Il Festival di Sanremo attraverso i manifesti

manifestivalA cura di Gianna, Carla e Walter Vacchino Manisfestival. Cartadautore. Vedere scorrere, come in un cineografo, i manifesti del Festival, riserva una serie di sorprese e di emozioni incredibili. E’ stato difficilissimo trovarli, ed anche chi, come noi, li ha gelosamente custoditi, o avrebbe dovuto farlo, al momento della “conta” ha scoperto i buchi delle edizioni mancanti. Abbiamo chiesto a tutti quelli che pensavamo potessero o dovessero averli conservati: Comune, Rai, organizzatori, direttori artistici, settimanali, pubblicazioni speciali, giornalisti, Musei, collezionisti ed amici con risultati sconfortanti. Siamo rimasti disorientati, con la sensazione di trovarci di fronte ad una meravigliosa creatura senza mamma e papà, piuttosto che ne avesse troppi, e che nessuno di loro si fosse preoccupato di difenderla o di farla crescere. Ma fortunatamente per noi la tempra è forte e così è passata indenne, fra gli alti e bassi della vita, per arrivare alle sfide dei nostri giorni. Il progetto di presentare i manifesti di tutte le edizioni dal 1951 si è trasformato nel MANIFESTIVAL: un quaderno di tutte le locandine del Festival della Canzone italiana dal 1977, ovvero da quando si è trasferito dal Casinò al Teatro Ariston. Ciò nonostante, grande è stata le meraviglia nel riscoprire le firme degli autori dei manifesti di quegli anni: da Forattini, Purificato, Crepax, Fiume, Nespolo, Arman, Luzzati… a tutti gli altri. Non solo in formazione e comunicazione ma una vera e propria mostra permanente, vivente e misconosciuta che parla di musica, di canzoni, di fiori e di Sanremo. Un’evoluzione continua, dal disegno pittorico alla foto artistica, ricca di messaggi e di suggestioni. Una manifestazione, il Festival della Canzone, definita anche di musica leggera, tanto leggera ed eterea, che in oggi ha preferito non legarsi a marchi o a loghi che potessero ingabbiarla, venderla o renderla schiava delle leggi di mercato. Evento che per l’interesse suscitato, come fenomeno culturale e di costume, vive perchè riesce ad attrarre investimenti di sponsor ed aziende, contraddizioni che lasciano spazio ad ardite speranze ed emozioni per i nuovi talenti che riescano nel miracolo di sbocciare in cinque serate. Evviva, infine, un foglio di carta sottile, di settanta cento, che imprigiona ed esprime il lavoro di migliaia di persone che annualmente dedicano un pò della loro vita alla realizzazione del Festival, a loro e a tutti grazie.
Hanno collaborato alla stesura del volume Gigi Vesigna che del Festival nè è la memoria storica (per ragioni di anagrafe dice) e Massimo Emanuelli, ringraziato da Vesigna per il suo instancabile lavoro di collezionista: alcuni manifesti infatti, persi dal Comune e dall’archivio dell’Ariston, sono stati riprodotti grazie ad Emanuelli che li ha presi dal suo archivio personale.
Metà del volume è dedicata alla Rassegna della Canzone d’Autore (Premio Tenco) ideata nel 1972 da Amilcare Rambaldi: nel 1972 le locandine e i manifesti degli avvenimenti collaterali pre-rassegna, e poi dal 1974 a tutti i manifesti delle varie edizioni, documentano le singole iniziative, la parte artistica, l’elenco dei tecnici, i prezzi dei biglietti.

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