ALMA MANUELA TIRONE
Alma Manuela Tirone nasce a Napoli il 29 gennaio 1952: “non posso
non posso mantenere il segreto sul punto perché quei birboni di STRISCIA LA NOTIZIA e anche alcuni periodici sono così simpatici da farmi pubblicamente gli auguri.” Nel 1970 Alma Manuela Tirone si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli, frequenta come interna, con attività di Reparto Ricerca bibliografica, la Clinica Endocrinologia diretta dal prof. Michelangelo Faggiano.
Nel 1975, quando è ancora studentessa, inizia a trasmettere a Radio X: “Cominciai per gioco con una trasmissione sulla dieta e la bellezza intitolata BELLE IN LINEA, che andò avanti fino al 1984. Rispondevo alle domande che mi venivano poste telefonicamente o per lettera dagli ascoltatori su problemi e questioni di carattere estetico. Nel 1976 Alma Manuela Tirone si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli, e sempre a Napoli si abilita all’esercizio della professione, frequenta come Medico Interno il reparto di Endocrinologia per Malattie del Metabolismo dell’Università di Roma, da medico interno frequenta anche il reparto di Endocrinochirurgia dell’Università di Napoli. Sempre il 1976 è l’anno dell’esordio in tv su Canale 21 partono le trasmissioni DIETOLOGIA, I PROGRESSI DELLA MEDICINA, RUBRICA MEDICA e DIETE ERBE E GINNASTICA. A I PROGRESSI DELLA MEDICINA intervennero Gaetano Azzolina, Barnard, Sabin, Carlo Sirtori (Presidente della Fondazione Carlo Erba) e altri luminari della medicina, la Dottoressa Tirone intervista ogni singolo personaggio di cui fa il curriculum e lo riprende al lavoro, con riprese esterne in Istituto e Reparto di appartenenza. In DIETA ERBE E GINNASTICA e nelle altre sue trasmissioni la dottoressa Tirone espone e spiega in modo accessibile ad un pubblico televisivo i numerosi e più diversi temi connessi all’obesità, all’eccesso di peso, alle patologie che ne sono causa e da quelle che possono essere provocate da condizioni fisiche di questo genere, nonchè proposte e suggerite diete ed indicazioni utili per affrontare il problema di volta in volta trattato su richiesta dai telespettatori che telefonano numerosi all’emittente. Il programma più famoso, un cult nella storia della televisione italiana, ancora oggi rievocato, è IL SALOTTO DEI GRASSOTTELLI.
La dottoressa Tirone collabora anche con articoli divulgativi a quotidiani e periodici campani (IL MATTINO, IL ROMA). Parallelamente espleta il tirocinio pratico all’Ospedale San Paolo di Napoli, si iscrive all’Ordine dei Medici di Napoli, vince il concorso per la Specializzazione di Endocrinologia in Malattie del Metabolismo e frequenta i Reparti dell’Università di Napoli e la Cattedra di Endocrinochirurgia dell’Università di Napoli e la cattedra di Anatomia Umana per le Scienze Biologiche presso l’Istituto di Biologia Generale e Genetica della medesima Università con attività didattiche e di sperimentazione, inizia l’attività di medico fiscale per gli Ospedali Riuniti per Bambini di Napoli.
Alla fine del 1976 IL SALOTTO DEI GRASSOTELLI inizia ad essere trasmessa, oltre che su Canale 21, anche su altre emittenti televisive: TeleSorrento, TeleVomero, TeleCapri, TeleBari, Canale 58, Telenorba, TeleMolise, TeleRegione Color, Tele Caserta, Telelibera 63 Tele Luna, Telecolor Salerno, Tele Benevento, Tv7 Benevento, Tele A, Gbr, TeleliberaFirenze. La platea televisiva della dottoressa Tirone si è allargata. Come ricorda Pietrangelo Gregorio, l’inventore della tv privata italiana: “la dottoressa diventò, per la notorietà acquisita, per le sue competenze specifiche, un personaggio richiestissime ai congressi delle associazioni televisive privati, Anti, Fiet, Terzopolo, che organizzavano spesso congressi animatissimi in tutta Italia: Torino, Milano, Napoli, Roma, Piancavallo, Trapani, Palermo. Nel corso dei vari meeting la dottoressa tratta gli argomenti più disparati, dalla tecnica della ripresa e del montaggio, ai metodi per rendere più attraenti le trasmissioni televisive, a come aumentare l’audience, mostrando originalità e competenza. Una vera “rivoluzionaria”, la “dottoressa rossa” come veniva scherzosamente soprannominata sia per la capigliatura, sia per la veemenza con cui diffondeva la libertà di espressione delle televisioni libere e si batteva affinchè queste si consorziassero per avere più voce in capitolo; non si fermava davanti a nulla: dal volantinaggio alla raccolta di firme, ad interminabile riunioni. Un personaggio unico certamente il cui valore è davvero inestimabile.”
