Il 6 ottobre 1924 nasceva l’URI (Unione Radiofonica Italiana), poi Eiar (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), quindi RAI (Radio Audizioni Italiane). A dare lo storico annuncio fu Ines Viviani Donarelli:
«URI, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: Stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21.00 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il Concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radioaudizioni circolari. Il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani eseguirà Haydn dal quartetto opera 7, I e II tempo…»
Da quel fatidico annuncio sono passati 98 anni, la radiofonia è profondamente cambiata. In due volumi, che usciranno il 27 ottobre, presentazione in anteprima a Milano il 19 novembre alle 12 (nell’ambito di Bookcity) presso Anteo Palazzo del Cinema Astra, ne ricostruisco la storia. Si parte ancora prima della nascita dell’Uri con l’Araldo Telefonico (annunciatrice Maria Luisa Boncompagni, zia di Gianni Boncompagni), si esaminano poi gli anni della radio fascista con le varie trasmissioni, soprattutto I quattro moschettieri e i primi divi (Nicolò Carosio e Nunzio Filogamo). La radio in guerra, la radio del dopoguerra con la sua funzione pedagogica ed educativa: Corrado, Mike Bongiorno, Vittorio Veltroni, Alberto Sordi, Mario Ferretti; le trasmissioni storiche come Ciak, Domenica sport, L’approdo, Sorella radio, Vi parla Alberto Sordi, il giornale radio, Radio sera, i Gazzettini regionali.
E ancora: l’ideazione del Festival di Sanremo (che nasce come trasmissione radiofonica), la nascita di Tutto il calcio minuto per minuto, con Sandro Ciotti, Enrico Ameri, Roberto Bortoluzzi; le trasmissioni sportive, i radiodocumentari, il teatro in radio, Un disco per l’estate. Corrado, Enzo Tortora, Sergio Zavoli, la nascita della filodiffusione e del Notturno italiano.
L’informazione radiofonica attraverso i GR: Vittorio Veltroni, Antonio Piccone Stella, Sergio Zavoli, Gustavo Selva, Mario Pinzauti, Marcello Sorgi, Antonio Caprarica, fino all’attuale direttore del GR1 (nonché di Radio1 e Gr Parlamento) Andrea Vianello, che iniziò la sua attività giornalistica proprio in radio.
E la radio che resiste dopo la nascita della tv e negli anni ’60 grazie ad alcuni dirigenti illuminati (Leone Piccioni, Luciano Rispoli e Maurizio Riganti) e vive una seconda gioventù: Bandiera gialla, Per voi giovani, Supersonic, Popoff, Gran varietà, La corrida, Batto quattro, Il gambero, Hit parade, Dischi caldi, Alto gradimento, Chiamate Roma 3131. Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, Paolo Giaccio, Mario Luzzatto Fegiz, Andrea Camilleri, Maurizio Costanzo e Paolo Limiti radiofonici; Enrica Bonaccorti, Cararai, Andata e ritorno, Voi ed io, Pomeriggio con Mina, Prima pagina, Radio anch’io, Via Asiago Tenda. La riforma della Rai, la nascita dei tre Gr. La rottura del monopolio e la Rai che deve fronteggiare la concorrenza della radio libere, la nascita di Raistereo1, Raistereo2 e il successo di Rai Stereo Notte, Carta bianca, Onda verde, La telefonata, Black out e il Fabio Fazio radiofonico.
La rottura del monopolio, la nascita delle radio libere e dei network nazionali, l’azienda pubblica deve far fronte alla concorrenza dei privati.
La radio nella seconda Repubblica, Radio Zorro di Oliviero Beha, Il ruggito del coniglio, Hollywood party, Radio3 Suite, Ho perso il trend, Zona Cesarini. Il ripristino del Gr unificato, Michele Mirabella e Toni Garrani, Fabio Fazio, Andrea Vianello, Dario Salvatori, Carlo Massarini, Gianluca Nicoletti, Umberto Broccoli, il ritorno in radio di Enrica Bonaccorti, Paolo Limiti, Maurizio Costanzo, Con parole mie di Umberto Broccoli. La radio del nuovo millennio: la nascita di Gr parlamento, di Isoradio, Radio3 Classica e di nuovi canali di Radio Rai. L’evoluzione tecnologica: dai primi apparecchi radiofonici passando per i transistor, le autoradio, l’avvento di internet, i podcast, l’interazione con i social, il Dab, la radiovisione.
La radio ha segnato i tempi della storia, ha annunciato per prima eventi epocali, ha lanciato cantanti e artisti, ha fatto nascere programmi che poi hanno avuto successo in televisione, ha tenuto e tiene compagnia alle persone. Fabio e Fiamma, Un giorno da pecora, Viva Radio 2, Fiorello e Marco Baldini, Radio2 Social Club con Luca Barbarossa e Andrea Perroni, Farenheit, Il ruggito del coniglio, Caterpillar, Zapping, I lunatici, Morgan con Cantautoradio, fino alle ultime trasmissioni ormai appuntamenti fissi dei canali radiofonici di Stato.
Cento anni della radio musicale e non restano negli occhi (e nelle orecchie) le immagini e i suoni che hanno caratterizzato le varie epoche.
Presentazione in anteprima sabato 19 novembre alle ore 12 presso Anteo Palazzo del Cinema Astra con alcuni dei protagonisti della radiofonia.