeggio più gli anni, festeggio il complimese…”
Cino frequenta il liceo a Sanremo, suo compagno di scuola è Eugenio Scalfari, futuro fondatore de La Repubblica. Ultimati gli studi superiori Cino lascia la Liguria, svolge il servizio militare nel corpo degli alpini come paracadutista, quindi si trasferisce a Milano per frequentare l’Università, la sua prima casa milanese è in via Podgora, in zona Palazzo di Giustizia. Cino si laurea in legge e segue un corso di recitazione e di mimo nella scuola del Piccolo Teatro di Milano: “venni scelto fra mille ragazzi provenienti da tutta Italia, vinsi una borsa di studio”. Così Tortorella ricorda la Milano dell’inizio degli anni ’50: “era fantastica, si sentiva ancora il dopoguerra, c’era una gran voglia di fare, fin da adolescente avevo una gran passione per il teatro, e Milano era il Piccolo Teatro di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, una novità. Strehlher e Grassi furono due innovatori che riuscirono a spezzare il predominio di vecchi tromboni come Ermete Zacconi”. E’ proprio al Piccolo Teatro che Tortorella segue il corso di recitazione tenuto da Lecoq, grazie a tale corso Cino impara a comunicare con la gestualità più che con le parole, ciò gli consentirà di entrare in sintonia con la fantasia e il linguaggio dei piccoli che lo avranno beniamino della loro infanzia televisiva. L’esordio ufficiale di Tortorella è come aiuto-regista di Enzo Ferrieri nell’Amleto di Riccardo Baccelli, fra gli interpreti Monica Vitti: “esordimmo a Vicenza – ricorda Tortorella – poi restammo in cartellone per parecchio tempo anche a Milano”. Enzo Ferrieri è l’animatore del Teatro Convegno, mitica sala teatrale milanese, qui Tortorella esordisce alla regia dello spettacolo Zurlì mago lipperlì: “Il mago era interpretato da Giancarlo Dettori, che si esibiva con quattro mini che erano Nino Castelnuovo, Ferruccio Soleri, Giancarlo Cobelli e Gianni Magni. Una sera venne a vedere lo spettacolo Umberto Eco, allora funzionario della Rai, che mi propose quattro puntate televisive dalle 17 alle 17,30 per riempire un mese di palinsesto vuoto. Io dissi di si, avvisai Dettori e i mimi che avrebbero fatto la televisione, ma Dettori si rifiutò. Mi diedi allora da fare per trovare un altro mago, ma dato che Dettori era molto bravo non riuscii a trovarne uno entro il tempo previsto da Umberto Eco. Un giorno mi contattò il regista televisivo Giovanni Cocorese che mi invitò a fargli vedere il mago Zurlì, gli risposi che il mago lo stavo ancora cercando, che glielo avrei fatto momentaneamente io per dargli un’idea, che poi per l’inizio della trasmissione avrei trovato il mago. Il regista fu entusiasta della mia esibizione e mi invitò a farlo io, e così esordii in televisione, le quattro puntate ebbero un incredibile successo e ancora oggi mi porto addosso la figura del mago Zurlì. Il vestito del mago fu naturalmente improvvisato, Cocorese fece fare le prove il lunedì, la trasmissione sarebbe andata in onda il giovedì, non avendo previsto ciò non avevo quindi pensato al costume. Andai in sartoria e presi un costume usato da Giorgio De
Lullo per un precedente spettacolo, lo adattai con una calzamaglia, un mantello e con qualcosa in testa e così nacque anche il costume. Dotato di regolare bacchetta magica , con i capelli luccicanti di polvere magica, corpetto aderente in vita e calzamaglia, il Mago Zurlì è pronto a fare il suo esordio in tv. Giovedì 3 gennaio 1957 andò in onda la prima puntata, il titolo diventò Zurlì il mago del giovedì, lo spettacolo televisivo prende ispirazione dal precedente lavoro teatrale. Fu un giovedì importante per la storia della televisione: per la prima volta una trasmissione fu vista in tutta, la copertura della televisione arrivò in tutta Italia quel giovedì”. Nel 1959 Tortorella idea e dirige Cuochi fatui programma condotto da Corrado: personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport in cucina, un’idea che forse qualcuno ha copiato… Nel mezzo dello studio campeggiava una Cucina Salvarani, c’era una giuria, Ugo Tognazzi raccontava le sue storielle, Mina cantava, in gara c’erano personaggi come Duilio Loi (allora campione mondiale di pugilato), il Maestro D’Anzi ed altri…