Nel 1978 la Dottoressa Tirone consegue il diploma di perfezionamento in Erboristeria e Fitoterapia presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Urbino, inizia l’attività di medico generico mutualista per l’Usl 38 di Napoli, prosegue l’attività di medico fiscale ed apre uno studio privato di Dietologia e Terapie dell’Obesità in via Caracciolo a Napoli. Collabora anche con lo studio di Radioimmunologia del dottor Catalanotti a Napoli e presso il Centro di Diagnostica Radio-Immunologia Biancamaria del dottor Giorgio Marinari a Milano. Nel 1979 pubblica il volume DIETA, ERBE E GINNASTICA per le Edizioni Nuova Medicina, è consulente dell’Erboristeria-Giardino Officinale La Mandragola di Napoli dove si preparano tisane dimagranti. Famosissimi settimanali come SALVE, OGGI, ANNA, AMICA, BOLERO, DOLLY, IL MONELLO, BOY MUSIC, RAGAZZA IN, GRAND’HOTEL, le dedicano articoli. STOP in seguito ad una lettera inviata da una lettrice ad una delle sue rubriche di “aiuto ai lettori” affida il suo caso alla dottoressa Tirone. La signora pesa oltre cento chili e non riesce a dimagrire e in sei mesi, grazie alla dieta approntata dalla dottoressa ed alle tisane di erbe che ella le prescrive, la lettrice perde ben 40 chili, mentre il settimanale segue, con servizi specifici, il suo dimagrimento e l’attività della dottoressa dedicandole varie articoli e la copertina di uno dei suoi numeri.
Nel 1979 si specializza in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Napoli, pubblica il volume RICETTE DIETETICHE (Edizioni Nuova Medicina) e ristampa DIETA, ERBE E GINNASTICA. Da quindi corso ad un’iniziativa di marketing commerciando, attraverso la nota ed antica Farmacia napoletana del dottor Cotroneo, l’accoppiata libro più tisana. Tiene un corso all’Università Popolare di Napoli di Dietologia, Filoterapia, Fitocosmesi e viene incaricata dalla Direzione dello stabilimento di Anversa della multinazionale Texas Instruments di mettere a punto una serie di diete per i dipendenti della fabbrica, dipendenti (circa 600 persone) che sono vengono visitati dalla dottoressa. Conseguentemente la mensa aziendale viene organizzata con la messa a punto di tre menù. L’evento ha ampia risonanza sulla stampa anche estera: STERN, HOLA ecc.
All’inizio degli anni ’80 la Dottoressa Tirone è in onda anche su TeleMilano58 (di proprietà di un certo Silvio Berlusconi), Teleuropa di Varese, TeleCampione, Antenna 3 Lombardia, TeleLombardia, Quarta Rete, AltaItalia Tv, TeleradioEmilia, Globo Tv, Primo Canale, Sempre all’inizio degli anni ’80 la dottoressa Tirone apre due nuovi studi in via Carlo Poerio e in via Paolo da Cannobbio a Milano, ristampa i suoi libri e continua ad andare in onda con IL SALOTTO DEI GRASSOTTELLI, i settimanali continuano a dedicare articoli alle sue diete e alle sue tisane. Stipula quindi un importante accordo di collaborazione con la farmaceutica Pierrel spa che costituisce il riconoscimento formale da parte di un’azienda di primo piano della sua attività, proponendo una serie di metodi fra i quali un originale metodo alimentare per dimagrire denominato Minilnea. E’ impossibile elencare tutte le emittenti che hanno mandato in onda IL SALOTTO DEI GRASSOTTELLI, ricordiamone pertanto alcune: G.r.p., Telenova, Tv7 Lady, Atr Rovigo, TeleRoma56, TeleDehon, TeleMonteneve,
Con l’avvio dei network nazionali la dottoressa Tirone va in onda su Euro Tv (poi Odeon Tv), Pin, TeleMontecarlo, Rete4, Italia1, Canale5. E non è tutto: è anche in varie giurie di concorsi: il più bello d’Italia, Miss seno fantastico, ragazza teen ecc.
Nel 1984 la dottoressa Tirone registra al Tribunale di Napoli la testata giornalistica periodica LA TUA SALUTE, nel 1985 le viene conferito dal mitico patron Enzo Mirigliani il Premio Speciale Donna-Medico dell’anno, nell’ambito del concorso per l’elezione di Miss Italia. Nel 1986 nascono la Telesole srl per la realizzazione di filmati e rubriche televisive, la Edilsole srl la stampa e l’edizione di pubblicazioni divulgative del settore, la Publisole per la grafica e la gestione dei complessi rapporti pubblicitari coi media principali e l’Immobiliare del Sole srl per l’acquisizione di immobili ad uso industriale per la creazione di centri di soggiorno in località turistiche. Dopo avere stretto accordi commerciali con multinazionali, mentre continua l’attività di medico specialista a Napoli e Milano apre un nuovo studio a Roma. Il libro LA DIETA BLOCCA PESO DELLA DOTTORESSSA TIRONE diventa un altro “caso editoriale” superando in pochi mesi le 300.000 copie.
La dottoressa Tirone è un personaggio famosissimo: i 99 Posse le dedicano una canzone e DRIVE IN, programma cult degli anni ’80 ne fa la parodia. Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti le dedicano battutine a STRISCIA LA NOTIZIA, e alla “banda di Antonio Ricci” la dottoressa è sempre stata simpatica, forse perchè inviava giocattoli ad Has Fidanken e ai suoi cuccioli. A DRIVE IN non c’è puntata nella quale la Tirone non venga citata, al punto che vengono inventate delle scenette nelle quali è protagonista una sosia della dottoressa Tirone che è in perenne fuga perchè un esercito di affamati “grassottelli” capitanati da Luciana Turina la insegue e vuole “farla fuori” a colpi di salame e cotechino! La dottoressa Tirone è un’icona della tv degli anni ’80 in quel magico decennio diventa d’uso corrente dire “tironata”, “guarda che lo dico alla Tirone”, “oggi non mangio, è Santa Tirone” ecc.
