Walter Marcheselli

WALTER MARCHESELLI

di Cesare Borrometi

walter marcheselliNasce a Bologna nel 1916 e già negli anni Trenta, da ragazzino, comincia a calcare le tavole del palcoscenico facendo parte di compagnie teatrali amatoriali, per poi passare a scrivere e a presentare, una volta iscritto all’Università, spettacoli goliardici divertenti ed incisivi, anche con qualche battuta un po’ osèe. E’ la palestra che lo porterà, di lì a poco, a praticare l’avanspettacolo, anche come imitatore di cantanti alla moda (a presentarlo, in occasione di una serata in un teatro bolognese, è addirittura Giovanni Guareschi). Scoppia però la Seconda Guerra Mondiale: Marcheselli si arruola tra gli Alpini e vive gli stenti e le difficoltà della Campagna di Russia, da cui torna sano e salvo. Nel 1945 sposa un’amica d’infanzia che lo segue con la compagnia di avanspettacolo di cui Marcheselli stesso è capocomico e la cui validità non sfugge ai funzionari di Radio Bologna, che invitano il baffuto attore e animatore a curare e condurre la trasmissione domenicale di varietà diffusa in Emilia-Romagna (e anche in altre regioni italiane, tra cui la Lombardia: nel settembre del 1947 troviamo il Nostro come presentatore, assieme a Fausto Tommei, di un ricco spettacolo di varietà che inaugura il Cineteatro Odeon di Brescia e la cui attrazione principale è l’emergente comico lombardo-veneto di origine pugliese Walter Chiari). Nel 1952 Marcheselli è fra gli interpreti del varietà radiofonico Chicchirichì di Umberto Simonetta e Guglielmo Zucconi.  Nel 1953 è tra gli animatori di alcuni spettacoli d’intrattenimento al seguito del 36° Giro Ciclistico d’Italia, vinto da Fausto Coppi. Nel 1955 Marcheselli è fra gli interpreti de La camomilla, rivistina notturna di Simonetta e Zucconi Compagnia di Rivista di Milano della Radiotelevsione italiana, Nel 1956 è ancora in radio con Arrivederci, amore, commedia musicale di Simonetta e Zucconi, storia di un brav’uomo che insegue la felicità nel mondo della nuvole, la canzone omonima fa da presentazione alla commedia, la regia è di Enzo Tarabusi, musiche di Pier Emilio Bassi.
Nella seconda metà degli anni ’50, invece, ecco la TV: diventa popolare una rubrica ideata e condotta da Marcheselli stesso, intitolata “In bocca al lupo” e dedicata alla caccia e alla pesca. In questa trasmissione, egli veste i panni del Ragionier Archimede Buttazzoni, appassionato cacciatore e pescatore, appunto, che saluta con la nota frase “Amici del bosco e della palude…”, ma comunque il taglio che viene dato è abbastanza serio, in quanto si tratta di dare consigli pratici delle due attività e informazioni sulla fauna italiana. In particolare, vengono intervistati esperti di ornitologia e ornicoltura. Il successo del programma spinge Marcheselli a produrre nel 1960 anche un disco, che viene inciso dai fratelli Bonfanti, bravissimi chioccolatori (ossia imitatori dei versi dei singoli uccelli), i quali riproducono fedelmente le “voci” di ben sedici specie migratorie. Sul retro-copertina del disco, Marcheselli stesso osserva: “Si può bellamente asserire, senza tema di fare dello spirito, che gli uccelli migratori hanno risolto molte migliaia di anni prima dell’uomo il problema del Mercato Comune !”.
