Alberto Zoboli, così si chiamava all’anagrafe, nacque a Genova il 19 dicembre 1924, figlio di Giuseppe, direttore di un istituto scolastico privato, e di madre fiorentina, a vent’anni frequenta la scuola di recitazione di Andrea Miano a Pegli, poi è allievo di Lea Zanzi. Studia giurisprudenza ma la sua passione per la recitazione è tale da farlo debuttare subito in una filodrammatica dove recita la commedia PICOLA CITTA’. Nel 1946 compie il gran passo esordendo al Centro Sperimentale Universitario di Genova Luigi Pirandello, destinato a diventare il Teatro d’Arte Città di Genova, quindi passa al Piccolo Teatro Eleonora Duse dove rimane fino al 1952, quando passa al Piccolo Teatro di Milano. Lavora con Giorgio Strehler (ELISABETTA D’INGHILTERRA e SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE) e Gino Cervi (CYRANO DE BERGERAC), nel 1955 ha un ruolo da mattatore in CORTE MARZIALE PER
L’AMMUTINAMENTO DEL CAINE per la regia di Luigi Squarzina.
Nel 1955 passa alla televisione, interpreta lo sceneggiato PICCOLE DONNE diretto da Anton Giulio Majano riscuotendo notevole successo soprattutto fra il pubblico femminile. Da questo momento per Lupo in tv è un successo dopo l’altro: TESSA LA NINFA INFEDELE (1957), CAPITAN FRACASSA, LE AVVENTURE DI NOCOLA NICKBEY, PADRI E FIGLI (1958), IL VICARIO DI WAKEFILED (1959), LE DUE ORFANELLE (1960), IL CASO MAURIZIUS (1961), UNA TRAGEDIA AMERICANA e I GIACOBINI (1962). Il grande successo arrivò con l’interpretazione del dottor Manson nello sceneggiato LA CITTADELLA del 1964, di tale romanzo è stato riproposto nel nuovo millennio un remake realizzato da Mediaset, Massimo Ghini, pur bravo, ha interpretato il dottor Manson, ma Alberto Lupo è insuperabile. Lupo proseguì la sua carriera con un altro sceneggiato (RESURREZIONE del 1965) poi fece il conduttore di spettacoli leggeri come CANZONISSIMA (1967), SENZA RETE (1971), nel 1971 interpreta il giallo tv COME UN URGANO, nel 1972 è mattatore di TEATRO 10, dove interpretò con Mina la famosissima sigla PAROLE PAROLE.
http://www.youtube.com/watch?v=nUbCwazLekw
Per qualche anno la Rai si dimenticò di lui, nel 1976 Alberto Lupo prestò il suo volto, allora popolarissimo, come testimonial di una delle prime televisioni clandestine in Italia, quella dell’ingegner Pietrangelo Gregorio a Napoli. Nell’autunno 1976 torna in Rai ed è uno dei protagonisti, insieme a Nino Castelnuovo, della serie di gialli polizieschi Chi? spettacolo abbinato alla Lotteria di Capodanno (che sostituì Canzonissima) nei panni del commissario Serra. Sempre nel 1976 è mattatore del varietà televisivo Senza Rete, nel 1977 presenta C’era una volta (riedizione di Ieri e oggi) e interpreta la sigla C’era una volta storia di una storia d’amore (Honky Tonky).
http://www.youtube.com/watch?v=BKqi7kJCLCc
Nel 1977 decise di tornare in teatro ma mentre stava provando CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? venne colpito da un ictus e visse in uno stato di coma per un lungo periodo. Al risveglio, dopo una drammatica riabilitazione, si riprende, dovrà in seguito sottoporsi ad una lunga e complessa riabilitazione per recuperare la voce e le facoltà motorie, aiutato in maniera determinante dalle cure solerti e amorevoli della moglie Lyla Rocco, che aveva sposato nel 1964.
Ritorna in televisione nell’aprile 1978, dopo due anni assenza ad Antenna 3 Lombardia, lo accoglie emozionato Renzo Villa, appena Lupo entra in scena è un’ovazione da parte del pubblico del mitico studio di Legnano: maglione bianco, dolcevita, la voce roca e malferma, il fianco destro bloccato dalla paresi, Lupo racconta la sua malattia. Deve prendersi una pausa ogni tanto, parlare lo affatica. “Nel 1977 cercavo di scrollarmi di dosso l’etichetta di attore da sceneggiato “bello ma imbalsamato” con lo spettacolo teatrale CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?, mi colpì trombosi cerebrale”, Lupo parla del coma profondo, del risveglio e della drammatica riabilitazione. Mesi di durissima fisioterapia. Quella su Antenna 3 fu una delle sue ultime apparizioni pubbliche. Partì una musica da requiem e lui, nella commozione generale di quel pollaio che era il pubblico de IL BINGOO, la tombola televisiva, recita SE di Kipling, testamentario manifesto di qualunque sogno pionieristico: “se riesci ad avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te… se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni… se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie e a rischiarle e non solo a testa o croce, perdere e ricominciare da dove iniziasti…”
http://www.youtube.com/watch?v=R4GTdI5pRok&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=DTgxA8Ii5tY
Il 12 novembre 1979 Lupo torna ufficialmente in Rai con Buonasera con… Alberto Lupo, un programma quotidiano del tardo pomeriggio in onda sull’allora Rete2, che ha un ottimo successo (soprattutto perchè al suo interno viene trasmesso il telefilm Mork & Mindy), quindi torna al cinema interpretando Action per la regia di Tinto Brass. Nel 1980 è di nuovo in tv in L’eredità della Priora, cui seguirà nel 1982 Tre colpi di fucile, episodio della serie Dentro una stanza chiusa diretto da Daniele D’Anza, nel 1983 interpreta lo sceneggiato televisivo L’amante dell’Orsa minore per la regia di Anton Giulio Majano. Alberto Lupo muore a San Felice Circeo il 13 agosto 1984 a 60 anni, viene sepolto nel vecchio cimitero del paese, accanto alla tomba di Anna Magnani.
Alberto Lupo e la radio.
L’avventurosa storia della radio pubblica italiana. Da Maria Luisa Boncompagni a Luca Barbarossa