CACCIA AL 13
CACCIA AL 13 nacque nel 1978 da un’idea di Carlo Tumbarello, redattore capo di Tv Sorrisi e Canzoni. Le prime idee del programma nacquero infatti nella redazione di Sorrisi, il titolo venne suggerito da Maurizio Seymandi che si ispirò ad un film degli anni ’50 con Walter Chiari, CACCIA AL 12, lo stesso Seymandi prestava la voce ad un pupazzone che comparve nelle prime puntate e che ironizzava su Gianni Rivera, primo conduttore del programma. Carlo Tumb
arello del programma fu il produttore, un ex calciatore dalla lingua sciolta intervistava calciatori e ospiti vari e faceva i pronostici cercando di indovinare la schedina vincente. Primo conduttore fu appunto Gianni Rivera, si alternarono quindi alla conduzione Roberto Bettega, Antonio Cabrini e Beppe Dossena, regista Armando Nobili, scene di Ermanno Colombo (lo scenografo de LA DOMENICA SPORTIVA della Rai), fra gli autori Carlo Vetrugno, Massimo Sandrelli e lo stesso Carlo Tumbarello. Sandrelli segue la produzione per il centro Italia, con Rita Antognoni, che con Caterina Collovati è la “firma rosa” della trasmissione.
Spazio anche per una valletta (che nella stagione 1982/83 fu Cinzia Petrini, poi valletta de IL PRANZO E’ SERVITO). CACCIA AL 13 andò in onda per sei stagioni consecutive, su diverse emittenti locali fra le quali ricordiamo Rtva Alessandria, Studio Televisivo Padano, Grp Torino, Tivuesse, Video Brescia, Tvm66, Etl Varese, Telegamma5, Antenna Veneta, TeleVerona, TeleVenezia, TeleQuattro Trieste, TeleFriuli, Tva Televisione delle Alpi, Detra, TeleRegione Toscana, Telelibera Firenze, Tele Montecatini, Tele Toscana Nord, Teletruria, Tele Aia (Perugia), Telecolor Tvp, Quinta Rete Roma, Tele Viterbo, Tele Marsica, Telemolise, TeleCapri, TeleBarletta, Telenorba, Tve Tetna, Video Siracusa, Tele Uno Cosenza, TelerRadio2000, TeleSpazio Calabria, Tele Scirocco e su tante altre emittenti.
Più di una schedina venne indovinata e alcuni telespettatori vinsero cifre consistenti, dalla stagione 1982/1983 CACCIA AL 13 andò in onda su Euro Tv e sulle emittenti affiliate a tale syndication. La trasmissione veniva mandata in onda il venerdì in seconda serata e replicata il sabato pomeriggio.
Nella stagione televisiva 1983/84 CACCIA AL 13 passa su Rete4 di Mondadori, scenografia nuova, un misto fra l’azzurro e il tricolore, cioè i colori favoriti dal tifoso medio. Cambia anche il presentatore, non è più un calciatore dalla lingua sciolta, ma una fanciulla, perfettamente a suo agio fra le vicende di cannonieri e terzini: Maria Teresa Ruta. Partecipano come opinionisti Marco Tardelli, Beppe Dossena, Fulvio Collovati con la moglie Caterina e Rita Antognoni, moglie di Giancarlo Antognoni. CACCIA AL 13 continua ad andare in onda il venerdì in seconda serata.
Con il passaggio di Rete4 alla Fininvest CACCIA AL 13 continua ad andare in onda su questa emittente con qualche piccola novità. In più c’è il computer che sforna pronostici, ma il trucco della trasmissioni rimane invariato. “Rete4 – affermava Carlo Tumbarello, ideatore e produttore della trasmissione, in un’intervista concessa a MILLECANALI – intendeva potenziare il suo settore sportivo e ha cercato il meglio sul mercato in fatto di programmai di calcio”. Registrato a Milano, CACCIA AL 13 andò in onda il venerdì alle 22,30, dopo lo spettacolo di prima serata, CACCIA AL 13 (replicato il sabato alle 15) ospiti fissi Marco Tardelli, Beppe Dossena, Pietro Vierchwood, Falcao, Pato (fratello di latte del “brasiliano de Roma”), e, infine, Fulvio Collovati e Giancarlo Antonioni, con le rispettive consorti Caterina (che mosse così i suoi primi passi come giornalista) e Rita Antognoni. Sponsor della seconda edizione di Rete 4 fu il Milan, con Nils Liedhom ospite fisso, la messa in onda viene anticipata al giovedì sempre in seconda serata.
Nella stagione successiva il programma si trasformò in CALCISSIMO (in onda sempre su Rete4), Nella stagione 1987/88 Tumbarello ideò per Odeon Tv il programma cult FORZA ITALIA condotto da Walter Zenga e Roberta Termali, con Nicola Berti, Maurizio Mosca, Fabio Fazio, Cristina Parodi, Cristina Goser e Rosanna Marani, inviato speciale Tonino Carino (già inviato a NOVANTESIMO MINUTO come inviato dell’Ascoli Calcio), fra gli autori sempre Nicola Forcignano. In palio ogni settimana c’era anche un prestigioso premio, una Opel Corsa Swing, uno dei vincitori, Marco Tosarello di Latina oggi fa il giornalista (occupandosi naturalmente di calcio) e l’allenatore con tanto di patentino Uefa; premio finale una Ferrari Testarossa. Joseph Baroni ha giustamente scritto che “il premio della Ferrari Testarossa era un premio che ben rappresentava lo spirito degli anni ’80 quando imperava lo slogan “la Milano da bere”. E infatti il pubblicitario Marco Mignani, autore dello slogan per la Ramazzotti “Milano da bere” curò anche la campagna elettorale del 1987 della Dc che presentava tanti personaggi dello sport e dello spettacolo (fra i quali Gianni Rivera candidato per il Biancofiore) che sullo sfondo della scritta Libertas e della Dc, dicevano Forza Italia. Nel 1994 allorquando Silvio Berlusconi “scenderà in campo” sceglierà, non a caso, il nome di Forza Italia per il suo partito, la metafora calcistica nell’anno dei mondiali sarà una mossa vincente per il Cavaliere. Tornando a Forza Italia programma televisivo ebbe molto successo, durò per due stagioni. Nella stagione 1989/90 si riparte con CACCIA AL 13 condotto da Cristina Parodi, ma il programma fu bruscamente interrotto a causa della prematura scomparsa di Tumbarello. Così Rosanna Marani ha ricordato Carlo Tumbarello: “di lui ho ricordi tempestosi, era un uomo sanguigno e geniale, fantastiche le sue arrabbiature. aveva naso comunque, è lui che ha scoperto e lanciato Cristina Parodi, Paola Ferrari, Antonella Clerici, Maria Teresa Ruta: sono tutte passate dalle sue produzioni, poi Maurizio Mosca,Maurizio Mosca, Walter Zenga e Fabio Fazio. Il suo autore preferito è stato Nicola Forcignanò giornalista già vicedirettore del Giornale ora direttore del Giornale di Toscana. Forza Italia venne richiesta da Galliani per Mediaset ad un cifra altissima. Tumbarello si rifiutò però di cedere anche la realizzazione, temendo di essere tagliato fuori seppur strapagato, per cui continuò da solo e un’ anno dopo morì lasciandoci per strada”