MIKE BONGIORNO IL SIMBOLO DELLA TELEVISIONE
Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, detto Mike, nasce a New York il 26 maggio. L’anno? Ma è un mistero. Secondo Aldo Grasso è il 1924, secondo altre fonti è il 1921, i casi sono due: al bravissimo Aldo Grasso è concesso sbagliare la data, oppure, cosa più probabile, Mike è nato nel 1921 e ha dichiarato ai giornalisti fin dagli inizi di essere nato nel 1924, per togliersi qualche anno. Figlio dell’avvocato Philip e della torinese Enrica Carella, Il padre è un noto avvocato che a un certo momento si mise in politica diventando, in seguito, anche Presidente della potente associazione Sons of Italy, figli d’Italia. Quando è ancora un ragazzino Mike rientra in Italia con la madre che si è separata dal padre, vive con i nonni a Torino, frequenta le scuole elementari, il ginnasio e il liceo a Torino. Fin da piccolo manifesta il suo carattere estroverso e sogna di diventare giornalista, ama molto lo sport e inizia giovanissimo a collaborare con le pagine sportive de La Stampa di Torino. Dopo l’8 settembre 1943 e l’invasione tedesca dell’Italia Mike si unisce ai gruppi partigiani. Mike svolge un’importante e pericolosa attività di “staffetta”, tenendo i contatti fra i partigiani che erano in montagna e quelli che operavano nelle grandi città del nord. Durante una di queste operazioni viene scoperto, arrestato nell’autunno 1944, costretto a trascorrere 7 mesi nel carcere milanese San Vittore e successivamente imprigionato in vari campi di concentramento tedeschi. Ma questo è un aspetto della vita di Mike poco conosciuto, lui stesso non ne parla. Ma se si ha l’occasione di intervistarlo e la fortuna di trovarlo in vena di confidenze, è possibile sentirlo raccontare di quei lontani giorni, e così si scopre un Mike diverso dalla fatua immagine televisiva, si scopre un uomo coraggioso, temerario, che ha affrontato esperienze terribili, e le ha affrontate da autentico eroe: “quando venni arrestato, trascorsi i mesi a San Vittore, nello stesso raggio c’erano il futuro onorevole Meda, e Indro Montanelli. Venivamo picchiati e torturati perché volevano i nomi dei nostri compagni. Un paio di volte sono stato messo al muro e sottoposto alla “decimazione: i tedeschi facevano la conta ed ogni cinque prigionieri ne sceglievano uno che veniva fucilato. Sono stati momenti spaventosi. Non sai renderti conto perché il compagno che avevi accanto è stato trucidato, mentre tu sei stato risparmiato. Trascorrevo notti insonni. Poi da San Vittore sono stato trasportato in Germania, in vari campi di concentramento. E anche li, in diverse occasioni, ho rischiato di essere fucilato. A un certo momento ci fu uno scambio di prigionieri fra i tedeschi e gli alleati. I servizi segreti americani sapevano che da partigiano avevo svolto un certo lavoro e che avevo il passaporto statunitense. Così il mio nome fu inserito in uno scambio di prigionieri e fui portato in America. Ero ridotto pelle e ossa. Pesavo 500 chili, ma ero felice perché ero vivo. Ringrazio Dio per tutte queste sofferenze, mi hanno formato, mi hanno temprato, come nessun’altra esperienza avrebbe potuto fare. Se sono qui a 80 anni, in piena attività, pieno di sogni e voglia di lavorare, è per quelle sofferenze. Ho imparato ad accontentarmi, ad essere grato a Dio, perché in mezzo a tanti pericoli, dolori e privazioni, mi ha conservato la cosa più importante, la vita. Sono l’unico del mio gruppo di amici che è tornato a casa”. In America il giovane Mike riprende la sua passione per il giornalismo, A New York scrive su qualche rivista che non paga mai, ma si mette in evidenza, è bravo, viene notato, riceve qualche incarico importante. Dopo anni di gavetta durissima, senza un contratto fisso, ma con tante speranze, Mike inizia a a lavorare presso la stazione radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano di Generoso Pobe per cui conduce il programma Voci e volti dall’Italia, e a realizzare servizi dall’America per la radio italiana (l’Eiar si era trasformata in Rai), è infatti corrispondente dagli Usa per La voce dell’America, sul Radiocorriere è ancora chiamato Michele Buongiorno. Nel 1948 si sposa a New York con il soprano Rosalia Numaresca (vincolo che sarà annullato nel 1953). Torna in Italia nel 1952 per girare alcuni documentari sulla ricostruzione del paese ed è subito invitato a collaborare a programmi sperimentali della nostra televisione. E’ Vittorio Veltroni (padre di Walter), funzionario Rai, che morirà prematuramente a scegliere Mike: “hai fatto una grande esperienza in America, sei tu il nostro uomo per la televisione”. Veltroni invita Bongiorno a prendere
