Peppo Sacchi
L’INVENTORE DELLA TV PRIVATA ITALIANA
Giuseppe Sacchi, per gli amici Peppo, nasce a Como nel 1932, assunto in Rai lavora dapprima nella sede di Torino, poi viene trasferito alla sede di Milano nel 1967, tantissime sono le trasmissioni realizzate da Sacchi come regista in Rai, fra queste ricordiamo il festivalbar, il festival di Castrocaro, il Premio regia Tv di Salsomaggiore condotto da Daniele Piombi, il reportage Misteri d’Italia, Linea contro Linea, Sacchi effettua inoltre molte riprese con Emilio Fede ed ha anche lavorato per la tv dei ragazzi, ricordo le riprese di un ALI BABA’ realizzate dal Teatro Angelicum di Milano
Ad un certo punto iniziano i problemi, Sacchi viene “epurato”, Sacchi, un’altra vittima illustre insieme ad Enzo Tortora, va a lavorare per la Televisione della Svizzera Italiana- TSI dove non si occupa di regia direttamente ma organizzava i programmi I pupazzi dei ragazzi (Pirimpilli), La serie del sapere, Immagini dal mondo.
Si racconta che l’intransigente Peppo Sacchi abbia lasciato il suo posto in Rai per non cedere a pressioni politiche e disgustato da taluni comportamenti di taluni dirigenti milanesi decise di far tutto da se. Se andate a leggere le varie storie della televisione (quelle che non ignorano Sacchi e Telebiella naturalmente) troverete molte inesattezze. Si racconta infatti che “l’intransigente Peppo Sacchi abbia lasciato il suo posto in Rai per non cedere a pressioni politiche e disgustato da taluni comportamenti di taluni dirigenti milanesi decise di far tutto da se” e quindi di fondare Telebiella. Ma la verità è un’altra: Sacchi non lasciò la Rai per fondare Telebiella: “Non era mia intenzione lasciare la Rai .- conferma il nostro – guadagnavo bene, furono loro a cacciarmi. Feci ricorso tramite il Pretore del lavoro, e siccome non volevo starmene con le mani in mano (Sacchi è sempre attivissimo anche oggi) fondai Telebiella.
Nel 1970 dal Giappone arrivano delle incredibili novità tecnologiche e Sacchi, acquistato un piccolo videoregistratore portatile da un quarto di pollice dell’Akai, incomincia a filmare partite di calcio, comizi elettorali, feste di paese. Poi la sera, tutti al bar della piazza, sotto gli archi, per vedere le facce, i goals, le ragazze di quartiere. La voce si sparge e in poco tempo il bar è fin troppo piccolo perché la gente resta fuori protestando. Si capisce allora che c’è tanta voglia di “locale”, di cose semplici e di casa nostra. Il problema dunque non è cosa registrare ma come far vedere tutto questo al bar e alla gente a casa. A dargli l’idea è Enzo Gatta, uno che aveva trascorso buona parte della sua vita a riparare apparecchi televisivi. Visto che non si possono lanciare via etere quelle immagini, la legge lo proibisce esplicitamente, trasportiamole di cavo in cavo, di casa in casa, di televisore in televisore, ci vorrà un po’ di tempo ma è tutto perfettamente legale e potrebbe anche diventare un businness. Biella è una città ricca, ricca anche di imprenditori, e il sogno di Peppo trova molti amici pronti anche a collaborare e anche le istituzioni gli danno una mano. Nel 1971 la testata giornalistica Telebiella viene registrata in Tribunale (il famoso atto n.171/1971), il 20 aprile 1971 partono le prime trasmissioni sperimentali, il primo annuncio ufficiale di TeleBiella viene dato da Adriana Ramella, moglie di Peppo Sacchi: “da questo numero il nostro videoinformatore inizia la sua pubblicazione periodica con scadenza settimanale, verrà presentato al pubblico il sabato, il lunedì e il martedì, con edizioni speciali sportive la domenica”.
Le trasmissioni regolari inizieranno il 15 dicembre 1972, data della scadenza della convenzione fra lo Stato italiano e la Rai per la concessione dei servizi radiotelevisivi. A questo punto le date e le tappe fondamentali della vita professionale di Sacchi coincidono con quelle di Telebiella, alla cui scheda rimandiamo. Tremila metri di carri trasportavano i programmi agli apparecchi installati nelle strade in piazza, sotto la galleria, in bar, ristoranti e abitazioni private. Sacchi chiama a fare da testimonial Enzo Tortora, Bruno Lauzi, le regie sono di un giovanissimo Enzo Gatta.
