I 90 anni della radio della Svizzera italiana, la storia di Radio Monteceneri

90 anni di storia della radio nella Svizzera italiana, 90 anni di storia di questo paese: per sottolineare la ricorrenza e per ripercorrere questo lungo cammino comune la RSI organizzerà una serata speciale sabato 15 aprile 2023 all’auditorio Stelio Molo di Besso, da dove sarà diffusa in diretta su LA1 dalle 20.40 una trasmissione televisiva.
Condotto da Lara Montagna ed Enrico Carpani, il programma proporrà testimonianze dirette, suoni d’archivio, ricostruzioni del teatro radiofonico, interpretazioni musicali e molto altro ancora per ricreare la straordinaria magia che la radio ha portato e porta anche oggi, ogni giorno dal 1933, nella vita della Svizzera italiana e della sua gente.
Un viaggio che non si è mai interrotto ma che si è costantemente trasformato nel tempo lasciando però immutato il profondo legame tra ognuno di noi e quella rassicurante, fedele sorgente di informazioni e intrattenimento che è stata ed è la radio. Unica, magica e insostituibile!
Nella suggestiva cornice degli studi di Besso vorremmo potessero ritrovarsi per qualche ora tutte e tutti i protagonisti di questa fantastica avventura: dirigenti e tecnici, animatori e giornalisti, collaboratori amministrativi e di ogni settore dell’azienda, al di là delle barriere generazionali e delle vicende individuali ma accomunati, tutti, dalla sensazione di essere stati parte di una storia già lunga ma in fondo ancora tutta da scrivere.

 RTSI / RADIO MONTECENERI

di Massimo Emanuelli

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Radio Monteceneri iniziò ufficialmente le proprie trasmissioni martedì 18 aprile 1933. Il 7 luglio 1930 il Gran Consiglio Ticinese aveva approvato il decreto legislativo per la creazione di un Ente autonomo per la radiodiffusione nella Svizzera italiana. L’1 ottobre 1931 Felice Antonio Vitali era entrato in funzione quale direttore della nascente emittente. La radio prende la propria denominazione dal Monte Ceneri, dove venne piazzata l’antenna. Nel 1932 iniziano le trasmissioni sperimentali attraverso il radiotelefono (analogo all’Araldo Telefonico italiano), ma questo sistema raggiungeva solo gli abbonati a quel tempo quasi tutti d’oltralpe. L’inizio vero e proprio, dai 558 kHz è appunto il 18 aprile 1933. Felice Antonio Vitali dirigerà Radio Monte Ceneri fino al 1947. L’emittente ha il compito di rivolgersi al pubblico del Canton Ticino e delle Vallate dei Cantoni dei Grigioni nel terzo idioma nazionale (l’italiano appunto) l’emittente svolge fin dalle origini una funzione identitaria fondamentale per la minoranza di lingua italiana della Confederazione elvetica. Negli intenti dei promotori (l’Ente Autonomo Radio Svizzera Italiana) l’emittente deve “rinsaldare i rapporti confederali e a contempo promuovere i valori dell’italianità”. Radio Monteceneri si dota di un’orchestra che sotto la guida di Leopoldo Casella e di Otimar Nussio (maestro stabile dal 1938 al 1969). Nel 1937 Edwin Loher da vita al coro della Rsi che si sforzò di valorizzare il repertorio e la tradizione italiana rinascimentale e barocca. Nel 1939 Fernando Paggi fonda l’orchestra Radiosa, chiamata ad eseguire un repertorio leggero e a raffinarlo grazie alle formazioni jazzistiche.

Negli anni ’30 e ’40 caratterizzati dai totalitarismi, nonché dalla neutralità elvetica nella seconda guerra mondiale, fanno di Radio Monteceneri un’emittente ascoltato clandestinamente dai patrioti democratici. Negli anni in cui la Svizzera è una democrazia costituzionale nel centro dell’Europa occupata la radio diventa un punto di riferimento anche per i paesi vicini i cui mezzi di comunicazione sono sottoposti a censura.  Nel 1936 Benedetto Croce tiene una serie di conferenze a Radio Monteceneri, Delio Tessa collabora con l’emittente per le rubriche letterarie, portato a Lugano da Benedetto Croce.