E’ del 1989 il lancio su scala nazionale un nuovo prodotto dietetico dimagrante dal marchio Magrajlin, che conquista il mercato con circa 400.000 confezioni vendute in pochi mesi, la Magrajlin entra nella grande distribuzione (Rinascente e Upim) con tre prodotti.
Nel 1990 nasce la Salus Market con lo scopo di gestire le vendite per corrispondenza a mezzo di un catologo proprio denominato Salus Market e creare una rete di venditrici porta a porta. Mentre continua l’attività di medico specialista a Milano, Roma e Napoli, la dottoressa Tirone si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli, continua a collaborare scrivendo articoli scientifici e divulgativi con diversi quotidiani e settimanali nazionali, e consegue il diploma di I livello in lingua spagnola presso l’Istituto di Cultura Spagnola Cervantes di Napoli. Sempre all’inizio degli anni ’90 la Dottoressa Tirone viene inviata a Toronto da esponenti della Comunità Italiana Imprenditori nel settore dei Media Stampa e Tv per studiare la possibilità di mettere in onda in lingua italiana le trasmissioni sulle diete. Nel 1993 la Salus Market pubblica il volume LA DIETA – ESTATE DELLA DOTTORESSA TIRONE di cui vengono vendute 800.000 copie. Nel 1994 nasce Paolina, la telegenica bassotta, che diventa stretta collaboratrice della Dottoressa e che partecipa in qualità di opinionista e mascotte alle rubriche televisive, esce il volume LA DIETA – MINILINEA DELLA DOTTORESSA TIRONE. Nel 1995 la Salus Market pubblica il volume LA DIETA – L’INVERNO DELLA DOTTORESSA TIRONE di cui vengono vendute oltre 100.000 copie, la dottoressa si reca in Kenya a Nairobi per contatti finalizzati all’apertura di un centro benessere a Malindi, dove far svolgere ogni anno la popolarissima edizione di Miss Kenya. Nel 1996 la Salus Market pubblica il volume LA DIETA PRIMAVERA DELLA DOTTORESSA TIRONE di cui vengono vendute oltre 100.000 copie. Nel 1997 esce il volumetto FREE DIET, la Dottoressa Tirone è ospite di Fabio Fazio a QUELLI CHE IL CALCIO, così Fazio la presenta: “ecco a voi la mitica Dottoressa Tirone”.
Nel nuovo millennio il conseguimento di un nuovo Master: Medico Generale, titolo abilitante a cariche di dirigenza nelle aziende sanitarie pubbliche, fino alla carica di direttore generale di Asl, partecipa a diverse fra le più seguite trasmissioni televisive della Rai e di Mediaset, è ospite di Bruno Vespa (PORTA A PORTA) e di Costanzo (BUONADOMENICA).
Consegue l’Attestato di Perfezionamento in piante medicinali presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Napoli e collabora con consulenze per attività assistenziali specialistiche e di ricerca con la Divisione di Chirurgia Oncologica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli diretta dal professor Ruggiero Nigro, già suo docente presso l’Istituto di Biologia Generale e Genetica della Facoltà di Scienze dell’Università di Napoli, si dedica alla stesura di due nuovi volumi di dietologia. Il quotidiano LA REPUBBLICA le dedica un ampio servizio con intervista intitolata VI FARO’ DIMAGRIRE VIA INTERNET. è infatti nato il sito www.dottoressatirone.it che nel 2006 supera già i 100.000 contatti. La dottoressa Tirone si dedica alla stesura della sua autobiografia intitolata ANNA MANUELA BIANCANEVE, UNA BASSOTTA E QUATTORDICI NANI nel quale in chiave tragicomica, ripercorre i suoi trent’anni di attività vissuti spesso molto “pericolosamente” e svela il suo “metodo” per sopravvivere a sistemi e meccanismi industriali spesso perversi e agli “agguati” che i potenti, sovente insospettabili, tendono ai danni di chi ottiene successo per solo proprio merito, rifiutandosi di entrare in combutta con “portaborse e raccomandati”. Per la sua attività televisiva (ma non solo) la Dottoressa Tirone un posto nella storia della televisione italiana, e pertanto nel nostro sito, lo merita a pieno diritto.
Alma Manuela Tirone è morta a Roma il 3 marzo 2008.
L’INTERVISTA DI MASSIMO EMANUELLI ALLA DOTTORESSA TIRONE
25/1/2008
Cosa ricorda della tv della Sua infanzia e della Sua adolescenza?
CAROSELLO, naturalmente, TRIBUNA POLITICA e poi i grandi sceneggiati come IL TENENTE SHERIDAN e PERRY MASON.
La tv ebbe qualche influenza nel farle scegliere la Facoltà di Medicina, o altra fu la ragione della sua iscrizione alla Facoltà?
Nessuna influenza della tv, avevo una vera passione, ho sempre desiderato essere medico e mi sono laureata a 24 anni.
