Ascolta la puntata in ricordo di Jimmy Fontana
JIMMY FONTANA
Jimmy Fontana (nome d’arte di Enrico Sbriccoli, nasce a Camerino, in provincia di Macerata il 13 novembre 1934, la casa natale della famiglia Fontana è a Macerata in via Piave, qui vivono mamma, papà e quattro figli maschi: Americo (che diventerà un noto chirurgo e presidente dell’Ordine dei Medici della città), Mario (criminologo di fama internazionale e docente di storia e dritto italiano presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Macerata, deceduto l’1 agosto 2005), Enrico e Silvio (il più giovane, scomparso prematuramente, che lavorerò nel settore pubblicitario a Milano). Enrico studia ragioneria e si appassiona al jazz, da autodidatta impara a suonare il contrabbasso, inizia a suonare e cantare frequentando i locali della sua regione, si esibisce nel gruppo degli Hot Club, ed esordisce in spettacolini di arte varia al teatrino Sarnari di Piazza Strambi, il suo primo grande evento maceratese è un’esibizione al Teatro Lauro Rossi prima del concerto di Luciano Tajoli, cantante famosissimo negli anni ’50 che prevede per lui una grande carriera. Da giovane ha una passione per il jazz, impara a suonare il contrabbasso, e si esibisce con un gruppo di amici all’Hot club di Macerata. Poi il salto nella capitale, dove iniziò a collaborare con la Roman New Orleans Jazz Band. E’ a Roma, dove si reca per studiare Economia e Commercio, che incide i suoi primi brani con la Flaminia Street Jazz Band e poi Jimmy Fontana and His Trio. Frequenta musicisti ed inizia a collaborare con la Roman New Orlenas Jazz Band, sceglie il nome d’arte di Jimmy (in omaggio al sassofonista Jimmy Giuffre) Fontana (scelto a caso, così raccontava, dall’elenco telefonico). Fohtana incide per la casa discografica Consorti alcuni standard jazz quindi entra nella Flaminia Street Jazz Band (composta all’epoca da Giorgio Benigni, Umberto De Nigris, Francesco Tomassini, Raffaele Giusti, Aldo Balzani, Giovanni Spalletti, Sandro Santoni, Wilder Petroselli, Leonello Bionda) e incide con l’etichetta Astraphon. Decide che è venuto il momento di formare un gruppo tutto suo: nasce la band Jimmy Fontana and his Trio con tre dei ragazzi della Flaminia Street, Giusti al pianoforte, Santoni al contrabbasso, Bionda alla batteria. Ed è in questo periodo che trova anche l’amore: Leda Distasi, che diventerà sua moglie e gli darà quattro figli, Luigi, Roberto, Andrea e Paola.
Quindi viene chiamato dalla Ariston, una casa discografica di Milano che gli intitola una serata dal titolo E’ nata una stella al Teatro Gerolamo, siamo alla fine degli anni ’50 e da questo momento la carriera di Fontana decolla. Alla fine degli anni Cinquanta intraprende la carriera solista e si avvicina alla musica leggera. Il primo successo è con Diavolo che, pubblicata anche in Spagna, gli frutta un terzo posto al Festival di Barcellona. Con Bevo, nel 1960, vince il Burlamacco d’Oro, un concorso musicale organizzato a Viareggio. Fontana con Gianni Meccia è autore de Il cha cha dell’impiccato inciso nel 1961 per il film Io bacio tu baci, il disco vende un milione di copie, ma sulla busta i nomi di Fontana e Meccia, che si vergognavano di cantare un brano così “demenziale” vengono coperti per loro volontà da una striscia nera sovrastampata.
La prima partecipazione al Festival di Sanremo è del 1961: in coppia con Miranda Martino presenta Lady luna, scritta da Armando Trovajoli e Dino Verde. Con la Rca incide Non te ne andare, nel 1963, della quale è anche autore insieme a Gianni Meccia e Lilli Greco. Nel 1964 segue O te o nessuna, il suo più grande successo è del 1965: Il mondo, con il quale vince Un Disco per l’Estate, brano che avrà oltre cento versioni in tutto il mondo. Il mondo (testo di Gianni Meccia, musica scritta in collaborazione con Carlo Pes e arrangiamento di Ennio Morricone), sarà reinterpretata da artisti internazionali in diverse versioni. Sempre nel 1965 Fontana debutta al cinema in due “musicarelli”: Viale della canzone e 008 Operazione ritmo. Nel 1964 incide La notte che son partito, colonna sonora del film Il magnifico cornuto per la regia di Antonio Pietrangeli con Ugo Tognazzi, Claudia Cardinale, Gian Maria Volontè e Salvo Randone. Altri film nei quali compare sono: Canzoni … in bikini, , Quando dico che ti amo, Il sole è di tutti, più avanti negli anni parteciperà ad altre produzioni, come il film musicale Io bacio… tu baci e la commedia La voglia matta per la regia di Luciano Salce.
