Domenica 9 luglio a Castelvecchio Pascoli, è stato inaugurato il nuovo campo giochi dedicato a Guelfo Marcucci, importante figura imprenditoriale che ha dato un contributo significativo alla crescita economica della Valle del Serchio. Sono intervenuti la vedova Iole Capannacci, i figli Maria Lina e Paolo, i nipoti (che hanno scoperto la targa), il sindaco di Barga, Marco Bonini, un gran numero di cittadini di Castelvecchio Pascoli.
Ma chi è stato Guelfo Marcucci? Scopriamolo rileggendo un vecchio articolo di Ruggero Righini.
GUELFO MARCUCCI
Presentare Guelfo Marcucci appartenente ad una delle dinastie più importanti della Garfagnana (Lucca) non è semplice. C’è il rischio che ci si perda tante sono le attività che girano intorno alla sua famiglia e le storie da raccontare. Tutto comincia all’inizio del XX secolo quando Luigi Marcucci, padre di Guelfo, lascia le campagne della Garfagnana e parte per l’America in cerca di fortuna. Sbarca con il fratello a Chicago, dove inizia a produrre “pane made in Italy”, il suo è un prodotto speciale in un settore che nessuno ha ancora esplorato: pane surgelato, nasce la Gonnella Bakery, che sforna pane toscano, il successo gli arride.
Guelfo nasce a Barga il 28 gennaio 1928, emigra in America con il padre e torna in Garfagnana all’inizio degli anni ’50. Con i soldi guadagnati dal padre, Guelfo apre con i fratelli Leo e Piero una farmacia, grazie ai dollari inviati dal padre ai figli rimasti in Garfagnana. Guelfo è capace di lavorare anche 18 ore al giorno, con una vera mania per i dettagli. I Marcucci nel dopoguerra riforniscono le farmacie del Congo Belga. Guelfo sposa Iole Capannacci ed ha figli Marialina, Paolo e Andrea. Guelfo non si accontenta della farmacia: nel 1952 compra al Tribunale di Pisa la Farmaceutica Biagini di Pisa, un’azienda operante nel settore dei vaccini medici. Alla fine degli anni Sessanta, il gruppo si ingrandisce con l’acquisto della Aima di Rieti, un’altra azienda farmaceutica, specializzata negli emoderivati.
Nel 1972 con l’avvento delle televisioni estere e private intuisce il futuro, compra Il Ciocco, centro turistico internazionale di Barga, ed installa dei ripetitori nelle zone appenniniche per rilanciare i primi segnali. Nel 1973 con la figlia diciannovenne Marialina rileva l’Apri, l’ Aprì e su una collina selvaggia il Ciocco fonda la Ciocco Travel, agenzia turistica che ha la sua fruttifera specializzazione nei viaggi d’alto livello e nel turismo congressuale e che oggi si è espansa e può disporre di nove diverse agenzie, in altrettante città italiane. E’ di babbo Guelfo l’idea di lanciare il Ciocco invitandoci per il ritiro precampionato squadre di calcio come il Napoli e la Lazio.
Nel 1974 Guelfo Marcucci inizia la sua avventura televisiva
sulle cime dell’Appennino, da buon toscano ha il senso degli affari e comprende in anticipo che il businness delle tv commerciali e della ripetizione dei canali esteri avrebbe avuto un grande futuro in Italia. Soprattutto che le onde di trasmissione, per scivolare in tutta la Penisola, avrebbero dovuto passare attraverso una selva di antenne collocate sulla dorsale appenninica. Marcucci fonda la SIT – Società Impianti Televisivi e Tele Radio Express che ingrandisce in Tele Ciocco, poi network Elefante. Nel 1975, con un credito agevolato della banca pubblica Isveimer, acquista nel napoletano quello che è poi diventato l’ Isi – Istituto Sierovaccinogeno Italiano. Per crescenti necessità finanziarie e per errori gestionali nel 1979 il gruppo “Marcucci” finisce in amministrazione controllata. Con i creditori si risolve con un concordato. I giornali scrivono di un intervento in aiuto dell’ Eni, controllato da Dc e Psi. Nel 1980 la dorsale di ripetitori
viene