lezioni di dizione da Luisa Boncompagni al fine di togliersi l’accento americano. Bongiorno intervista, primo in Italia, il presidente americano Eisenhewer, poi, dall’aprile 1954, conduce in radio conducendo il quiz Il motivo in maschera, un varietà musicale con indovinelli presentato dapprima con Isa Bellini e poi con Liliana Feldmann e con l’orchestra diretta da Lelio Luttazzi che suona una canzone che i concorrenti devono indovinare, la trasmissione ha un gran successo anche per il coinvolgimento degli ascoltatori, sia al telefono che in studio, ogni settimana alcuni ascoltatori sorteggiati dall’elenco degli abbonati, sono chiamati a rispondere a una telefonata proveniente dall’auditorium o invitati a spese della Rai a partecipare allo spettacolo per indovinare le canzoni mascherate. E’ del 1954 la sua prima trasmissione televisiva, si chiama Arrivi e partenze, va in onda il 3 gennaio 1954 alle 14,30, primo giorno ufficiale della televisione italiana, è la prima trasmissione regolare della storia della televisione italiana, Mike intervista i personaggi famosi che arrivano o partono dall’aereoporto di Roma. Mike sta per entrare nella storia del nostro paese: dopo avere presentato la rubrica radiofonica Fortunatissimo, il 19 novembre 1955 parte Lascia o raddoppia? (ispirato al telequiz americano Una domanda da 64.000 dollari), che durerà fino al luglio del 1959. Il suo successo è praticamente immediato, Mike diventa subito il beniamino del pubblico, il re dei quiz, il presentatore per antonomasia, il divo più osannato. È lui a contribuire all’incremento della vendita di apparecchi televisivi e ad incrementare il numero dei teleabbonati (come allora si chiamavano), l’Ente di stato si vede costretto ad estendere progressivamente i ripetitori su tutto il territorio nazionale per far fronte alle richieste del segnale da parte delle numerose famiglie che, approfittando di un ribasso dei prezzi del televisore, finalmente acquistano lo scatolone luminoso e seguono con punte record di 10 milioni la fortunata e popolare trasmissione di Bongiorno. Mike diventa diventa il primo grande divo della televisione italiana. E’ il 1955 l’anno della scalata del K2, e Mike conduce il quiz del giovedì sera, non più di sabato come le prime puntate, perché? Perché i gestori dei cinema e dei teatri hanno protestato, le sale sono vuote, i cinema devono chiudere le persone guardano LASCIA O RADDOPPIA al bar, la tv sono ancora pochi in Italia a permettersela. Ma anche di giovedì i gestori di cinema e teatri avranno dei danni e così si attrezzano per proiettare sul grande schermo LASCIA O RADDOPPIA prima del film o dello spettacolo teatrale. Fanno affari d’oro i gestori dei bar che raddoppiano i prezzi delle consumazioni. Arriva il 1958, l’anno di Domenico Modugno al festival di Sanremo, arrivano i primi urlatori, Celentano, Mina, e Mike conduce il giovedì sera…
Mike non si vanta di niente, quando gli si dice che ha fatto una carriera formidabile risponde: “sono stato fortunato, mi sono trovato giusto nel momento giusto. I giornalisti italiani non volevano lavorare per la televisione, perché non conoscevano il mezzo. Io avevo una certa esperienza e ho accettato. Dovevo fare un solo programma e poi tornare in America, e invece non me ne sono più andato”. Mike ricorda la Milano degli anni ’50 la sera “era il periodo della rinascita, della ricostruzione, tutti volevano lavorare, la sera tutti uscivano, la città era illuminata fino alle tre del mattino. Io andavo in giro a fare le serate, tornavo e andavo a mangiare al ristorante Santa Lucia, mi aspettavano alle tre del mattino per una spaghettata. Comprai la prima 500 e tutti mi chiedevano di fargliela provare”. Con l’esplosione del fenomeno di LASCIA O RADDOPPIA? l’Italia si fermò veramente, dando vita al televisore come oggetto, come elettrodomestico, che inizia a diventare uno dei sogni degli italiani. Negli anni ’50 un televisore costava 250.000 lire, cioè tre stipendi di un impiegato di alto livello, sul finire del decennio la tv arriva nelle case dei più benestanti, che la pagano a rate, soltanto nel decennio successivo la tv sarà nelle case di tutti gli italiani. Ma nonostante il successo televisivo Mike non ha abbandonato la radio per la quale conduce ancora: Tutti per uno per la regia di Adolfo Perani è il programma condotto nel 1957, poi è la volta di Nero e bianco? sempre per la regia di Adolfo Perani (1958) e Il salvadanaio quiz per famiglie sempre per la regia di Adolfo Perani.
