Per ricordare Nico Fidenco, scomparso oggi all’età di 89 anni, replicheremo alcune interviste che l’artista romano ci concesse nel 2013 e nel 2021. Su:
Stazione Universo lunedì 28 novembre ore 11
Domenico Colarossi nasce a Roma il 24 gennaio 1933, laureando in giurisprudenza si appassiona al cinema e frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia, lo esamina Roberto Rossellini, diplomatosi e svolto il servizio militare ad Ascoli Piceno, Domenico inizia a collaborare con la Rca come pianista introdotto da Franco Migliacci, inizia a comporre canzoni che avrebbero dovuto essere interpretate da cantanti di successo in forza presso la stessa Rca. Siamo fra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 e il direttore artistico Vincenzo Micocci, che ha già lanciato Domenico Modugno e il primo Gianni Meccia (Odio tutte le vecchie signore) giudica interessante la voce di Colarossi. Nel 1960 il regista Francesco Maselli sta girando il film I delfini e desidera inserire nella colonna sonora un brano di Paul Anka, Crazy love, a causa dell’esosa richiesta economica però Maselli deve “ripiegare” su un brano, What a sky, composto dal maestro Giovanni Fusco propostogli da Vincenzo Micocci. Il provino di What a sky viene inciso da un giovane Little Tony, dal figlio di Fusco e da Domenico Colarossi che viene alla fine scelto dalla produzione, la Rca a questo punto lo invita a scegliersi un nome d’arte:
“Nico mi chiamavano da sempre in famiglia, il diminutivo di Domenico, Fidenco fu scelto fra una terna di cognomi, tutti terminavano in “enco”, dalla Rca”. Il film I delfini viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, troppo avanti coi tempi, e pur ottenendo buona accoglienza da parte della critica ha un modesto esito nelle sale cinematografiche. La colonna sonora però ha un incredibile ed insperato successo: la casa discografica inizialmente non prevedeva la pubblicazione del pezzo su 45 giri, ma le pressioni da parte dei negozianti e dei grossisti, dovute alle pressanti richieste del pubblico, spinsero l’etichetta non solo a pubblicare la versione inglese, ma a riportare di corsa Fidenco in sala d’incisione per registrare sulla stessa base orchestrale la versione in italiano Su nel cielo da mettere sul lato B del 45 giri.
Sulla scia del successo di What a sky, Fidenco dovrebbe partecipare, come altri cantautori, al Festival di Sanremo del 1961, ma la sua canzone,Legata ad un granello di sabbia, forse fortunatamente, non è ammessa: “la Paramount attraverso il produttore italiano Alberto Durante mi propose di cantare il tema conduttore del film Il mondo di Suzie Wang, fu un altro grande successo. A questo punto la mia casa discografica, la Rca, mi propose di cantare un mio brano che fu proposto per Sanremo. Jenny Luna fece il provino, io in quei giorni ero partito per gli Stati Uniti perchè la Rca di New York mi voleva conoscere. I miei discografici mandarono il provino alla giuria, quando tornai da New York seppi che l’avevo bocciato, ma siccome sia io che Micocci credevamo in questo pezzo lo registrammo comunque, Ennio Morricone e Lous Bacalov fecero la base, lo incidemmo in un periodo durante il quale non venivano registrati dischi, solitamente si aspettava l’esaurimento dei successi di Sanremo e poi si usciva ad ottobre, noi invece puntammo sull’estate. periodo allora considerato morto la discografia (non erano ancora nati il Cantagiro e Un Disco per l’Estate), i discografici della Rca stabilirono invece che Legata ad un granello di sabbia poteva uscire solo d’estate, stagione delle spiagge, con le straniere che vengono dal Nord. E il brano infatti spopolò sulle spiagge”.
