Iva Zanicchi ricoverata in ospedale a Vimercate

Il 5 novembre 2020 Iva Zanicchi risulta positiva al covid, lo annuncia la stessa Iva in un video su Instangram: “Verificato. Eccomi qua, ve lo dico: ho il coronavirus. Sto bene, non ho perso l’allegria e vi faccio questo video. Mi raccomando fate attenzione. Spero voi stiate bene, vi mando un bacio a prestissimo”  Il 9 novembre alla cantante e presentatrice è stata riscontrata una polmonite bilaterale. In ospedale ringrazia gli infermieri: “Sono i miei angeli custodi”

Mercoledì 29 gennaio 2020 Iva Zanicchi sarà ospite di una nuova puntata del programma radiofonico Stile italiano la storia della canzone italiana raccontata dai suoi protagonisti ore 17 su Radio Blu Italia

per ascoltarci cliccate

http://www.radiobluitalia.net

Iva Zanicchi sarà ospite della trasmissione Stile italiano la storia della canzone italiana raccontata dai suoi protagonisti programma ideato e condotto da Massimo Emanuelli con la collaborazione di Cesare Borrometi e Fabio Rosati in onda su Radio Regione 100, Radio Hemingway, Radio Blu Italia, Radio Free. Simpatica, vulcanica, incontenibile, Iva ha appena pubblicato una propria autobiografia che rispecchia il format della nostra trasmissione: ricostruire la carriera di un artista dalla nascita ai nostri giorni. Con Iva paleremo di musica, spettacolo, pittura, letteratura e politica, ci sarà da ridere, in ogni senso…

Le radio che mandano in onda Stile italiano

Radio Regione 100 venerdì  alle ore 21

 Radio Hemingway domenica alle ore 16

Radio Blu Italia mercoledì alle  ore 17
http://www.radiobluitalia.net

Radio Free Live martedì alle 14

http://www.radiofreelive.com

iva zanicchi nata di luna buonaE’ uscito per i tipi della Rizzoli Nata di luna buona, autobiografia di Iva Zanicchi. Nei primi capitoli la popolare cantante e conduttrice televisiva, racconta i suoi esordi quando cantava a squarciagola nella casetta sull’albero a Vaglie di Ligonchio, un puntino isolato sull’Appennino tosco- emiliano lontano da tutto e da tutti, “Che avessi una bella voce me lo dicevano tutti – racconta Iva Zanicchi – cantavo nell’osteria della nonna, facevo il contralto in un coro di alpini, cantavo in chiesa, in occasione di battesimi e persino di funerali: volevo sempre cantare e non sapevo come fare. Mio papà, che non era tanto contento di quella mia passione, mi aveva costruito una piccola casetta su un albero vicino casa e mi mandava lì a esprimermi pur di non sentirmi”. L’allora giovane Iva cantava ovunque all’osteria, nel coro degli alpini, ma il suo esordio ufficiale è datato 1962. Un capitolo del libro è infatti dedicato al Festival di Castrocaro edizione 1962-.. “Il grande momento, tanto atteso per un anno intero, era arrivato, la finale di Castrocaro. Una serata prima, alla serata di presentazione di noi giovani cantanti alla stampa, ai discografici e parlando di me aveva detto che avrei vinto. Se fosse andata andata così avrei partecipato al Festival di Sanremo dell’anno seguente edizione 1963. Che il patron mi desse per favorita me lo aveva riferito Gigi Vesigna, allora giovanissimo giornalista di Teletutto, che dal 1961 aveva cominciato a seguire il Festival di Sanremo di cui sarebbe diventato ben presto uno dei maggiori esperti, anni dopo avrebbe assunto la direzione di Tv Sorrisi e Canzoni e con lui il settimanale avrebbe avuto vendite da record. “Complimenti Iva, ci vediamo a Sanremo allora” mi aveva detto Vesigna. “Come Sanremo?” cosa dici. “Ma dai, lo sai, Ravera ha detto che vincerai tu!”. Dal momento in cui avevo parlato con Vesigna, avevo perso completamente la testa, terrorizzata non avevo più dormito e avevo nascosto a tutti un’afonia persistente, forse di natura psicologica, che mi angosciava. Mi ero fatta visitare da alcuni specialisti, dando fondo ai risparmi dei miei genitori, ma tutti i medici mi avevano detto di stare tranquilla, che la voce sarebbe tornata. Ma non tornò.
Mi ero preparata bene, avevo cantato un po’ ovunque nei mesi precedenti, con grandi sacrifici. Miei e della mia famiglia. Avevo superato tutte le selezioni del festival, e ora mi ritrovavo sul palco, con le lucine rosse delle telecamere accese e una platea di gente importante che fino ad allora avevo ammirato solo in tv, al cinema e sui giornali.
Il maestro Cinico Angelini, mitico direttore d’orchestra alla sua ultima apparizione televisiva, mi diede l’attacco e la musica partì… Per colpire subito il pubblico, avrei dovuto arrampicarmi con la voce fino a toccare note quasi impossibili per una cantante di musica leggera; così mi ero preparata a interpretare il pezzo, ma preferii non rischiare per via dell’afonia e tagliai l’introduzione. La voce però faceva fatica a uscire. Ero tesa ed emozionatissima, a stento riuscii ad arrivare alla fine.
Quando terminammo di esibirci, tutti i dieci finalisti, un giovane Pippo Baudo, al centro del palco, annunciò i due vincitori che avrebbero partecipato di diritto al Festival di Sanremo.

