Dario Baldan Bembo è nato a Milano il 15 maggio 1948, figlio di Sebastiano e Domenica Andreini, una maestra di pianoforte, Dario ha tre fratelli: “in casa, nei momenti di pausa, strimpellavo di solito sul pianoforte di casa, mi ricordo che suonavo l’Inno di Garibaldi e Fratelli d’Italia. C’era un’atmosfera bellissima, soprattutto a Natale, e mio fratello Alberto, che faceva il professionista con Mina, Gigliola Cinquetti, Nicola di Bari ecc. mi faceva sempre ascoltare dischi di jazz.
Dario frequenta le scuole elementari alla Leonardo da Vinci di Milano), quindi le medie, il ginnasio e il liceo classico per dai Salesiani, a quel periodo risale la sua passione per la musica come fruitore: continuavo a sentire Miles Davis, John Coltrane, e giu’ di li’, al punto che gia’ a 10 anni imparavo gli assoli di jazz a memoria . E ricordo che pensavo : possibile che non si puo’ fare musica con un bel accordo di do maggiore, e delle atmosfere larghe, semplici?”
Dopo l’esame di maturità Dario si iscrive per due mesi all’Università Statale, grazie al fratello maggiore Alberto, pianista, organista e vibrafonista, che Dario inizia ad esibirsi durante le serate estive come pianista in vari locali. Alberto incontra Bruno De Filippi, un grande musicista, e Bruno gli chiede se non conoscesse un tastierista per fare delle ‘incisioni’ con lui. Si chiamava ‘incisione’ l’essere chiamati per andare a suonare in studio per un disco di un artista famoso. “Comincio così come ‘turnista’, e mi faccio conoscere da Ico Cerutti, che lavorava al Clan Celentano. Ico mi ascolta, e mi chiama per fare delle serate come orchestrale. Ricordo questo periodo come uno dei piu’ belli della mia vita : ero diventato famoso come organista di organo Hammond, e cosi’ suonavo l’ Hammond come orchestrale nei piu’ bei locali del Nord d’Italia. Si guadagnava poco, ma si suonava come pazzi !! Si faceva il repertorio dei Blood Sweet and Tears, Santana, Chicago e altri. Ero anche il cantante del gruppo, e ricordo che quando cantavo un pezzo inglese, inventavo le parole ! Nel 1968 facciamo la stagione estiva al Covo di Nord Est di Santa Margherita, nel 1969 a Lignano Sabbiadoro, nel 1970 ancora al Covo. Intanto nei mesi invernali, mi chiamavano sempre come organista Hammond per suonare in studio con Mina, Caterina Caselli, Lucio Battisti e tanti altri. Con Battisti lavora per il disco Amore e non amore nel 1970 (ma pubblicato nel 1971): “L’atmosfera dello Studio era elettrizzante e terribilmente creativo, soprattutto con Battisti, che pretendeva che si imparasse a memoria il pezzo. Per tutte le altre occasioni, ti davano la parte, e via a leggere… ( il problema e’ che non sapevo molto leggere, ma per fortuna bastavano solo gli accordi ) Nel 1970 lavoravo anche con Augusto Martelli, che a quei tempi era l’amante di Mina. Si lavorava alla Basilica, una vecchia chiesa sconsacrata, dalle parti di Corso Italia. Una sera Augusto mi chiede se ho un pezzo buono da dargli per finire una colonna sonora che stava facendo. Il film si chiama ‘Il Dio Serpente’: Io mi metto all’Hammond, e gli faccio sentire un brano che avevo nel cassetto. Lui lo ascolta, e mi dice : ‘perfetto !, lo facciamo !’ In quella sera stessa organizziamo velocemente l’arrangiamento, e realizziamo il brano. Io suono il flauto parlato che fa la melodia, faccio la base con l’Hammond, collaboro con i Cori. Esce con il titolo Dyamballa’. Il brano, colonna sonora del film Il Dio Serpente per la regia di Piero Vivarelli, diventa un successo internazionale, ma Dario non compare come autore non essendo ancora iscritto alla Siae: “ci tengo a precisare che non Augusto a rubarmi il pezzo, come molti hanno scritto, io fui felice di cederglielo, l’unica cosa è che poi avrebbe potuto precisare che l’autore ero io”.