Arrivano gli anni ’60, quelli del boom economico, Lascia o raddoppia? è terminata, ma non il successo di Mike Bongiorno, cambia trasmissione, cambia formula ma è ancora un successone: Campanile Sera dal 1960 al 1962. Nel 1961 un intellettuale del calibro di Umberto Eco traccia un profilo indimenticabile del conduttore nell’ormai celebre Fenomenologia di Mike Bongiorno.
Le altre trasmissioni di successo di Mike dei “favolosi anni ‘60” sono: Caccia al numero (1962), Zoom (1962-1963), La fiera dei sogni (1962-1965), nel 1965 arrivano i Beatles in Italia, il nostro paese guarda all’Europa, arriva anche la minigonna di Mary Quant, c’è all’alluvione di Firenze, e Mike conduce il giovedì sera… Nel 1965 Mike presenta Un Disco per l’Estate. Ancora tanta radio negli anni ’60: Buona fortuna con 7 note e Ferma la musica sono i suoi programmi di maggior successo. Negli anni ’60 spopola Carosello, emblema del consumismo e del boom economico, e Mike interprete diversi short pubblicitari (così si chiamavano allora). Nuovo programma per tre stagioni Giochi in famiglia (1966-1969), arriva il ’68, a Milano c’è la strage di piazza Fontana, stanno per arrivare gli “anni di piombo”, e Mike conduce il giovedì sera. Nel 1969 conduce Spettacolo senza passaporto e Avanti il prossimo!
C’è poi l’altro Mike, quello che non fa domande, ma che officia il più grande rito di massa della televisione italiana: Mike ne presenterà ben 10 edizioni. Dal 1963 al 1967 Bongiorno conduce cinque edizioni del festival di Sanremo, a rompere l’egemonia di Mike arriva un “giovane” per l’edizione 1968, tale Giuseppe Baudo (detto Pippo) da Militello. Mike da forfait nel 1968 perché è in altre faccende affacendato: l’11 ottobre 1968 sposa a Parigi Annarita Torsello dalla quale si separa nel 1970. Proprio quell’anno ha inizio il suo secondo grande successo, il gioco a quiz del giovedì sera (rimarrà una costante in Mike fino a questi ultimi anni). Rischiatutto inizia giovedì 5 febbraio 1970 alle ore 21,15 sul secondo canale (nato nel 1960), dopo la sigla a cartoni animati che entrerà nell’immaginario collettivo, Mike annuncia: “ormai siamo nel 1970, quindi bisogna trovare delle formule di presentazione nuove di questi giochi ai quali siamo abituati oramai da quindici anni”. Mike presenta la valletta Sabina Ciuffini (la prima valletta “parlante” nella storia della tv) e dice “fiato alle trombe Turchetti” (il cognome del mitico regista) Rischiatutto durerà cinque stagioni ininterrotte, con una media di 8 milioni di telespettatori a puntata, fino al 1975. “Il successo di Rischiatutto – ricorda Mike – fu maggiore rispetto a Lascia o raddoppia. Se ai tempi di LASCIA O RADDOPPIA era facile non essendovi concorrenza, essendo l’unico programma e l’unico canale, ai tempi del RISCHIATUTTO c’era già un secondo canale (infatti Mike va in onda sul secondo canale) ed erano state inventate molte altre trasmissioni, c’erano altri conduttori”. Mike è mattatore assoluto, tre concorrenti rispondono ciascuno a dieci domande su una materia scelta, il montepremi inizia a salire, quindi si sfidano al mitico tabellone elettronico, arriva al montepremi finale i concorrenti devono rispondere al “rischiatutto”, il domandone finale dove si può vincere o perdere tutto ciò che si è guadagnato. L’Italia passa anni con gli occhi incollati allo studio 1 della Fiera di Milano e al tabellone. Rischiatutto rimane l’ultimo grande quiz della storia della televisione pubblica italiana. Ancora oggi nell’immaginario collettivo ci sono i campioni Massimo Inardi, Giuliana Longari, Andrea Fabbricatore, Marcello Latini, il sub Enzo Bottesini e tanti altri, tutti personaggi. Inardi era un parapsicologo, si sospettò che riuscisse ad intuire le risposte grazie alle sue capacità, fu il panico dei dirigenti Rai di allora che cedettero riuscisse a leggere le risposte nella mente di Mike e per qualche puntata Mike non ebbe le risposte, che venivano lette dal giudice, il “signor no”. Inardi vinse comunque, fu un grande campione, così come grande campionessa fu la signora Giuliana Longari, un mito, ancora nella memoria collettiva, oltre che per la sua bravura, per una leggenda metropolitana. Nel corso della puntata del 16 luglio 1970 la signora Longari, campionessa in carica, sbagliò clamorosamente la risposta ad una domanda di carattere ornitologico e Mike disse: “Ahi! ahi! ahi! Signora Longari … mi è caduta sull’uccello!”. Ciò è poi stato smentito da Mike e dalla stessa signora Longari, ma di gaffe Mike ne fece molte, come quella volta durante la quale, leggendo una domanda inerente il pontefice Paolo VI, lesse “Paolo vi” invece di Paolo sesto, e stupito disse: “ma chi sarà questo signor Paolo Vi del quale non ho mai sentito parlare?” E poi le vallette: Edy Campagnoli, Sabina Ciuffini (la prima valletta “parlante”), Patrizia Garganese, Paola Manfrin, Patricia Buffon. Le vallette di Mike sono belle e silenziose, sono tenute addirittura in disparte fino a quando negli anni ’90 prorompe Paola Barale.