Legata a un granello di sabbia fu il primo 45 giri a superare in Italia il milione di copie vendute (ne raggiunse addirittura il milione e mezzo), Fidenco incide altri brani in inglese ed in italiano tratti da colonne sonore di grandi film di successo come: Just that same old line dal film La ragazza con la valigia con Claudia Cardinale, Il mondo di Suzie Wong dal film omonimo con William Holden, Exodus, dal film omonimo con Paul Newman, Moon River dal film Colazione da Tiffany con Audrey Hepburn, L’uomo che non sapeva amare dal film omonimo con George Peppard e Una donna nel mondo dal film La donna nel mondo. Negli anni seguenti Fidenco sarà oculatamente amministrare la sua carriera, alternando sapientemente le sue canzoni alle musiche da film, nelle quali è ormai considerato come specializzato, centellinando le apparizioni televisive, continuando ad accompagnare con la sua voce suadente le nostre estati (Il mondo di Suzie Wong, Tornerai Suzie, Tra le piume di una rondine, Se mi perdonerai, Su nel cielo, Scala di seta, Come nasce un amore, Lasciami il tuo sorriso, Audrey, A casa di Irene).
Nel 1963 Fidenco partecipa al Cantagiro con SE MI PERDERAI, nel 1964 è la volta di Un Disco per l’Estate dove si piazza al secondo posto con un’altra evergreen, l’allegro twist CON TE SULLA SPIAGGIA. Nel 1965 torna al Cantagiro con L’UOMO CHE NON SAPEVA AMARE, e a Un Disco per l’Estate con LA VOGLIA DI BALLARE. Nel 1965 escono gli album Musica per innamorati e Nico Fidenco show, quest’ultimo distribuito con successo anche all’estero, soprattutto in Brasile dove spopola. Fidenco intanto lascia la Rca per la piccola etichetta Parade.
Nel 1967 Fidenco esordisce al Festival di Sanremo: “io non volevo partecipare al Festival perchè avevo avuto la fortuna di funzionare nelle manifestazioni canore estive e con tutte le canzoni precedenti, ma Vincenzo Micocci, mio produttore, fu convincente. Andai quindi nell’ufficio di Gianni Ravera, allora patron del Festival che mi propose il pezzo La musica è finita di Franco Califano e Umberto Bindi, stavo per accettare quando arrivò in ufficio Micocci che mi propose l’abbinamento con Cher, allora popolarissima per Bang bang, però Cher doveva interpretare un brano firmato da Gianni Meccia Ma piano (per non svegliarti) e così cambiai brano per essere abbinato a Cher che data la popolarità era data per favorita. Cher però arrivò a Sanremo il giorno prima della gara, non conoscendo la canzone e l’italiano, fu costretta a imparare le parole foneticamente senza comprenderne il significato, aiutata dal marito Sonny Bono, musicista di origine italiana, poi forse non aveva capito molto bene, la stessa cosa accadrà l’anno successivo con Louis Armstrong, lo spirito del Festival, non fece una brillante esecuzione e così fummo eliminati dalla finale, se a ciò aggiungi che fu anche l’anno della sfortunata edizione che passerà alla storia per il suicidio di Luigi Tenco…”
L’insuccesso di Sanremo probabilmente contribuì al cambio di casa discografica: Fidenco lascia la Rca e passa alla Fonit Cetra, poi alla Ri-Fi, nel 1967 Fidenco partecipa al Cantagiro in coppia con Fulvia con il brano Qualche stupido ti amo (Somethin’ Stupid): “l‘editore di Playboy mi propose di cantare questa cover cantata da Frank Sinatra e dalla figlia, in coppia con la ragazza Fulvia che spopolava sulla rivista”.
Altri successi di Fidenco sono: SE MI PERDERAI, COME NASCE UN AMORE, GOCCIA DI MARE, NON E’ VERO, TUTTA LA GENTE. Un pò per carattere, un pò per scelte della Rca stesse (Fidenco, seppur presentandosi in maniera elegante e raffinata alla William Holden non era considerato dalla sua casa discografica come un sex symbol per via della precoce calvizie), sulle copertine di questi singoli il suo volto non compariva quasi mai, e si preferiva inserire fotografie di belle ragazze.