La quattro puntate diventarono centinaia, il mago Zurlì due anni dopo diventò il conduttore de Lo Zecchino d’Oro che iniziò il 26 settembre 1959, ideato e condotto da Tortorella, su richiesta del Salone del Bambino: “i responsabili del Salone mi informarono di avere ottenuto una diretta televisiva e mi chiesero di inventarmi qualcosa per i bambini, pensai a una sorta di Festival di Sanremo per i piccini. Eravamo da poco entrati nell’era della tv e dal piccolo schermo arrivava nelle case degli italiani anche la musica. Non esisteva però un repertorio per bambini. I più piccoli cantavano solo le canzoni dei grandi”. Lo Zecchino è infatti fin dagli esordi una gara per tutti i bambini che non hanno ancora compiuto 14 anni. I piccoli cantanti sono accompagnati dal Quintetto di Peppino Principe, la vittoria va a Quartetto interpretata da Giusi Guercilena, da questo momento, fino ai nostri giorni, lo Zecchino diventa un appuntamento tradizionale nell’ambito delle manifestazioni musicali, conduce Cino Tortorella alias Mago Zurlì. Lo Zecchino è, dopo il festival di Sanremo e La domenica sportiva, la trasmissione più longeva della televisione italiana. “Nel mondo – ricorda Tortorella – sono colui che ha presentato per il maggior numero d’anni la stessa trasmissione”. Cino Tortorella è pertanto entrato nel guinnes dei primati. Hanno scritto canzoni per lo Zecchino: Gorni Kramer, Tony Renis, Walter Valdi, Mogol, Pino Daniele, Fred Bongusto, Paolo Poli, Giorgio Calabrese, Memo Remigi, Tata Giacobetti, Augusto Martelli, Raffaele Pisu, Paola Pitagora, Virginio Savona, Sandro Tumminelli ed altri.
Le prime due edizioni – ricorda ancora Tortorella – presentai lo Zecchino a Milano con un buon successo, poi i responsabili del Salone non vollero proseguire perché, a parer loro, costava troppo. Mi trovai per caso a Bologna, incontrai i Frati dell’Antoniano che mi invitarono a fare lo Zecchino, dopo la terza edizione giunsero molte lettere di persone che richiedevano i dischi dello Zecchino, nacque così la produzione, poi vi fu l’incontro con Mariele Ventre e la consacrazione definitiva della manifestazione. Dal 1976 lo Zecchino sarà sotto il patrocinio dell’Unicef.
Negli anni ’60, quelli del boom economico, Tortorella si trasferisce nella zona San Siro, vicino allo stadio che successivamente sarà intitolato a Peppino Meazza. E’ Tortorella l’autore di una delle più belle ed istruttive trasmissioni della televisione italiana: Nuovi incontri con gli autori. “Si trattava – ricorda Cino – di un programma costruita per i ragazzi delle scuole medie superiori. Il programma, andato in onda nel 1962, mi aveva in qualità di autore e regista, il conduttore era Luigi Silori, che chiedeva ai più grandi scrittori di realizzare un originale televisivo per la televisione su un problema che riguardava i ragazzi, seguiva un dibattito. A Nuovi incontri parteciparono importanti scrittori del Novecento come Alberto Moravia, Dino Buzzati, Riccardo Bacchelli, Corrado Alvaro e Giancarlo Fusco. Ricordo che un giornale letterario fiorentino intitolò La tv dei ragazzi ad una svolta. Purtroppo non è rimasta nemmeno una puntata, in Rai hanno distrutto tutto…” Altri programmi condotti e ideati da Tortorella per i ragazzi sono: Alla fiera del Mago Zurlì e Pomeriggi con il mago Zurlì. Durante gli anni ’60 e fino alla prima metà degli anni ’70 Tortorella conduce ogni anno Il primo giorno di scuola, festa dei Remigini, dall’1 ottobre, giorno di San Remigio, la scuola allora iniziava quel giorno.
