Il Movimento 5 Stelle che voleva cacciare dalla Rai i raccomandati è alle prese con le nomine in Rai, per loro vale la parola”segnalare” (o indicare) qualcuno, per gli altri lottizzare o raccomandare. La lottizzazione è sempre esistita in Rai dal 1954 anno di nascita della tv in Italia. Dopo l’ok a Marcello Foa presidente della Rai (accordo Lega, 5 Stelle e Forza Italia) in queste ore si discute sulle nomine dei direttori dei tg, dei gr, dei direttori delle sette reti televisive (un contentino sarà anche dato a chi dirigerà Rai News24, Raisport, Rai4 e Rai5), delle varie reti radiofoniche ecc.
Fra i candidati vi sono alcuni giornalisti esterni all’azienda. Un ostacolo per alcuni degli interpellati si starebbe rivelando il tetto di 240mila euro agli stipendi nella tv pubblica. Senza considerare che, secondo il piano anticorruzione, è necessario seguire un percorso definito e trasparente per le assunzioni a tempo indeterminato. Al di fuori di questa procedura, l’ad può assumere, ma solo a tempo determinato, un numero pari al 5% dei dirigenti in forza all’azienda (che sono circa 250) con contratto a tempo determinato. Il possibile arrivo di un esterno fa già infuriare l’Usigrai, che già si dice pronto alla battaglia.
Fra i candidati c’è Paolo Del Debbio, il filosofo fra i fondatori di Forza Italia, ex assessore del Comune di Milano, giornalista di Mediaset. Il manuale Cencelli è sempre valido: lo schema prevede una divisione equa fra le due forze politiche di governo (Lega e 5 Stelle) e qualche esponente di area Forza Italia nonchè, solo a parole, qualche indipendente.
La Lega vorrebbe al Tg1 Gennaio Sangiuliano e la conferma del neonominato Alessandro Casarin alla Tgr, per Rainews 24 circola il nome di Luciano Ghelfi (giornalista del Tg2, che potrebbe però finire alla direzione dello stesso Tg2). I 5 Stelle indicano (guai ad usare il termine lottizzazione) Franco Di Mare e Alberto Matano (validi giornalisti con un passato in altre aree politiche…), Giuseppe Carboni (per Radio Rai). Circola poi il nome di Enrico Mentana per la direzione del Tg1 Enrico Mentana (non sarà d’accordo una consigliera circoscrizionale pentastellata di Torino che nella mia trasmissione radiofonica ha definito Mentana “giornalista di regime e fazioso…) a parer mio il miglior giornalista televisivo italiano, troppo indipendente per accettare.
Vi sono poi altri nomi per altre reti: Jacopo Volpi e Maurizio Losa (vecchia conoscenza dei telespettatori lombardi) a Rai Sport, Antonio Preziosi (in area Forza Itala) potrebbe dirigere Radiorai o Rai Parlamento. Resterebbe in quota Pd Luca Mazzà anche se i 5 Stelle vorrebbero una persona indicata da loro al Tg3 o a Rai3 (l’ex Telekabul). Se l’impresa riuscirà ai pentastellati sarà storica: dal 1979 la terza rete è sempre stata la più faziosa (e Faziosa) e con i 5 Stelle resterà faziosa (ma non con Fazio, passato su Rai1 e diventato amico dei 5 Stelle dopo le ospitate di Di Maio, Di Battista ecc. La Lega vorrebbe invece al Tg1 la conferma di Angelo Teodoli. Per la direzione della seconda rete si vocifera il nome di Maria Pia Ammirati, i 5 Stelle devono però trovare una sistemazione al validissimo Carlo Freccero (consigliere di amministrazione uscente in quota 5 Stelle). Infine Forza Italia avanza a sorpresa il nome di un indipendente da sempre critico con tutti anche con Forza Italia…
Sabato 6 ottobre saremo in onda alle 22 su Radio Hemingway con L’angolo della scuola, si parlerà di pensioni per il personale scolastico (ma non solo…) giusto il turn over, mandiamo in pensione chi lavora da 41 anni (come promesso nel contratto di governo) e facciamo il turn over assumendo giovani (anche i precari delle Gae, i maestri diplomati magistrali ecc.). Fra i prossimi ospiti, oltre alle co conduttrici Marika Cassimatis ed Eleonora Melidoni, il giornalista Roberto Poletti, il maestro e psicologo Ettore D’Aleo, il rappresentante del comitato lavoratori uniti 41 per tutti Luciano Cecchin.
Vi aspetto sabato 13 ottobre alle ore 22 su Radio Hemingway
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