Negli anni ’70 l’arrivo dei cantautori impegnati e di nuove mode segna il tramonto degli idoli del decennio precedente, Fidenco sceglie di cantare all’estero (fa tantissime tournèe in Brasile) e di scrivere colonne sonore, conduce inoltre trasmissioni radiofoniche prevalentemente dedicate al rapporto fra musica e cinema, e fonda con Teddy Reno il Sindacato dei Cantanti Italiani. Negli anni ’70 Fidenco, dopo avere interrottole proprie incisioni, inizia ad occuparsi nuovamente di colonne sonore componendo per film “di genere” e spaziando dagli spaghetti western (la prima colonna sonora fu per All’ombra di una colt) ai film erotici come La strana legge del dott. Menga (1972), La ragazzina (1975) e la serie Emanuelle nera. Per la CAM, Casa discografica di Roma, via Virgilio, 8, incide il 45 giri: CAM AMP 112, Stereo. Titoli: lato A)- Al confine della notte. Canta il complesso: La rosa dei Venti. Lato b) – dal film: Bruna, formosa cerca superdotato per tango a Milano, Musiche di Nico Fidenco. Al confine della notte. Strumentale. Edizioni Musicali CAM. Produzione: Giuseppe Giacchi. Copertina: Umberto Iacolucci, grafico impaginatore di TV sorrisi e canzoni. Stampa: Campi Grafica di Foligno. Fidenco non disdegna di musicare anche qualche hardcore, come ad esempio Porno Holocaust di Joe D’Amato, nel quale è accreditato.Ottanta sono le colonne di sonore di Fidenco che poi passa ai cartoni animaticome Hela Supergirl, Don Chuck Castoro, Cyborg, i nove supermagnifici, Fantasupermega, Sam il ragazzo del west, Bem il mostro umano e ai telefilm come Harlem contro Manhattan (1978), noto per il personaggio di Arnold; ha inoltre composto le musiche per il film Zombi Holocaust(1980). Quasi tutti questi brani sono stati riproposti sul palco del Lucca Comics and nella sezione Music and Comics del 2007, dove Nico si è esibito di fronte a circa un migliaio di spettatori: “mi aspettavo di trovare un pubblico di bambini o di ragazzi e invece erano tutti quantenni-cinquantenni che ricordava i testi meglio di me, non le avevo mai eseguite in pubblico…”
Negli anni ’80 per caso nasce il gruppo i Super 4: “il gruppo nacque per caso nel corso di un concerto organizzato a Macerata per beneficienza da Jimmy Fontana: “eravamo io, Riccardo Del Turco, Gianni Meccia, Jimmy Fontana, Giancarlo Guardabassi ed Edoardo Vianello, con i primi quattro decidemmo di fondare i Super 4, nel 1984 venne inciso l’album I Super 4 che raggruppava rivisitazioni di alcuni successi dei quattro (tra cui le celeberrime Il mondo, Legata a un granello di sabbia, Il pullover e Luglio) con alcuni nuovi brani, e questa rimarrà la caratteristica principale anche degli album seguenti. Partì poi un tour per tutta l’Italia. Il gruppo, nato per caso, lavorò ininterrottamente per un decennio, nel 1986 usci il 45 giri Non abbiamo l’età, cui seguirono, gli album I Super 4: Belle senza età (1987) e Super quattro (1989). Eravamo nati per caso ma il successo fu così grande che continuammo per dieci anni, correndo di qua e di là per l’Italia, ci siamo divertiti, ci sfottevamo a vicenda, poi dopo dieci anni il matrimonio è finito perchè ognuno aveva esigenze diverse. Contrasti non ce ne sono stati, c’è stato solo un naturale scioglimento, abbiamo partecipato a diverse trasmissioni, fatto tantissimi concerti, centoventi all’anno, per dieci anni, neanche i matrimoni durano così tanto…”
I dischi originali di Fidenco sono materiale per collezionisti, ed anche un album come quello realizzato da I Superquattro, nonostante sia molto più recente, è molto difficile da reperire in quanto non è mai stato pubblicato su CD. Tuttavia nel corso degli anni, la RCA ha provveduto a riempire il “buco” con alcune raccolte, sia su vinile, che su cd, contenenti i suoi maggiori successi incisi per quell’etichetta.
