Mercoledì’ 16 giugno 2021 stato intitolato a Mario Abbate, cantante e grande interprete della canzone napoletana, uno slargo al Parco Mascagna al Vomero presenti i famigliari dell’artista.
Mario Abbate, all’anagrafe Salvatore Abbate, nacque a Napoli il 10 agosto 1927, da Gennaro, famoso materassaio del quartiere San Ferdinando. A soli 9 anni, viene scelto per cantare la sigla della settimana nel primo cortometraggio sonoro del cinema italiano Sosta d’eroi. Continua ad esibirsi a 12 anni, utilizzando sempre il suo vero nome (cioè Salvatore Abate) partecipando alle storiche sceneggiate di Salvatore Cafiero ed Eugenio Fumo. Nel dopoguerra si dedica al canto in maniera più continuativa, e nel 1951, dopo aver lanciato al successo alla Festa di Piedigrotta, e per la famosa casa editrice La Canzonetta, la canzone di Totò Malafemmena, vince un concorso alla RAI che gli consente di entrare come cantante prima nell’orchestra diretta dal Maestro Giannini, poi in quella del Maestro Cinico Angelini e di registrare centinaia di dischi per la casa discografica Vis Radio. L’amore da bambino per il teatro classico napoletano, lo portò ad interpretare nel tempio della sceneggiata, il Teatro 2000, una serie impressionante di straordinari successi scritti prevalentemente da Gaetano Di Maio recitando da protagonista al fianco della storica famiglia. La poliedricità rese Mario Abbate un artista completo. Ma la consacrazione di Abbate gli viene attribuita grazie a tre successi di caratura internazionale: Malafemmina di Totò’, Anema e core di Salve D’Esposito e Tito Manlio, Luna caprese di Augusto Cesareo e Luigi Ricciardi, Apparve anche in tre film, nel ruolo di sé stesso: …E Napoli canta (1953) di Armando
Grottini, Accadde al commissariato (1954) di Giorgio Simonelli. Sul finire del decennio, grazie anche ad alcune apparizioni televisive e radiofoniche diventa popolarissimo a livello nazionale, nel suo curriculum ci sono varie partecipazioni al Festival di Napoli, piazzandosi quasi sempre al secondo posto, ma vincendolo con la canzone Core napulitano, Abbate è in gara a quasi tutte le edizioni del Festival dal 1959 al 1971 con i seguenti brani: Suonno a Marechiaro in coppia con Sergio Bruni e Si nasco n’ata con Grazia Gresi (1958), Accussì con Aurelio Fierro, Indifferentemente con Mario Trevi, Passiuncella con Elio Mauro (1959), Nuvole con Aurelio Fierro e E’ stelle cadente con Marino Marini (1960), E ddoie Lucie con Luciano Virgili, Tu sempe con Katyna Ranieri (1961), Nuttata ‘e luna con Cocky Mazzetti,Mandulino ‘e Santa Lucia con Giacomo Rondinella, Grazie con Lucia Altieri (1962), Sunnanno a Santa Lucia con Rossella Masseglia Natali, Cu tte a Santa Lucia con Pino Mauro, Core napulitano con Isabella Iannetti (1965), Sole malato con Peppino Gagliardi, Comme faccio a te sunna’? con Lida Lù e la Troupe (1966), Lacrema con Mario Trevi, Egregio milionario con Fulvio Picone (1968), ‘Nnammurata busciarda con Salvatore Zinzi, Songo ‘e nato con Lolita, ‘Na rosa e ‘na buscia con Nunzio Gallo (1969), ‘A madonna d’ ‘e rose con Tony Astarita, Il sole è nato a Napoli con Noris De Stefani, ‘Nnammurato ‘e Marechiaro con Antonio Buonomo (1970), Calamita nera con Nino Fiore.
Mario Abbate raggiunge il grosso successo a livello nazionale, partecipando al Festival di Sanremo 1962 con Vestita di rosso ed all’edizione successiva con Vorrei fermare il tempo e Oggi non ho tempo. Abbate partecipa anche a due edizioni del Cantagiro (nel 1965 con Ammore pienzeme! e nel 1966 con Mare d’estate) e a cinque edizioni di Un Disco per l’Estate (nel 1964, con la canzone Stanotte nun durmì, raggiunge la finale nella prima edizione, partecipa ancora nel 1965 con Manduline ‘e lacreme, nel 1966 con Mare d’estate, nel 1968 con E’ n’amico ll’ammore e nel 1974 con ‘Na varca a vela). Nel 1966 Mario Abbate recita nel film Operazione San Gennaro per la ragia di Dino Risi.
Negli anni settanta Abbate si è dedicato a molteplici tournée internazionali, specialmente in Canada e negli Stati Uniti, ma anche in Russia, Germania, Francia e Spagna per gli italiani all’estero. ra i suoi successi ricordiamo: Vierno, Suonno a Marechiaro, Mare d’estate, Vieneme ‘nzuonno, Vestita di rosso, Guaglione, O zampugnaro ‘nnammurato, Il mare, Caserella, Oggi non ho tempo, Suspiranno, Vorrei fermare il tempo.
Nella seconda metà degli anni ’70 fonda Radio Olimpia emittente specializzata in musica napoletana. Nel 1980 pubblica per la Rca un’antologia della canzone napoletana in 6 dischi, intitolata L’interprete del sole, ed il suo ultimo lavoro discografico Con tanto amore, nel quale spicca Me staie lassanno, musicata dal figlio Massimo con testo di Roberto Murolo.
Mario Abbate muore a Napoli il 6 agosto 1981, postuma esce Nun è peccato. Mario Abbate è stato uno dei maggiori protagonisti della canzone napoletana. Ancor oggi è considerato dalla critica, dai cultori e dal pubblico borghese e popolare il più grande interprete della canzone napoletana del dopoguerra insieme a Sergio Bruni (il rivale di sempre).