Da quasi sette mesi il centrodestra milanese brucia candidati sindaco e li cambia, ciò per beghe interne alla coalizione. Stando ad accordi nazionali la scelta del candidato sindaco di Milano da contrapporre a Beppe Sala sarebbe spettata alla Lega di Matteo Salvini il quale ha manifestato da subito l’idea di un candidato civico. Ma tutti i candidati (finora ventinove) sono stati bocciati da Fratelli d’Italia e Forza Italia, alcuni per bigottismo di partito (Fratelli d’Italia rivendica il vicesindaco), altri perchè indipendenti e non supini ai partiti, altri ancora perchè “poco conosciuti” altri ancora si sono ritirati non avendo il consenso di tutti i partiti della coalizione. “Entro pochi giorni sceglieremo il candidato sindaco” è la frase che ripete Matteo Salvini ormai da mesi, salvo poi rimandare la decisione. Uno degli ultimi nomi che circolava era quello del pediatra Luca Bernardo (padre democristiano, fratello berlusconiano e poi renziano), poi è circolato quello di Urbano Cairo editore de La7 e del Corriere della Sera (ma trattasi soltanto di un rumors) ed oggi ecco il trentesimo candidato: Alessandro Munari, avvocato dello studio Munari-Cavani, membro del Cda de Il Giornale della famiglia Berlusconi e docente dell’Università Cattolica di Milano. Ma non è escluso che salti fuori un trentunesimo candidato…