Radio Monteceneri diventa una fonte di informazione affidabile per gli ascoltatori italiani durante la guerra.

Nel dopoguerra collaborano con Radio Monteceneri curando rubriche culturali Carlo Bo, Giancarlo Vigorelli, Giansiro Ferrara, Aldo Borlenghi, Giansiro Ferrara, Vito Pandolfi, Guido Piovene, Vittorio Sereni, Indro Montanelli, Vittorio Sereni, Giorgio Bocca, Umberto Eco ed altri, gli interventi di questi prestigiosi intellettuali allargano la rosa delle personalità locali che collaborano con l’emittente come Francesco Chiesa, Guido Calgari, Pietro Bianconi, Vittorio Ottino, Pino Bernasconi, Giorgio Orelli.

Dal 1947 direttore è Stelio Molo, resterà in carica fino al 1984, l’emittente è autonoma dallo Stato federale, ed è gestita da una società che versa all’amministrazione delle Poste e Telegrafi una tassa corrispondente al 30% dei propri utili. Impostata pertanto in questa maniera, ben lungi dal regime di monopolio che vige in Italia, i programmi sono imperniati sulla qualità di quello che viene offerto all’utente, che non è mai considerato cittadino tassato, ma cliente da servire nella maniera migliore possibile…” Il primo articolo della costituzione radiofonica svizzera dice infatti che “la radio è al servizio del cittadino, non è una tassa che gli si impone, ma una prestazione resa nella maniera più appassionata e disinteressata, nel quadro della caratteristica autonoma e astatale della Società Svizzera di Radiodiffusione”.  Nel 1947 Gianni Bolzani, primo tra i commentatori sportivi del dopoguerra, caratterizzò l’epoca pionieristica della radio e della televisione iniziando a titolo puramente amatoriale da Radio Monteceneri (capofila delle radio svizzere in lingua italiana ricevibili anche in alcune zone della nostra penisola). Bolzani raccontò le imprese del Lugano, del Bellinzona, del Locarno e del Chiasso nelle cronache radiofoniche calcistiche degli anni ’40, ’50 e ’60, per poi passare in un secondo tempo anche alla Tsi, televisione di Comano, per la quale commentò i tornei tennistici di Wimbledon e Gstaad e spiegò a coloro che faticavano a capirlo il golf degli Open di Crans Montana.

All’inizio degli anni ’50 Radio Monteceneri può contare su 38.000 abbonati, gli impianti sono installati a Lugano, ai piedi del Monte Ceneri, trasmette ininterrottamente dalla mattina fino alla sera alle 23, il canone di abbonamento ammonta a 3.900 lire all’anno. Il basso numero abitanti non ci deve trarre in inganno:  la percentuale italiana in terra elvetica è molto bassa, anche se in alcune zone della Lombardia, del Piemonte e del Veneto vi sono ascoltatori dell’emittente.

Radio Monteceneri ospita in produzioni studio cantanti come Josephine Baker, Henri Salvador, Juliette Greco, Catherine Sauvage, le Peter Sisters, Natalino OttoNilla Pizzi, Claudio Villa.  L’Orchestra Radiosa raggiunge una vasta eco internazionale quando il 24 maggio 1956 quando da Lugano viene trasmesso il primo Gran Premio Premio Eurovisione della canzone. Diretta successivamente da Mario Robbiani (arrangiatore di talento che proprio a Lugano collaborò più volte alla realizzazione degli album di Mina) e messa in ombra col tempo dall’uso sempre più esteso dei prodotti discografici nei programmi venne sciolta nel 1985. Da ricordare anche la tradizione che Radio Monteceneri vanta nella produzione dei documentari radiofonici partendo dai reportage della serie Il microfono della Rsu in viaggio, che realizzò degli scoop come la prima intervista di un’emittente occidentale al Maresciallo Tito e lo scoppio della guerra per Suez nel 1956.  E, ancora, le compagnie di attori grazie alle quali molti attori calcheranno poi i palcoscenici, come quella di Alberto Canetta, uno dei più importanti uomini di teatro del dopoguerra nella Svizzera Italiana.