Negli anni ’70 Mike Bongiorno ha scelto Milano come città di residenza, acquista una casa in zona Fiera Campionaria, dove ancora oggi risiede, sulla scia del successo di Rischiatutto, durante la serata finale del festival di Sanremo edizione 1974 Mike farà una delle sue clamorose gaffe: “Devo ringraziare il sindaco di Milano per l’ospitalità data a questo stupendo festival”, durante l’esibizione dei cantanti gli fanno notare la gaffe e Mike ritorna in scena dicendo: “Mi hanno fatto notare che ho detto il sindaco di Milano e non quello di Sanremo vorrà dire che il sindaco di Milano Aldo Aniasi mi darà un Ambrogino”. Il successo radiofonico degli anni ’70 è Giromike, “vi saluta Mike Bongiorno con la troupe del Giromike” è la canzoncina della sigla finale di questa popolarissima trasmissione, dimenticata da molti storici. Personaggio eclettico, e, come spesso accade alle persone superattive, con una vita privata un po’ confusa: dopo avere avuto varie fidanzate e due mogli, Mike sposa per la terza volta il 13 marzo 1972. La sposa stavolta è Daniela Zuccoli (nata a Milano il 13 maggio 1950), stavolta la città nella quale si officia il matrimonio è Londra. Mike non nasconde la sua vita sentimentale, anche se non ama parlarne. Daniela è una ragazza che ha 22 anni, Mike ne ha 46, ma quella ragazzina ha qualcosa di speciale, darà a Mike tre figli: Michele (Milano, 21 agosto 1972), Niccolò (Milano, 4/4/1976), e Leonardo (Milano, 5/9/1989), stabilità e serenità nella sua vita privata: “Daniela mi ha aiutato molto a scoprire e ad apprezzare i valori della famiglia e di questo le sono infinitamente riconoscente, siamo insieme da oltre trent’anni, abbiamo affrontato difficoltà, come accade a tutte le coppie, ma le abbiamo superate. Il fatto di avere una famiglia armoniosa e molto unita è la più grande gioia della mia vita e anche il più importante traguardo che abbia potuto raggiungere”. Nel 1974 arriva l’austerity, e Mike conduce il giovedì sera… Nel 1975 terminato Rischiattutto Mike conduce un altro festival di Sanremo, poi un breve esilio alla televisione svizzera con Personaggi in fiera (1975). Nel 1976 è la volta di Ieri e oggi, cui segue Scommettiamo (1977-1978), siamo nel pieno degli anni di piombo, e Mike continua a condurre il giovedì sera. Correva l’anno 1978, è l’anno della morte di due Papi, Pertini, omicidio Moro, Mike conduce il quiz il giovedì sera, ma intanto, la Rai gli affida, nel 1979, una nuova edizione di Lascia o raddoppia? per festeggiare il venticinquennale.
Nel 1980 la svolta: parte Flash, ennesimo quiz di successo del giovedì
sera. Ma intanto qualcosa è cambiato: il 9 ottobre 1977 si è svolto un incontro storico per Mike e per la televisione: al Ristorante 44 di Milano, Mike si incontra con Silvio Berlusconi. I due parlano del futuro passaggio del “re dei telequiz” sulla televisione di Berlusconi che confessa di voler diventare il più grande imprenditore televisivo. Primo programma I sogni nel cassetto, emittente Telemilano58, Berlusconi mi domandò – ricorda Mike: “ti bastano 600 milioni?”, io domandai “per quanti anni?”, Berlusconi rispose: “per un anno”. A quell’epoca non avevo ancora un contratto fisso con la Rai, me lo rinnovavano di anno in anno…” Nel 1978 è iniziata ufficialmente la collaborazione con Silvio Berlusconi con Telemilano: I sogni nel cassetto è un programma sponsorizzato da otto inserzionisti, prodotto da TeleMilano58 e distribuito a più di quaranta tv locali. L’inizio ufficiale a livello nazionale tramite un sistema di cassettizzazione è mercoledì 16 gennaio 1980, il programma prodotto e distribuito da TeleMilano58 va in onda su Tele Valle d’Aosta (Tva), Videogruppo Torino, Studio Tv Padano (Casale Monferrato), Tele Genova, Savona Tv, Tele Liguria Sud, Teleradioghirlandina, Videobologna, TeleRomagna, Detra Teleradio Ravenna, Rtr Padova, TeleVeneto (Rovigo), Tv Studio A (Vicenza), TeleVerona, Televisione delle Alpi di Trento, Radiodiffusione Friulana (Udine), Canale 48 Firenze, TeleEtruria (Grosseto), Radio Tele Aia (Perugia), Tv Centro Marche (Ancona), Tele Mare Abruzzo, Tele Abruzzo, Tv 1 Sulmona, S.P.Q.R. (Roma), Tele Gluck (Viterbo), Telecolor Salerno, Tele Pretoria (Potenza), Tele Foggia, Tele Taranto, Tele Puglia (Bari), Telecolor Salento, Tele Brindisi, Tele Cosenza, Tele Catanzaro, Radio Sud Television (Reggio Calabria), Telecolor (Catania), Telegiornale di Sicilia (Palermo), Televisione Siracusana, Videolina, Tele Etere Sassari, e, naturalmente, TeleMilano58.
