Attrice, cantante soubrette, conduttrice televisiva, la sua canzone PORTAMI TANTE ROSE sarà la sigla e il titolo di un famoso show in onda su TeleAltomilanese.
Renata Marolo nacque a Milano il 17 maggio 1934, figlia di un industriale milanese e di una ricchissima ereditiera, studia nei migliori collegi svizzeri ed americani. Nel 1953 torna da New York e da brava ragazza viziata che respira polvere di foglie morte, va in giro spettinata, completamente vestita di nero, con le dita cariche di anelli di ferro che “portano bene”. Per passare il tempo nel 1953, pur senza coltivare particolari ambizioni di carriera nel mondo dello spettacolo, si iscrive all’Accademia d’Arte Drammatica e prende lezioni di canto da Gorni Kramer la cui figlia Laura sta per sposare suo fratello Giorgio. Nell’estate del 1955 canta in italiano, inglese e francese, al Rancho Fellone di Ischia, grazie a questa sua estemporanea esibizione, entusiasma Franca Valeri la chiama al suo fianco ne L’ARCISOPOLO, commedia brillante che sta allestendo per la stagione 1955-56. Renata inizia così ad esibirsi nel teatro comico nella compagnia Valeri-Vittorio Caprioli e Luciano Salce, la Mauro lavora con la compagnia dei “giovani” Falk-De Lullo-Guarnieri e Romolo Valli. Nel 1957 sostituisce da un momento all’altro Giovanna Ralli nel musical teatrale UN PAIO D’ALI di Garinei e Giovannini, al fianco di Gianrico Tedeschi e Renato Rascel, confermandosi soubrette di rango, poi fa parte della compagnia Carlo Dapporto-Elena Giusti, partecipando a TOUR-A-TOUR accanto a Gianrico Tedeschi e Bice Valori.
Ritiratasi per un momento di riflessione, non convinta della professione artistica sembra destinata ad abbandonare il mondo dello spettacolo, frequenta gli intellettuali della canzone incontrandosi con Gino Negri, Piero Piccioni, Luciano Chailly, Fiorenzo Carpi. Il maestro Tony De Vita la convince a tornare in pista sottoponendola a un provino canoro e nel 1961 debutta come cantante alla trasmissione televisiva GIARDINO D’INVERNO, un brano scritto per lei da Lelio Luttazzi con il quale prende parte alla Sei giorni di Milano abbinato alla kermesse calcistica Sei Giorni,classificandosi al primo posto. Dimostrate le sue ottime doti comunicative e canore incide il suo primo disco che contiene NON PIOVE SUI BACI musicata da Pino Massara e E’ TERRIBILE un’accattivante diixieland ripresa dal repertorio meno abituale di Edith Piaf. Dopo un 45 giri (TI ODIO e CANTANDO UN BLUES, un vecchio pezzo di Gorni Kramer che ben si adatta al suo temperamento di artista versatile e completa) vince il Festival di Diano Marina, ed esplode nei juke-box durante l’estate, ha inizio il suo momento d’oro. La sua casa discografica Italdisc è la Italdisc per la quale incide anche altri brani fra i quali CANZONE D’AMORE (su testo di Leo Chiosso e musica di Pino Calvi), la versione italiana di WHEN SHE WALKS AWAY di Susan Maugh e una versione di PARIGI O CARA.
Fra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 Renata Mauro è anche attrice cinematografica, interpreta infatti i film COME TE MOVI TI FULMINO! di Mario Mattoli (1958), LA MAYA DESNUDA di Henry Koster (1958) , IL RELITTO di Michails Kakigiannis (1962) IL GIORNO PIU’ CORTO di Sergio Corbucci (1962).
Nel 1961 è ospite fissa a STUDIO UNO con Mina, dove, oltre allo spazio che con Emilio Pericoli, dedica a una serie di motivi di altri tempi, canta anche le siglette di introduzione ai vari numeri. Contemporaneamente è in gara anche a CANZONISSIMA con IL TEMPO E’ FRA NOI e PASSERA’. Nel 1962 Renata Mauro è di nuova in teatro con la compagnia di Vittorio Gassmann (Compagnia del Teatro Popolare Italiano) recita al fianco di Adriana Asti, Paolo Bonacelli, Franco Graziosi, Laura Solari in QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO di Luigi Pirandello. Dopo la commedia musicale L’IMPAREGGIABILE ARTURO in cui ricopre il ruolo di una sciantosa cantando TAFETAAS in stile caffè-concerto e la gloriosa PORTAMI TANTE ROSE trasformatasi in cha cha. Nel 1963 Renata debutta nella prosa televisiva con LA SCIARPA, il primo sceneggiato giallo, accanto ad Ivano Staccioli, Aroldo Tieri, Franco Volpi, Nando Gazzolo e Roldano Lupi, dove, con voce pigra e sensuale, fra le personalità alla Greco, lo swing alla De Palma, interpreta la cantante da night. Nel 1963 è in tv con EVA ED IO, dopo avere registrato il teleromanzo musicale LA PRIMULA ROSSA per BIBLIOTECA DI STUDIO UNO, nel 1964 veste i panni di un’aristocratica nello sceneggiato I CAMALEONTI, nel 1964 fa ancora la padrona di casa in LA COMARE, show in otto puntate in cui si finge una donna pettegola, polemica, un pò astiosa, che combatte una sua crociata femminile a suon di musica e balletti contro tutti gli uomini rappresentati per l’occasione da Emilio Pericoli, Arnoldo Foa e Luigi Tenco, ancora un esordiente poco noto ai telespettatori, artista raffinato controcorrente, nel ruolo di un intellettuale triste un pò alienato, ribelle e sognatore. Sempre nel 1964 interpreta, ancora per BIBLIOTECA DI STUDIO UNO, AL GRAND’HOTEL. Nel 1965 Renata Mauro conduce in tv lo show ALTA PRESSIONE (programma che lanciò Gianni Morandi e Rita Pavone) per il quale le viene conferito il premio Mario Riva. Nel 1965 la Mauro presenta l’Eurofestival (tenutosi a Napoli, unica volta in Italia), nel 1966 partecipa al festival di Napoli del 1966 in coppia con Nunzio Gallo il brano STU PPOCO ‘E BENE. Nel 1967 conduce con Mike Bongiorno il Festival di Sanremo, sarà lei, con lo stesso Mike Bongiorno, a dare la notizia della morte di Luigi Tenco.
Artista colta e dal talento non comune, dotata di classe, intelligenza e personalità in uno strano impasto di semplicità o snobismo, di confidenzialità e riservatezza, trova il suo punto di forza nel viso arguto e scanzonato, risultando simpatica e spiritosa. La gradevole voce quasi sussurrata, dai colori scuri e i toni morbidi, abile nel registrare bassi e smaliziata nelle svisature, trova consensi soprattutto fra un pubblico elitario.
Dopo avere abbandonato il mondo dello spettacolo si è impegnata nell’allevamento dei cani. Renata Mauro è morta a Biella il 28 marzo 2009, i suoi funerali si sono svolti martedì 1 aprile nella Chiesa parrocchiale di Vagliumina nel comune di Graglia in provincia di Biella.