Lei ha ricoperto anche diversi incarichi pubblici.
Ho ricoperto ruoli pubblici in qualità di titolare di tutte le funzioni: Medico fiscale, Medico di base, Guardia Medica, Specialista ambulatoriale, e sono in attesa da parte del Consiglio di Stato dell’incarico di Direttore Generale di Asl, per il quale – pur fornita di ogni titolo, anche del Master abilitante – sono stata ingiustamente discriminata.
Come e quando conobbe l’Ingegner Gregorio?
Lo conobbi nel 1970, mi fu presentato da un mio amico giornalista de IL MATTINO, il dottor Max Vajro, che lo stimava moltissimo quale vero genio. Inizia a condurre delle trasmissioni sull’alimentazione e la bellezza su Radio X, emittente radiofonica “pirata” che l’Ingegnere aveva impiantato con grande successo. Non ho mai collaborato a TeleDiffusione Italiana perché dal 1970 al 1976 ero troppo impegnata con gli studi universitari.
Come ebbe l’idea de IL SALOTTO DEI GRASSOTTELLI?
Successivamente, nel 1976, l’Ingegner Gregorio fece un grande salto: dalla via cavo all’etere, e quindi mi propose di curare il settore medico-scientifico di Canale21, la televisione privata che il 15 agosto 1976 irradiò per prima in Italia e ufficialmente programmi articolati (e non il semplice monoscopio) come le mie rubriche che allora si chiamavano DIETOLOGIA e I PROGRESSI DELLA MEDICINA, nella quale intervistavo grandi nomi della Medicina, come Sirtori, Sabin, Barnard ecc.
Le sue rubriche mediche sono state le prime di divulgazione scientifica in tv, senz’altro della tv privata italiana, ma anche della pubblica?
Certamente. Nemmeno in Rai c’era un programma di tale tipo, nonostante un palpabile interesse su questi argomenti. Ecco perché ebbi l’idea di rubriche divulgative su temi di interesse generale, quali la salute ed il benessere.
Quali le razioni del pubblico?
Un successo planetario anche grazie alla capillare irradiazione di Canale21 che godeva di frequenze e manutenzioni particolari. Contemporaneamente e in sequenza i programmi furono trasmessi su altre televisioni locali, sul circuito Euro Tv, e dal 1983 anche su Rete4, Canale5 e Italia1, raggiungendo milioni di telespettatori in tutta Italia.
Se è mai possibile, la sua notorietà, dopo i passaggi sulle reti Fininvest aumentò ancora, divenne per tutti “la Dottoressa Tirone” quale sinonimo di diete per dimagrire, citate ovunque: nei fumetti, in una canzone dei 99 Posse, e tutte le settimane a DRIVE IN facevano una scenetta con la sua caricatura. In particolare una sua controfigura in camice veniva inseguita da un esercito di grassottelli e affamati capeggiati da Luciana Turina, armata di salami, ed erano continue battute divertenti su di lei in quella meravigliosa stagione di DRIVE IN nel cui pubblico di “paninari” si nascondeva un giovanissimo Piersilvio Berlusconi, che pure seguiva la dieta. Ma tutta questa notorietà era fastidiosa?
Sa come si dice: la notorietà è come il potere, logora solo chi non ce l’ha! Mi sono sempre divertita moltissimo. Ho ricevuto oltre 160.000 lettere cui ho sempre risposto personalmente, come ancora faccio oggi.
Passiamo ora alla carta stampata: dalle sue rubriche su COSMOPOLITAN al suo primo libro: RICETTE DIETETICHE del 1979, fino al best seller da centinaia di migliaia di copie negli anni ’90: LA DIETA EXPRESS, LA DIETA BLOCCAPESO, IL SISTEMA CELLULITE, LA DIETA MINILINEA ecc., per un totale di venti pubblicazione diverse, possiamo dire che non ci sia famiglia italiana che non abbia un suo libro?
Possiamo dirlo.
Passiamo ora ai suoi prodotti dietetici, primo fra tutti il mitico Minilinea: per strada i bambini cantavano il jungle: con Minilinea non rinunci a nulla, con Minilinea puoi restare snella”. Come mai tanto successo?
Tavolette e tisane naturale da prendere insieme ad una dieta equilibrata, venduta in farmacia ad un prezzo ragionevole hanno fatto dimagrire milioni di persone che ancora oggi me ne sono grate.
E poi?
E poi c’è stata Magralyn, Slim Program, No Problem, la tisana Tidepura e decine di altri prodotti diffusi in farmacia, nella grande distribuzione (Upim e la Rinascente), sul catalogo Vestro e da una rete di venditrici porta a porta: le ambasciatrici di Salus Market.
E poi?
E poi i Centri Benessere come soggiorno, per dimagrire in vacanza, in grandi alberghi appositamente attrezzati in Sardegna, Isola d’Elba, a Nevegal, a Sperlonga.
Non c’è proprio cosa che non abbia fatto? Come le chiesero Vespa a PORTA A PORTA, Fazio a QUELLI CHE IL CALCIO e Maurizio Costanzo a BUONADOMENICA.
