Alessandro Mantegazza, così si chiamava all’anagrafe, era nato a Varazze il 20 febbraio 1931. Si trasferì giovanissimo a Milano, pittore e illustratore, lavorò per i quotidiano La Notte e Il Giorno per cui pubblicò disegni. Le sue strisce venivano regolarmente pubblicate nell’ambito della rubrica Mezzora in salotto. Mantegazza iniziò ad interessarsi di spettacolo all’inizio degli anni ’60 fondando nel capoluogo ambrosiano dirigendo due locali: il Cab 64 con Bruno Lauzi, al suo fianco la moglie Velia ed alcuni artisti destinati a fare la storia dello spettacolo: Bruno Lauzi, Cochi Ponzoni, Renato Pozzetto, Paolo Poli, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci. Sempre nel 1964 fondò il Teatro Verdi, con la moglie Velia ed allestì il suo primo teatrino di pupazzi su nero. Nel 1974 fondò il Teatro del Buratto, sempre a Milano, e fece del Teatro Verdi uno dei centri del teatro dei ragazzi più importanti. Nel 1977 fondò l’Astra, Associazione Teatro Ragazzi. Collaborò in Rai con Enzo Biagi realizzando i disegni delle schede dei programmi condotti dal giornalista fino a Il Fatto. Dal 1983 al 1985 diresse il Festival di Muggia. Nel 1985 inventò il personaggio animato di Dodò per la trasmissione L’albero azzurro, trasmissione nata da un’idea di Franco Iseppi, autori Bruno Munari e Bianca Pitzorno, recentemente riproposto su Rai2 e Rai Yoyo in occasione del lockdown.
Tinin Mantegazza fu anche autore e illustratore di libri per bambini, trasferitosi negli anni ’90 a Cesenatico, si è spento all’ospedale Bufalini di Cesena, dove era stato ricoverato per un malore.