Ivano Fossati

ivano fossatiIvano Fossati è nato a Genova il 21/9/1951, sin dalla prima infanzia affina le sue virtù di futuro polistrumentista (capace di adoperarsi con disinvoluta alle tastiere, al flauto traverso, alle chitarre) sul pianoforte che studia per otto anni come privatista per dare poi l’esame al Conservatorio. Negli anni ’60 il liceale Fossati si avvicina alla passione rock unendosi ad alcuni complessini di quartiere, ascolta i Rolling Stones, ammira Chuck Berry ed Eric Clapton. Alla fine degli anni ’60 da vita a I Sagittari, che nel 1970 si trasformano in Delirium, gruppo che partecipa con Jezahel al Festival di Sanremo nel 1972, scritta dallo stesso Fossati con Oscar Prudente. Nel 1973 Fossati lascia i Delirium e si avvia alla carriera da solista, il suo primo album è Il grande mare che avremo attraversato, cui seguono: Poco prima dell’aurora (1974, con Oscar Prudente), Goodby indiana (1975), La casa del serpente (1977). Il grande successo di vendite arriva con l’album pop-rock La mia banda suona il rock (1979), registrato a Miami. Il 45 giri spopola addirittura nelle discoteche, avrà anche molte versioni in lingua straniera, ricordiamo una versione in spagnolo di Belen Thomas, e una recente in inglese in versione disco-dance. In realtà per Fossati l’album doveva essere un tentativo di avvicinarsi alla musica sudamericana, al  funk, e al progressive jazz.  Obiettivo raggiunto negli album successivi: Panama e dintorni (1981), La città di frontiera (1983),  dedicato a Randy Newman, un collega coraggioso e altrettanto “scomodo”. Gli album sono ben suonati da grandi musicisti del giro internazionali, collocano Fossati in una dimensione prestigiosa della musica italiana pronto a cogliere l’eco ispirato della “musica che gira intorno”. Ventilazione (1984), è il disco con cui Fossati, paroliere da sempre, affina la penna per lavorare sui testi e in cui interpreta brani altrui (come Boogie woogie di Paolo Conte e La locomotiva, cover di Ray Song, firmata dal chitarrista americano Adrian Belev) e nel quale ritorna alla sua Genova, definita “moglie ossuta, metodica e musona”. 700 giorni (1986) è un altro album prodotto e registrato con musicisti di qualità internazionale, che contiene la hit Una notte italiana, Fossati viene premiato con la Targa Tenco, riconoscimento che gli verrà conferito altre volte.  Poco incline ad un contatto diretto con il pubblico, viene convinto ad esibirsi in tournèe da Francesco De Gregori, Fossati si cimenta nell’impresa che ha un grandissimo successo curando l’armonia e le musiche con collaboratori d’eccezione. Altro successo anche per La pianta del tè (1988), che contiene la famosissima Questi posti davanti al mare e La costruzione di un amore (interpretato poi anche da Ornella Vanoni). Dopo vent’anni di carriera Fossati propone un live, un discoregistrato in presa diretta: “ho atteso così a lungo – vent’anni di carriera (NDA) – prima di pubblicare un live per due motivi: innanzitutto perché non avevo mai sentito di avere una band adatta a riprodurre bene sul palco le mie intenzioni. Ora l’avevo e mi sembrava giusto sfruttarla. Il secondo motivo è che non ho mai gradito molto gli album dal vivo, sono spesso mere operazioni commerciali registrate malissimo… In generale raccolgono brutte versioni di canzoni fatte benissimo in studio. Alcuni poi non hanno senso. Il live deve essere testimonianza di un solo momento e di quel preciso momento. E’ dunque una fotografia irripetibile, almeno con quei colori… Ho ceduto alle insistenze di chi mi chiedeva da anni un disco dal vivo solo dopo avere avuto precise garanzie che sarebbe stata impegnata nella realizzazione di questo lavoro la stessa attenzione finanziaria solitamente dedicata agli album in studio, e che avrei pubblicato tutto senza sovraincisioni e trucchetti vari; che avrei potuto registrare tutto in non più di un paio di sere”.  Gli anni ’90 iniziano con Discanto (1990) disco della maturità, che propone una nuova frontiera musicale che diventerà riferimento costante per i lavori futuri, e Una notte in Italia – Ivano Fossati un autore per amico (1990) dove presenta le sue canzoni portate al successo da altri artisti. Nel 1992 esce Lyndbergh che contiene La canzone popolare, Fossati dal 1992 al 1994 si esibisce dal vivo in indimenticabili concerti, raccolti negli album Dal vivo vol.1 – Buon tempo (1993), Carte da decifrare Dal vivo vol.2 (1993), quindi collabora con Fabrizio De Andrè alla realizzazione dell’album Anime Salve. Fossati scrive anche la colonna sonora del film Il toro di Carlo Mazzacurati, nel 1996 esce un nuovo album di Fossati, Macramè, superpremiata dalla critica e punto di approdo della sua canzone. Nel 1998 esce Canzoni a raccolta – time and silence, nel 2000 è la volta de La disciplina della terra, nel 2003 esce Lampo viaggiatore, nel 2006 esce un nuovo album di inediti, L’arcangelo. Artista poliedrico, session-ma di lusso, autore di colonne sonore per teatro e cinema (Il toro, L’estate di David), autore e produttore di altri cantanti (Mia Martini, Loredana Bertè, Francesco De Gregori, Patty Pravo, Enrico Ruggeri, Fiorella Mannoia) Ivano Fossati ha attraversato fasi diverse della storia della canzone italiana: dal progressive, al pop, al rock mistico di ispirazione americana, ai suoni sudamericani e africani. Per quanto riguarda i testi Fossati ha tenuto presente la lezione dei suoi concittadini genovesi cantautori, ma ha guardato anche ad altre culture poetiche e letterarie. Fossati è autore di famosissime canzoni come Un’emozione da poco, Pensiero stupendo, E la luna bussò, Le notti di maggio, E non finisce mica il cielo. Una chicca: Fossati ha interpretato un’interessante versione di Cocaine di Eric Clapton.

Nel marzo 2012 ha annunciato il suo ritiro dalle scene, nel 2014 approda alla narrativa pubblicando il romanzo Trentacinque edito da Einaudi, nel 2018 interpreta Le donne di ora, brano inedito di Giorgio Gaber.

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