Quanto Roberto Maroni fondò Radio Varese

RADIO VARESE

radio varese web

Emittente nate nata a Biumo Inferiore alle 11 del 28 febbraio 1976 con la sigla d’inizio degli Inti Illimani (irradia i suoi programmi dai 100,700 mhz). La fondano alcuni studenti del Liceo Classico Cairoli di Varese, Daniele e Maurizio Tamburini assieme al loro professore di filosofia,  nonché esperto di telecomunicazioni, Sergio Lovisolo. Radio Varese trasmetteva tramite un ponte radio che collegava la sede di via Walder con il Campo dei Fiori, inoltrando il proprio segnale con alcune centinaia di watt al Varesotto e buona parte dell’Altomilanese, sulla frequenza di 100.700 MHz; ancora oggi viene utilizzata la stessa frequenza per coprire Varese e provincia.Simbolo della radio le tre scimmiette libertarie che vedono, sentono, parlano, slogan della radio: “Io vedo, io sento, io parlo”, l’emittente, che si allarga a giovani dell’estrema sinistra di Democrazia Proletaria, in breve diventa un punto fisso dell’informazione e dell’intrattenimento per l’intera provincia, successivamente appoggiata partiti della sinistra della città, ha quale primo presidente  Carlo Lovisolo ed è conosciuta come La Radio delle Tre Scimmiette). Oltre ad essere una radio di movimento trasmette dal monte del Campo dei Fiori “tra la West Coast e le strade che portano in India” rock 24 ore e per questo viene consacrata come una delle prime che passano questa musica ai più sconosciuta. Gli speaker della prima ora: Tambo, Zambo, Dundo, Bongo si trovano a fianco ad un inatteso concentrato della sinistra rivoluzionaria varesina: l’anarchico Roberto, lo stalinista Nedo e il gramsciano Chico. C’è Scatola Calda di Zambo al pomeriggio, il blues del reverendo Skala, il jazz-rock di Bongo, il country-rock in odore di West Coast di Girompini, i nuovi american songwriters di Gaucci che per primo porta in radio Tom Waits, Gigi Prevosti con le sue scelte eclettiche, Bolotto coi figli di Jackson Browne ma anche chi, della redazione, “riempie i buchi” come Tambo. Ci lavorano, tralasciando gli pseudonimi e facendo nomi e cognomi: Bruno Motetti “Turri” con la trasmissione “White Rabbit”, Roberto “Bobo” Maroni (poi Ministro degli Interni e Presidente della Regione Lombardia) che tiene una rubrica di cultura e cucina, Massimo Malerba (oggi segretario particolare del Ministro del Welfare), Massimo Bruno (conduttore di Musical box), Maurizio Lucchi (poi caporedattore dell’Ansa), Marco Dal Fior (poi vicecaporedattore del Corriere della Sera), Claudio Del Frate, Franco Tettamanti ed Elio Girompini (poi anche loro in via Solferino), Ezio Motterle (caposervizio de Il Giorno), Massimo Donelli (che diventerà volto del Tg3), Maud Ceriotti e Luciano Giaccari (poi primi editori televisivi in provincia di Varese), Cesare Chiericati (futuro direttore del Giornale del Popolo), Claudio Piovanelli “il Pio” e Antonio Triveri della Prealpina, Gigi Prevosti, Mario Carletti (poi consulente del ministero del Welfare), Dino Azzalin (poi poeta ed editore). Lo stesso Maroni, ad un incontro svoltosi nel 2016 presso l’Università dell’Insubria, ha ricordato: “Radio Varese era una radio di ultrsinistra, una radio che si definiva ‘l’unica radio libera dell’Occidente occupato’. La mia trasmissione non aveva vista di buon occhio, consisteva nel raccogliere dalla viva voce dei protagonisti. Tradizioni varesine che venivano raccontate in dialetto. Non particolarmente apprezzata, cambia. Iniziai a fare un’altra trasmissione dal titolo La lanterna magica, in cui leggevo alla radio pagine tratte dal Diaro del Che in Bolivia.”