Beh, con il nuovo millennio il quotidiano LA REPUBBLICA mi ha dedicato un’ampia intervista intitolata “vi farò dimagrire via internet”, è quello che sto facendo ora, tramite il mio sito www.dottoressatirone.it
E’ cambiato il modo di fare televisione, a parer suo, in questi trenta e passa anni di televisione privata?
E’ tutto cambiato, il mondo è cambiato, però i valori di simpatia e cordialità per quanto si è costruito con il proprio pubblico non sono cambiati. Ho un vasto pubblico di Grassottelli che ancora mi segue.
Quali sono stati, secondo lei, i maggiori protagonisti di trent’anni di storia dell’emittenza privata campana?
Io.
Lei guarda la televisione? Se si quali programmi e quali emittenti?
Sono una fan di Minoli e della sua LA STORIA SIAMO NOI. Naturalmente non mi perdo una sola puntata dell’improbabile DOTTOR HOUSE, e ancora apprezzo le repliche di Perry Mason e del Tenente Colombo. A tarda sera amo seguire i programmi degli anni ’80 con i personaggi che mi sono stati cari, come ad esempio il Telegattone di Maurizio Seymandi.
E con lei guarda la televisione anche la sua adorata bassotta Paolina?
Certamente, anche se preferisce le puntate attuali di STRISCIA LA NOTIZIA, essendo una fan di Stefania Petyx e della bassotta Carolina.
ALMA MANUELA TIRONE: DIECI VITE IN UNA
11 giugno 2010 by Redazione
NAPOLI – Il vuoto lasciato da mille interrogativi a cui rispondere. A oltre due anni dalla sua presunta scomparsa. Presunta, perchè ci sono oggi ragionevoli dubbi per pensare che Alma Manuela Tirone, la dottoressa Tirone, che oggi avrebbe 58 anni, la regina delle diete, la “matrona” napoletana che sugli schermi di Canale 21 ha dominato la scena della tv a cavallo tra gli anni 80 e 90, sia ancora viva. O almeno che dietro la sua triste fine, se davvero quel 3 marzo 2008 una malattia non le ha lasciato scampo, non ci sia semplicemente un beffardo destino che l’ha consumata forse nel momento migliore, quando finalmente assolta dalle accuse di una giustizia che ne aveva minato le forze e le potenzialità di grande imprenditrice, poteva e voleva ripartire alla grande, piena di sogni e di progetti, come agli inizi di quella sua brillante carriera, prima di medico, poi di dietologo, e ancora di personaggio televisivo che sapeva bucare lo schermo ed arrivare a toccare l’attenzione dello spettatore. La sua voce forte e calda, il suo carattere deciso e tutto partenopeo, l’hanno sempre resa diversa da una Vanna Marchi qualunque, e dalla imbonitrice di turno capace solo di strillare in tv allo scopo di vendere un prodotto qualunque. Manuela Tirone, Manuela come la chiamavano le amiche, come la chiamava Rita Pennarola, la collega giornalista de “La Voce delle Voci” che ha seguito le sue gesta e le sue lotte degli ultimi dieci anni, aveva cominciato a schierarsi contro i poteri forti e contro il muro di gomma dei grossi potentati economico-finanziari. Quel losco mondo fatto di logiche aziendali senza scrupoli, di corruzione, di clientelismo, che costituiva l’asse portante di Mani Pulite, a partire dagli scandali sanitari e non solo, legati a personaggi che hanno fatto la storia del malaffare napoletano e nazionale, come Poggiolini e Di Lorenzo. I re della sanità campana. Ma Manuela non si era solo gettata a capofitto contro chi voleva distruggere gli interessi della sua azienda come quando si costituì parte civile, alla fine degli anni novanta, nel processo contro quel già citato Poggiolini che con la sua lobby farmaceutica secondo la Tirone aveva fatto di tutto per danneggiare il primo prodotto della Tirone, il suo primo figlio, il “Minilinea”, il cui ricordo oggi ci è lasciato solo dagli spot retrò anni 80 presenti su youtube, annoverati tra i cult dell’epoca, insieme alla Lavazza di Manfredi con tanto di Natalina al seguito e ai film di Tomas Milian.
No, la Dottoressa Tirone non è solo un emblema di quegli anni da ricordare con simpatia e senso nostalgico, Alma Manuela Tirone è un personaggio simbolo di quell’Italia e di quella che venne dopo, era una donna coraggiosa, era soprattutto un personaggio che seppe uscire dall’anonimato e seppe “farsi da sola”, che non scendeva a compromessi, era una grande manager prima che un medico, aveva creato una azienda, la Farma Leader, che con i suoi prodotti fatturava qualcosa come 9 miliardi di lire l’anno, un giro di affari che l’aveva portata a stare costantemente sulla cresta dell’onda, ad arricchirsi, inevitabilmente ad accumulare beni e contatti importanti. Ma il passo verso il baratro è stato breve, perchè la dottoressa Tirone già alla fine degli anni 80 aveva consegnato numerose memorie scabrose ai magistrati, senza sapere che da li a poco sarebbe stata inghiottita dal vortice della malagiustizia. E’ il dicembre 2001: partiamo dalla fine. Dalla fine dell’incubo. Il carcere. Il 13 dicembre di quell’anno Alma viene prelevata nel suo studio dagli uomini della squadra mobile di Napoli. C’è un mandato di arresto, la Tirone è incredula, casca dalle nuvole.