Nel 1966 Fontana porta al successo Pensiamoci ogni sera. nel 1967 vince Un Disco per l’Estate è La mia serenata, sempre nel 1967 vince il Festival di Rio de Janeiro con Per una donna. Altra vittoria nel 1968 al Cantagiro con La nostra favola (1968, versione italiana della canzone di Tom Jones Delilah; il lato B del 45 giri La nostra favola è la canzone A te, tratta dall’aria Je crois entendre encore dall’opera di Bizet I pescatori di perle.
Nel 1969 interpreta la sigla di chiusura del programma televisivo A che gioco giochiamo, nel 1970 ottiene un buon successo anche con L’amore non è bello (se non è litigarello), sigla della trasmissione televisiva Signore e signora, con Delia Scala e Lando Buzzanca). L’anno dopo scrive la musica (in collaborazione con Italo “Lilli” Greco e Carlo Pes) e parte del testo insieme a Franco Migliacci di Che sarà: l’idea è di presentarla a Sanremo e Fontana è il produttore, a Los Angeles, di Josè Feliciano che registra tre versioni della canzone: in italiano, in spagnolo (Que Serà) e in inglese (Shake a Hand). Rientrato in Italia lo aspetta una delusione: niente Sanremo, la RCA ha deciso di sfruttare la canzone per consacrare al successo un nuovo giovane gruppo, i Ricchi e Poveri, che si erano fatti notare l’anno precedente al Festival interpretando, con l’autore Nicola Di Bari, La prima cosa bella. Fontana, che in quanto autore ha diritto all’ultima parola, non concede l’autorizzazione. Ma la RCA di fatto lo costringe, affermando che senza i Ricchi e Poveri il brano non avrebbe partecipato ad alcun Festival. Che sarà si piazza seconda ma è prima nelle vendite tanto da rivelarsi, ancora oggi, una delle canzoni italiane più famose, riprodotte ed eseguite nel mondo. Fontana, che ricordò con amarezza questa vicenda anni dopo nel corso di alcune interviste, deluso dalla sua esclusione smette di cantare e si dedica ad altre attività: fa l’arbitro di tennis ed apre un bar a Macerata. Fontana torna all’attività canora nel 1979 con Identikit, sigla della serie tv Gli invincibili (più tardi un’altra canzone, Bambola bambina, verrà usata come sigla per una serie tv, La donna bionica), che riscuote un discreto successo, confermato poi da Beguine, presentata al Festival di Sanremo nel 1982. Jimmy Fontana è anche attivo nel volontariato e nell’organizzazione di serate revival anni ’60 per beneficenza, nel corso di una di queste serate, come ha ricordato Nico Fidenco, nel corso di un’intervista rilasciatami a maggio per STILE ITALIANO, casualmente nacquero i Super 4: “il gruppo nacque per caso nel corso di un concerto organizzato a Macerata per beneficienza da Jimmy Fontana: “eravamo io, Riccardo Del Turco, Gianni Meccia, Jimmy Fontana, Giancarlo Guardabassi ed Edoardo Vianello, con i primi quattro decidemmo di fondare i Super 4, nel 1984 venne inciso l’album I Super 4 che raggruppava rivisitazioni di alcuni successi dei quattro (tra cui le celeberrime Il mondo, Legata a un granello di sabbia, Il pullover e Luglio) con alcuni nuovi brani, e questa rimarrà la caratteristica principale anche degli album seguenti. Partì poi un tour per tutta l’Italia. Il gruppo, nato per caso, lavorò ininterrottamente per un decennio, nel 1986 usci il 45 giri Non abbiamo l’età, cui seguirono, gli album I Super 4: Belle senza età (1987) e Super quattro (1989). Eravamo nati per caso ma il successo fu così grande che continuammo per dieci anni, correndo di qua e di là per l’Italia, ci siamo divertiti, ci sfottevamo a vicenda, poi dopo dieci anni il matrimonio è finito perchè ognuno aveva esigenze diverse. Contrasti non ce ne sono stati, c’è stato solo un naturale scioglimento, abbiamo partecipato a diverse trasmissioni, fatto tantissimi concerti, centoventi all’anno, per dieci anni, neanche i matrimoni durano così tanto…”
Nel 1994 Jimmy Fontana torna al Festival di Sanremo del 1984, nel gruppo Squadra Italia, appositamente costituito per l’occasione, con il brano Una vecchia canzone italiana.
