Pippo Baudo: “una storia italiana” esce la biografia del popolare conduttore

Pippo Baudo si racconta nella prima autobiografia - in libreria dal 15 novembreIn un libro, Ecco a voi Pippo Baudo. Una storia italiana, la vita e la carriera del popolare conduttore, scritto dallo stesso Pippo Baudo con il giornalista Paolo Conti. Tanti sono gli aneddoti raccontati nel libro, la lunghissima carriera del Pippo nazionale è stata ricca di incontri importanti e aneddoti divertenti. Uno dei più divertenti quello di Sharon Stone che si presenta nuda davanti alla camera d’albergo di Baudo.
Il Corriere della Sera riporta alcune anticipazioni sul libro.

pippo baudo louis armstrongEttore Bernabei «Era un uomo durissimo ma con un’intelligenza anche politica molto raffinata. Spostano Settevoci a mezzogiorno. Vado da lui a protestare. Mi ascolta con pazienza e risponde: “Baudo, io devo lanciare l’edizione del Tg delle 13.30. Se non metto prima un programma che piace a tutti, come faccio?”. Non avevo capito niente».  E, ancora, Baudo costretto a portare via Louis Armstrong dal palco del Festival di Sanremo. Era imbarazzato, non sapeva bene cosa fare, ma alla fine riuscì a “strappare la tromba” al celebre musicista che non smetteva più di suonare. Pensò “Vabbè, non lo rivedrò mai più in tutta la mia vita. Non andò proprio così: tre giorni incontro Armstrong a Milano che lo apostrofò con un “Fuck you!”.
L’amore per la televisione nacque all’improvviso, quando il conduttore vide le telecamere, i cameraman e pensò che quello sarebbe stato il suo mondo. Si legge sul Corriere:
Fu una vera e propria vocazione. Mi dissi: “Voglio stare lì dentro, in televisione, lavorare per questo mezzo nuovissimo, affascinante. È lì il futuro. Lì da adesso in poi succederà tutto.
Sono un’infinità le storie che Baudo ripercorre in questa biografia: tra queste il conduttore ricorda quando Sandra Mondaini si ubriacò con la sangria. Vittorio Gassman gli ruppe la schiena e lo mandò in ospedale, il tutto mentre erano in diretta televisiva o quando Sharon Stone si presentò nuda davanti alla sua camera d’albergo.

MIKE: BAUDO, E' STATO IL MIO PUNTO DI RIFERIMENTO

La rivalità con Mike Bongiorno, racconta, non era reale, ma ai due piaceva alimentare questo falso mito. «La stampa si divertì a creare una rivalità. Ovviamente era falsa, eravamo amici e ci stimavamo. Però stavamo al gioco. Quando Mike faceva gli spettacoli di piazza, e sapeva che dopo qualche giorno sarei passato io, diceva sempre: “Mi raccomando, quando arriva Pippo Baudo ditegli che ho parlato male di lui”. E io facevo lo stesso. Ma quando arrivai in Fininvest, fu l’unico a dimostrarsi mio amico.

Franco Franchi e Ciccio Ingrassia litigavano di continuo. Avevano un successo strepitoso, ma entrambi — come ogni attore comico — sognavano un ruolo drammatico che ne segnasse la grandezza. Ciccio ebbe la grande occasione con Amarcord di Fellini; Franco scalpitava aspettando la sua chance. Che sembrò arrivare quando il produttore Cristaldi lo chiamò per Il nome della rosa. Ma il regista Annaud ritenne che un attore così popolare avrebbe «sporcato» l’elenco di talenti in locandina. Racconta Baudo: «Per Franco fu un grandissimo dolore. Lo incontrai una sera davanti al portone di casa mia, mi raccontò il fatto e pianse come un bambino. Aveva perso la sua battaglia, mai dichiarata ufficialmente, con Ciccio».

pippo baudo beppe grilloConobbe anche Beppe Grillo: nel 1977 fu l’unico spettatore durante una sua esibizione:
Pensai che il ragazzo avrebbe sospeso lo spettacolo. Ma lui mi chiese di restare seduto: con la mia presenza avrei dovuto rappresentare tutti gli assenti. Fu una serata indimenticabile, in cui fui obbligato a ridere, applaudire, chiedere il bis. Tutto a comando di Grillo. Mai visto un talento così.

Ipippo baudo silvio berlusconil presidente della Rai Manca rompe con Baudo, che accetta l’offerta di Berlusconi. Ma l’accoglienza in Fininvest è gelida. «Andai ad Arcore per un incontro chiarificatore. Mi accolse la mamma di Silvio, che si dichiarò mia grande ammiratrice…». Baudo propone di rescindere il contratto. «Dopo lunga meditazione, Berlusconi mi disse che avrei dovuto pagare una penale: “Tu sei proprietario di un palazzo sull’Aventino, di fronte ai miei stabilimenti”. In effetti era vero, avevo comprato quel palazzo con i miei risparmi, e ritenevo fosse un investimento giusto per il mio futuro. Era un palazzo di quattro piani più un attico con un terrazzo che si affacciava su tutta Roma. Non capii perché lo chiamasse in causa, ma Berlusconi me lo spiegò subito. “Come penale che devi pagare, anche per dare un esempio agli altri dipendenti della mia azienda, mi cedi il palazzo e anche il bar che sta accanto”. Chiesi tempo per riflettere, ma Silvio continuò: “Nella camera accanto c’è il notaio che ha già redatto il compromesso”. Si aprì la porta, entrò il notaio, lesse il compromesso e come un automa firmai. In pochi minuti avevo perso lavoro e patrimonio».

«Ogni 2 novembre il direttore generale Agnes andava puntualmente a Serino, suo paese natio, per deporre i fiori sulla tomba di famiglia. Quell’anno fu avvicinato da un’anziana compaesana, che in dialetto lo apostrofò: “Tu sssi Biagio Agnes? Chillo ca cumanda in televisione? Tu addà fa turnà Pippo Baudo”. “Se no?”. “Se no muori”. Biagio, che era molto superstizioso, rimase sconvolto. Tornato a Roma mi chiamò immediatamente: “Ma tu, Pippo, hai parenti a Serino?”. Io risposi che non sapevo neanche dove fosse. La risposta lo tranquillizzò. Firmammo il contratto di rientro in Rai».

Baudo ricorda anche la delusione di Andreotti quando fu proiettato nelle sale Il Divo di Paolo Sorrentino:
“Mi chiese in tono rattristato se avessi visto il divo di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo che lo interpretava. Risposi di sì. E Andreotti, addoloratissimo: “Mi hanno rovinato. Mia moglie si è chiusa in un silenzio totale. Mi preoccupa moltissimo”.

 

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