Fra gli altri collaboratori Giulio Cuore (prima conduttore poi come coordinatore dei programmi e consigliere di amministrazione, tra i pochi assunti a libro paga con versamenti Enpals inclusi), Maria Bianucci e Franco Ferraro.  Per il resto della programmazione l’emittente trasmette alle 13 musica a richiesta e nel pomeriggio “2098 Scatola Calda” contenitore di novità musicali. Tanta buona musica, prosa, poesia, il teatro di Dario Fo, contro-informazione, contro-kultura. In breve diventa un punto fisso dell’informazione e dell’intrattenimento per l’intera provincia creando una redazione giornalistica sportiva e seguendo con attenzione tutti gli eventi più importanti. La fase migliore è quella dei primi due- tre anni (fino al 1979), quando la radio diventa un evento culturale per la provincia, un trionfo di ascolti e credibilità per chi la segue più importante del quotidiano provinciale La Prealpina. L’emittente porta in città dibattiti, uomini di cultura e concerti di Lee Fardon, Bruce Cockburn e David Bromberg oltre a 10mila persone per Francesco Guccini e diventa un fenomeno di grossa portata. La musica trasmessa variava dai generi rock, country, blues e jazz fusion, fino alla musica brasiliana e classic; assolutamente vietata era la musica commerciale, non mancavano le radiocronache della Ignis e l’informazione.  Le trasmissioni iniziavano alle 6,30 del mattino con musica italiana, seguiva il primo giornale radio; nel pomeriggio musica straniera, alle 19,30 il secondo giornale radio, in serata brani a richiesta, attualità e programmi culturali.

gianna nannin radio varese

Gianna Nannini negli studi di Radio Varese.

Nel 1985 Radio Varese passa al Partito Socialista Italiano, con la sinistra ufficiale la radio diventa meno ribelle, alla fine degli anni ’80 verrà rilevata dagli Ipermercati di Varese. Il 16 ottobre 1990 viene acquistata dalla Lega Nord e si trasforma in Radio Varese-Lega Lombarda e comincia ad espandere il raggio di copertura del segnale radiofonico, che fino a quel momento giungeva solo in due province: Varese (100.7 FM) e Como (89.1 FM). Naturalmente è diversa dall’originale ma conserva e passa i nastri d’archivio tanto che sotto i proclami di Bossi contro i terùn, “Roma ladrona” ed i primi extracomunitari si ascolta anche la black music di classe, davvero una stramberia che fa rodere di rabbia la vecchia gestione della radio. La linea musicale è sempre rappresentata da rock, country, blues, jazz fusion, musica brasiliana e classica. Senza trascurare la musica d’autore. Assolutamente bandita invece la musica commerciale, che altre emittenti locali trasmettono 24 ore su 24. Non solo buona musica, ma anche un’informazione accurata attraverso i notiziari che vengono inviati dalla sede milanese della Lega Lombardia Autonomista di via Arbe redatti e speakerati a Varese da Giuliana Bertolozzo, unica stipendiata e da altri otto volontari. Seguono poi le trasmissioni politiche con gli enti locali, le associazioni culturali come Arte Nord, il SAL (ora Sin.Pa), le dirette non stop dei congressi e le manifestazioni di Pontida. Le rubriche di cucina, giardinaggio, salute, cartomanzia sono parte integrante del palinsesto di Radio Varese. Largo spazio alla lingua dialettale con la poesia d’autore in vernacolo, i proverbi e il cabaret. La sera molto spazio per lo sport, dai motori al ciclismo, senza dimenticare il calcio e le dirette trasmesse in esclusiva (per 12 anni) della Pallacanestro Ranger Varese. L’emittente rimane a Varese fino al 1993, poi Umberto Bossi con l’ampliamento delle frequenze trasferisce la sede a Milano in via Bellerio, presso la segretaria federale. Il 17 maggio 1997 si trasforma in Radio Padania Libera (oggi Radio Libertà) rilevando le frequenze di Radio Antenna Emigrante per Milano e provincia, ed altre emittenti locali delle province lombarde e venete. Sulla storia dell’emittente è stato scritto un libro: “Radio Varese 100.700. L’unica radio libera dell’occidente occupato” a cura di Maria Bianucci (oggi a Mediaset), Nuova Editrice Magenta, Varese 2003.

Nel 2014 Radio Varese è rinata come radio web.

LE RADIO DELLA PROVINCIA DI VARESE

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Notizie tratte sul secondo volume di Cent’anni di radio. L’avventurosa storia della radio italiana da Maria Luisa Boncompagni e Luca Barbarossa.

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