Dal 1961 al 1974 Tortorella è il regista di un’altra trasmissione cult, Chissà chi lo sa, 483 puntate condotte da Febo Conti, altri successi sempre legati alla tv dei ragazzi sono: Canzoni per Alpha Centauri (1964-1965), Fuochi fatui con Giancarlo Fusco, Scacco al Re condotta da Ettore Andenna, autori Terzoli, Vaime, Tortorella, regia di Cino Tortorella (1972), Dedalo regia di Davide Rampello con Tiziano Sclavi (1972/73), Il dirodorlando sempre condotta da Ettore Andenna (autore con Gugliemo Zucconi, 1974/75), Classe di ferro, Gioco città con Tiziano Sclavi (1976/77).
Nella seconda metà degli anni ’70 l’abbandono della Rai e il passaggio alle televisioni private: è Tortorella il regista di programmi mitici dapprima a TeleAltoMilanese (ARIA DI MEZZANOTTE e IL POMOFIORE, autore con Enzo Tortora), poi della prima Antenna 3 Lombardia, è autore e regista di programmi come La Bustarella condotta da Ettore Andenna, Il Napoleone sempre condotta da Ettore Andenna e Il pomofiore condotta da Lucio Flauto, Classe di ferro, sempre condotta da Ettore Andenna, Strano ma vero, Ric e Gian Show e Una fetta di sorriso. Su Antenna 3 Lombardia Tortorella conduce con Roberto Vecchioni (allora anche professore di latino e greco al liceo Cesare Beccaria di Milano) e da un docente di matematica. Telebigino, un programma nel quale i due presentatori ricevevano le telefonate dei ragazzi che da casa chiedevano loro aiuto per fare i compiti. Un altro programma ideato da Cino per l’emittente di Legnano è stato il programma culinario Pane al pane-
CINO TORTORELLA CON ENZO MELI, DIANA SCAPOLAN ED ETTORE ANDENNA AI TEMPI DI TELEALTOMILANESE
Nella stagione 1982/83 Tortorella collabora con Elefante Tv, in qualità di ideatore e regista della trasmissione Il Grillo parlante, condotta dal noto comico genovese Beppe Grillo con testi di Antonio Ricci. Ma Tortorella ma non si scorda di essere anche conduttore presentando, oltre allo Zecchino d’Oro, Incrocia la fortuna con Gerry Bruno (Antenna 3 Lombardia, 1985).
“Nella mia vita televisiva ho fatto circa 3500 trasmissioni, gran parte come autore e come regista, anche se sono ricordato solo per LO ZECCHINO D’ORO e per il Mago Zurlì: è una croce che mi porto addosso da diverso tempo. Per anni la Rai ha continuato ad affidarmi soltanto programmi per bambini, la prima volta che ebbi la possibilità di fare un programma per i grandi fu a TeleAltoMilanese, prima, e ad Antenna 3 Lombardia, poi”.
Negli anni ’80 dopo essere stato l’autore di alcune edizioni di GIOCHI SENZA FRONTIERE con Popi Perani ed Anna Tortora, passa alla Fininvest, programma di cui è autore, ma Cino non lo ricorda volentieri. In effetti Enzo Tortora, che era stato individuato come conduttore, di li a poco verrà ingiustamente arrestato ed iniziò il suo calvario giudiziario, venne quindi sostituito da Domenico Modugno che proprio mentre registrava una delle prime puntate venne colpito da un ictus che dieci anni dopo lo porterà alla morte.
