Silvio Berlusconi, l’ideatore del centrodestra, che ora è destra destra, il poco centro rimasto conta nulla, così si esprime con Affari Italiani: “l’evoluzione della coalizione di centrodestra. La scelta di Attilio Fontana in Lombardia può spingere sempre più a destra la squadra di governo. La confidenza – si legge su Repubblica – risale a martedì scorso, poche ore dopo l’esplosione del caso Donzelli. E descrive la faglia che rischia di aprirsi già dopo le elezioni di domenica 12 febbraio nel centrodestra. Silvio Berlusconi si confronta con uno storico consigliere che gli è rimasto vicino e consegna tutta la frustrazione, l’amarezza, l’ossessione che lo turba da settimane. “Per colpa di Fratelli d’Italia stiamo andando troppo a destra. Non si vince senza un centro moderato. Fosse per me, in Lombardia voterei Moratti”.
Chissà se l’appello del fondatore del centrodestra sarà raccolto e molti forzisti voteranno, con voto disgiunto, Letizia Moratti… Di certo non Giulio Gallera “lo scienziato del covid” che riconfermato da Attilio Fontana assessore….
Con i “se” e con i “ma” non si fa la storia e non si vincono (o perdono) le elezioni. Letizia Moratti, finora si è notata per una comunicazione autoreferenziale (siamo come alla Rai in tempo di monopolio, ma la Rai era la Rai, delle quale Moratti è stata eccellente Presidente), per iniziative autoreferenziali fra candidati e per gli stracci che volano fra Italia Viva/Azione e la sua lista civica (i renziani e calendiani accusano Moratti di dare spazio solo alla sua lista civica). Qualcuno (ma da sinistra) sostiene che molti elettori voteranno per i candidati del terzo polo ma, con voto disgiunto, voteranno Presidente Majorino. Ma l’assist di Berlusconi compensa i voti che in teoria Moratti perderebbe da Azione/Italia Viva. Di Letizia Moratti si può dire di tutto ma non che sappia lavorare, certo la sua candidatura è divisiva, sposta voti. E se i rumors e i gossip politici corrispondono alla verità i voti di molti forzisti non andranno a Fontana ma a Moratti, e altri voti, previsti per Moratti, quelli del terzo polo, andranno a Majorino.
Poi però c’è l’elettore comune che non conosce l’esistenza del voto disgiunto, che bisogna esprimere una preferenza (scrivendo il cognome di un candidato della lista) e c’è anche chi, l’ho appreso conducendo Passeggiando per la Lombardia, non sa che domenica e lunedì prossimo si vota e non conosce Attilio Fontana, Letizia Moratti, Pierfrancesco Majorino e Mara Ghidorzi.