Dario suona le tastiere in dischi di altri artisti: Amore e non amore di Lucio Battisti (1971), Umanamente uomo: il sogno di Lucio Battisti (1972) e Amanti di valore di Mina (1973). Dario grazie a Battisti conosce il batterista de I Quelli, Franz Di Cioccio, con cui entra nella formazione dell’Equipe 84, in difficoltà per l’arresto di Alfio Cantarella e la defezione di Franco Ceccarelli. L’Equipe incide nel disco Casa mia le due prime canzoni scritte da Baldan Bembo su testo di Maurizio Vandelli, “Nessuno” e “2000 km”. “Un giorno, (era più o meno il gennaio del 1971), mi metto a leggere il Corriere, e nella pagina ‘Spettacoli’, vado a vedere le novita’ del prossimo Festival di Sanremo. d un certo punto leggo : ‘l’Equipe 84 si presenta a Sanremo in coppia con Lucio Dalla nella canzone ‘4 marzo 1943’, con la formazione : Vandelli,Franz di Cioccio, Victor Sogliani e Baldan Bembo ‘ !!. Rimango sbalordito dalla notizia, chiamo la Ricordi, che era la Casa Discografica dell’Equipe, e loro mi confermano la notizia. Rispondo ‘Ah, che bello !!’ Cosi’ comincia la mia esperienza con l’Equipe, si va a Sanremo e si vince il terzo posto, poi collaboro con Vandelli in molte canzoni loro. Scrivo con loro anche qualche brano, tipo ‘Diario’, ‘2000 km,’ ecc., la militanza nell’Equipe 84 dura fino al 1972.
Nel 1972 inizia la carriera ufficiale come compositore, scrive con Michelangelo La Bionda e Bruno Lauzi, per la cantante esordiente Mimi’ Berte’ ‘Piccolo Uomo’, che nell’estate di quell’anno vince il Festivalbar, quindi scrive Quante volte per Tihm (testo di Luigi Albertelli), Meglio morire che perdere te per Caterina Caselli (testo di Giancarlo Bigazzi) e Che strano amore per Caterina Caselli con Leonardo Ricchi (testo di Franco Califano). Nell’agosto del 1973 Mia canta al Festivalbar la canzone ‘Minuetto’ (musica di Dario e testo di Franco Califano) e stravince un’altra volta.. niente male…! Sempre per Mimi’ scrivo la canzone ‘Donna Sola’ che presenta al Festival di Venezia, e ritira la Gondola d’Oro come vincitrice. A motivo di questi successi, il suo nome di compositore si consolida e si afferma. “Ed e’ per questo che, una sera di aprile del 1973, mentre ero in un ristorante a cena con il mio editore Michele del Vecchio, ricevo la telefonata della grande Mina… non ci credo, e penso ad uno scherzo, ma lei si conferma tale e mi dice che vuole assolutamente da me una canzone, e subito ! Quella sera lascio tutti al ristorante e corro in Basilica, dove c’era lei, che mi aspettava per comporre un brano. Passiamo tutta la sera e la notte insieme, (non pensate male !), e a forza di prove e di ritocchi, sostenuti anche da una bottiglia di whisky, alle 6 di mattina esce una canzone che di li’ a poi si chiamerà ‘Eccomi’, con il testo di Paolo Limiti che, di mattina presto, corre trafelato e scrive il testo fra un caffe’ e caffe’… E la cosa che piu’ mi gratifica e’ che Mina, prima di cantare, vuole sentire me per capire come sia meglio interpretare la melodia… Mina mi ha sempre stimato molto, e questo e’ motivo di grandissimo orgoglio per me. Intanto, in questo periodo, scrivo per Mimi’ ‘Agapimu”, ‘La Nave’, ‘Che vuoi che sia’, ‘Inno’ (per me il piu’ bello di tutti, su testo di Maurizio Piccoli), Un’Eta’, Bolero, Luna Bianca.
