Milano Sala apre alle liste civiche, alle sardine e ai 5 Stelle, Salvini dopo il ko in Emilia lascia Sardone e punta su un candidato sindaco civico

Matteo Salvini, strano è di Milano dovrebbe sapere che a Milano i cittadini (salvo i fanatici destrorsi e sinistrorsi) guardano ai candidati e non a simboli ed ideologie ormai passate, cambia rotta. L’avere presentato una candidata politicizzata, debole, inadeguata come Lucia Borgonzoni in Emilia Romagna, l’avere personalizzato lui la campagna elettorale, l’avere oscurato Bergonzoni, ha fatto si che vi siano stati voti disgiunti per Stefano Bonaccini, non solo dagli elettori 5 Stelle, dalle sardine, ma addirittura dal centro destra moderato e da liste civiche, una di soli cittadini, l’altra costituita direttamente da Bonaccini. Se a ciò si aggiunge la buona amministrazione di Bonaccini, il fatto che Bonaccini abbia creato una lista civica, ed abbia poi dato il mandato ad un cittadino di costituirne un’altra sempre di soli cittadini (6.9% la prima lista civica, 3,2% la seconda lista civica).

Solo due settimane fa Matteo Salvini era convinto di avere già vinto in Calabria e in Emilia Romagna (io citai Boskow “partita finisce quando arbitro fischia, elezioni finiscono quando ultima scheda è scrutinata) e pensava che dopo due donne Presidente a Milano avrebbe candidato un’altra donna Silvia Sardone. Ora la sconfitta di Borgonzoni cambia tutto. L’ala moderata del centro destra (Forza Italia) pretende una ridiscussione degli equilibri (in Calabria Forza Italia è andata meglio della Lega), Milano rimane città moderata, riformista, socialista, non ha mai tollerato gli estremismi, di destra o di sinistra che siano. Forza Italia vorrebbe candidare un suo esponente (gira il nome di Maria Stella Gelmini), Giorgia Meloni Riccardo De Corato (il nuovo che avanza, in politica dal 1969 da sempre vive di politica…), probabilmente si arriverà al compromesso di una candidatura proveniente dalla società civile (girano i nomi del Rettore del Politecnico Ferruccio Resta, l’ex Rettore della Statale Gianluca Vago e l’attuale Presidente di Assolombarda Carlo Bonomi).  Matteo Salvini si barricherà a Milano, resta la sua città del resto, anche se l’ha abbondonata a sè stessa prima come ministro, poi trascorrendo l’estate al Papete, quindi girando per l’Italia per le varie campagne elettorali. Suo diritto-dovere tornare nella sua Milano. Ma perchè Matteo Salvini non candida l’unica persona che potrebbe dare del filo da torcere (vincendo a parer mio contro Sala) al sindaco uscente: e cioè se stesso? Certo Salvini è scaltro, furbo, abile. Farà un passo indietro, punterà sul candidato esponente della società civile, sempre ammesso che qualcuno gli dica si, perchè – mi ha detto in privato uno degli interessati – devo candidarmi sindaco per perdere mettendo a repentaglio la mia professione? Comunque supponiamo vi sia come competitor di Beppe Sala un esponente della società civile, Salvini cercherà di fare il botto con la sua Lega (che a Milano, sua città, non ha la stessa fortuna che altrove), vedendo come fumo negli occhi Giorgia Meloni (ma tranquillo Matteo, il partito della “diva Giorgia” a Milano non ha mai avuto grande fortuna, soprattutto per via di certe candidature), vero è che Giorgia Meloni prende voti da Forza Italia (ridotta al lumicino, ma anche qui è da vedere perchè Milano resta città berlusconiana, noto solo passaggi da Forza Italia a Fratelli d’Italia da parte di professionisti della politica, ex di Forza Italia che ora passano per potere e poltrone con Meloni, non so quanti voti possano portare, noto poi, e qui fa bene Salvini a diffidare di Giorgia Meloni, ex elettori violentemente antifascisti con un