IN CARCERE OTTO GIORNI PER 156MILA LIRE – “Nel 1994 ho incassato per errore un vaglia postale di 156.000 lire. Mi sono trovata rinviata a giudizio per appropriazione indebita”. Così Alma Manuela Tirone, arrestata per appropriazione indebita, spiega la sua vicenda giudiziaria in un comunicato diffuso dai suoi legali, gli avvocati Nicola Saetta e Alberto Settesoldi. E’ il 14 dicembre del 2001. I legali presentano alla Corte di Appello una istanza di “incidente di esecuzione”: sostengono che la Tirone non sia venuta a conoscenza della condanna inflitta dalla Corte di Appello ed è finita dietro le sbarre senza potersi difendere. Otto giorni, reclusa come una criminale, nel carcere femminile di Pozzuoli.
Ma non è finito qui il racconto, la vicenda kafkiana della Tirone, la detenzione è solo il fondo del barile, perchè a partire dal 1989 la dottoressa Tirone viene praticamente resa incapace di agire, come racconta ancora la Pennarola ai nostri taccuini, per dieci anni, dal 1989 fino alla completa assoluzione, avvenuta nel 1998.
L’accusa di bancarotta, dieci anni di lotte e di processi, un terribile vortice nel quale la Tirone finisce suo malgrado.
Così la giornalista Pennarola ai nostri taccuini: «Manuela fu depredata di tutti i suoi beni quando fu accusata di bancarotta fraudolenta, nel 1989. Chi conosce un pò di giustizia sa bene che le hanno tolto tutto, fino all’ultima lira che aveva in banca, non poteva difendersi. Un vero e proprio calvario. Non possedeva neanche piu uno spillo. Quando tutto sembrava finito, nel 1998, dopo dieci anni di lotte contro il sistema del tribunale fallimentare di Napoli e contro una serie di avvocati che invece di seguire l’iter della legge, le portarono via tutto quello che aveva. Manuela ne fece anche arrestare uno, è il 1994. In manette finisce Rocco Di Biasi, lo racconta anche il Corriere della Sera del tempo».
“ROVINATA DA FORZE OCCULTE”, LA DENUNCIA CHIAVE SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 20 DICEMBRE 1994
Dopo circa un anno di verifiche, le indagini sono approdate ad un primo risultato. Rocco Di Biasi, ex difensore della Tirone, e’ stato arrestato con l’ accusa di millantato credito: l’ ordine di custodia cautelare e’ stato firmato dal gip Marco Occhiofino su richiesta dei pm Giuseppe Narducci, Aldo Policastro e Nicola Quatrano. Il legale avrebbe scucito alla dietologa un bel po’ di quattrini, sostenendo di poter corrompere alcuni pubblici ufficiali (giudici? cancellieri?) che s’ occupavano del fallimento. “Mi sembra di tornare a vivere . esclama la dottoressa .. Finalmente i magistrati danno credito alle mie parole. E per una che in questi anni e’ stata trattata da pazza e bancarottiera non e’ poco. Spero che il club dei poteri occulti abbia i giorni contati”. Ma di quale club intende parlare? “C’ e’ un’ inchiesta in corso e sono obbligata a non scendere nei dettagli. Posso dirle soltanto che, da un giorno all’ altro, ho scoperto un miscuglio marcio di strutture istituzionali, burocrazie statali e forze imprenditoriali, pronto a massacrare chiunque pur di difendere i propri interessi”. Allude per caso alla massoneria? “Questo lo dice lei”. Ma com’ e’ possibile che un “club dei poteri occulti” muova all’ assalto di una dietologa: sembra fantapolitica… “Invece e’ andata proprio cosi’ , mi creda. Nei primi mesi dell’ 85 la Farmaleader, l’ azienda che avevo messo in piedi per commercializzare le tavolette Mini Linea, fatturava oltre 9 miliardi. Gli affari viaggiavano con il vento in poppa: apparizioni in tv, vendite alle stelle… Avevo creato una nicchia di mercato che prima non esisteva”. E poi? “Poi quella torta comincio’ a far gola a molti. Pensavo che ne volessero soltanto una porzione e invece miravano a mangiarsela tutta. La dottoressa Tirone doveva scomparire. La mossa successiva sarebbe stata quella di inventarsi un nuovo personaggio da piazzare al mio posto”. Chi? “Non posso fare nomi. Ma basta un piccolo sforzo di memoria per tracciare l’ identikit di una sacerdotessa delle diete televisive, forte di amicizie eccellenti nel mondo della politica”. Insomma, dovremmo credere che dietro il fallimento della sua azienda si nasconde l’ ombra di un grande complotto e, forse, addirittura il sigillo della massoneria: non le pare esagerato? “Lei creda cio’ che vuole. Vedra’ , pero’ , che i risultati dell’ inchiesta mi daranno ragione: in questo Paese, c’ e’ un’ associazione criminale che opera ai piu’ alti livelli dello Stato e dell’ imprenditoria. Mi hanno distrutta revocandomi all’ improvviso il fido bancario, impedendomi l’ accesso in tv e sui giornali, trascinando al fallimento la mia azienda nonostante avesse un utile di 7 miliardi. E’ gente che non si ferma dinanzi a nulla. Vedra’ , vedra’ …”. Così scriveva Enzo D’Errico il 20 dicembre 1994 sulle colonne del Corriere della Sera.
