Tele Torino 1

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Emittente via cavo gestita dalla società Videocolor nasce domenica 15 gennaio 1967 presso l’albergo Turin a Torino con trasmissioni sperimentali a circuito chiuso attraverso 50 televisori distribuiti nella stazione ferroviaria di Porta Nuova. La tv, seconda in Italia dopo Tele Diffusione Italiana di Napoli nata nel 1966, dispone di 4 telecamere, un ampex, e un’apparecchiatura per trasmettere film. Una quindicina i collaboratori diretti da Ornella Zanelli. Guido Leoni in regia. Le spese sostenute per i cavi sono ingenti ma quella fredda domenica migliaia di incuriositi viaggiatori di passaggio possono vedere, oltre alla pubblicità, la cronaca di alcuni avvenimenti sportivi domenicali e un programma di musica. La novità viene accolta favorevolmente e tutto sembra promettere un grande successo. Ma i guai sono dietro l’angolo. L’idea è di trasmettere per i primi 3 giorni 4 ore di programmi sperimentali e di iniziare mercoledì 18 gennaio un regolare palinsesto di 8 ore di trasmissioni così suddivise: 40% di pubblicità e il resto formato da informazione, rubriche di ogni tipo e “trasmissioni allegre”. Riempirebbero la programmazione 6 edizioni quotidiane di notiziari basati sulla cronaca cittadina e 6 di notizie sportive (tra i primi servizi sportivi è prevista una intervista al calciatore del Torino Ferrini), musica e la trasmissione “Taccuino del viaggiatore” rivolta direttamente alle persone che transitano nella stazione (un palinsesto decisamente moderno, che non sfigurerebbe nemmeno ai giorni nostri: 43 anni dopo). I soci della Videocolor hanno in programma, qualora l’esperimento fosse coronato da successo, l’installazione di altri televisori nelle zone più frequentate della città. Il giorno dopo, lunedì, le trasmissioni che dovrebbero iniziare alle 11.00 con il programma “Incontro del mattino”, vengono bloccate da una lunga serie di problemi burocratici da Polizia (per controllare permessi e documenti), Ferrovie (per riesaminare i contratti pubblicitari) e Ministero delle Telecomunicazioni (che contesta la posa irregolare di un cavo) nonostante tutto apparisse in regola e non ci fossero motivi di contrasto con la RAI grazie alla dichiarata impostazione a circuito chiuso (più che una tv via cavo l’iniziativa era connotata quasi come una proiezione all’aperto). In serata Guido Leoni, dopo aver lasciato la questura dove aveva chiarito la situazione, presenta due domande alla direzione delle Ferrovie e al Ministero delle Poste per poter riprendere le trasmissioni. L’attività, però, non proseguirà. La società di produzione Videocolor di Ornella Zanelli e Guido Leoni s.n.c. esiste ancora nel 2009 ed ha sede a Roma (Ruggero Righini).

Riportiamo quanto pubblicato sul sito memorietelevisive:
Uno dei primi veri tentativi di rompere il monopolio della Rai si ebbe nel gennaio del 1967 a Torino.
Come riportano due articoli del Corriere della sera, il 15 di quel mese iniziarono le trasmissioni sperimentali a colori di Tele Torino 1, tv via cavo a circuito chiuso diffusa attraverso 50 televisori distribuiti nella stazione ferroviaria di Porta Nuova.
L’iniziativa, nata per motivi commerciali, fu intrapresa dalla società Video-Color costituita da una quindicina di persone tra tecnici, registi e presentatrici. La direzione della rete era affidata a Ornella Zanelli, la regia a Guido Leoni.
Il centro di produzione venne installato negli scantinati del vicino albergo Turin, con uno studio televisivo che disponeva di 4 telecamere, un ampex e un’apparecchiatura per trasmettere film.

Gli articoli ci informano che le spese sostenute erano ingenti, anche perché i cavi principali costavano 800 lire al metro mentre quelli secondari 100 lire al metro (per avere un termine di paragone: una copia del Corriere costava 50 lire), la posa era difficile dovendo tenere conto di dislivelli, passaggio di pedoni e mezzi e mille altri problemi, e le distanze da coprire non erano trascurabili: dal centro al televisore più lontano correvano 3 km.

L’idea era di trasmettere per i primi 3 giorni 4 ore di programmi sperimentali e di iniziare mercoledì 18 gennaio un regolare palinsesto di 8 ore di trasmissioni così suddivise: 40% di pubblicità e il resto formato da informazione, rubriche di ogni tipo e “trasmissioni allegre”. Avrebbero riempito la programmazione 6 edizioni quotidiane di notiziari basati sulla cronaca cittadina e 6 di notizie sportive (tra i primi servizi sportivi era prevista una intervista al calciatore del Torino Ferrini), musica e la trasmissione Taccuino del viaggiatore, rivolta direttamente alle persone che transitavano nella stazione.
Come si può notare, era un palinsesto decisamente moderno che non sfigurerebbe ancora oggi.
Se l’esperimento avesse avuto successo era in programma l’installazione di altri televisori nelle zone più frequentate della città.

Quella domenica 15 gennaio migliaia di viaggiatori di passaggio poterono vedere, oltre alla pubblicità, la cronaca di alcuni avvenimenti sportivi domenicali e un programma di musica. La novità venne accolta favorevolmente e tutto sembrava promettere un grande successo ma i guai erano dietro l’angolo.
Il lunedì successivo le trasmissioni sarebbero dovute iniziare alle 11:00 con il programma Incontro del mattino ma tutto venne bloccato da una lunga serie di problemi burocratici. Prima la polizia per controllare permessi e documenti, poi le ferrovie per riesaminare i contratti pubblicitari, infine il Ministero delle Telecomunicazioni che contestava la posa irregolare di un cavo.

Nonostante tutto apparisse in regola e non ci fossero motivi di contrasto con la Rai (unica a poter trasmettere via etere) grazie all’adozione del cavo, i programmi della giornata saltarono. Quella sera Guido Leoni dopo aver lasciato la questura dove aveva chiarito la situazione, presentò due domande alla Direzione delle Ferrovie e al Ministero delle Poste per poter riprendere le trasmissioni.
La ripresa molto probabilmente non avvenne più; i viaggiatori che transitavano nella stazione non avrebbero più visto programmi diversi da quelli Rai a cui erano abituati e di questo pionieristico tentativo tutto quello che rimane, dimenticato, sono pochi articoli dei giornali dell’epoca.

 

Corriere della sera – A Torino un programma di televisione a colori – lunedì 16 gennaio 1967 pag. 13
Corriere della sera – martedì 17 gennaio 1967 pag. 13

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