Dario partecipa inoltre, in qualità di tastierista, nell’ LP Seduto sull’alba a guardare dei Salis e, sempre nel 1973, scrive Non tornare più per Mina (testo di Franco Califano), Diario per l’Equipe 84 (testo di Maurizio Vandelli) e Bolero per Mia Martini con Leonardo Ricchi (testo di Maurizio Piccoli)
Nel 1975 inizia la carriera di cantante con la canzone ‘Aria’. La canzone viene pubblicizzata da Renzo Arbore e Boncompagni nella trasmissione ‘Alto gradimento’, e questo contribuisce al suo grande successo, sulle note di Aria Arbore e Boncompagni fanno una battuta alludendo ad Amintore Fanfani. Il quotidiano democristiano Il Popolo se la prende con Arbore e Boncompagni che hanno accostato la voce di Fafani (estrpolata da un’intervista) mentre dice “aria fresca” accompagnandola con la canzone di Baldan Bembo. Anche di ‘Aria’ vengono pubblicate tantissime versioni : quella famosissima di Sheila in Francia, con il titolo ‘Avant de Mourir’, in America di Shirley Bassey con il titolo ‘Born to lose’, Aria, che sarà un successo internazionale, con ben 25 versioni in tutto il mondo.
La carriera di cantante continua con l’uscita del 45 giri Cescendo/Gabbiani, dell’album ‘Migrazione’, (‘Viaggio’, ‘Non mi lasciare’, 1977), nel 1978 esce il 45 giri Piccolina/Week-end, nel 1979 il singolo Giuro/Cosa siamo noi e l’album Dario Baldan Bembo del 1979 che contiene il brano ‘Cosa siamo noi’, brano che porterà al Festival di Venezia. E proprio a Venezia, in quell’occasione, ho modo di conoscere Renato Zero, che avvicinandomi mi dice ‘A pise’, perche’ non me scrivi quarcosa ?’ Nasce così il mio rapporto di compositore con il grande artista, che continuerà per i prossimi anni. Rapporto legato anche da una grande amicizia, tanto è vero che Renato pretende sempre che mi stabilisca a casa sua per elaborare e perfezionare le musiche. Si lavora di sera e anche la notte, davanti al suo pianoforte, con tanti caffe’, e mangiando un sacco di panini… Un giorno lo vedo comparire nel mio studio a Milano, in cerca di idee musicali. Io ero imbarazzato, perchè in quel momento non avevo nessuna idea forte da fargli sentire. Alla fine del pomeriggio, Renato mi saluta per andare via, un po’ deluso, e a me viene per caso in mente una vecchia idea che avevo nel cassetto da piu’ di dieci anni. L’idea sarebbe diventata poi ‘Amico’, il primo grande successo di autore con lui. Da li’ in poi, seguono i brani ‘Ed io ti seguirò”, e ‘Stranieri’, bello ! Nel 1981, mentre Renato è in tournee’ , con il carisma di un Grande Papa (è come lo chiamavo io ) , scrivo per lui ‘Piu’ su’, il brano che lo trasporta ai suoi massimi valori artistici. ‘Piu’ su’ è come un summit della sua filosofia, del suo pensiero. Fantastico. Non me ne voglia male Renato, se affermo che ‘Piu’ su’, (a parte ‘Il Cielo’) , e’ la canzone sua piu’ bella ! La collaborazione con lui continua negli anni a venire ed esce l’Album ‘Calore’, con le 4 canzoni ‘Spiagge’, ‘Fantasia’, ‘Navigare’, ‘Voglia’
Del resto Dario Baldan Bembo non aveva mai interrotto la sua attività di autore scrivendo Che vuoi che sia se ti ho aspettato tanto per Mia Martini (testo di Paolo Amerigo Cassella, 1976), Chiara per Nicola Di Bari (testo e musica, 1979), attività che prosegue con Ed io ti seguirò per Renato Zero (testo di Renato Zero), Ora settembre per Loretta Goggi (testo di Paolo Amerigo Cassella), Giuro per Nicola Di Bari (testo di Dario Baldan Bembo), Stranieri per Renato Zero (testo di Renato Zero), Mr. Uomo per Farida (testo di Franca Evangelisti). Canto straniero per Marcella Bella (testo di Antonio Bella) tutte del 1981, Che bella libertà per Renato Zero (testo di Renato Zero, 1982) e Voglia per Renato Zero (testo di Renato Zero, 1983). I brani scritti per Renato Zero sono contenuti in alcuni degli album più amati dai fan: il live Icaro del 1981, “Ed io ti seguirò” l’album Artide Antartide e il mini lp Calore del 1983 il cui brano di punta è Spiagge, sempre negli anni ’80 Dario partecipa ad un tour con Renato accompagnandolo con il pianoforte.