L’1 giugno 1973 un funzionario del ministero delle Poste tagliò e sigilla i cavi dell’emittente, divenuta fuorilegge con il decreto del ministro Gioia. Sacchi si appella all’articolo 21 della Costituzione Italiana che permette ad ogni cittadino di esprimere le proprie idee con qualunque mezzo e quindi anche con la tv.
Nel frattempo il Pretore del lavoro ha dato ragione a Peppo Sacchi che può essere riassunto in Rai, “ma non mi facevano più lavorare perché – secondo loro – avevo danneggiato la Rai con Telebiella”.
Nel giugno 1974 la Corte Costituzionale sancisce che trasmettere via cavo dei programmi televisivi non è reato, ma ribadisce la differenza fra cavo ed etere, lasciando quest’ultimo sistema, cioè quello attraverso l’aria e le antenne di sola pertinenza dell’Ente di Stato.
Telebiella riprende quindi le trasmissioni il 10 luglio 1974 grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale.
Sacchi e TeleBiella hanno fatto scuola. Telebiella – ricorda Peppo Sacchi – tenne a battesimo anche Telebologna cavo, furono Sacchi e gli uomini di Telebiella ad insegnare tecnicamente. Telebologna però durò solo un giorno perché all’indomani dell’inaugurazione i cavi vennero sigillati. Peppo Sacchi è anche un maestro e amico, lui ed Enzo Gatta insegnarono a fare televisione formarono i tecnici della futura TeleAltoMilanese.
Nel 1976 Telebiella si converte all’etere irradiando i suoi programmi dai canali uhf 21 e uhf 59, la sede viene trasferita in via Novara 9/D sempre a Biella. Nel 1979 Sacchi, che aveva perso la seconda sentenza con la Rai dopo avere vinto la prima, ha partita vinta in cassazione. “In Rai mi offrirono di lavorare come esterno, ma io non ero d’accordo, allora risolvemmo il tutto con una conciliazione: mi pagarono anni che mi mancavano per avere i contributi pensionistici e me ne andai, libero di potere con Telebiella dare un servizio informativo e di svago alla mia città”. Sempre nel 1979 Sacchi tenta di ampliare l’area di copertura dell’emittente che irradia i propri programmi anche dai canali uhf 36, 38 e 64. Ma i tempi sono cambiati, stanno per arrivare i network e i grandi gruppi editoriali, nel 1982 per sopravvivere Sacchi stipula un accordo con Sergio Rogna di Videogruppo, accordo che mira ad una maggiore copertura regionale riducendo in modo sensibile i costi sempre in aumento, un paio d’anni dopo Sacchi affilierà TeleBiella al circuito PrimaAntenna. Nel 1986 Peppo Sacchi il pioniere decide di cedere la testata i tempi sono cambiati. Ecco cosa si legge su MILLECANALI (n.136/1986): “Dopo tanti anni la testata Telebiella e alcune frequenze sono state vendute. Giuseppe Sacchi pioniere dell’emittenza televisiva privata italiana, ha recentemente deciso di cedere il famoso marchio della sua emittente a un nuovo gruppo che sarebbe collegato alla televisione milanese Globo e al mobilificio Aiazzone. Esso farebbe rinascere su nuove basi TeleBiella. “A noi restano altre frequenze, gli studi (che stiamo peraltro per trasferire) e le attrezzature. Non per questo cesseremo l’attività che continua sotto il marchio di Primantenna. Me terrò d’occhio anche questa nuova Telebiella se non altro per ciò che questo nome ha rappresentato nella mia vita”. Peppo Sacchi lasciata la “sua” Telebiella va a dirigere Europa 3, emittente di Torino. La storia di TeleBiella prosegue senza Sacchi che con l’inizio degli anni ’90 lascia momentaneamente il mondo della televisione in prima persona. Sacchi si trasferisce a Gaglianico, piccolo comune poco distante da Biella, e apre un’agenzia giornalistica e una scuola per tecnici televisivi, operando da una biblioteca in via Pietro Micca. Ne 1997 Sacchi scrive una sua storia di TeleBiella parlando di sè in terza persona. Peppo Sacchi rida vita a una nuova Telebiella a livello provinciale sul finire degli anni ’90, l’emittente dal 2000 è una onluss.
http://www.youtube.com/watch?v=0rr5YgCUU6o&NR=1
Peppo Sacchi ricorda Renzo Villa
http://www.youtube.com/watch?v=0__tcIvY44M
Conferimento del premio Imago dei Lions Club di Biella a Peppo Sacchi (giugno 2011)