Prima classificata: Eugenia Foligatti.
Secondo classifcato: Gianni La Commare.

Iva Zanicchi (e Piero Focaccia) vengono eliminati. La Zanicchi in un altro capitolo parla del Burlmacco d’Oro, altra manifestazione canora alla quale partecipa nel 1964 con la canzone Come ti vorrei, suo primo grande successo, versione italiana di Cry to Me di Solomon Burke; il brano viene anche presentato in tv nel programma Questo e quello condotto da Giorgio Gaber, vende 400.000 copie e balza subito ai primi posti delle classifiche dei dischi più venduti.
Da allora Iva Zanicchi di strada ne ha fatta parecchia e non si è più fermata: Cantagiro, Un disco per l’Estate, Festivalbar, Mostra Internazionale di musica leggera di Venezia, Canzonissima, dieci Festival di Sanremo (unica donna ad averne vinti tre), il Madison Square Garden, la celebre tournée teatrale con Walter Chiari: Iva ha lasciato un segno indelebile nella storia dello spettacolo e della canzone. Da Alberto Sordi a Marcello Mastroianni, da Federico Fellini a Giuseppe Ungaretti, Mina e Giorgio Gaber, la sua carriera è costellata di straordinari incontri. ”Ungaretti l’ho conosciuto bene, frequentandolo un’intera settimana a Salsomaggiore Terme, in occasione del premio per la regia televisiva. Un poeta bambino lo definirei, tanto mi parve candido. Era il 1970, qualche mese dopo morì”..
Iva non ha però mai tradito le sue origini ed è rimasta, successo dopo successo, una semplice e genuina ragazza

In questo libro la popolare cantante e conduttrice televisiva racconta per la prima volta tutta la sua vita con lo stile schietto che da sempre la contraddistingue: un viaggio dall’infanzia a oggi attraverso teneri ricordi, divertenti retroscena ed episodi inediti, impreziosito da una galleria fotografica con tanti scatti privati. Il libro di Iva Zanicchi è un pezzo di storia personale, un pezzo di storia della musica leggera, ma anche un pezzo di storia italiana.

GLI OSPITI DEL CICLO DI STILE ITALIANO 2019/2020

Il 27 settembre 2020 muore Tonino Ansodldi (marito di Iva dal 1967 al 1985), il 25 ottobre 2020 la stessa Iva annuncia i gravi problemi di salute dell’attuale marito Fausto Pinna.

Ascolta il podcast della prima puntata con Iva Zanicchi

Ascolta il podcast della seconda puntata con Iva Zanicchi

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