LE COSE NON DETTE, LE MILLE DOMANDE SENZA RISPOSTA DEL CASO TIRONE – Le accuse, 10 anni di calvario, l’assoluzione dalla bancarotta, il carcere quando tutto sembrava finito. La Pennarola ci racconta i retroscena della vita di Alma Manuela Tirone.
Tanti gli avvoltoi che le avevano portato via tutto, sostiene la Pennarola. «Intorno al tribunale fallimentare di Napoli da anni gira un circolo malavitoso, denunciava la Tirone nei diversi anni e nelle diverse memorie frutto di interrogatori ai magistrati e di articoli-confessioni scritti dagli amici giornalisti».
«Manuela dopo l’assoluzione stava cercando di riavere prima di tutto una vita normale, come donna, come medico. Uscita dal carcere, nel 2001, racconta ancora la Pennarola, era più combattiva che mai. Nessuno sa che dal 1989 al 1998, per vivere la Tirone ha dovuto ricominciare daccapo. Ha accettato guardie mediche in tutta Italia, anche a Reggio Emilia. Le rimaneva solo il suo lavoro, la forza di voler dimostrare che era innocente. Manuela, la mia amica Manuela, è stata una delle più grandi vittime della malagiustizia italiana. Ma soprattutto mi chiedo oggi che fine abbia fatto. Ho ragionevoli dubbi per pensare che non sia morta, o almeno una parte di me lo spera, spera che i dieci anni di sofferenze non le abbiano fatto fare una triste fine, da sola, una fine che ha portato ad un silenzio tale intorno alla sua persona che per i due mesi successivi alla sua presunta tragica fine nessuno ha detto nulla. Una parola, un rigo. Nè un necrologio, nè un rigo su un giornale. Fino al bollettino dell’Ordine dei Medici della Campania datato giugno 2008. Un comunicato scarno, un nome tra tanti. Manuela non c’è più».
SGOMENTO, INCREDULITA’, SPY STORY – Una trama ordita ai suoi danni. Scoperta dalla stessa Manuela. Lo direbbe non solo l’arresto dell’avvocato Di Biasi ma il tutto sarebbe anche contenuto in alcune intercettazioni. Ma gli interrogativi sulla morte non morte di Alma Manuela Tirone non sono pochi. Proviamo a riassumerli, dall’inizio.
Che fine ha fatto il presunto fascicolo contenente le intercettazioni sulle accuse mosse dalla Tirone agli avvocati “succhisangue”? Secondo quanto riportato dalla Pennarola sarebbe svanito nel nulla. Il processo si è concluso nel 1998, con l’assoluzione completa, perchè non è stata aperta una successiva fase istruttoria che prevedeva un congruo risarcimento danni, economici e morali, a favore di Manuela? A quanto dice la Pennarola negli ultimi anni, dalla nascita del suo sito internet in poi, datato 2006, la Tirone era convinta di poter avere indietro parte delle sue proprietà confiscate, come la villa di via Krupp, a Capri. Che fine ha fatto questo iter? Manuela è morta ma sembrerebbe non esistere nessun documento da parte dei parenti che attesta richieste di eredità, nessuno avanza pretese, nessuno si fa sostenitore delle sue battaglie, anche solo per interessi economici e non affettivi, a voler essere cinici.
La Tirone non aveva figli, solo una sorella e una nipote, sparite nel nulla. Nonostante gli appelli della Pennarolla, di Chi l’ha visto, che nel 2008 ha seguito il caso, attraverso i giornalisti Nappo e Notariale. Nessuno mai si è fatto vivo, per raccontare della fine della Tirone, della sua malattia, per parlare dei tanti perchè che ci assillano.
LA MORTE DEL MISTERO – Il 3 marzo 2008 Manuela muore. A Roma. Forse. Perchè nessuno lo sa con certezza. In pratica sembrerebbe che anche l’Ordine dei Medici sia arrivato a conoscenza della notizia del suo decesso non su basi certe, ma su un giro di voci. Ecco cosa accade, sempre secondo il racconto della Pennarola: «La notizia della sua morte era stata data proprio dal custode di via Cervantes, quando aveva rimandato indietro una circolare che le era stata inviata dal Sumai, il sindacato medico al quale era iscritta, che ha sede proprio in via Bracco a Napoli. «E’ stato cosi’ – ci dice il segretario del Sumai, Gabriele Peperoni – che ho appreso la notizia e l’ho data all’Ordine dei medici».
Insomma tutti lo hanno saputo da qualcuno, ma la fonte certa quale è? Quanto è veritiero questo certificato di morte e da chi è firmato? Chi è il medico che per legge ha accertato il decesso della Tirone?
Si tratta di un certificato di morte reale o solo di una attestazione di morte?
Altri interrogativi assillano le nostre menti di giornalisti alla ricerca della verità. Negli ultimi mesi di vita, se così è lecito dire, la Pennarola sente la Tirone. La dottoressa accenna a qualche malanno, a viaggi per curarsi e fare analisi ma nulla di più. Perchè non raccontare all’amica di una sua malattia? Invece i portieri dei palazzi dove lavorava, il collega di studio, cioè le persone meno in contatto umano con Manuela, ne sono sicuri. Era malata. Parlano di cancro al seno. Ma come? Le persone estranee sanno tutto e una delle sue amiche invece ignora la cosa? La Pennarola sostiene che la Tirone stava bene, aveva tanti progetti, era energica, solare, voleva continuare a costruire qualcosa di importante nella sua vita. Lo conferma anche l’ultima intervista rilasciata ai media, datata 25 gennaio 2008, insomma a poco più di un mese dal suo presunto decesso.
