VIDEO UNO
Emittente regionale negli anni ’80 e facente capo al Pci piemontese che unificò Tele Ivrea Canavese, Tele Montoso, Flash Tv e Cuneo Uno. Video Uno irradiava i suoi programmi dai canali uhf 21 e 53. La casa editrice era la Società Antonelliana; scioltosi il Pci e nato il Pds l’emittente è gestita da questo partito tramite la società Alba. Fra gli amministratori Primo Greganti, il famoso “compagno G”. Consorziata con Trm2, e poi con NET (Nuova Emittenza Televisiva, in fascia locale proponeva tre tg quotidiani (VIDEO UNO NOTIZIE) in onda alle 16,30; 19,30 e 22,00; un’ora quotidiana di dibattiti, sport e spettacolo, lo slogan dell’emittente era “quando la pubblicità non rompe” Fra i collaboratori dell’emittente Federica Sciarelli e Maurizio Mannoni (che poi passeranno al Tg3). Gianni Cerqueti, Antonio Nazzaro, direttore Fabio Brancatella, annunciatrice Nadia Schifano. A metà degli anni ’80 trasferimento della sede in via San Francesco Da Paola 16 a Torino, e costituzione del Gruppo Editoriale Piemonte, l’emittente entra a far parte di TeleConsorzio,e ripete TeleCapodistria conservando una fascia di programmazione locale. Quando nel 1992 iniziò l’inchiesta sulle “tangenti rosse”, VideoUno entrò in crisi, dopo un lungo periodo di sopravvivenza durante il quale vennero mantenuti solo gli spazi dedicati all’informazione locale. Nel gennaio 1994 (fonte MILLECANALI) VideoUno cessa di esistere e viene rilevata per 325 milioni di lire da Tele Alpi di Beniamino Tibaldi, il cui figlio Enrico era consigliere della Lega Nord ad Aosta.
L’idea di mettere in rete (impresa titanica) la storia delle radio e delle televisioni locali nasce nel 2005 per iniziativa di Gigi Vesigna (giornalista, direttore storico di Tv Sorrisi e Canzoni), Massimo Emanuelli (docente e giornalista di Millecanali, pioniere della radiofonia), Maurizio Seymandi (giornalista e mitico conduttore di Superclassifica Show), Pino Callà (regista e produttore televisivo), Enzo De Mitri (giornalista, critico televisivo de La Notte, collaboratore di Gianfranco Funari). L’avere vissuto da angolazioni diverse (carta stampata, radio e tv) il periodo pionieristico, l’avere visto nascere e crescere tante emittenti locali, l’avere conosciuto ed intervistato molti dei protagonisti, oltre agli archivi dei fondatori, rende agevole (anche se infinito) il lavoro dei nostri. Con il passare dei mesi i fondatori vengono contattati da molti pionieri che forniscono ulteriori testimonianze, ricordi e materiale. Si uniscono al gruppo Massimiliano Marchi, Ruggero Righini, Gianfranco Guarnieri, Agostino Rosa ed altri. Per ogni regione d’Italia viene individuata una memoria storica/corrispondente, aumenta il numero delle interviste mensili e dei contatti del portale. Nascono intanto (giustamente e citando la fonte) analoghe iniziative a livello regionale, con scambi di link e collaborazioni proficue (particolarmente interessante il lavoro di un altro pioniere, Massimo Lualdi). Nel 2015 scompare Gigi Vesigna, in segno di lutto e di rispetto il sito non viene più aggiornato. Dopo un lungo periodo di silenzio i pionieri superstiti decidono di riattivare il sito (è in ristrutturazione, sarà aggiornato e rilanciato con nuova grafica su un nuovo dominio). Molto è ancora il materiale da pubblicare ed inserire, molte sono ancora le interviste da fare, pian piano accontenteremo tutti. Al momento alcune schede vengono rilanciate su due blog
https://storiaradiotv.wordpress.com/ (radio)
https://massimoemanuelli.wordpress.com/ (tv ed interviste varie)
Gradualmente sarà inserito anche materiale audio e video del nostro archivio e materiale che i pionieri ci stanno inviando.
Purtroppo qualcuno nel frattempo aveva copiato l’intera linea editoriale del portale (e non solo gli articoli) senza ritegno e non rispettando il diritto d’autore dei collaboratori che vantano tantissimi anni di lavoro e ricerca (molti degli articoli erano usciti su testate nazionali). Già in passato avevamo fatto una causa (vinta) per la copiatura di alcune schede, ma copiare l’intera linea editoriale annunciando di copiare l’intero sito è a dir poco folle. Disponibili a collaborare con chiunque citi le fonti e ci proponga scambi e confronti, non possiamo però transigere con chi plagia pedissequamente. Tutti coloro che hanno ulteriori notizie o proposte farci scrivano alla mail storiaradiotv@tiscali.it provvederemo ad integrare le schede e a citare gli autori.
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