usata per il progetto PIN Primarete Indipendente che garantisce un contratto annuo di mezzo miliardo di lire per l’affitto degli impianti accordati con la Rizzoli. Progetta anche il telegiornale diretto da Maurizio Costanzo. Ma il blocco imposto all’informazione televisiva dalla Corte Costituzionale blocca tutto. Alla fine della querelle nel 1982 il contenzioso a favore per una cifra di circa 3 miliardi di lire. Ma i tentativi di costituire un network nazionale non finirono: Marcucci ci riproverà, senza successo, con Canale 2000. Nel 1984 con la figlia ed il genero Pierluigi Stefani fonda Videomusic tutta orientata sulla musica e sui giovani, riuscì a costruirsi uno spazio (nonostante la concorrenza della Rai e della Fininvest) attraverso un pubblico di nicchia, con una tv orientata sulla musica e sui giovani, che impazzivano per i video-clip. Indubbiamente
Videomusic è stata la più fortunata televisione del gruppo, è durata 11 anni con grande successo, prima di essere venduta a Cecchi Gori. Marialina lavorerà a Videomusic, sarà poi vice presidente e assessore della giunta regionale della Toscana, quindi prenderà casa a Londra, liberandosi un po’ dello stile “Garfagnana”. Paolo entra nelle aziende del sangue, mentre Andrea sceglierà la politica: inizialmente come assessore provinciale a Lucca e poi deputato del partito liberale italiano dell’allora ministro della sanità Francesco De Lorenzo. Ancora oggi Andrea siede alla Camera dei Deputati nel gruppo del Partito Democratico, corrente renziana.
Nel 1988 Marcucci vende il network Elefante al telefinanziere Giorgio Mendella che apre Retemia. Attraverso Beta Television, la sua società a capo del settore, Marcucci si impadronisce dell’ inglese Super Channel la tv via satellite fondata dal magnate Richard Branson indebitata di sei milioni di sterline all’ anno. Marcucci acquista il 53% di Super Channel per il prezzo simbolico di una sterlina, facendosi carico dei suoi 150 dipendenti e dei debiti. La ricapitalizzazione costa 60 milioni di sterline. L’anno dopo è in pareggio. La tv inglese ha adesso una sua concessionaria di pubblicità, una sua rete distributiva. In tutta Europa le famiglie che ogni giorno si collegano pagando un canone mensile sono più di 17 milioni. La tv sfonda soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi ma ha anche 500 mila abbonati in Ungheria, e anche i moscoviti iniziano a interessarsi a Super Channel. L’ufficio di Bruxelles coordina la sezione “Notiziari”. Marcucci partecipa all’ avventura del lancio del nuovo satellite Eutelsat 2, le cui trasmissioni sono centrate sull’ Europa. Poi rivende tutto alla Nbc Usa. Nel 1990 acquista dall’Enimont la Sclavo di Siena. All’inizio degli anni ’90 il gruppo Marcucci tenta anche di dare vita a una syndication radiofonica nazionale: presidente della società editrice avrebbe dovuto essere Pierluigi Stefani, con Daniela Brancati e Marialina Marcucci. A questa syindication avrebbero dovuto aderire: Canale 100 Bari (Emilio Laricchia), Radio Capital L’Aquila (Giuseppe Martinelli), Publiradio Taranto (Cardamone), Radio Messina International (Giuseppe Martella), Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Incontro di Roma (Giuseppe Castello), Radio Nettuno Onda Libera Bologna (Claudio Simonetti), Radio Venezia (Giovanni Vindigini), Radio Centro 95 Torino (Giuseppe Curella). Annunciata da MILLECANALI questa syndication denominata Radio Video Music non vedrà mai la luce, a dare l’annuncio del mancato varo sarà lo stesso MILLECANALI. Marcucci quindi fonda la Biagini Safety Food Division, una società che fa consulenza alle grandi aziende su un nuovo, grande business, i cibi naturali. Nel 1992 Guelfo è tra i soci fondatori della Ppta (plasma protein therapeutic association), associazione che riunisce i produttori di plasmaderivati di tutto il mondo. Nel nuovo millennio fonda la “Kedrion”, azienda leader a livello internazionale nella produzione di emoderivati e nella fornitura di knowhow tecnologico per la realizzazione di avanzati impianti per la produzione. Fa capo ad un gruppo da 1.100 dipendenti. Dopo un lungo processo per “sangue infetto” le sentenze sono state “non luogo a procedere” e “assoluzione”.
Da tempo malato, Guelfo Marcucci si è spento, all’età di 87 anni, il 12 dicembre 2015 nella sua casa di Lucca.