Negli anni ’60 parte una ragguardevole serie di Gran Prix du Disque, Radio Monteceneri propone molta rivista brillante sviluppata grazie all’apporto di personalità del mondo dello spettacolo come Fausto Tommei, Gaetano Terzoli, Walter Marcheselli, Tino Scotti e Alighiero Noschese.

Lavorano a Radio Monteceneri alcuni “esiliati” dalla Rai come Liliana Feldmann Febo Conti,  Di notevole importanza anche la Compagnia di Prosa, guidata da Romano Calò, maestro di una generazione di attori e registi che diedero vita a una solida tradizione produttiva sviluppatasi fino agli anni ’80 con adattamenti di teatro e di romanzi classici e moderni, produttrice di originali radiofonici, palestra di autori come Carlo Castelli e Felice Filippini. Sul versante dialettale è da sottolineare l’inesauribile creatività di Sergio Maspoli nel fare rivivere le vicende tradizionali nei bozzetti della Domenica popolare. Grazie all’introduzione del nastro magnetico, degli apparecchi di registrazione portatili e delle macchine per il montaggio si sviluppano le inchieste sulla realtà territoriale attraverso la rubrica Orizzonti ticinesi andata in onda fino al 1974.

Negli anni ’60 si allunga i tempi di trasmissione, vengono incrementati i servizi giornalistici di attualità riservando uno spazio sempre maggiore alla realtà internazionale. Nel 1962 nasce il settimanale (diventato quotidiano nel 1966) Per i lavoratori italiani in Svizzera curato da Radio Monteceneri anche per altre stazioni della SSR, rivolto al mondo degli immigrati, allo scopo di dare voce a una categoria di cittadini all’epoca quasi priva di diritti, alla trasmissione nel 1971 venne attribuito il Premio Biancamano. Al 1962 risale l’apertura del nuovo studio di Lugano-Besso provvisto di un auditorio dotato di impianti per registrazione radiofonica, che dal 1963 ospita una stagione regolare di concerti pubblici. Qui operano l’Orchestra della Svizzera italiana, e il Coro della radio Svizzera, specializzato nel repertorio rinascimentale e barocco di tradizione italiana. Nel 1968 con Radio 2.4 (“zibaldone in musica per ogni età”) condotto dalle 14,00 alle 16,00 da Giovanni Bestini, aumenta la continuità dei programmi, assicurata dalle 7,00 alle 22,30.

La prima metà degli anni ’70 è la stagione più fortunata per Radio Monteceneri, prima della nascita delle radio libere infatti l’emittente è ricevibile e gradita in molte zone del Nord Italia quale unica alternativa alla Rai.  Nel 1981 nasce il Teatro della Svizzera Italiana che promuove diverse tournèe nel territorio cantonale. L’avvento delle radio locali fa perdere ascolti a Radio Monteceneri, che nel 1982 da inizio alla messa in onda 24 ore su 24, nel 1985 vengono aumentate le ore dedicate alla programmazione di musica leggera, ma, nonostante ciò, non vengono dimenticati i format, alcuni di essi longevi come la rubrica LA COSTA DEI BARBARI (ancora oggi in onda) “guida pratica e scherzosa per gli utenti di lingua italiana” in onda dal 1959 e condotto da Febo Conti, Flavia Soleri e Luigi Faloppa. (un ringraziamento a Sabrina Ehrismann per la precisazione).