Per primo Mike comprende che non bisogna più promuovere programmi per vendere la televisione, ma occorre realizzare spazi pubblicitari per vendere prodotti, rivelandosi in questo il vero profeta del verbo berlusconiano. Prima di entrare nel vivo degli anni ’80 dobbiamo ricordare il Mike attore cinematografico e conduttore radiofonico, ingiustamente offuscato dal Mike televisivo. I suoi programmi radiofonici di maggior successo sono: Il motivo senza maschera, Attenti al ritmo, Nero su bianco, Tutti per uno, Il gonfalone, Supercampionissimo, Mike di domenica, Alta stagione, Buona fortuna con sette note, Attenti al ritmo, Giromike, Il salvadanaio e Ferma la musica. Al cinema ha interpretato: Ragazze d’oggi, Il giudizio universale per la regia di Vittorio De Sica, Il prezzo della gloria, Totò lascia o raddoppia, Il motivo in maschera, Il prezzo della gloria, I miliardari, La vita, a volte, è molto dura. Provvidenza?, Venere privata, C’eravamo tanto amati, Sogni mostruosamente proibiti, Venti. Nutrito è anche il numero di Caroselli girati, mitico quello della grappa Bocchino Sigillo nero.
Come aveva inventato venticinque anni prima la tv pubblica, ora Mike inventa la grande tv privata. Nel 1981 sugli schermi di Canale5 parte Bis (programma pomeridiano che durerà fino al 1990), nel 1982 Mike, che fino a quel momento ha mantenuto la collaborazione sia con la Rai che con Berlusconi, da l’esclusiva a Canale5: parte Superflash, di nuovo rispetto alla precedente trasmissione Rai c’è la parola “super”, per il resto i campioni in carica sono quelli della stagione televisiva precedente targata Rai, Superflash dura fino al 1985. Poche le modifiche di una formula vincente, cambiano soltanto il “signor no”, al posto di Ludovico Peregrini si succedono Cesare Cadeo e il compianto Giorgio Lazzarini, la valletta, che ora è Fabrizia Carminati, e una maggiore attenzione all’elettronica nei tabelloni.
Nel 1986 Vittorio Emanuele di Savoia nomina “motu proprio” Mike Bongiorno Cavaliere dell’Ordine di San Maurizio (sarà poi promosso nel 1994 Commendatore dello stesso Ordine). Altri programmi di successo sono: Pentatlon (1985-1986), Parole d’oro (1987 e 1988), che durerà fino al 1992). Il 7 dicembre 1987 il Comune di Milano nella persona dell’allora sindaco Paolo Pillitteri conferisce a Mike Bongiorno l’attestato di benemerenza civica (medaglia d’oro). Nuovi
successi con TeleMike (1987-1992),ormai il suo nome si identifica con quello della trasmissione, e, altro successo, C’era una volta il Festival (1989-1990), che nel 1990 gli valgono la vice-presidenza di Canale 5. Dal 1989 conduce con grande successo La ruota della fortuna, game show di provenienza americana, oltre 3000 puntate che andrà in onda fino al 2003.
Successo incontrastato anche negli anni ’90: Tris (1990-1991), Tutti per uno (1992-1993), C’era una volta il Festival (1989-1990), Trio (1990-1991), Bravo bravissimo (1991-2001), La ruota d’oro (1993-1994), La ruota mondiale (1994), Viva Napoli (1992-1999), Ma l’amore si (1996), Telemania (1997) su Rete4, L’albero delle stelle (1998), I tre tenori (1998).