Grande successo anche come interprete bel 1981 con Tu cosa fai stasera? che porta al Festival di Sanremo, conquistando il terzo posto. Seguono ‘Autostrada’, e altri pezzi compresi nell’ album ‘Voglia d’azzurro’ del 1981. In quell’anno si realizza il sodalizio con Riccardo Fogli, che inciderà lo stesso brano sanremese insieme a Non mi lasciare e alla versione iniziale di Amico è intitolata Falò che sarà inclusa nel lavoro di Baldan Spirito della terra. Nel 1982 esce l’album Etereo (CGD, 25034) (come Bembo’s Orchestra). Ma il 1982 è soprattutto l’anno durante il quale Dario incide il suo secondo più grande successo dopo Aria, che sarà Amico è. “Nel 1982 finalmente realizzo un sogno che tenevo nel cassetto da parecchi anni : il sogno di registrare il mio prossimo Album in campagna, e piu’ precisamente a Maggiora, il ‘paese mio, che sta sulla collina. E’ un’idea che riesco a realizzare soprattutto per l’aiuto di un mio grande estimatore, Alfredo Cerruti, che in quel momento riveste la carica di mio Produttore Musicale, e che rimane entusiasta della mia idea. Registrare in campagna, sotto gli alberi, cantando di sera con i grilli, facendo il bagno nel torrente, giocando a pallone nei momenti di pausa…eccezionale ! Le registrazioni cominciano a Maggiora nel giugno 1982, e terminano nel luglio, fra alterni giorni di sole e di pioggia. Registriamo di mattina e di pomeriggio, si pranza e si cena sotto un capanno, guardando alla televisione i Mondiali di calcio, che alla fine vinciamo… Da quell’esperienza nasce l’Album ‘Spirito della Terra’, con i testi del bravissimo Sergio Bardotti, e la collaborazione di tanti artisti : Renato Zero (‘Preghiera per la musica’), Marcella Bella, Riccardo Fogli, ecc. Ma è da questa esperienza che nasce soprattutto ‘Amico è”. Per fare il coro, chiamo tutti gli amici di Maggiora e dintorni, intonati e stonati, e formiamo in gruppo di 465 persone. Voi riderete, ma io sono sicuro che il grande impatto popolare di questa canzone è dovuto alla sua maniera di realizzarla. in campagna, all’aria aperta, sotto un sole caldo, e, perche’ no, bevendo dell’ottimo moscato d’amburgo, e mangiando alla fine un’enorme pasta e fagioli preparata dalle nostre donne ! E sapete perche’ si chiama Spirito della Terra ? Perche’ è la traduzione letterale dal tedesco di ‘grappa’ !! ‘Spirito della Terra’ comprende anche brani come ‘Spirito della terra’, (pezzo d’inizio),’Preghiera per la musica’ (con prefazione di Renato Zero), ‘A sud ovest del Balmun’ (canzone country maggiorese !) ecc.
