La ministra Azzolina (difesa da tutti i 5 Stelle, dall’avvocato Travaglio e da alcuni sindaci, fra i quali il sindaco di Milano Beppe Sala) insiste nell’assicurare che nelle scuole non esistono contagi, la ministra mente e comunica dati approssimativi che non coincidono con quelli delle Regioni. Inutile elencare le bugie che Azzolina ha detto nel corso della propria vita ne abbiamo già scritto e parlato, ormai abbiamo perso il conto. La ministra si è scontrata con il governatore campano De Luca. Alcuni genitori hanno fatto ricorso contro la decisione del governatore campano. Genitori che non sanno educare i propri figli, e che ignorano il fatto che ragazzini asintomatici (95% secondo un virologo) infettano gli stessi genitori, i nonni, i passeggeri degli autobs. Il Tar però ha dato ragione a De Luca il quale non ha negato alcun diritto all’istruzione (che prosegue in remoto) ma ha salvaguardato il diritto alla salute dei suoi cittadini, diritto che viene prima di ogni cosa.
Anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha optato per la didattica in remoto (limitamente alle scuole superiori) anch’egli è stato intimorito dalla ministra: “la scelta della Lombardia sulla didattica a distanza per le scuole secondarie appare come un’imposizione che non tiene conto delle specificità dei contesti territoriali e degli enormi sforzi compiuti da tutta la comunità scolastica – ha scritto Azzolina a Fontana -. In una fase così complessa per la Nazione, desidero invitarla a lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte, per trovare soluzioni differenti da quella adottata”. Il governatore Fontana ha replicato: “situazione critica, ministro impugni provvedimento”. Nel frattempo altri governatori stanno seguendo l’esempio di De Luca e Fontana. Con i contagi Covid che superano i 19.000 casi al giorno, De Luca annuncia un lockdown di almeno un mese in Campania e chiede una misura analoga a livello nazionale. Il premier Conte vuole a tutti i costi scongiurare un nuovo lockdown, ma dopo le richieste sempre più pressanti arrivate dagli scienziati, dal ministro della salute Roberto Speranza e dal Pd, sembra essersi convinto della necessità di un’accelerazione per una stretta nazionale con un nuovo Dpcm. Il tempo stringe, bisogna prendere decisioni. Fra le ipotesi sul tavolo il coprifuoco generalizzato anticipato alle 21, chiusura di bar e ristoranti già alle 18 (niente aperitivi, anche qui grande protagonista il sindaco di Milano Beppe Sala che faceva aperitivi…. anche se poi si è scusato), divieto di spostamento tra le regioni. La chiusura di piscine e palestre, sale gioco e centri commerciali. Ipotesi sia chiaro, quando si governa si accontenta qualcuno e si scontenta qualcun altro. L’ala più rigorista del governo ormai non esclude nemmeno un lockdown generale per due o tre settimane, anche se da Palazzo Chigi si nega tale eventualità. Vi sono alcune dichiarazioni del ministro Roberto Speranza (Leu), dei piddini Graziano Del Rio e Andrea Marcucci che sono state interpretate come non favorevoli al ministro Azzolina. Luigi Di Maio si è accordato con Matteo Renzi per sostenere Azzolina.
Fra i cittadini vi sono alcuni favorevoli al lockdown totale (quelli che privilegiano il diritto alla vita, alla salute), chi privilegia il commercio (commercianti, artigiani), chi l’industria (industriali), chi palestre e piscine (sportivi), chi la scuola (genitori che non sanno educare i propri figli). Sulla non chiusura delle scuole sembrano comunque d’accordo con la ministra Azzolina, da sempre criticata da Matteo Salvini, anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni. A dire la verità anche il sindaco di Milano Beppe Sala definiva a giugno la ministra “incompetente” salvo ora cambiare idea. E che dire dei politici (tutti) che per le elezioni di settembre facevano comizi con i loro ultrà assembrati? Intanto già ci si prepara per la campagna elettorale delle amministrative di maggio, Milano, Roma, Napoli (anche il sindaco De Magistris attacca De Luca), Bologna ed altri piccoli e medi comuni. Qualcuno (o tutti) cerca il proprio consenso elettorale cercando di accontentare certe categorie ed eventuali future alleanze “anomale” e non si preoccupa della salute dei cittadini.
Sabato 24 ottobre alle 22 su Radio Hemingway nell’ambito della trasmissione L’angolo della scuola, parleremo di scuola, come facciamo da anni, ospite il prof. Paolo Bosisio (già docente universitario, regista di fama internazionale e il Preside del reality Il collegio), con il quale parleremo di covid e scuola.
Vi aspettiamo sabato 24 ottobre alle ore 22 su Radio Hemingway per ascoltarci cliccate
Ascolta il promo, qui non affrontiamo questioni politiche nazionali ma stasera si
Repliche della puntata
Lunedì 26 ottobre alle 17,30 su Radio Free Live
Martedì 27 ottobre alle 13 su Radio Musica Mozzello
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Radio Regione 100 martedì 27 ottobre alle 19,30
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mercoledì 28 ottobre alle ore 13 su Radio Blu Italia
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