Inevitabilmente, la popolarità raggiunta porta Marcheselli ad affrontare anche la ricchissima piazza di “Carosello”, in cui compare per la prima volta nel 1958 con una serie di interviste sponsorizzate da uno spazzolino da denti (Lever Gibbs). Nasce sempre in quel periodo la TSI, ossia la Televisione della Svizzera Italiana, per la quale l’animatore bolognese presenta alcune tra le prime trasmissioni. Nel contempo, di nuovo in RAI, arriva l’ora della TV dei Ragazzi: per due annate consecutive, Marcheselli conduce dagli studi di Torino lo spettacolo della domenica pomeriggio, che s’intitola “Giorno di festa” nel 1959-’60 (con Lucio Flauto) e “Tutti in pista” nel 1960-’61 (quest’ultimo con la partecipazione di Angelo Lombardi, notissimo “Amico degli animali”, la regia era di Alda Grimaldi), ove entra in scena spiegazzando un enorme foglio di calendario con su stampato il numero del giorno della singola puntata (ad esempio, un grosso 15 per la trasmissione del 15 gennaio 1961) . Nel 1960 e nel ‘61, assieme all’attrice e annunciatrice Emma Danieli, realizza due serie di “Carosello” reclamizzate da una cera prodotta da una nota industria genovese: il primo anno va in onda “C’è sempre un perché”, mentre nel secondo anno viene proposto un telegiornale basato su giochi di parole, dal titolo “Il Notiziere della Cera”. Nel 1962 conduce per i ragazzi “Fantasia di Carnevale” , dal Palazzo del Ghiaccio di Milano, con Febo Conti, Giuseppe Zecchillo e la regia di Gianfranco Bettetini. A questo spettacolo in esterni seguono, ancora dagli studi di Torino, altre due trasmissioni: “Il nostro amico clown” e “Guarda chi c’è” (con la partecipazione di Giustino Durano nel ruolo del Professor Pietro Ciòttolo, esperto di improbabili sport praticati nell’era del Paleolitico, di Gianni Cajafa, dell’illustratore torinese Giorgio Cavallo, anche autore dei testi del programma, e di Silvana Lombardo, più avanti attiva nel teatro e nella canzone dialettale piemontese): quindi, in estate, assieme ad Enzo Tortora, cura i collegamenti esterni della terza e ultima serie di “Campanile sera”, il gioco a premi basato su sfide tra le città d’Italia e condotto da Mike Bongiorno. Nel 1963 è di nuovo la volta di “Carosello”, con il personaggio di “Bernardo il dinamitardo”, le cui folli avventure sono offerte da un’industria tessile. Sempre nel 1963, Marcheselli presenta per la TV dei Ragazzi la trasmissione estiva “Campo scout”, la cui regia è di un giovane Beppe Recchia. Nel 1964, l’intrattenitore emiliano ha una particina nella versione musicale del romanzo “Dottor Jekyll e Mister Hyde”, firmata da Antonello Falqui e Guido Sacerdote per la serie “Biblioteca di Studio Uno”, protagonista il Quartetto Cetra. Con la fine degli anni Sessanta, però, Marcheselli scompare dal piccolo schermo RAI e prosegue l’attività di presentatore di spettacoli di alto livello presso alcuni teatri piemontesi, lombardi ed emiliani, almeno sino al 1975, quando nascono le prime radio libere. Per Radio Stramilano, Marcheselli cura e conduce la rubrica “Invito a teatro”, quindi collabora con Radio Press Panda. Così lo ricorda il suo regista Micky Micheli nel corso di un’intervista concessa a Massimo Emanuelli: “Un giorno mentre parlavamo di pubblicità mi parlò di Carosello e della creazione da parte sua del personaggio di Bernardo il dinamitardo e di Archimede Buttazzoni ragioniere con l’hobby della caccia e pesca protagonisti di vari spot negli anni 60, tra l’altro mi rivelò di come il tutto si svolgesse assolutamente in diretta e successivamente venisse registrato. Personaggio  di altri tempi, Walter aveva il piacere di trasferirti le sue capacità attoriali senza nessuna gelosia, cosa diventata poi “merce rara”. Nel 1983 Walter Marcheselli si esibì al Teatro Lirico di Milano in quello che possiamo considerare il suo ultimo spettacolo: Ieri giovani, le canzoni dei ricordi, show organizzato dall’Uncla (Unione Nazionale Autori Canzoni Leggere). Presentatore della manifestazione fu Franco Moccagatta, aiutato dal Maestro Marino Marini, vi parteciparono, oltre a Marcheselli, il Duo Fasano, Giorgio Consolini, Peppino Principe e Walter Valdi.
Il presentatore bolognese scompare presumibilmente nel 1989.

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