Mike Bongiorno decide di inserire ‘Amico è’ nella trasmissione ‘Superflash’ come sigla d’inizio e di fondo, ma ha in piu’ una grande idea… Decide di battezzarla ‘Inno dell’Amicizia’, e fa ricantare la canzone a piu’ cantanti, creando altresì un quiz pubblicato da Sorrisi e Canzoni, dove la gente deve indovinare le voci di chi ha cantato… Partecipa così Caterina Caselli, Pupo, Ornella Vanoni, Gigliola Cinquetti, Giuni Russo, Riccardo Fogli, Marcella Bella. Poi un giorno Superflash finisce, ma la canzone Amico e’ no.. Proprio per la sua natura molto popolare, ‘Amico e” entra negli stadi di calcio, e viene cantato da migliaia di tifosi di tutte le squadre. Ed è stata sempre emozionante per me questa cosa…piu’ di qualsiasi altra…
Nel 1982 esce il suo secondo grande successo in termini di vendite: Amico è (testo di Nini Giacomelli, Mike Bongiorno e Sergio Bardotti che hanno scritto per lui i testi dell’intero LP Spirito della Terra), che interpreta con Caterina Caselli, Il brano diventa popolare in quanto è sigla di Superflash, trasmissione televisiva di Canale 5 condotta da Mike Bongiorno. Una giovanissima Céline Dion, all’età di 13 anni ha inciso la versione francese di Dolce Fiore (L’amour viendra) nell’album La voix du Bon Dieu e a 16 anni ha inciso la versione francese di L’amico è (Hymne à l’amitié) nell’album Les oiseaux du bonheur. Amico è viene citato da Caparezza nel brano “Fuori dal tunnel” nel verso: “[…] per esempio, non mi stempio per un tempio del divertimento essendo amico di Baldan Bembo, sono «un silenzio che può diventare musica» se rimo sghembo su qualsiasi tempo che sfrequenzo […]” per la canzone “Amico è”.
Meno fortunata la sigla di Superflash che Dario inciderà l’anno seguente, sull’onda del successo, intitolata Voci di città uscita in 45 giri e il singolo del 1984 Da quando non ci sei (una volta ancora)/Alberi d’inverno. Dario partecipa al Festival di Sanremo nel 1985 con Da quando non ci sei (una volta ancora) arrivando sedicesimo, ma riscuotendo però un notevole successo di pubblico. Nel 1985 esce l’album Spazi uniti, nel 1989 Per te Armenia. Successivamente torna alla sua primaria attività di autore che non ha mai interrotto. Scrive Le gente come noi per Renato Zero e Non la puoi chiamare vita per Loretta Goggi.
Nel 1991 esce l’album Un pò per vivere, un pò per sognare, nel 1993 Dario scrive per Renato Zero ‘Figli della guerra’, ‘Una magia’, e ‘Oltre ogni limite’, sempre nel 1995 scrive ancora per Renato Zero (Chi, Ancora gente, Fine Favola scritta con Franco Califano. Nel 1996 esco con il cd ‘Canto dell’umanita”. Dopo avere pubblicato nel 1999 la compilation Amico è. I successi, con il nuovo millennio Dario si dedica esclusivamente all’attività di produttore.
Come mai ti si vede poco in televisione?
“In questi ultimi anni, la musica è cambiata, te ne sarai accorto anche tu. La melodia, parte vitale delle mie canzoni, non ha piu’ tanta importanza… Importante oggi è avere solo una ritmica ‘schizzata’, e il gioco è fatto. Oggi e’ difficile sentire qualcuno che fischietta in bicicletta una canzone ascoltata alla radio o in tv, e nonostante io vada spesso al mare, non riesco piu’ a vedere dei ragazzi su una spiaggia con una chitarra, che cantano i pezzi di Battisti ! Tanti mi chiedono di scrivere di nuovo, le idee le ho tutte nel cassetto, ma dovrei adattarmi a scrivere come si fa oggi, e non ci sto. Potrei fare un disco nuovo di grandi spazi e melodie, ma i primi a sorridere sarebbero proprio i discografici (non ho una bella opinione di loro…!), che mi direbbero ‘ma caro Baldan, sei un genio, sei un artista sommo, ma queste canzoni sono ‘datate’!!’ Ho allora creato un sito internet tramite il quale scrivo canzoni vecchia maniera ed ho la possibilità di essere ancora ascoltato da chi mi stima ancora e ha bisogno della mia musica per ‘evadere dalla realtà”
Nel 2014 esce Penso alpino, inno degli Alpini, nell’aprile 2014 Dario presenta in anteprima il suo nuovo lavoro nell’ambito del programma radiofonico STILE ITALIANO LA STORIA DELLA CANZONE ITALIANA RACCONTATA DAI SUOI PROTAGONISTI (ideato, prodotto e condotto dall’insegnante, giornalista e speaker Massimo Emanuelli) in una memorabile puntata nel corso della quale viene ricostruita l’intera carriera di Dario.