E’ morto a Napoli, all’età di 78 anni, Alfredo Cerrutti, produttore discografico, autore televisivo, attore e fondatore, nel 1971, degli Squallor insieme a Giancarlo Bigazzi, Daniele Pace e Totò Savio. Direttore artistico della Cbs e poi della Ricordi, ebbe per tre anni una relazione con Mina, fu autore di trasmissioni come Il caso Sanremo, Indietro tutta!. Chi tiriamo in ballo, Stasera mi butto, Luna di miele, Fantastica italiana, I cervelloni, Faccia tosta ed alcune edizioni di Domenica In.
Il ricordo di Cesare Borrometi
Alfredo Cerruti era il più bizzarro degli “Squallor”: era colui il quale recitava i monologhi più “assurdi” dai testi assai “demenziali”, come “38 Luglio”, “Abat-jour”, “Unisex” (sulla base di “Fiesta” approntata per Raffaella Carrà), il “capolavoro” “Berta” in cui, sulle note di una trascinante czarda ungherese, si sdoppiava, interpretando sia l’impaziente spasimante milanese che la protagonista del brano, napoletana verace, e soprattutto, con la voce abilmente camuffata (il nastro veniva fatto girare più velocemente), dava vita a Pierpaolo, il terribile bambino viziato e sboccato. Fu però con i personaggi da lui lanciati a “Indietro tutta !” come voce fuori campo che raggiunse la definitiva popolarità: il Professor Gian Filippo Neri Pisapìa, studioso “sui generis” del linguaggio televisivo, e soprattutto “Volante 1 a Volante 2” assieme ad Arnaldo Santoro, un dialogo tra due vigili che, comunicando via ricetrasmittente, interferivano sull’audio della trasmissione, specie quando Nino Frassica spiegava i giochi e usava il classico P.S., creando l’equivoco tra “Post Scriptum” e “Polizia Stradale”.