Nel 1985 nasce Rsi Rete Due, secondo canale della Svizzera Italia, nel 1988 è la volta di Rsi Rete Tre.   Dal 1992 Radio Monteceneri ha assunto la denominazione di Rsi (Radio Svizzera Italiana di Lugano) Fra i conduttori Nick Rusconi e Clarissa Tani (conduttrice di CASH), direttore dal 1992 è Jack Marti.  Nel 2002 Radio Monteceneri si trasforma in Rete Uno, Voce dei Grigioni italiani, con il compito di fornire spazio ed elementi di riflessione e di dibattito con la partecipazione attiva degli ascoltatori; Rete Due, canale culturale che trasmette da un nuovo avanzatissimo studio d’emissione e produce anche il canale Radio Svizzera Classica; Rete Tre vocata alla satira e l’autoironia. Sempre nel 2002 viene creato il Museo della radio collocato sul Monte Ceneri di fianco all’antenna che diede il primo nome all’emittente.

Nel maggio 2008 la frequenza in onde corte 558 kHz cessa le trasmissioni. Oggi Rete Uno si riceve in fm, via cavo e sul dab su tutto il territorio svizzero, oppure in streaming via internet o via satellite dall’estero. E’ possibile accedere al segnale anche nella zona Nord della provincia di Novara, in fm, e nel Nord della Lombardia, fino a Milano, in dab.

Negli ultimi mesi Rete Uno ha lanciato un concorso per i 90 anni di Radio Monteceneri chiedendo cartoline di auguri all’indirizzo Rsi Rete Uno Via Cureglia 38 Comano, promettendo che i promotori dell’iniziativa, Sergio Savoia e Marcello Fusetti, risponderanno personalmente dopo avere annunciato che le cartoline saranno esposte il 22 aprile durante la Giornata delle Porte Aperte della radio.

Di Radio Monteceneri parlo nel capitolo dedicato alle emittenti straniere in lingua italiana alternative alla Rai e ricevibili in Italia, per il periodo della direzione Vitali rimando al volume (ormai difficilmente reperibile) dello stesso Vitali.

Dalla prefazione di Umberto Broccoli

“Non ho mai incontrato Massimo Emanuelli, ma ne conoscevo la competenza e la passione, ambedue dedicate alla radio. Da anni dietro ad un microfono, Emanuelli appartiene a quel gruppo di professionisti legati a questo medium antico e sempre nuovo, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile, semplice e non facile. Semplice, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile. Non facile per gli stessi motivi da non ripetere ancora una volta. Chi fa la radio deve costruire un percorso, elaborare un pensiero, immaginare come comunicarlo, fare in modo di trasformare le parole in immagini nella mente dell’ ascoltatore. È il teatro della mente nel quale chi ascolta è parte attiva esattamente come chi parla dietro a quel microfono. Chi ascolta è al tempo stesso scenografo, regista e autore così come lo è chi parla….  Oltre 1200 pagine, ma non è un po’ troppo lo spazio dedicato alla radio da Massimo Emanuelli. Sono pagine ricche, dense, documentate, avvincenti, precise, preziose, curiose, colorate, musicali, autobiografiche, leggere, coinvolgenti, interessanti e potrei andare avanti in positivo. Naturalmente Con parole mie.”

https://play.rtl.it/ospiti/35/massimo-emanuelli-l-avventurosa-storia-della-radio-pubblica-italiana-dall-araldo-telefonico-a-radiorai-cent-anni-di-radio-domenica-11-dicembre-2022/

https://play.rtl.it/ospiti/35/massimo-emanuelli-l-avventurosa-storia-della-radio-pubblica-italiana-mercoledi-11-gennaio-2023/

https://www.raiplaysound.it/audio/2023/03/Fahrenheit-del-15032023-c09c1365-f6e2-4659-85d2-6b862718abda.html?fbclid=IwAR3Hfe1RwEEamm0fYmoHQ913r2onU0PtQJgdXoWGLj5bc4ZLeYaQk_fDHSc

https://www.raiplaysound.it/programmi/dammitreparole?fbclid=IwAR0MCQedwCtqjfCxKSFUUuYC5sCLjiyu-GVj43lTW9W8S-5nh_m3u3LdWQ4

Il libro è disponibile nelle migliori librerie, sulle piattaforme digitali o, mezzo più celere, contattando l’editore.

https://www.librioltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?idProduct=3591

Inviate direttamente una mail all’editore paolo.paganetto@librioltre.it

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