Diverso discorso per il periodo successivo, quando passò da una all’altra (la Parade, con cui incise il brano di Sanremo, per poi passare alla Fonit-Cetra, di nuovo alla RCA e infine alla Ri-Fi) visto che finora nessuno ha pensato di accontentare i collezionisti che vorrebbero riascoltare alcuni dei suoi brani meno conosciuti in digitale. Stessa situazione per le numerose colonne sonore, con l’eccezione di quelle realizzate per la serie Emanuelle nera, raccolte in un cd edito dalla piccolissima casa Dagored, specializzata in rarità.
Nel 2002 rinascono i Super 4 che pubblicano il cd I Super 4: i ragazzi di ieri nel quale viene proposto un medley dei principali successi del Festival di Sanremo, segue un nuovo tour.
Cosa fa oggi Nico Fidenco?
“Ho da poco compiuto 80 anni, l”altro giorno mi hanno chiamato dal Brasile, Paese dove vado dal 1963 ogni due anni, il Brasile l’ho scelto come seconda patria, perchè è un Paese favoloso, grande come tutta l’Europa, poi c’è un pubblico variopinto, di tute le razze, di tutte le etnie, un paese che chiunque l’ha visitato l’ha apprezzato. In Brasile mi volevano per fare degli spettacoli, una ventina di spettacoli abbastanza faticosi perchè si corre di qua e di la con grandi orchestre, allora io detto: bisogna che mi fermo perchè non è possibile per me. Gli impresari brasiliani mi hanno detto: guardo che da noi c’è stato Tony Bennet che ha 83 anni e ha fatto un spettacolo. Io ho risposto: si vede che Tony Bennet ha voglia di morire sul palcoscenico, io no, ho una nipote, una figlia, mi voglio godere quello che in tutti questi anni purtroppo a causa del lavoro non mi sono potuto godere. Oggi voglio stare tranquillo, faccio delle cose ogni tanto, saltuariamente, quando non c’è molto impegno. I brasiliani sono rimasti molto male, perchè lavoravo con loro da anni, io ho risposto: scusate ma in questo momento no, forse quando avrò 83 o 84 come Tony Bennet, forse ci ripenserò e farò un tour.
Nell’estate 2013 Nico Fidenco interviene a STILE ITALIANO LE ESTATI CANORE ITALIANE RACCONTATE DA MASSIMO EMANUELLI E DAI SUOI OSPITI programma radiofonico nel corso del quale il professore e giornalista milanese ricostruisce la storia d’Italia (della politica, del costume, dello sport e dello spettacolo) attraverso le canzoni che hanno segnato le nostre estati dagli anni ’60 ai nostri giorni. Nico Fidenco torna ospite della nostra trasmissione nell’estate 2021.
Ho avuto occasione di intervistare diverse volte Fidenco sia per i miei volumi sulla storia della radio italiana (egli fu anche conduttore radiofonico) che per le mie trasmissioni, l’impressioni che ne ebbi fu analoga a quella di Enzo Gentile. “Fidenco era una persona garbata come la sua vocalità, tenero come la sua scrittura di autore, il primo a superare il milione di copie con un 45 giri, Legata a un granello di sabbia, a inizio anni Sessanta. Non abbastanza cialtrone o spericolato o furbetto per assurgere a divo o sex-symbol, la categoria dei tormentoni estivi gli deve molto, se non tutto: fu lui ad inaugurarla con un motivo delicato e fine. La sua eleganza la riscontai quando gli chiesi cosa ne pensava dell’idea di ispirarmi a quella sua canzone per il titolo di un libro. Era il 2005. “La ringrazio molto, ne sarei onorato”, rispose. Un’altra classe, un’altra era”.
Nico Fidenco e la radio
100 anni di radio. L’avventurosa storia della radio pubblica italiana. Da Maria Luisa Boncompagni a Luca Barbarossa
Siti
https://www.librioltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?IdProduct=3591
https://www.ibs.it/avventurosa-storia-della-radio-pubblica-libro-massimo-emanuelli/e/9791280649102
https://www.mondadoristore.it/avventurosa-storia-Radio-Massimo-Emanuelli/eai979128064910/
Per riascoltare l’intervista nella quale Fidenco ricordava la sua carriera vi aspettiamo lunedì 28 novembre alle 11,00 su Stazione Universo
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