Nel 1999 e nel 2000 presenta Momenti di gloria, in onda in prime time su Canale5, simpatico programma trasmesso nel periodo estivo promosso dal pubblico a casa. Nella stagione 1999-2000 è la volta di Allegria!. E’ data 1996 la nascita della Bongiorno Production, casa di produzione fondata con la moglie Daniela e i figli, che produce programmi quali Bravo Bravissimo Club, Viva Napoli, Allegria!, Mezzogiorno di cuoco. Nel 1997 torna condurre il festival di Sanremo.
Nel 2000 Mike conduce Ricomincio da venti, serata in onore dei vent’anni di Canale5, nel 2001 è la volta di Paperissima sprint, Tutti in allegria, nel 2002 conduce con Antonella Elia su Canale5 Qua la zampa, programma dedicato a cani, gatti e ad altri animali domestici; nel 2003 Voci della montagna e Juventus, una squadra per amico. Sempre nel 2003 parte Genius, diventato striscia quotidiana nel febbraio 2004 e che andrà in ona fino al 2006. L’1 aprile 2001 Mike parte da Milano in una spedizione diretta al Polo Nord: uno degli obiettivi dei 40 membri della spedizione è stato quello di compiere dei prelievi (effettuati dal Cnr) nelle nevi della calotta polare, per verificare a migliaia di chilometri di distanza gli effetti dell’inquinamento prodotti dall’uomo. La spedizione, costata lunghi mesi di preparazione ai partecipanti e due miliardi agli sponsor ingaggiati è stata premiata dall’Opera Romana Pellegrinaggi per il centenario della prima spedizione al Polo Nord, organizzata nel 1898 da Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, e che fu allora patrocinata da re Umberto I.
Il 2 giugno 2004 Mike ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica; storico anche l’incontro di Mike con Papa Giovanni Paolo II.
Oltre cinquant’anni di lavoro ininterrotto in televisione, una cinquantina di trasmissioni condotte per migliaia di puntate, innumerevoli spot pubblicitari, innumerevoli apparizioni come ospite d’onore nelle trasmissioni più svariate, 11 presenze a Sanremo come presentatore del Festival, 24 Telegatti, un numero impressionante di copertine che vari rotocalchi gli hanno dedicato, questi e altri i record di Mike le cui biografie ufficiali iniziano con la frase: “la vita di Mikè nota a tutti”. Di libri su Mike, oltre al famoso di Umberto Eco, voglio citare quello di Luca Goldoni e Pierluigi Ronchetti, e quello del compianto giornalista di Tv Sorrisi e Canzoni, Giorgio Lazzarini che fu su “signor no”, fra gli altri giudici dei quiz di Mike oltre alla celeberrimo Ludovico Peregrini voglio ricordare anche l’amico Cesare Cadeo. E’ Massimo Donelli, direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, a lanciare la proposta di nominare Mike Senatore a vita.
Gli itinerari milanesi di Mike sono metodici ed essenzialmente tre: la zona Fiera, ove vi è la sua abitazione, la sede Rai di Corso Sempione, prima, gli studi di Cologno di Mediaset, poi.
Ad un incontro organizzato dall’amico Mario Furlan, Mike ha dichiarato: “Il mio erede? E’ Gerry Scotti. La sua faccia rotonda e simpatica, la sua aria rassicurante e affidabile ne fanno il conduttore che preferisco e che più si avvicina al mio stile”. Secondo Mike non è un caso che Gerry Scotti venga dalla radio: “è da li che provengono i migliori conduttori, perché la radio abitua a parlare a braccio, a calarsi anche nelle situazioni difficili”. Mike si lamenta del degrado della televisione di oggi: “può essere sconsigliabile lasciarci davanti i bambini, li abituano sin da piccoli alla violenza e a vedere nella donna solo un oggetto sessuale”. Mike sostiene che il varietà è morto perché “non diverte più e la creatività scarseggia: ci si limita a riproporre le solite cose, trite e ritrite”. Il suo quiz migliore?: “Rischiatutto”. “Lavorare con Silvio Berlusconi è un’esperienza unica, ha fiato da vendere”
Il Mike di questi ultimi anni? Sempreverde, inossidabile, l’ho incontrato casualmente allorquando ho insegnato all’Istituto Cesare Correnti, a due passi da casa sua, in un bar. Un mito vivente, ha fatto una delle sue solite gaffe, scambiandomi per un altro insegnante, ma mi ha ringraziato per quanto ho scritto su di lui sul libro 50 ANNI DI STORIA ITALIANA ATTRAVERSO LA TELEVISIONE. Massimo Donelli, allora direttore di TV SORRISI E CANZONI, propone giustamente di nominarlo Senatore a vita, ma l’appello del bravissimo direttore resta inascoltato. Gli ultimi successi? GENIUS e il recentissimo IL MIGLIORE, format dove si sfidano categorie di persone. L’avventura televisiva di Mike, lunga più di 50 anni, continua, a portato di telecomando, Mike è sempre “il migliore”. Il 13 dicembre 2007 Mike ha ricevuto dal magnifico Rettore dell’Università Iulm di Milano la laurea honoris causa in tv, cinema e produzione multimediale, sempre nello stesso periodo è uscita la sua autobiografia scritta con il figlio.
