Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
siccome i ciottoli che volvi
mangiati dalla salsedine
scheggia fuori dal tempo, testimone
di una volontà fredda che non passa.
In questi versi di Montale (con tanto di correlativo oggettivo) ermetici, da interpretare, proseguite con l’intera poesia, vi è il mio stato d’animo attuale. Ringrazio un consigliere comunale che voleva candidarmi per una benemerenza civica per la stima personale e per la motivazione che omette fortunatamente le questioni storico radiofoniche. Penso che i radiofonici (salvo qualche presuntuoso o presuntuosa) e le personalità del mondo dello spettacolo non ne abbiano a male (a parte coloro che frustrati devono reinventarsi e illetterati fanno cose non lo loro competenza e i leoni da tastiera che seminano odio verso personalità politiche di una sola fazione, dimenticandosi il putridume dell’altra, personalità politiche che non conoscono personalmente).



Mi sono sottoposto all’ennesimo intervento in ospedale, ancora una volta mi sono trovato di fronte alla sofferenza, non mia (ormai ci sono abituato) ma di chi mi è vicino (è molto più difficile per i cargiver), degli altri pazienti e dei loro cari. Ho ancora una volta apprezzato il lavoro dei medici, degli infermieri e dei sanitari.
Dopo l’ennesimo ricovero sono sempre più convinto di avere fatto una cosa giusta nel rifiutare la candidatura per una benemerenza civica che mi è stato proposta da un consigliere comunale. Nella motivazione non veniva menzionata solo un’attività per quale soprattutto negli ultimi tre anni molti mi conoscono, ma altro e, pur ribadendo il diniego per la candidatura, sono stato riportato al ruolo consono di docente e storico tout court, oltre a ricordarmi cose ha fatto che nemmeno ricordavo.
“Per la sua quasi quarantennale attività didattica in Milano, per i 18 libri pubblicati, compresa l’enciclopedica storia di Milano attraverso i sindaci e i grandi milanesi dal 1945, per l’attività nel volontariato, per gli articoli scientifici su riviste storiche settoriali, per l’innumerevole produzione di interviste ad attori, politici, registi, cantanti, studenti, insegnanti, genitori, conduttori televisivi e radiofonici, imprenditori ecc. per testate cartacee, radiofoniche, televisive e online, per il ruolo di animatore ed agitatore culturale, per essere stato candidato sindaco di Milano nel 2016 con l’unica lista di cittadini, senza partiti e movimenti politici.”
Pur ringraziando ho declinato l’offerta in quanto mi troverei a disagio al fianco di candidature insigni come quelle alla memoria del compianto ex sindaco e mio maestro Paolo Pillitteri, Giorgio Armani, dell’oncologo Marco Pierotti, così come trovo assurde candidature a dir poco bizzarre come Donald Trump, Francesca Albanese e la Flottilla, inoltre il non essere legato ad alcun carrozzone politico non avrebbe fatto si che una mia candidatura passasse e, infine, per altri due motivi: il non volere aumentare il già alto numero di candidature (credo poi alla fine siano state 280) moltissime assurde a parer mio, e perché trovo più meritorie candidature di medici, infermieri, sanitari. Mi sono solo permesso di segnalare al consigliere (non so se poi l’ha fatto o lo ha potuto fare) alcune candidature come quella della compianta ex consigliera Patrizia Bedori, stroncata da un tumore, i reparti oncologici di alcuni ospedali milanesi., il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, il professor Paolo Bosisio, Adriano Galliani. Non è modestia, come qualcuno mi ha scritto, ma ho rifiutato per le ragioni sopra elencate, semmai è veritiero il commento di un mio ex collega universitario: rifiutando la candidatura Emanuelli ha fatto un gesto alla Emanuelli, e cioè il contrario di quel che fanno tantissimi, che sono alla ricerca solo del proprio particulare, della raccomandazione, delle pastette ecc. E comunque ripeto cosa c’entro io con grandi come Pillitteri, Armani ecc. anche se credo di c’entrare più con Milano rispetto a Donald Trump (ma basta pensare al consigliere che ha avanzato questa candidatura….ahah) o Francesca Albanese (dico a chi l’ha proposta, che comunque sa leggere e scrivere ed è intelligente, che continuando con tali affermazioni la sinistra continuerà a perdere, anche se chapeau per la sua coerenza in altre vicende). Bene ha fatto in questo contesto il sindaco Sala a ricordare ai consiglieri di evitare candidature bizzarre (eufemismo, Beppe dai ti ho risparmiato la mia candidatura ahah comunque meno bizzarra di Albanese o Trump ahah). Sal ha ricordato che per regolamento, fatto dagli stessi consiglieri, si possono candidare persone che “con la propria attività abbiano giovato alla città di Milano e siano milanesi di nascita, di adozione o abbiano operato a Milano”.
Ambrogini e benemerenze le meritano, molto più di me, medici, infermieri e sanitari.









