La questione socialista è tornata. La grave crisi di missione della sinistra, l’eccessiva frammentazione delle forze democratiche, insieme allo sfaldamento profondo dei sistemi politici e delle strutture istituzionali che si è avviato nel nostro paese dopo il ’94, hanno aperto, nel paese e tra i rappresentanti dei movimenti politici, una riflessione che deve riguardare tutta la sinistra.
Il segretario nazionale Maraio fa alcun riflessioni pubblicate da Il Riformista, rimando all’articolo in questione.
Unità dei socialisti, è arrivata l’ora (msn.com)
Il Psi in quasi tutta la sua più che centenaria storia ha dato al Paese grandissime riforme sociali e civili, è sempre stato un partito pluralista (prima e dopo la diaspora), il top della democrazia, diviso fra le correnti storiche riformiste (Turati), sinistra (Giacinto Menotti Serrati) e anarchico socialista (Andrea Costa), però due socialisti assieme riescono a fare tre correnti… Ho preso ad esempio grandi politici di fine ‘800 e inizio ‘900, ma le loro correnti sono proseguite per tutto il XX secolo e credo (anzi ne sono quasi certo) persistano anche oggi. Questo è sinonimo di pluralismo, di democrazia, non stiamo parlando di un partito padronale e monolitico, anche se (soprattutto dopo la diaspora) non è stato possibile ridare vita in Italia ad una grande forza socialista proprio per la divergenza fra le tre correnti: riformista, sinistra e anarchico socialista. Chissà se sarà accolto l’appello all’unità del segretario Vincenzo Maraio.