Ripercorrere la storia di Mike Bongiorno significa ripercorrere la storia del costume del nostro Paese.
Nel 2007 Mike torna in Rai per condurre la 68° edizione di Miss Italia con Loretta Goggi, sempre nel 2007 esce LA VERSIONE DI MIKE che l’anno successivo verrà ristampata negli Oscar Mondadori, il 14 aprile 2008 conduce L’OFFERTA DEL MESE su Mediashopping. Nel 2008 Fiorello imita Mike a VivaRadio2 e da questo momento Mike è spesso ospite di Fiorello in tv e in radio, Mike e Fiorello saranno testimonial di alcuni spot pubblicitari. Il 20 marzo 2009, tramite un comunicato in risposta alle critiche per la sua partecipazione alla promozione del nuovo show di Fiorello su Sky che viene visto come un tradimento nei confronti di Mediaset, Mike rende noto di non avere avuto rinnovato il contratto dalla stessa Mediaset alla fine del 2008, precisando di non avere avuto alcun preavviso e di ritenersi perciò libero di lavorare con chiunque. Il 26 marzo 2009 Mike firma un contratto con Sky dove proporrà Riskytutto versione del popolare Rischiatutto rinnovata. Mike è ospite del Fiorello Show su Sky. Il 4 maggio 2009 Mike è ospite di Fabio Fazio a CHE TEMPO CHE FA e manifesta la propria amarezza per il trattamento riservatogli da Mediaset e da Silvio Berlusconi.
Nell’estate 2009 Mike compare come ospite e concorrente di due programmi di Sky: CASH TAXI (26 maggio 2009, giorno del suo 85° compleanno), poi è la volta di SEI PIU’ BRAVO DI UN RAGAZZINO DI QUINTA il 3 settembre 2009. Mike è al lavoro per il suo nuovo quiz Riskytutto, intervistato dal nostro Gigi Vesigna parla con l’entusiasmo di un ragazzino.
L’ULTIMA INTERVISTA A MIKE BONGIORNO DI GIGI VESIGNA
Il 4 settembre Mike parte per Montecarlo per un breve periodo di vacanza con la moglie Daniela. Mike Bongiorno scompare improvvisamente alle 11,30 di martedì 8 settembre 2009 colto da un infarto mentre si accinge a lasciare l’Hotel Metropole di Montecarlo. Nei due giorni precedenti i funerali il feretro rimane esposto al pubblico che numerosissimo rende omaggio al conduttore alla Triennale di Milano.
Il 12 settembre vengono celebrati i funerali di Stato nel Duomo di Milano, sono presenti oltre 10.000 persone, di cui almeno 5000 all’interno della Cattedrale, le esequie sono trasmesse in diretta televisiva. Come da sua volontà Mike viene sepolto nel cimitero di Dagnente a qualche centinaio di metri di Villa Zuccoli, residenza di famiglia della moglie Daniela. Mike riposa nella tomba di famiglia accanto alla madre Enrica Carello e ai suoceri Pier Giovanni e Luciana Zuccoli.
BIBLIOGRAFIA SU MIKE BONGIORNO
U.Eco Fenomenologia di Mike Bongiorno, Bompiani, 1961
Goldoni- Ronchetti Storia d’Italia attraverso Mike Bongiorno. 1994
G.Lazzarini Il signor Mike, Mondadori, 2000
M.Emanuelli 50 anni di storia italiana attraverso la televisione, Greco & Greco Editori, 2003
A.Grasso Storia della televisione e Garzantina della televisione, Garzanti, 2004
Mike e Nicolò.Bongiorno La versione di Mike. Mondadori, 2007
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E’ MORTO MIKE BONGIORNO, E’ MORTA LA TV
E’ morto per un infarto a Montecarlo Mike Bongiorno. Unitamente al maestro Manzi, Mike è stato colui che ha unificato linguisticamente l’Italia. Le trasmissioni televisive in Italia iniziarono il 3 gennaio 1954 e Mike già conduceva, la prima trasmissione fu ARRIVI E PARTENZE, una serie di interviste a personaggi famosi che partivano ed arrivavano dall’aereoporto di Roma. E’ il il 19 novembre 1955 parte Lascia o raddoppia? (ispirato al telequiz americano Una domanda da 64.000 dollari), che durerà fino al luglio del 1959. è Mike il primo divo della tv italiana. LASCIA O RADDOPPIA viene spostata dal sabato al giovedì per le proteste dei gestori delle sale cinematografiche. La tv non è ancora entrata nelle case di tutti gli italiani che per vedere LASCIA A RADDOPPIA vanno al bar (dove è d’obbligo la consumazione), al cinema (LASCIA O RADDOPPIA viene proiettato su schermo gigante prima del film), o a