Il pezzo è del giornalista Massimo Emanuelli. La Tirone appare distesa, coraggiosa, racconta dei suoi trascorsi televisivi e professionali, parla del suo rapporto con la televisione, accenna con ironia all’amato cane. Paolina, la sua bassotta dagli occhi di lago, compagna di una vita. E’ forte ed emblematico il suo modo di narrare la tv campana e nazionale, del resto tanti anni di esperienza sul piccolo schermo non sono cosa da poco. La Tirone non parla mai delle sue vicende giudiziarie, non si piange addosso. Come ha sempre fatto. Racconta del suo nuovo progetto, il sito internet. Che la prende tantissimo.
La Tirone si dimostra al passo con i tempi, lasciata la tv sta cercando di conquistare il suo pubblico attraverso la Rete. Insomma dall’intervista traspare una rinnovata energia, un rinnovato vigore. Una donna che è stata piegata, ma che non si è spezzata, ha saputo cadere e rialzarsi.
Secondo i custodi dei palazzi dove operava come medico, il collega di lavoro che la ospitava nel suo studio, invece, lei sapeva che doveva morire. Aveva detto a tutti che era malata. Tutti chi? Ma allora sapeva fingere bene? Possibile che la Tirone confessa il suo dramma agli estranei e non alla giornalista amica con cui è in contatto da 10 anni almeno?
GLI ELEMENTI DA CHIARIRE – Come è morta veramente Manuela Tirone? E’ davvero seppellita a Roma ed è davvero morta da sola, abbandonata a se stessa? Possibile che nessuno ne abbia reclamato la salma per farla seppellire a Napoli? Dov’è la tomba di Alma Manuela Tirone, dove sono i suoi parenti? Gli amici di una vita, i colleghi di lavoro, perchè nessuno parla mai di lei? Dove sono la sorella e la nipote, quella nipote che in fretta e furia, sempre secondo il racconto dei portieri dei palazzi che a Napoli hanno mille occhi e mille orecchie, avrebbe portato via da Napoli l’amato cane Paolina abbandonando invece tutti gli effetti personali della Tirone presenti nel suo suo studio, tant’è che il collega dopo mesi di appelli a vuoto ha dovuto buttare tutto.
IL SITO INTERNET – Manuela aveva acquistato da Aruba il dominio del suo sito, http://www.dottoressatirone.it. Nell’aprile del 2006. Se davvero Manuela fosse morta nel 2008, e dando per assurdo e per scontato che la Tirone abbia rinnovato il pagamento annuale prima della sua scadenza di quell’anno (tanto zelo, pagarlo un mese prima), chi ha pagato la quota dell’anno 2009 e perchè? Perchè la quota è stata pagata, non c’è dubbio, il dominio nel 2009 è stato infatti rinnovato. Il motivo? Dal 2008 ad oggi se non fosse stato più rinnovato il dominio sarebbe libero. Così non è. Il dominio è in fase di pending. Ovvero risulta scoperta solo l’ultima quota, quella del 2010, aprile, tant’è che il dominio è entrato in quella fase in cui circa 60 giorni dopo il non pagamento della quota annuale si entra in una nuova fase, all’interno della quale, passata una ulteriore settimana, il dominio perde la proprietà. Quest’ultima non è a nome di una società ma a nome della Tirone. Chi avrebbe pagato a nome suo il rinnovo del dominio nel 2009 ad Aruba e perchè lo avrebbe fatto?
La dottoressa Tirone, secondo quanto dice la Pennarola, voleva anche informarsi su due giornalisti che stavano scrivendo un libro su di lei. Anche questi sembrano spariti nel nulla. Inoltre sul sito c’era una ultima risposta nel forum ad un lettore, datata aprile 2008. La Tirone è morta a Marzo, chi ha scritto al suo posto? Infine un ultimo elemento poco chiaro, forse una bufala, forse no. In un forum, uno dei tanti, sulla dottoressa, c’è uno strano commento, datato anno 2008, presumibilmente fine 2008, ovvero quando la notizia della morte si era diffusa su internet. Una persona commenta così la morte della Tirone: non è vero, è viva, sta a Milano, sotto mentite spoglie, fa la parrucchiera. La persona dice di più: lavora nel quartiere Baggio. Una bufala, quasi sicuramente. Quasi… Perchè tanta precisione nel nominare il quartiere e perchè poi Milano la città della sorella?
Di sicuro, se Alma Manuela Tirone, è deceduta, ha un grande pregio, ancora oggi. Lo conserva anche da morta. Riesce ancora a far parlare di sè, come quando bucava lo schermo a Canale 21, con quel suo fisico statuario, quella sua voce altisonante, quel suo inconfondibile camice bianco.
Alfredo Iannaccone (Globalpress Italia)
http://www.globalpress.it/primo-piano/alma-manuela-tirone-dieci-vita-in-una