Nell’estate 2013 la sua Il mondo è fra le canzoni più votate dai radioascoltatori di STILE ITALIANO ed anche da molti suoi amici e colleghi (ospiti del programma) Toni Santagata, Giancarlo Guardabassi, Gianni Maser e Nico Fidenco.
Jimmy Fontana partecipa come guest star al Nuovo Cantagiro, l’ultima sua esibizione domenica 8 settembre a Terni, Jimmy Fontana, insieme a Pippo Franco, era l’ospite più atteso della finale regionale che si è svolta in piazza Europa. Sul palco di Terni ha cantato tre canzoni “La nostra favola”, l’intramontabile “Il Mondo” e “Che sarà” in duetto con il figlio Andrea. Poi, il saluto al pubblico di Terni, ignaro che quello sarebbe stato il suo ultimo palco, così Jimmy salutava il pubblico in occasione della semifinale regionale del Cantagiro:
“Questa sera vi ho dato il massimo e spero di ritornare non una ma cento volte a Terni». ll destino però ha voluto che quell’arrivederci si trasformasse, dopo solo appena tre giorni, in un addio. La scomparsa di Fontana ha colpito come un fulmine a ciel sereno lo staff del Cantagiro.
Enrico Sbriccoli, in arte Jimmy Fontana, muore a Roma mercoledì 11 settembre 2013 la notizia viene diramata dall’Ansa, Massimo Emanuelli in onda su Talent Web Radio con uno special Renzo Arbore di STILE ITALIANO interrompe la trasmissione e dà la notizia in diretta, quindi realizza in soli 30 minuti un trasmissione nella trasmissione per ricordare il protagonista di tanti estati canore (e non solo) già ricordato nei mesi precedenti e votato con Il Mondo.
Il primo a commentare la scomparsa di Fontana è Tony Renis: “Era un grande amico, un grande artista e un grande compositore, ma soprattutto una grande persona con la quale ho avuto sempre un rapporto leale. “Ci siamo incontrati l’ultima volta lo scorso anno, e ripromessi di vederci più spesso. Poi, però sono ripartito per gli Stati Uniti e quindi non ho avuto più la possibilità di vederlo”. Edoardo Vianello ha affidato la sua reazione a un tweet: “ciao Jimmy ,quante belle canzoni hai scritto Dio ti accompagnerà nel paradiso dei grandi”.
“Domenica sera Jimmy stava benissimo e non è vero che era malato da tempo come si è detto in seguito alla sua morte» racconta Virginia Barrett, conduttrice del Cantagiro e amica del cantautore morto mercoledì sera. “Ha girato con noi numerose tappe per tutta l’estate in lungo e in largo per l’Italia e come sempre era energico e allegro. Il Cantagiro – prosegue Virginia Barret – perde un amico prima ancora che un artista”.
Andrea Sbriccoli, uno dei figli dell’artista scomparso, anch’egli cantante e collaboratore del padre,dichiara: ”Mio padre non era malato da tempo. In 12 giorni di agosto abbiamo percorso 5 mila chilometri per tutta l’Italia per fare serate musicali, sempre affollate e piene di persone che lo seguivano con affetto. L’ultimo concerto – ha dichiarato – è stato con il Cantagiro a Terni domenica 8 settembre ed eravamo attesi nella nostra regione, le Marche, a Pioraco sabato prossimo, giorno in cui invece purtroppo celebreremo il suo funerale. La sua scomparsa è dovuta ad un’improvvisa febbre alta per un’infezione conseguente ad un problema che aveva ad un dente, c’è stato un abbassamento di pressione e qualcosa nel fisico non più di bambino ha ceduto. Mio padre non era affatto sparito, forse solo dalla tv, ma ha lavorato fino a qualche giorno fa con passione e successo”.
I funerali di Jimmy Fontana si sono svolti sabato 14 settembre 2013 presso la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in piazza del Popolo a Roma presenti amici, fan, colleghi fra i quali Gianni Boncompagni, Adriano Aragozzini, Lando Fiorini, Nico Fidenco, l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani.
Jimmy Fontana condusse anche alcune trasmissioni radiofoniche fra le quale ricordiamo Io e il mio amico Jimmy (con Renzo Nissim) e Auditorio A.
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