Marco Raviart. Il “lettore del tg”.

MARCO RAVIART

di Massimo Emanuelli e Ruggero Righini

marco raviart tgMarco Raviart nasce ad Albì (in Francia) nel 1921 da madre italiana e da padre francese, all’età di quattro anni perde il padre e va a vivere a Roma con la madre e il fratello nella casa dei nonni. Raviart frequenta il liceo in quel di Tripoli, diplomatosi torna a Roma per frequentare l’Università ma l’entrata in guerra dell’Italia lo chiama alle armi. Dopo l’8 settembre Raviart fugge da Venaria Reale (dove l’avevano mandato con la sua compagnia di ritorno dall’Africa) e torna a Roma. Nella Roma da poco liberata dai tedeschi Raviart lavora clandestinamente come aiuto meccanico da una contessa, intanto studia recitazione, dizione, storia del cinema, improvvisazione e regia televisiva con Silvano Tranquilli, Romolo Siena, Achille Togliani ed emergenti dell’immediato dopoguerra. Raviart lavora quindi in teatro (al fianco di Marcello Mastroianni) e si cimenta anche nel doppiaggio cinematografico (lavora anche con Vittorio Gassman), inoltre collabora con la Radio Vaticana (unitamente a Monsignor Luigi Novarese e a Giovanni Gigliozzi) alla realizzazione della trasmissione per gli ammalati dal titolo Quarto d’ora della serenità diffusa il venerdì alle 16.30 e voluta direttamente da Sua Santità Pio XII. Nel 1950 partecipa al film storico L’ebreo errante per la regia di Alessandrini. Nel 1949 entra alla Rai tramite un concorso, lavora per il primo canale radiofonico curando alcune rubriche d’informazione, lavora a a cachet fino al 1952 quando viene assunto a Bologna con un contratto fisso. Nel gennaio 1959 viene mandato a Roma a curare il secondo programma radio, nell’estate 1959 viene scelto fra le voci radiofoniche per condurre il telegiornale al fianco di Edilio Tarantino e Luigi Carrai: Riccardo Paladini, il primo lettore ufficiale del telegiornale, si era dimesso a causa della negazione di un regolare contratto RAI nei suoi confronti.

Raviart non è un giornalista ma viene dal teatro, dalle sale di doppiaggio, dalla radio. Dizione impeccabile, voce calda e suadente da doppiatore cinematografico, di bell’aspetto, per questa ragione viene scelto come “lettore del tg”. La sua voce baritonale diventa ben presto molto popolare, la dizione è sempre ineccepibile in tanti anni di carriera non prenderà mai nessun tipo di “papera”. Aveva un look estremamente severo, la totale assenza di sorrisi e una voce scura, da fumatore, che poteva ricordare quella di celebri doppiatori cinematografici come ad esempio Emilio Cigoli. In un’edizione del Telegiornale della Sera della seconda metà degli anni ’60 avvenne un fatto curioso: Luigi Carrai, che conduceva il notiziario, fu improvvisamente colto da un accesso di tosse che gli impedì di proseguire la trasmissione. Fu così sostituito in diretta da Raviart, presente in studio data la sua alternanza con Carrai nel leggere le notizie a seconda che fossero corredate o meno da servizio filmato. Nel 1970 Raviart ìpartecipa nel ruolo di se stesso speaker tv al film “Storia di una donna” di Leonardo Bercovici dove c’è anche Ornella Vanoni. La carriera di “lettore del tg” di Raviart e Carrai proseguì in parallelo per lunghi anni fin quando, con l’arrivo del Telegiornale delle 13 e 30 letto direttamente dai giornalisti (gennaio 1968), la figura dello speaker incominciò un lento, ma inesorabile ridimensionamento, oltre che un più chiaro inquadramento a livello contrattuale. Confinati col tempo alle sole edizioni notturne, alle edizioni straordinarie o ai brevi notiziari dei giorni di sciopero dei giornalisti, le strade di Carrai e Raviart si divisero definitivamente nel marzo del 1976, con la nascita delle reti concorrenti. Carrai restò alla tradizionalista Rete Uno, mentre Raviart andò alla anti-conformista Rete Due. Per entrambi ci fu la soddisfazione di poter vivere il passaggio dal bianco e nero al colore.

marco raviartIl 16 agosto 1979 Raviart compare per l’ultima volta al Tg2 di cui era stato pin prima rete indipendete contatto costanper molti anni lo speaker ufficiale.  Andato in pensione dopo 31 anni di lavoro il mezzobusto decide di ripartire con Pin (Prima Rete Indipendente) della Rizzoli. Raviart conduce dapprima il tg dell’emittente romana Gbr Antenna Italia, quindi, con Maurizio Costanzo CONTATTO, il tg dell’emittente, poi scompare per sempre dal piccolo schermo, volto indimenticabile ormai appartiene alla memoria nazionale.

 

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