Il primo numero di Bolero Film, settimanale di fotoromanzi, racconti e varietà, come recitava il sottotitolo, uscì il 25 maggio 1947 stampato dalle edizioni P.E.M. (Vitagliano) direttore Luciano Pedrocchi, fratello di Federico (che negli anni ’30 era stato direttore artistico di Topolino). Bolero Film è un settimanale di sedici pagine con copertina a colori, prezzo 25 lire. Due storie a fumetti, al posto dei disegni ci sono le fotografie di attori cinematografici, uno sceneggiatore d’eccezione, il futuro regista Damiano Damiani. Il primo fotoromanzo pubblicato è Catene con Adriana Serra (appena eletta Miss Cinema), cui seguirà Tormento, entrambi saranno portati sul grande schermo dal regista Raffaello Matarazzo. Fra gli sceneggiatori del primo Bolero vi è Elda Lanza, poi prima presentatrice della televisione italiana. Fra gli interpreti dei fotoromanzi Achille Togliani, Amedeo Nazzari e Vittorio Gassmann, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Alberto Sordi, Romolo Siena, Anna Maria Ferrero, Giorgio Albertazzi, Anna Proclemer, Corrado Pani, Ugo Tognazzi, Sophia Loren, Gina Lollobrigida.
Nei suoi primi anni di vita il settimanale era una versione cinematografica dei rotocalchi popolari del dopoguerra. Basato sull’accostamento di immagini e fumetti, romanzo rosa e film, Pedrocchi inventa il fotoromanzo che avrà un grandissimo successo per tutti gli anni ’50. Anche il pubblico non ancora alfabetizzato riusciva comprendere il significato delle storie grazie alle fotografie. Pedrocchi ha la geniale intuizione di far recitare a degli attori viventi la sceneggiatura delle storie, montando poi le fotografie come se si trattasse di normali vignette. Interpretano i fotoromanzi le attrici e gli attori più noti del periodo. Il successo è immediato: nel giro di un anno vengono vendute 250.000 copie. Nel 1953 Bolero Film pubblica a puntate il romanzo di Alessandro Manzoni I promessi sposi.
Nel 1961, sempre per iniziativa di Luciano Pedrocchi e dell’editore Ponzoni nasce, Teletutto, settimanale popolare con l’aggiunta dei programmi televisivi e i primi gossip sui personaggi del piccolo schermo. Sulle pagine di Teletutto scriveranno alcuni dei futuri protagonisti dell’editoria radiotelevisiva: Franco Moccagatta, Gherardo Gentili, Ernesto Baldo e Gigi Vesigna. Teletutto finì dopo 52 numeri e si trasformò nell’inserto settimanale di Bolero.
Nel 1962 su Bolero Film viene pubblicato a puntate il fotoromanzo La colpa, scritto da Cesare Zavattini, sotto lo pseudonimo di Cesare Altieri. Negli anni ’60 Bolero Film si trasforma in “settimanale di fotoromanzi, romanzi, racconti, varietà”, iniziano a scrivere anche alcuni giornalisti fra i quali ricordiamo Gherardo Gentili, Rosanna Mani, Vito Neri e Antonino Buratti (poi a Tv Sorrisi e Canzoni) e Velia Veniero, fotografo è Pietro Pascuttini (poi Rino Petrosino), accanto ai fotoromanzi compaiono i palinsesti televisivi, servizi dedicati ai divi della tv e rubriche fisse. Fra le rubriche segnaliamo CHI SONO, GAZZETTA TV (a cura di Velia Veniero), TELESPECCHIO, LA VOSTRA TRIBUNA POLITICA (a cura di Asterisco), CAVALCATA DI NOTE (dove sono pubblicati i testi delle canzoni), FACCIAMOCI DUE RISATE, PROGRAMMI TV. Fra i giornalisti, oltre ai già citati, ci sono Franco Dell’Arno, Ruggero Leonardi, Pietro Poscia. I fotoromanzi sono ora interpretati dai noti divi della tv come Mike Bongiorno, Corrado Pani, Gianni Garko ed altri. Fra le alte rubriche Cavalcata di note (pubblicazione dei testi delle canzoni di successo), La bancarella del disco (rubriche dei dischi più venduti della settimana), Novelle, Il salottino di Anna Maria, I dischi della settimana (recensioni discografiche), non mancano interviste ai personaggi del mondo dello spettacolo quali, ad esempio, Edy Campagnoli, Enzo Tortora, Gabriella Farinon, Raffaella Carrà, Sandra Milo ed altri. Bolero Film pubblica anche romanzi a puntate, altri interpreti dei fotoromanzi sono Flora Lillo, Paolo Carlini, Umberto Orsini, Moira Orfei, l’atore e cantante Raoul Pisani.
Nella seconda metà degli anni ’70 la testata si trasforma in Bolero Teletutto. Nel 1975 Luciano Pedrocchi lascia la direzione, gli succederanno Pier Boselli, Nini Turconi, Velia Veniero, Sandro Majer e Lucia Castagna.
Il settimanale mantiene gli ottimi risultati di vendita fino a metà degli anni ’70 allorquando soffrirà della concorrenza di Tv Sorrisi e Canzoni alla cui direzione era arrivato Gigi Vesigna, anche se comunque si attesterà 363.419 copie (tiratura anno 1976). Sul finire degli anni ’70 la testata si denomina semplicemente Bolero, vi è un ulteriore calo di vendite (200.000 copie).
Nel 1983 la Mondadori cede Bolero al gruppo Parmalat il quale, a sua volta, la cede nel 1984 all’editore Alberto Peruzzo. Con il nuovo editore vi è un ulteriore trasformazione in giornale specializzato in soap e telenovelas denominato Telebolero, in linea con i programmi televisivi mandati in onda da Rete A, il circuito nazionale dello stesso editore Alberto Peruzzo.
BIBLIOGRAFIA
Massimo Emanuelli 50 anni di storia italiana attraverso la stampa radiotelevisiva. Greco & Greco Editori, Milano.