Sempre per le reti Fininvest Cino Tortorella è autore di Bim bum bam, su Canale 5, nel 1991 è la volta di Bravo bravissimo condotto da Mike Bongiorno. Nel 2000 e nel 2001 in concomitanza con il Santo Giubileo, ha curato le trasmissioni Festa per il Giubileo dei bambini e dei ragazzi e La cometa – festa dei bambini per la chiusura del Giubileo. Uomo simbolo della televisione italiana, fra i numerosi riconoscimenti conferitigli ricordiamo il premio regia di Salsomaggiore, la Noce d’Oro, l’Antenna d’Oro, il Telegatto d’Oro. Tortorella è anche autore di libri di fiabe e libri per ragazzi: Le fiabe di Mago Zurlì, Il Dirodorlando, Scacco al Re, ed ha inoltre collaborato con Topolino, Il Giornalino, Il Corriere dei Piccoli, ha diretto il mensile Sapori d’Italia e ha scritto per Grand Gourmet.
Nel 2002, in occasione della quarantacinquesima edizione dello Lo Zecchino d’Oro, Cino è entrato nel Guinness dei primati per aver presentato lo stesso spettacolo più a lungo di chiunque altro al mondo. Il suo più grande progetto è però naufragato nella primavera 2004: quello di dar vita a Family Tv (Canale 11), un televisione per i bambini che avrebbe dovuto nascere sulle frequenze della vecchia Telemonza Brianza, emittente storica, ma – ha protestato il Mago – mi hanno oscurato, evidentemente una televisione per i bambini dava fastidio…
Nel 2005 Tortorella riparte da Antenna Sud, emittente visibile in Puglia, Basilicata, e in altre regioni del sud, Cino è direttore artistico dell’emittente. Dal 4 ottobre 2005 parte la trasmissione Lavori in corso – prove tecniche di Family Tv, un format ideato da Tortorella. Quattro appuntamenti quotidiani della durata di dodici minuti ciascuno, durante i quali i telespettatori hanno la possibilità di esprimere il loro giudizio e i loro desideri sulla Tv in generale e su quella locale in particolare. Un’occasione per dare voce agli utenti, ma anche un modo per verificare un’inedita – per il territorio – forma di comunicazione con loro.
Nel 2008 Tortorella ha interpretato il ruolo dell’ufficiale di Stato Civile nel matrimonio tra Oscar Sensi e Elsa Scotti in occasione dell’ultima puntata della serie televisiva Incantesimo 10. Il 23 ottobre 2009 a Coppito (L’Aquila), Cino ha organizzato e presentato uno spettacolo, in occasione dei 50 anni dello Zecchino d’Oro, a cui hanno partecipato numerosi artisti di fama nazionale ed internazionale, con il fine di creare un parco giochi per bambini, nella zona più colpita dal terremoto. La sua presenza per l’edizione 2009 dello Zecchino d’oro non è stata confermata dai vertici RAI e di fatto, non vi ha preso parte. La Rai ha motivato la sua esclusione (ripetuta nell’edizione 2010) con una causa legale che Tortorella avrebbe in corso con il direttore dell’Antoniano di Bologna, Frate Frate Alessandro Caspoli.
Il 27 novembre 2009 Cino viene ricoverato in serata all’Ospedale Luigi Sacco di Milano, per un grave attacco d’ischemia. Arrivando al Pronto Soccorso si risveglia dopo essersi trovato in stato comatoso e tenuto in osservazione dal nosocomio. Il 27 ottobre 2010 Cino ha fondato l’associazione Gli amici di Mago Zurlì, allo scopo di proseguire la sua opera a favore dei bambini e creare un osservatorio per il rispetto dei diritti dell’infanzia. Il 21 novembre dello stesso anno Tortorella si è espresso in maniera molto critica sulle ultime edizioni dello Zecchino d’Oro. Successivamente si è dedicato ad un altro festival musicale consistente in una gara tra cori di bambini, intitolato Una canzone per Mariele, in ricordo di Mariele Ventre.
