Posted by «Bisognerebbe togliere i poteri al Capo dello Stato, dovremmo riformarlo» ha detto al Circo Massimo durante «Italia 5 Stelle». Boutade? Affondo? Programma realizzabile? Come sempre il comico gioca sul filo della provocazione. Secondo Beppe Grillo «un Capo dello Stato che nomina 5 senatori a vita, presiede il Csm, è a capo delle forze armate, non è più in sintonia con il nostro modo di pensare». Roba che la riforma su cui è andato a schiantarsi Matteo Renzi al referendum era un buffetto alla Costituzione, che pure il Movimento difese a spada tratta.
Battute di un comico? O affermazioni serie di un aspirante dittatore? 
Se trattasi di affermazione seria bisogna ricordare che nemmeno Benito Mussolini tolse i pochi poteri che aveva Vittorio Emanuele III. Battute di un comico? Non fanno ridere, Grillo è invecchiato. L’uscita di Grillo ha creato anche imbarazzo negli stessi ministri e parlamentari 5 Stelle, da una parte lo vedono come padre (o nonno nobile) dall’altra come un “vecchio rincoglionito”, l’espressione è di un elettore 5 Stelle, che considera “vecchio rincoglionito” un altro politico che prima votava… L’elettorato 5 Stelle attuale è infatti (ad esclusione dei giovanissimi che non c’erano) il medesimo che prima votava centrodestra o centrosinistra ed ora ha bisogno di un altro “salvatore del popolo”.
Altra ipotesi, la più probabile, grande capacità comunicativa di Grillo che ha sviato l’attenzione sulla manina, sul litigio (subito rientrato per ragioni di poltrone) con la Lega di Salvini. Grillo è riuscito nell’obiettivo e si torna a parlare di lui, le opposizioni (non credibili) lo contestano, ma il pubblico potrebbe tornare a vederlo, infatti sta partendo il nuovo tour del comico.
Il comizio show è poi un’altalena tra battute comiche e posizioni politiche. Salvini? «È uno che mantiene la parola, ma ha Dna diverso dal M5S». A sua mamma – racconta Grillo – chiesi perché non aveva preso la pillola. Battuta che personalmente non accetto, avendo conosciuto la signora Salvini e il figlio, veramente battuta di pessimo gusto. Se fossi in Salvini (ma non faccio politica) staccherei la spina al governo solo per questo, la dignità personale innanzitutto.
Beppe Grillo ha concluso la kermesse romana, il vicepremier Luigi Di Maio in tv ha annunciato che a gennaio sarà pronto il manifesto di un nuovo progetto europeo. Il comico è Di Maio, quel manifesto ha evocato Il Manifesto di Carlo Marx: dal manifesto di Marx al manifesto di Di Maio….
Grillo intanto deve scappare da Genova, annullare i suoi show, la sua casa è sotto assedio. Dopo la tragedia del Ponte Morandi tutto è fermo, le colpe di Di Maio, Conte, Toninelli, sono dai genovesi messe in conto a Grillo. Tutte le proteste dei genovesi (che non si vedono in tv, tv di regime secondo i grillini….) si chiudono con l’invito ad andare a protestare davanti ai cancelli della villa di Beppe, a Sant’Ilario, sulla collina all’estremo levante della città. Anzi, per usare i termini dei sindacati degli edili che lavoravano al Terzo Valico e rischiano il posto, “andiamo tutti al Belvedere di Sant’Ilario”. E al povero Beppe, prigioniero come un dottor Frankenstein di alcune sue creature, non riesce nemmeno di andare a bere un caffè tranquillo al bar.
Le tappe dello show di Beppe Grillo sono organizzate, l’eco mediatico di oggi gli farà fare il tutto esaurito, fermo resta l’annullamento delle due date previste per il 25 e 26 ottobre al Politeama Genovese che sono state annullate e rinviate al 30 e 31 marzo 2019, in chiusura di tournèe. Potrebbe essere un problema organizzativo, succede spesso. Ma potrebbe anche essere un “problema Genova”. Una specie di maledizione che colpisce Beppe a casa sua.
Di questo, ma anche di scuola, di lottizzazione pentaleghista in Rai, parleremo giovedì 25 ottobre alle ore 18,05 su Radio Italia Stoccarda solo Musica Italiana
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MASSIMO EMANUELLI 