passato comunista giustizialista, di pietrista, pentastellato tifare per la Meloni, questo elettorato è sottratto a Salvini, fa bene Salvini a preoccuparsi anche se, tranquillo Matteo, gli ex antifascisti dipiestristi comunisti che conosco dicono che non voterebero mai Salvini bensì Meloni… curiosi questi ex comunisti antifascisti che non si fidano di Salvini e gli preferiscono la fascista Meloni ahahh  Altra lista non molto gradita a Salvini è una lista civica di centro destra (la solita lista civetta) che porterebbe via voti alla Lega senza dare alcun valore aggiuntivo alla coalizione di centro destra. Se poi si aggiunge che non solo la lista Borgonzoni ma tutte le liste civiche di centro destra (chi ricorda le liste Moratti o la lista Parisi non hanno avuto il quorum o l’hanno avuto a malapena) ben si capisce il perchè Salvini non gradisca nemmeno tale operazione. Matteo Salvini però stravede per una lista civica di soli cittadini non orientata politicamente, il cui coordinatore si è dichiarato disposto ad un dialogo con chiunque approvi parte del programma di tale lista, e come dare torto a Salvini, questa lista non porterebbe via voti al centro destra ma sarebbe semmai valore aggiuntivo.
Dall’altra parte il sindaco Beppe Sala che ha analogie con Bonaccini, ha amministrato bene la città, seppur con qualche piccola pecca, non è mai stato iscritto al Pd, sa dialogare con tutti. Più che di metodo Bonaccini si dovrebbe parlare di “metodo Sala” perchè Sala vinse nel 2016 (o decise di perdere Stefano Parisi) proprio dialogando con tre liste con le quali Stefano Parisi si era rifiutato di dialogare. Da allora Beppe Sala ha allargato l’area del dialogo, con alcuni, pare, avendo già assenso, con altri (lista civica di soli cittadini, Movimento 5 Stelle, socialisti, sardine, verdi) vi è ancora dialogo, ma non è detto che tutti si accordino con il primo cittadino, Sala se riuscirà in tale impresa potrebbere ripetere l’exploit Bonaccini. Non ho le certezze degli ultrà sinistrorsi e destrorsi (pochi ripeto a Milano, le persone, salvo qualche invasato, guardano ai candidati più che a destra o sinistra) pertanto non mi azzardo a fare pronostici sul vincitore, lascio pensare ai sinistri che abbia già vinto Sala e ai destri che abbia già vinto il centro destra. Concordo con i sondaggisti, il centro destra è in vantaggio come liste a Milano città, il centro sinistra (attualmente con il Pd, una sola lista civica pro Sala) è nettamente in svantaggio, ma dalla parte di Sala vi è l’altro gradimento personale del sindaco (vi potrebbero essere molti voti disgiunti) e il fatto di dialogare con altre liste (verdi, socialisti, sardine, 5 stelle e lista civica di soli cittadini da non confondere con la lista civica Sala) è positivo per Sala, queste liste potrebbero dare valore aggiuntivo, anche se, conoscendo molto bene i responsabili di queste liste, e anche un “irresponsabile” (ahah) nonostante lo sforzo di dialogo di Sala qualcuna di queste liste potrebbe fare una corsa solitaria (tipo Basilio Rizzo nel 2016) e il Pd (non Sala) potrebbe porre diktat cacciando alcuni candidati veramente civici spingendoli verso Salvini, il quale non aspetta che questo…  Difficile dopo il trionfo di Bonaccini, ma è già successo nel 2006 allorquando l’allora Ds impose al candidato sindaco Bruno Ferrante l’esclusione di una lista civica di 32 cittadini che poi contribuirono a far vincere per ripicca Letizia Moratti, lo stesso errore fu commesso (a parti invertite) nel 2016 da Stefano Parisi il quale in sede di ballottaggio, credendo di avere già vinto, rifiutò di dialogare con tre piccole liste e fece vincere Beppe Sala.

 

 

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