Il 15 maggio 2012 Cino Tortorella scrive una raccomandata al presidente del Consiglio Mario Monti autocandidandosi alla Presidenza o alla direzione generale, il suo progetto di fondo è “ridare alle famiglie italiane la tv dei ragazzi indecentemente cancellata dalla programmazione Rai. Se la mia proposta non verrà presa in considerazione non farò lo sciopero della fame, come minacciato da Freccero, poichè considero troppo importante mangiare, e mangiare bene”.
E infatti Cino non scioperi, ti sei ripreso vecchio leone. Cosa ti manca dei grandi network, Cino? “Nulla, oggi le tv generaliste si assomigliano, sono omologate, imperano i format che vengono dall’estero e che sono copiati dai programmi di Antenna 3 negli anni ’70. Oggi si spendono molti soldi per acquistare format copiati dai nostri programmi degli anni ’70… invito tutti coloro che hanno bambini a non pagare il canone Rai. Io non sono da rottamare, non sono un vecchio bacucco, non ho il morbo di Parkinson. Continuo a fare spettacoli che vanno bene e mi sono richiesti. Perché non devo essere allo Zecchino d’Oro? Io sto bene, sono sano, ho voglia di fare un sacco di cose. Mirigliani, che aveva 15 anni più di me, ha condotto fino all’ultimo Miss italia, ma perchè non posso essere ancora utile? È la storia di Mike Buongiorno, con la differenza che fra 50 anni, quando me ne andrò a me non faranno il funerale in Duomo. Ho più o meno la stessa età del Presidente della Repubblica, del Papa, e del Presidente del Consiglio Monti, quindi anche loro si dovrebbero ritirare…
Ma no Cino il Presidente Monti si candida… Altro che ritirarsi… E comunque sia lui che Napolitano resteranno senatori a vita…
“Alla Rai ormai non gliene importa più niente della tv dei ragazzi e nessuno protesta. Hanno cancellato anche la trasmissione della Festa della Mamma, lo Zecchino d’Oro è vicinissimo a subire lo stesso trattamento. Fin quando qualcuno non protesta… Per ora hanno cacciato me. Anzi prima è stato cacciato Padre Berardo Rossi, uno dei fondatori dell’Antoniano, al suo posto è arrivato Alessandro Caspoli, uno che neppure sotto tortura definirei frate, fratello e tantomeno padre: del frate ha soltanto l’abito. Quando è arrivato ha cancellato il passato considerandolo vecchiume, ha buttato via chi aveva costruito la manifestazione facendola diventare patrimonio dell’Unesco. Ha allontanato me, Topo Gigio e perfino padre Berardo, snaturando il programma. Aspetto la sentenza, voglio che i giudici rispondano a una domanda semplice: “Chi ha inventato lo Zecchino”? Aspetto la sentenza, voglio che i giudici rispondano alla domanda: tutti sanno che per cinquant’anni sono stato io l’autore e il conduttore. Lo sai che l’Unesco ha dichiarato lo Zecchino patrimonio dell’umanità per una cultura di pace? Unica trasmissione televisiva al mondo ad essere dichiarata patrimonio dell’umanità. Attorno allo Zecchino ruotavano altre trasmissioni come il primo giorno di scuola, la festa della mamma, concerto di Natale ed altre. Papa Giovanni definì lo Zecchino d’Oro una delle cose più belle che la Chiesa italiana aveva creato,questo giudizio fu confermato dai suoi successori. Giovanni Paoli II mi ha invitato all’apertura dei due spettacoli di apertura e chiusura del Giubileo del 2000 di cui sono stato autore e conduttore. Poi arriva Caspoli, che, ripeto, non definisco frate, per dirmi che sono superato… Ora, purtroppo, lo Zecchino d’oro ha perduto la sua identità ed è diventato di plastica. Ma quando c’era Mariele Ventre, fino al 1995, anno della sua morte, era tutta un’altra cosa: lei ha insegnato a cantare ai bimbi del coro, ma per loro è stata anche un esempio di fede e di morale. Mariele merita di essere proclamata beata, la Curia vescovile aspetta testimonianze da parte di chiunque su Mariele come modello di vita, molte sono state depositate. Mariele è morta il 16 dicembre 1995, a soli 56 anni, per un tumore al seno. Sono passati quasi 18 anni, ma è rimasta nel cuore della gente.. “Mariele merita di diventare beata per la sua esistenza esemplare, ma lo era già nel cuore di molti subito dopo la sua scomparsa. Sarebbe la prima persona della tv a salire agli altari: e coi tempi che corrono ci vorrebbe proprio”.
