L’Agenzia per i servizi sanitari regionali lancia l’allarme: 42 posti su cento sono occupati da pazienti Covid. Sovraffolati per colpa della pandemia anche i reparti di medicina: il 51% dei ricoverati è positivo al virus. E i medici di famiglia dichiarano l’agitazione: “Lo Stato non scarichi su di noi le sue responsabilità” Ecco, nei numeri dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’affanno in cui è di nuovo precipitato il sistema sanitario, soprattutto nell’area più critica: quella delle terapie intensive. E’ occupato da pazienti Covid il 42% dei posti in terapia intensiva, ovvero il 12% oltre la soglia critica del 30%. Un dato che riguarda ben 17 regioni su 21: una settimana fa erano 10. E i posti nei reparti di medicina occupati da pazienti Covid sono il 51% a livello nazionale, rispetto a una soglia del 40%: un dato che riguarda 15 regioni, a fronte delle 12 di 7 giorni prima. A mostrare una criticità diffusa da nord a sud è il monitoraggio Agenas, aggiornato con i dati del 17 novembre: sono dati basati su una rielaborazione di quelli della Protezione Civile e del Ministero della Salute. Per quanto riguarda le terapie intensive la soglia del 30%, individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020, risulta superata da: Abruzzo (37%), Basilicata (33%), Calabria (34%, in forte aumento rispetto al 13% rilevato dai dati del 10 novembre), Campania (34%), Emilia Romagna (35%), Lazio (32%), Liguria (53%), Lombardia (64%), Marche (45%), P.A. Bolzano (57%), P.A. Trento (39%), Piemonte (61%), Puglia (41%), Sardegna (37%), Toscana (47%), Umbria (55%), Valle d’Aosta (46%). Mentre la Sicilia è sul valore limite del 30%.
Domenico Arcuri invita alla prudenza, Massimo Galli viene attaccato da Matteo Salvini. Intanto Maurizio Cecconi, direttore del Dipartimento Anestesia e Terapie Intensive di Humanitas e presidente della Società europea delle Terapie Intensive dichiara: “Quando arrivano così tanti malati insieme, anche i giovani in una piccola percentuale, ma con un numero che diventa grande in una pandemia, possono finire in terapia intensiva: infatti abbiamo molti giovani in questo momento nelle terapie intensive”.“
Un “idiota della rete”: “io sono con i giovani siamo in una società gerontocratica muoiano i vecchi”. Inoltrerò denuncia alla polizia postale, sono già stato bannato penso da costui, invito il sindaco di Milano Beppe Sala, di concerto con due medici, ne ha facoltà a procedere con un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) nei confronti di questa persona, so soltanto nome e cognome lo farò all’autorità competente essendo milanese l’anagrafe e la polizia possono rintracciarlo.