casa dei pochi fortunati che possiedono un televisore. E’ proprio grazie a LASCIA O RADDOPPIA che la tv entrerà in tutte le case degli italiani. Arrivano gli anni ’60, è il periodo del boom economico e Mike è ancora in televisione: presenta diverse edizioni del Festival di Sanremo, CACCIA AL NUMERO, LA FIERA DEI SOGNI e GIOCHI IN FAMIGLIA. Mike non si ferma nemmeno di fronte alla contestazione sessantottino o agli anni di piombo: dopo una breve parentesi presso la Tv Svizzera con PERSONAGGI IN FIERA eccolo ritornare in Rai con RISCHIATUTTO, un nuovo successo. Restano nell’immaginario collettivo di coloro che hanno superato i 40 anni campioni come Giuliana Longari, Enzo Bottesini, Massimo Inardi, Andrea Fabbricatore, che mai renderà popolarissimi. Le gaffes di Mike riempiono i giovedì sera degli italiani. Nel 1977 l’incontro con Silvio Berlusconi; dopo essere stato il padre della televisione pubblica Mike lo diventa della tv privata. I SOGNI NEL CASSETTO prodotto da TeleMilano58 va in onda su una ventina di emittenti locali. E’ proprio grazie a Mike che Canale 5 ha la sua definitiva affermazione: BIS, SUPERFLASH, PENTATLON, PAROLA D’ORO. Anche negli anni ’80 e ’90 Mike spopola in televisione: TELEMIKE, LA RUOTA DELLA FORTUNA, BRAVO BRAVISSIMO, VIVA NAPOLI, TELEMANIA, tanto per ricordare alcune trasmissioni. Mike è attivo anche nel nuovo millennio con GENIUS e IL MIGLIORE, e altri format, ed è sempre un precursore. Qualcosa si incrina negli ultimi anni, gli viene tolto spazio per fare posto ad altri conduttori più giovani anagraficamente. L’inossidabile “signor tv” se ne lamenta in privato con amici comuni del mondo dello spettacolo. Silvio Berlusconi dichiara: “Mike per tutto quello che ha fatto per Mediaset lavorerà con noi a vita”. Questa frase di Berlusconi si commenta da sola: dimenticandosi quanto aveva sostenuto anni prima lascia che Mike venga estromesso dai dirigenti Mediaset. Mike si sfoga da Fabio Fazio, quindi il passaggio a Sky. Gigi Vesigna lo aveva intervistato in agosto, Mike, arzillo come un ragazzino parlava del suo nuovo progetto per Sky e aveva dichiarato: “Mi sento pieno di voglia di cominciare e di dubbi. Qui mi stanno dando una mano tutti, a cominciare da Fiorello che, prima partner in spot pubblicitari, ora è diventato un amico e mi ha promesso di partecipare al mio quiz, naturalmente non come concorrente”.
Mike lo vedevo fin da piccolo davanti ad un televisore in bianco e nero, ho avuto la fortuna di incontrarlo alla fine degli anni ’70 ai tempi della prima TeleMilano58, molti anni dopo l’ho ritrovato in un bar vicino all’Istituto Cesare Correnti, dove allora insegnavo. Affabile, sorridente, mi aveva risposto ad alcune domande. Pochi giorni dopo se ne era uscito con una delle sue clamorose gaffes: “dei miei studenti l’avevano incontrato al bar dove era solito fare colazione, e gli avevano detto: “a Signor Bongiorno il nostro professore ci ha ha detto che lei abita in questa zona” e Mike serafico: “studiare, seguite il vostro professore che è un grandissimo cantautore”. Non ho mai cantato in vita mia (del resto sono stonato), forse Mike mi aveva scambiato per Roberto Vecchioni che in quell’istituto aveva insegnato molti anni prima. Le gaffes di Mike – ricorda Maurizio Seymandi storico collaboratore di Bongiorno – a volte venivano spontaneamente, ma a volte venivano studiate.
Qualche giorno fa discutendo in chat discutendo con il collega Mariano Sabatini (critico televisivo di METRO) c’eravamo trovati concordi sul fatto l’unica novità di rilievo di una stagione televisiva poverissima sarebbe stato il RYSKYTUTTO di Mike versione Sky, sarebbe stata la sua terza svolta della sua vita: dopo quella della Rai e quella delle Fininvest (poi Mediaset). Quindi mi sento di scrivere: è morto Mike Bongiorno, è morta la televisione. Già mi immagino una serata televisiva con i palinsesti stravolti, aveva proprio ragione Giuseppe Prezzolini: gli uomini sono buoni con i morti così come sono cattivi con i vivi.