Fra il 2012 e il 2013 Cino interviene come ospite in alcune puntate della mia trasmissione radiofonica L’angolo della scuola, dapprima sbugiarda Oscar Giannino, allora candidato con una propria lista alle elezioni politiche, non solo sul falso titolo di studio, ma anche per la sua presunta partecipazione allo Zecchino d’Oro: “mai visto Giannino, consultati gli archivi, non ha mai fatto neanche una selezione per lo Zecchino”. Quindi Cino si sfoga: “spiegami perchè mi hanno mandato in pensione, forse perchè sono vecchio? Ho la stessa età di Papa Ratzinger e del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quelli non li mandano in pensione e mica si dimettono.” Poche settimane dopo Papa Ratzinger si dimetterà (caso anomalo nella storia del Papato), mentre il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà ricandidato e rieletto…. In merito a Beppe Grillo e al suo Movimento, allora emergente così Cino mi risponde: “Conosco molto bene Beppe Grillo, per il bene del Paese, che già ha mille problemi, mi auguro che lui e il suo Movimento non governino mai…”
Il 27 luglio 2013 Cino Tortorella compie 86 anni e con una dose di coraggio ed energia che farebbero invidia a un ventenne, si è fatto un regalo speciale: ha voluto lanciarsi col paracadute nel cielo di Ravenna, accompagnato dalla figlia Chiara e dai parà del centro Pull Out. Un’esperienza ad altissimo tasso di adrenalina che il canale web del Corriere della Sera ha seguito sia nelle fasi di preparazione che in quelle più emozionanti di volo. Tortorella non è nuovo ai lanci col paracadute perché ha svolto il servizio militare proprio presso gli Alpini Paracadutisti, ma ciò non toglie che il conduttore ormai attempato abbia compiuto una vera impresa. Nell’autunno 2013 Tortorella è diventato nonno e si è esibito al Teatro Incanto di Catanzaro in uno spettacolo per le scuole.
Cosa fai oggi Cino? Hai progetti per il futuro?
Qualcuno mi ha definito il falco pellegrino, un animale al quale piace molto mangiare le allodole, non appena ne vede una si precipita vicino, poi ne vede un’altra e ci ripensa preferisce la seconda perchè più gustosa, poi ne individua una terza e gli si avvicina, ad un certo punto tutte le allodole se ne vanno e il falco pellegrino resta a bocca asciutta. Io nella mia vita ho continuato ad avere sempre un sacco di idee, qualcuna sono anche riuscito a realizzarla, qualche allodola sono riuscito anche a mangiarla, però se qualche idea l’avessi sfruttata meglio… Sto scrivendo un libro Regalati un sorriso. La vita dopo la vita, un bilancio della mia doppia vita, si perchè uno dei momenti più importanti è riferito all’ictus di tre anni fa, quando me ne sono andato in un altro mondo, bellissimo, e lo racconterò alla gente: non abbiate paura li rincontreremo quelli che non ci sono più.”
http://www.youtube.com/watch?v=uYeKHySjDmU
Cino Tortorella intervistato da Massimo Emanuelli a L’ANGOLO DELLA SCUOLA
http://www.radiofree.it/page_96.html
Cino Tortorella è morto a Milano il 23 marzo 2017.